
Bernardo Diaz
Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.
Tari, esonero obbligatorio per i rifiuti avviati al recupero
Martedì, 06 Maggio 2014La Legge di conversione del DL 16/2014 riporta a galla il problema della tassazione delle superfici produttive di rifiuti assimilati avviati al recupero, oggetto da diversi mesi di una lunga diatriba. Una norma che interessa da vicino migliaia di imprese che non hanno ancora ben chiaro, dopo tutte le modifiche e dietrofront, le modalità di applicazione dell'esenzione per i rifiuti speciali.
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Ora la normativa in questione viene nuovamente modificata reintroducendo la riduzione della quota variabile del Tributo per le superfici che producono rifiuti assimilati avviati al riciclo. La nuova versione precisa che la riduzione è obbligatoria (non più facoltativa) e fa riferimento al riciclo del rifiuto anziché al recupero. La legge di conversione del DL 16/2014 chiede inoltre ai Comuni l'individuazione delle «aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e i magazzini di materie prime e di merci funzionalmente ed esclusivamente collegati all'esercizio di dette attività produttive, ai quali si estende il divieto di assimilazione». In pratica il Comune dovrà stabilire l'esonero dalla Tari per depositi e magazzini delle attività produttive.
La Tari - Ha sostituito la Tares, che ha avuto vita breve ed è dovuta per finanziare il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati su tutti gli immobili suscettibili di produrre rifiuti urbani ad eccezione delle superfici che producono rifiuti speciali. Sono inoltre esenti le aree scoperte pertinenziali.
L'imposta è composta da una quota fissa e da una variabile: la prima a copertura dei costi fissi del servizio, la seconda per la fruizione del servizio da parte del contribuente.
Le utenze domestiche pagano in funzione dei metri quadrati e del numero dei componenti il nucleo familiare; le altre utenze pagano in funzione dei metri quadrati e degli indici medi di produttività dei rifiuti. La Tari si paga alle scadenze stabilite dal Comune che deve assicurare almeno due rate semestrali; entro il 30 giugno 2014 il Ministero dell'Ambiente dovrebbe approvare un nuovo regolamento per determinare le nuove tariffe della Tari.
Tasi 2014, i Caf denunciano l'impossibilità nella gestione dell'acconto di giugno
Lunedì, 05 Maggio 2014I responsabili delle Acli denunciano la complessità delle scadenze della Tasi. "Difficile rispettare la scadenza del 16 giugno"
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Crescono i problemi per il pagamento della Tasi, la tassa sui beni indistinti. Ad oggi infatti, sono pochi i Comuni ad aver deliberato le aliquote da applicare. «Il timore è che come sempre, avremo migliaia di aliquote diverse: sarà da diventare matti, anche perché la norma non prevede più l’obbligo da parte degli Enti locali di inviare a casa il bollettino precompilato» precisa un responsabile del Caf Acli di Roma, Edoardo Silvestri. La Tasi sarà pagata anche dagli inquilini: «Per loro le aliquote possono andare dal 10 al 30% della somma a carico del proprietario; anche questo sarà deciso dal Comune che dovrà stabilire le date di scadenza dei pagamenti».
Gli inquilini dovranno quindi portare al Caf il Contratto di locazione con i dati catastali dell’immobile. «Visto che non riusciremo ad avere le aliquote a breve, come Acli ci stiamo attrezzando per annotarci tutte le persone che dovranno pagare la Tasi; quando tutto sarà definito, spediremo a casa la somma da pagare. Ma si può già prevedere che sarà il caos».
Dal 1° al 16 giugno i Caf dovranno infatti consultare tutte le delibere comunali pubblicate sul sito del Ministero delle Finanze, impostare i software - calcolare il tributo e quindi consegnare i modelli di pagamento ai contribuenti. "Il problema - denuncia Silvestri - è che se le delibere non risulteranno pubblicate dal Mef entro il 31 maggio, il versamento del 16 giugno, calcolato con l'aliquota di base dell'1 per mille, interesserà comunque i proprietari di Immobili diversi dalle abitazioni principali e anche gli inquilini se si tratta di fabbricati locati; con il rischio che questi contribuenti si trovino a dover pagare somme che successivamente potrebbero risultare non dovute laddove il Comune, come peraltro si sta profilando in buona parte dei municipi, dovesse assoggettare alla Tasi solo le abitazioni principali". Non solo - prosegue Silvestri - se l'immobile è adibito ad abitazione principale l'appuntamento slitta al 16 Dicembre".
