Redazione

Redazione

- Roma, 11 set. - La riduzione delle ferie dei magistrati "non e' la questione centrale della riforma": l'arretrato nella giustizia "si riduce con tanti interventi e anche quello sulle ferie puo' contribuire ad affrontare questo tema". Lo ha dichiarato il Guardasigilli Andrea Orlando, nel corso de 'La telefonata' di Maurizio Belpietro. "Abbiamo chiesto ai magistrati di farsi carico delle esigenze di cambiamento nella Pubblica Amministrazione - ha aggiunto il ministro - e i magistrati ci hanno segnalato la specificita' del loro lavoro. Cercheremo di tenerne conto, ma anche loro tengano conto della necessita' di cambiamento. In un momento in cui si chiede alla Pubblica Amministrazione di fare un salto, credo che la magistratura - ha concluso - possa dare la sua disponibilita' a ragionare su questo, magari ripristinando il confronto". .
- Roma, 10 set. - "Il tema delle ferie e' una priorita'? Allora serve coraggio per intervenire su tutte le altre materie della giustizia, abrogando le leggi ad personam: sulla prescrizione, ad esempio, gli interventi annunciati sono molto modesti". Lo ha dichiarato il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, interpellato dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Non si puo' affrontare il tema delle ferie con un decreto legge e rinviare interventi urgenti, come quello, che l'Europa ci chiede, contro la corruzione, quello sulla prescrizione e quello sul falso in bilancio - continua Sabelli - cio' vuol dire distogliere l'attenzione dai veri problemi della giustizia". .
- Roma, 10 set. - Al via la Spending review del governo Renzi: con la riunione del Consiglio dei ministri di oggi l'operazione di tagli alla spesa pubblica ha avuto formalmente inizio. Assenti il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e quello della Salute, Beatrice Lorenzin (che Renzi ha incontrato piu' tardi separatamente), il premier ha chiesto ai presenti di far arrivare al suo tavolo una nota scritta sui risparmi che ogni dicastero ritiene di poter fare. Nessun taglio lineare, dunque, ma la richiesta di individuare i centri di costo delle priorita' ministero per ministero. Nei prossimi giorni arriveranno le prime 'due diligence' dei ministri: una volta ricevute si vedra' quanto si avvicinino a quell'obiettivo del 3% che Matteo Renzi aveva indicato in una intervista. Un metodo piu' condiviso e responsabilizzante, quindi, che esclude l'ipotesi di una 'commissione esaminatrice'. .
- Roma, 10 set. - Sono Giovanni Legnini e Giuseppe Fanfani i due 'laici' del Csm eletti oggi dal Parlamento in seduta comune, rispettivamente con 524 e 499 voti. Questi i voti per gli altri candidati: 499 Bene; 485 Leone; 471 Alberti Casellati; 441 Balduzzi; 430 Vitali; 427 Colaianni; 217 Zaccaria; 129 Falanga; 32 Marotta; 23 Brutti. Presenti e votanti 815. Nessun astenuto, maggioranza dei 3/5 a 489; 18 bianche e 62 voti dispersi. Domani alle 9,30 la votazione per gli altri 6 consiglieri 'laici'. .
- Roma, 10 set. - Raccontano che Silvio Berlusconi abbia gia' pronta in mano la penna per siglare con la dovuta ufficialita' l'accordo per la ricostituzione della coalizione di centrodestra nelle regioni che, da ottobre prossimo al 2015, andranno al voto. E non e' un caso se oggi la conferenza stampa degli azzurri delegati dal 'capo' a trattare con i papabili alleati sia stata all'insegna della 'melassa'. Denis Verdini, subito dopo il tavolo (a cui partecipano anche Toti, Matteoli, Romani e Brunetta) e' volato ad Arcore per fare il punto direttamente con il Cavaliere, assieme a Gianni Letta e Niccolo' Ghedini (impegnati anche a sciogliere i nodi delle nomine al Csm e alla Consulta). Berlusconi, tuttavia, deve risolvere un'altra e forse piu' impellente grana: le casse