Redazione

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Lo prevede un emendamento approvato durante l’esame parlamentare del decreto legge milleproroghe 2023. La proroga vale sia per i dipendenti del privato che del settore pubblico.

Pensionati, dipendenti pubblici, metalmeccanici: novembre sara' un mese 'caldo' per le proteste che accompagneranno l'esame parlamentare della legge di Stabilita' e del Jobs act, ma anche per le mobilitazioni di singole categorie che chiedono adeguamenti salariali. Kamsin L'astensione piu' significativa sara' quando i metalmeccanici della Fiom incroceranno le braccia per otto ore (ancora non e' stata comunicata ufficialmente la data dello sciopero, che dovrebbe tenersi a meta' novembre).

Per quanto riguarda il pubblico impiegno, se gli autonomi sciopereranno il 14, i dipendenti aderenti alle sigle confederali scenderanno in piazza l'8 per una grande mobilitazione ma non sono al momento in calendario scioperi del comparto. Andando per ordine, lunedi' si asterranno dal lavoro i dipendenti del comparto sanita' che aderiscono al Nursind; martedi' niente udienze dei giudici di pace. Giovedi' 5 sara' la volta delle manifestazioni a Milano, Roma e Palermo dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Sindacati confederali uniti anche sabato 8 per la manifestazione a Roma dei lavoratori della P.a., della conoscenza e della sicurezza che sara' conclusa dal segretario generale Cgil Susanna Camusso.

A meta' mese la mobilitazione dei metalmeccanici della Fiom: sciopero generale e manifestazioni il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli. Il 14 hanno indetto lo sciopero generale nel pubblico e nel privato Cobas, Cub, Slai, Usi-Ait (piu' Sisa per il comparto scuola).

Disagi potranno verificarsi sempre il 14 nel trasporto aereo, per lo sciopero indetto da Cub e Flaica, a cui si aggiunge quello proclamato da Avia per EasyJet (per il personale navigante di cabina), quello di Uiltrasporti e Anpav per Alitalia (ma solo dalle 12 alle 16) e lo stop ai straordinari per Techno Sky indetto deciso dalla Fiom.

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L'aumento dell'aliquota Irap sarà retroattivo. La bozza ufficiale del Ddl di Stabilità conferma gli aumenti di imposta a cominciare dall'Imposta regionale sulla attività produttve. Kamsin I versamenti per il 2014 dovranno, quindi, essere effettuati con un'aliquota più alta rispetto a quella che aveva ridotto il decreto sul bonus Irpef (Dl 66/2014) e per la quale era stato introdotto a copertura l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26% a partire dal 1° luglio scorso. Ciò significa che l'aliquota salirà al 3,9% e non sarà piu' del 3,5 per cento.

Nel determinare il saldo dell'Irap in scadenza il 16 giugno 2015, non si potrà, inoltre, utilizzare la nuova agevolazione, prevista dalla stessa bozza del ddl di stabilità, che consente la deduzione integrale del costo del lavoro derivante da contratti a tempo indeterminato. Il beneficio in parola, infatti, scatterà soltanto dall'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014.

Dal prossimo anno, dunque, l'imposta si calcolerà con l'aliquota del 3,9% e con la deduzione limitata per le retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato (7.500 euro a testa per gli over 35 e 13.500 per donne e under 35, con importi raddoppiati in talune regioni meridionali). Vengono comunque fatti salvi i minori versamenti in acconto effettuati in base all'aliquota 3,5% utilizzando il metodo previsionale, come aveva espressamente stabilito dal decreto Irpef (articolo 2, comma 2, del Dl 66/2014).

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 Da gennaio a settembre risultano coinvolti dalla cassa integrazione oltre un milione di lavoratori, di cui 525 mila a zero ore, con un'assenza completa di attività produttiva. Con la crescita del ricorso alla Cig precipita il reddito degli addetti: nei primi nove mesi dell'anno hanno perso complessivamente oltre 3 miliardi e cento milioni di euro, 5.900 euro nette in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.  Kamsin Sono questi i dati del rapporto dell'Osservatorio Cig della Cgil, frutto delle elaborazioni sulle rilevazioni dell'Inps.

Secondo lo studio della Cgil, continuano a crescere le aziende che fanno ricorso ai decreti di Cigs: sono 6.151, con un aumento del 27,46% sullo stesso periodo del 2013, e riguardano 11.443 unita' aziendali territoriali (+35,08%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.904 decreti da inizio anno per un +4,12% sui primi nove mesi del 2013) che rappresentano il 47,21% del totale, cosi' come un deciso aumento di ricorsi al concordato preventivo (+176,19%) e al fallimento (+46,62%). Continuano ad aumentare i contratti di solidarieta' (+57,47%) e torna a salire anche la percentuale sul totale dei decreti, passata dal 28,16% del 2013 al 34,79% di oggi. Aumentano rispetto allo scorso anno anche le domande di ristrutturazione aziendale (172, per un +10,26%) e di riorganizzazione aziendale (183, per un +5,17%) ma, sottolinea lo studio della Cgil, "gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell'impresa continuano ad essere irrilevanti e in diminuzione: sono solo il 5,77% del totale dei decreti (erano il 6,84% nel 2013)".

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Il Comitato Opzione Donna ha avviato una class action contro l'Inps per ottenere la rimozione dei paletti che accorciano di un anno i termini per l'accesso al regime sperimentale donna.

Kamsin Una giornata di mobilitazione nazionale unitaria delle organizzazioni sindacali Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per chiedere al governo interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. E' quella che hanno annunciato le tre sigle sindacali per il prossimo 5 novembre a Milano, al Teatro Nuovo (Piazza San Babila), a Roma, all'Auditorium della Conciliazione (Via della Conciliazione 4), con le conclusioni di Gigi Bonfanti, Segretario generale Fnp-Cisl; a Palermo, al Teatro Politeama (Via Castrofilippo 90).  Le manifestazioni si terranno nella mattinata, con inizio intorno alle 9.30 e termine intorno alle 13.30.

Al centro della mobilitazione unitaria ci sarà il rilancio della piattaforma unitaria delle tre organizzazioni, con la richiesta specifica al governo di politiche a sostegno dei pensionati e degli anziani, a partire dalla estensione anche a loro del bonus di 80 euro, più volte promessa dal Presidente del Consiglio. I sindacati ritengono, inoltre, grave la scelta di ridurre il Fondo nazionale per le non autosufficienze (già inadeguato nello stanziamento dell'anno precedente) e di procedere ancora una volta con tagli lineari alla sanità e agli enti locali, che si tradurranno inevitabilmente in una ulteriore riduzione dei servizi di welfare e di assistenza alle persone anziane.

In settimana, inoltre, il Comitato opzione donna ha promosso una Class action contro l'Inps per Circolari 35 e 37 del 2012, che hanno modificato l'applicazione della legge Maroni del 2004, la quale permetteva in via sperimentale alle donne con 57 anni e 35 di contributi, di andare in pensione con il sistema retributivo fino al 2015 (opzione donna). L'iniziativa è stata presentata a Montecitorio dalla presidente del Comitato e dalla parlamentare del Pd della commissione Lavoro Marialuisa Gnecchi.

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