C'è da augurasi quindi che tutte le delibere siano inserite sul sito Ministeriale entro il 31 maggio. In tal caso tutti i contribuenti saranno tenuti ad eseguire il versamento del 16 giugno sulla base delle aliquote pubblicate dal Comune.
Tasi 2014, scatta l'allarme sugli immobili strumentali
Lunedì, 05 Maggio 2014Rispetto al 2013, rileva la Cgia, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali: la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30% del 2013 al 20% previsto per quest'anno.
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E' allarme Tasi per artigiani e piccoli imprenditori: quest'anno il balzello rischia di essere una vera stangata sugli Immobili strumentali. Il prelievo fiscale su questa categoria potrebbe subire un ulteriore aggravio: sui capannoni di quasi 400 euro (+11,4%) , mentre sui negozi di circa 140 euro (+17,1%), secondo la stima della Cgia di Mestre.
In termini assoluti il carico fiscale aggiuntivo sugli Immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per quest'anno, potrebbe aggirarsi attorno a 1,6 miliardi di euro. Se invece il confronto viene eseguito rispetto al 2011 (anno in cui si è pagata per l'ultima volta l'Ici), l'incremento del carico fiscale rischia di essere - sostiene la Cgia - esponenziale: per i capannoni potrebbe sfiorare l'89%, per i negozi l'aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 133%.
Le aliquote utilizzate nell'ipotesi della Cgia sono quelle medie deliberate dai 100 Comuni capoluogo di provincia negli anni scorsi. Per il 2014 invece, si è ipotizzato che i Comuni applichino la medesima aliquota Imu del 2013 e aumentino al massimo quella della Tasi.
"Alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versano - dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - non è da escludere che molte Amministrazioni comunali applicheranno un'aliquota Tasi sugli Immobili strumentali ben superiore a quella base. E' bene che i Sindaci facciano attenzione: un ulteriore aumento del carico fiscale sugli Immobili produttivi e commerciali potrebbe mettere fuori mercato molte aziende che sono sempre più con l'acqua alla gola per la mancanza di liquidità".
Rispetto al 2013 rileva la Cgia, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali: la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30 per cento del 2013 al 20 per cento previsto per quest'anno e l'introduzione della Tasi (il nuovo tributo sui servizi indivisibili), in sostituzione della maggiorazione Tares. La Cgia ricorda che sulla base delle decisioni prese dal legislatore, l'aliquota massima Imu più Tasi, sulle abitazioni diverse da quella principale e sugli immobili strumentali non potrà superare l'11,4 per mille.
Dall'analisi delle delibere degli unici Comuni capoluogo di provincia che hanno approvato quest'anno le aliquote Imu e Tasi sui fabbricati ad uso produttivo e sui negozi, la Cgia rileva che negli ultimi due anni l'aliquota media Imu ha superato il 9 per mille, discostandosi in maniera significativa dall'aliquota base del 7,6 per mille. Attualmente sono solo una decina i Comuni capoluogo di provincia che hanno pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze le delibere di approvazione delle aliquote.
Sono due le tipologie di Immobili strumentali considerati: un capannone (categoria catastale D1) - un negozio (categoria catastale C1); le rendite sono quelle medie risultanti dalla banca dati del catasto relativamente all'area territoriale del relativo comune.
Nel campione la situazione peggiorerà in 7 Comuni, mentre nei rimanenti 3 si rileverà un miglioramento. Negli Enti locali in cui il prelievo si fa più pesante, l'aliquota Imu rimane uguale a quella del 2013 ma si aggiunge la Tasi il cui "peso" è superiore all'abolizione della maggiorazione Tares.
Il risultato - nota la Cgia - è un aggravio netto per l'imprenditore. Ad esempio a Brescia l'aliquota Imu applicata sugli Immobili strumentali nel 2014 rimane al livello massimo già raggiunto nel 2013 e si aggiunge la Tasi con aliquota dello 0,8 per mille. A Forlì l'aliquota della Tasi rimane a zero, ma viene aumentato il prelievo Imu che passa dal 9,8 al 10,6 per mille.