in rosso del partito. E al tesoriere e braccio destro Maria Rosaria Rossi ha dato mandato di usare il pugno di ferro: i parlamentari in ritardo con i versamenti devono provvedere quanto prima o non saranno rieletti. La situazione, spiegano fonti azzurre, e' "drammatica": mancano all'appello 15 milioni di euro, mentre i debiti totali ammontano a 88 milioni, quasi tutti finora garantiti da fideiussioni del 'capo'. Che, pero', non ha intenzione di sborsare un euro di piu'. L'allarme lanciato oggi e' senza appello: se si va avanti cosi' si rischia la bancarotta, e c'e' chi non esclude che allora il Cavaliere possa tenere in vita solo il simbolo 'Forza Silvio'. Ma ancor prima, c'e' il rischio reale di non riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti di settembre, con conseguente mancato rinnovo di altri contratti (gia' e' stata avviata una forte opera di spending review). Quanto al fronte alleanze, il messaggio inviato alle altre forze di centrodestra e' chiaro: Forza Italia vuole raggiungere l'intesa con tutti i partiti alternativi alla sinistra, quelli che da Fdi alla Lega, passando per Ncd, costituivano il vecchio centrodestra. Perche' solo cosi', e' il refrain dell'ex premier, possiamo puntare a vincere. Del resto, il vero obiettivo di Berlusconi e' rimettere in piedi la coalizione in vista delle politiche, passando per il test della tenuta del centrodestra a livello locale. Ma sia chiaro, FI non e' disposta a fare accordi a meta'. Dunque, e' l'avvertimento, o si va uniti in tutte le regioni oppure il banco salta: "no ad accordi a macchia di leopardo", spiega Matteoli. La linea dettata da Berlusconi ai suoi, viene spiegato, e' pero' di massima disponibilita'. Ben consapevole, spiegano ancora le stesse fonti, che il vero e forse unico nodo da sciogliere sono i rapporti ormai tesissimi tra Ncd e Lega. Questione non da poco, se il messaggio che a sua volta gli alfaniani fanno recapitare all'ex premier e' di darsi da fare con Salvini per riportarlo a piu' miti consigli. Tocca a Forza Italia, sottolineano fonti autorevoli di Ncd, tenere a bada la Lega e garantire per il Carroccio. Perche' una cosa e' certa, scandisce la fonte, "allo stato attuale nessuna alleanza e' possibile con chi ci attacca ogni giorno e spara a zero su Alfano e sul governo". Ma la Lega, viene riferito, ha un altro obiettivo: riconquistare in toto l'elettorato - un buon primo passo e' gia' stato compiuto alle europee - e conquistare la prateria a destra lasciata vuota dalle altre forze di centrodestra, Ncd perche' al governo con il Pd e FI per la sua opposizione dolce e trattativista con Renzi. FI invita pero' il Carroccio a fare poco lo 'schizzinoso': "Vorrei ricordare a Salvini che Maroni in Lombardia si regge grazie anche ai 9 voti di Ncd", ha affermato in conferenza stampa Giovanni Toti. Quanto ad Alfano, la mano e' tesa (non passano inosservate le parole concilianti di Brunetta, che non risparmia lodi al titolare del Viminale per la sua informativa di ieri sul terrorirsmo): "Ci faremo carico dei problemi degli altri partiti del centrodestra, anche per quel che riguarda l'Italicum". Ncd, comunque, ha come primo obiettivo le percentuali: dobbiamo incassare consensi e voti, spiegano i vertici. E testare sul territorio il nuovo progetto dei Popolari, tanto da aver deciso e ufficializzato oggi che in tutte le regioni si presenteranno uniti sotto lo stesso simbolo. Tra i nodi ancora da sciogliere - per la verita' per il Cavaliere e' bello che sciolto con il no alle consultazioni popolari - quello delle primarie. Decide il partito e non il livello locale (con buona pace di Fitto), anche se "non ci impicchiamo al no preventivo", spiega Matteoli. .
© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati

Accedi