Redazione

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- Il Cairo, 2 ago. - "E' importante che Berlusconi sia al tavolo della riforma elettorale, come e' stato a quello della riforma costituzionale. Questo e' un elemento di serieta' del sistema, sarebbe un segnale importante". Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando con i giornalisti nel viaggio di ritorno dal Cairo.(La tabella di marcia del governo sulle riforme prevede che la legge elettorale venga approvata entro l'anno, con la speranza che ce la si possa fare anche prima. L'Italicum tornera' in discussione il primo settembre al Senato per poi proseguire il suo iter. Il dibattito si concentra sulle soglie di sbarramento, il premio di maggioranza e le preferenze per la necessita' di un meccanismo che ponga fine al potere di veto dei partiti. Anche sul fronte dei conti pubblici il governo resta piuttosto ottimista e non e' preoccupato. Qualche inquietudine ancora sulla crescita economica che continuera' a essere fragile ma che potrebbe riprendersi e sull'occupazione, capitolo che vede in via di soluzione molti dossier importanti come Gela, Sulcis e Ilva ma su cui c'e' ancora molto da fare. Soddisfatto il premier dell'andamento del voto sulla riforma del Senato. "Nessuno avrebbe mai scommesso sulla possibilita' di consentire oggi al Senato di prendersi un giorno di vacanza". ha detto Renzi, ricordando che ben 5mila su 8mila emendamenti sono stati gia' esaminati. "Si va avanti piu' spediti di quanto si potesse immaginare" ha aggiunto parlando con i cronisti nel viaggio di ritorno dalla sua missione al Cairo. "Questa e' una riforma seria, e' una grande riforma" . .

- Roma, 2 ago. - L'esame sul ddl riforme riprendera' lunedi' pomeriggio alle 14, con seduta notturna fino alle 24. Lo ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo. Una decisione che ha provocato le proteste delle opposizioni che contrastano il ddl riforme, con Sel, Lega e 5 Stelle che hanno chiesto fosse mantenuto il calendario inzialmente previsto. L'Aula, pero', si e' espressa a favore del cambio di calendario proposto in capigruppo scatenando la protesta del M5S.

L'ex capogruppo Maurizio Santangelo posta sulla sua pagina facebook, ripreso poi da Beppe Grillo, la foto del guardaroba di Palazzo Madama con stampelle vuote, con ogni probabilita' anche perche' estate, e con due trolley pronti ad un'imminente partenza dalla Capitale e scrive: "guardate sono fuggiti tutti... Il guardaroba e' vuoto! Sono mortificato ed arrabbiato dal comportamento di questi mezzi uomini e mezze donne". Non solo, all'ingresso di palazzo Madama che da' su piazza San Luigi dei Francesi uno degli uomini dello staff della comunicazione del gruppo pentastellato, Nick per gli amici, con telecamera alla mano immortala le partenze: "avevano promesso di stare qui sabato e domenica e invece....", spiega. Quanti sono ad ora i senatori 'beccati' in fuga? "quattro o cinque", spiega, mentre in corso c'e' ancora la chiama per la fiducia sul dl carceri. In Aula 'solo' 201 senatori. Ma da dire e' anche che oggi la Commissione Affari Costituzionali va avanti sul decreto P.A.

Zanda, finiamo l'8 agosto! Pausa domenica ragionevole

"Il calendario era stato immaginato per chiudere i lavori entro l'8 agosto e cosi' sara', verra' mantenuta questa data. Un giorno di spspensione dei lavori, dopo una serie di sedute, anche notturne, molto faticose mi sembra una cosa ragionevole" replica il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, che tiene a sottolineare che da parte del Pd "la richiesta di confronto con le opposizioni" sul merito del ddl "e' stata la parola d'ordine sin dall'inizio e non partecipa alle riforme solo chi si autoesclude. Per noi resta il metodo del confronto".

Quanto alle modifiche che potrebbero essere apportate al testo, Zanda spiega che anche sul tema dell'immunita' si puo' discutere. Infine, sulla legge elettorale, pur ricordando di essere "sempre stato a favore dell'uninominale", il capogruppo Pd non boccia l'ipotesi dei capilista bloccati e le preferenze: "personalmente penso potrebbe essere una soluzione accettabile, ma bisogna trovare un punto d'intesa". .

- Roma, 2 ago. - "Renzi sta dalla parte dei criminali". E' quanto recita lo striscione srotolato dai senatori leghisti per protesta contro il decreto Carceri, che sta per essere approvato - con voto di fiducia - dall'Aula del Senato. I senatori leghisti, oltre allo striscione, tengono in mano una serie di fac simili di banconote da 8 euro, la stessa somma che, accusa il capogruppo Gian Marco Centinaio, "sara' data ogni giorno ai detenuti". La protesta del Carroccio va in scena davanti alle telecamere a palazzo Madama e non e' escluso venga riproposta al momento del voto in Aula. "Siamo in un momento storico per l'Italia - spiega Centinaio - il paese ha tantissimi problemi, non ci sono i soldi per nessuno, non ci sono per i pensionati, gli esodati e le imprese sono costrette ad andare all'estero e il governo decide di fare l'ennesimo svuota carceri, per di piu' dando 8 euro al giorno ai carcerati e 42 auro al giorno agli immigrati e si lava la coscienza. Noi non possiamo votare la fiducia ad un governo che sta dalla parte di Caino", conclude Centinaio. .

- Roma, 2 ago. - La conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito a maggioranza il nuovo calendario, alla luce della fiducia posta dal governo sul decreto carceri, la cui chiama iniziera' alle 13. Sempre a maggioranza, la capigruppo ha deciso che l'esame delle riforme riprenda al Senato nella giornata di lunedi', saltando quindi la seduta di domani, domenica 3 agosto. Le opposizioni, tuttavia, insorgono in Aula e chiedono si mantenga il calendario originario, con seduta notturna oggi sulle riforme e per tutta la giornata di domani. La richiesta e' stata messa ai voti e bocciata dall'Assemblea. .

- Roma, 2 ago. - "Al perpetuarsi del ricordo di quei tragici eventi anche da parte delle generazioni che non li hanno vissuti deve infatti accompagnarsi una esauriente risposta all'anelito di verita' che accomuna i familiari e l'intero Paese". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio al Presidente della Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi. "A trentaquattro anni dalla strage consumata alla stazione di Bologna - afferma il Capo dello stato - il mio pensiero partecipe e commosso va alle ottantacinque vittime, agli oltre duecento feriti, segnati dall'orrore di quella mattina, e all' incancellabile dolore dei loro famigliari". Per Napolitano "La strage e' stata frutto di una stagione di intolleranza e di violenze che non puo' essere dimenticata. Merita pertanto gratitudine e apprezzamento l'impegno civile dell'Associazione da lei presieduta, che persegue una riflessione costante su quel barbaro attentato, invocando un compiuto accertamento degli aspetti non ancora chiariti". "Con questo spirito, esprimo a lei, illustre Presidente, ai feriti e a tutti i famigliari delle vittime - conclude - la mia affettuosa vicinanza e i sentimenti di partecipe solidarieta' di tutta la Nazione". .
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