Tasi 2014, il decreto salva roma fissa l'acconto al 16 giugno
Sabato, 03 Maggio 2014I Comuni hanno tempo fino al 31 Luglio per approvare le regole. L'acconto si paga il 16 giugno
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Il decreto «salva-Roma» ha ottenuto il disco verde definitivo del Parlamento ed ha quindi reso definitivi i correttivi alla Tasi (il Tributo sui Servizi Indivisibili), in particolare viene sciolto il nodo dedicato alla super-Tasi che finanzia le detrazioni sulla prima casa. Con il decreto "salva-Roma" si concede ai Comuni, la possibilità di applicare un'aliquota extra dello 0,8 per mille (alle abitazioni principali o agli altri immobili, oppure dividendo il carico fra le due categorie) per finanziare le detrazioni sull'abitazione principale.
Il provvedimento stanzia anche un Fondo aggiuntivo da 625 milioni di euro che chiude il cerchio per coprire i buchi apertisi nei Comuni con l'addio all'Imu sulle abitazioni principali. Normativa che nella pratica si traduce in un fisco piu' caro sulle seconde Case - Negozi - Capannoni industriali - Alberghi - Uffici - Centri commerciali e quindi molti Comuni tra cui Roma e Milano, stanno scegliendo infatti di aumentare le aliquote su questi immobili dal 10,6 per mille all'11,4 per mille.
Il provvedimento specifica in realtà che l'aliquota aggiuntiva può essere prevista solo dai Comuni che garantiscono detrazioni alle prime case, ma gli estensori non si sono curati di precisare se tutto il gettito aggiuntivo prodotto dalla «super-aliquota» debba essere vincolato alla detrazioni, nè chiarisce se le detrazioni devono impedire alla Tasi di superare l'Imu pagata nel 2012.
La legge approvata ieri si avventura nel chiedere che le detrazioni siano «tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all'Imu relativamente alla stessa tipologia di immobile» ma, questa «equivalenza» viene interpretata in vario modo dai Comuni senza che ci siano per ora interpretazioni ufficiali. In tanti Comuni, da Milano a Roma, sono in cantiere infatti, detrazioni selettive con il risultato che ci saranno abitazioni principali destinatarie di un conto Tasi più pesante dell'Imu.
Quanto alle regole per l'appuntamento alla cassa è confermato che l'acconto dovrà essere pagato il 16 Giugno con il saldo il 16 Dicembre se i Comuni avranno stabilito le aliquote entro maggio. I Comuni hanno tempo fino al 31 luglio per approvare le aliquote e le detrazioni ma c'è da augurarsi che la scadenza di maggio sia rispettata, perchè nei Comuni che non approveranno le aliquote entro la fine di questo mese il versamento dovrà essere calcolato con l'aliquota standard, pari all'1 per mille senza detrazioni; saranno pertanto chiamati alla cassa anche contribuenti che con le regole definitive non dovranno pagare il tributo, con la conseguenza di innescare un complesso meccanismo di restituzioni e rimborsi.
Per le abitazioni principali invece, se le aliquote non saranno rese pubbliche entro maggio, il pagamento slitta per intero al 16 Dicembre. Insomma un garbuglio di regole che rischia di aumentare il caos sulla materia.
Bonus Irpef, per colf e badanti il recupero avverrà il prossimo anno
Venerdì, 02 Maggio 2014Volevo sapere come faranno le colf e le badanti ad ottenere il beneficio introdotto con il decreto Irpef 2014. A chi dovremmo chiederlo? Francesca
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La circolare dell'Agenzia delle Entrate numero 8/E/2014 ha spiegato che anche rapporti di lavoro domestico e più in generale i contribuenti che sono privi di un sostituto d'imposta potranno beneficiare del bonus ma esclusivamente in occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi nel mese di giugno 2015.
Si ricorda che le modalità di recupero del bonus non sono state rese note ma in occasione della dichiarazione, ha spiegato la circolare delle Entrate, potrà essere utilizzato in compensazione oppure richiedere il rimborso. Si ritiene che l'ipotesi più verosimile sia che le colf e badanti possano chiedere un credito nella dichiarazione dei redditi relativa al prossimo anno.
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