Sergey

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Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.

Il programma Unicarpe per la gestione delle domande di accesso alla quinta salvaguardia è stato aggiornato in modo da consentire la certificazione delle istanze di accesso dei potenziali lavoratori beneficiari. Kamsin E' quanto ha comunicato l'istituto di previdenza pubblica con il messaggio Inps 6326/2014. Con il messaggio, l'istituto ricorda alle sedi territoriali che sarà quindi possibile iniziare a processare le posizioni dei soggetti che hanno presentato, a seconda della categoria di appartenenza, istanza di ammissione alla salvaguardia alle DTL o all’Istituto.  Il sistema UNICARPE sarà in grado di verificare il diritto a pensione in applicazione della salvaguardia, in funzione sia dei requisiti anagrafico/contributivo previsti per l’accesso alla pensione in salvaguardia, sia delle ulteriori condizioni previste per ciascuna tipologia di lavoratore.

La decorrenza della pensione in salvaguardia, ricorda l'istituto, non può comunque, essere successiva al 6 gennaio 2015 per tutte le tipologie di lavoratori interessate secondo quanto stabilito dalla legge 147/2013. Completata la procedura di verifica della propria posizione previdenziale ai lavoratori interessati saranno inviate a livello centrale le Comunicazioni che possono essere di due tipi: a) lettera di certificazione della salvaguardia con l’indicazione della decorrenza; b) lettera di reiezione con l’indicazione del motivo dell’esclusione. 

Le procedure di verifica, secondo quanto apprende Pensioni Oggi, entreranno tuttavia nel vivo non prima del mese di Settembre in quanto ancora oggi, risultano ancora in giacenza diverse istanze di accesso presentate presso le DTL.

Zedde

La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria ha sollevato la questione di legittimità costituzionale di una disposizione della riforma Fornero che stabilisce il blocco della perequazione automatica (per gli anni 2012 e 2013) delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps. Kamsin Il giudice unico, Pietro Maltese ha così sospeso il giudizio e rimesso tutti gli atti alla Corte Costituzionale. A fare ricorso una pensionata ligure che chiedeva all'Inps un adeguamento della pensione per gli anni 2012 e 2013.

La stessa ricorrente aveva posto alla Sezione la questione di legittimità costituzionale della legge, che impone il blocco della perequazione automatica per le pensioni più alte. La Sezione della Corte dei Conti ha ritenuto che tale disposizione «mina il sistema di adeguamento di tali trattamenti pensionistici sganciandoli, per un tempo considerevole, dalle variazioni derivanti dal costo della vita». 

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Alla Camera si ragiona se alzare la soglia d'età sotto cui il pensionamento d'ufficio per professori universitari e medici non può scattare. È in corso una riflessione per portarla dai 65 ai 68 anni. Kamsin E' quanto si apprende da fonti vicine all'esecutivo riprese in una nota diffusa oggi dall'Ansa. La modifica al dl Pa dovrebbe essere presentata a breve, rivedendo quanto previsto venerdì, con il tetto fissato a 65. Dovrebbe anche spuntare una distinzione nella categoria dei medici e un diverso trattamento per i ricercatori.

Per tutto il resto dei dipendenti pubblici il limite restano i 62 anni, rimangono inoltre esclusi dalla misura i magistrati, per loro il limite è quindi fermo ai 70 anni. Un altro emendamento dovrebbe autorizzare, nelle scuole dove le graduatorie sono esaurite, a sostituire, visto lo stop al trattenimento in servizio, i presidi con i vice-presidi (che diventano presidi vicari) e che verrebbero esonerati dall'attività didattica e rimpiazzati da supplenti. In questo modo si eviterebbe la reggenza, istituto attraverso cui un presidente era posto alla guida di più scuole. Altre novità potrebbero interessare gli avvocati di enti pubblici.

Il testo della legge di conversione al decreto legge 90/2014 è attualmente all'esame della Camera dove si attendono in particolare i pareri della Commissione Bilancio sugli emendamenti approvati in commissione Affari costituzionali venerdì scorso. In particolare si attende il via libera alle innovazioni piu' "critiche" come quelle in favore dei quota 96 della scuola e quello che mette la parola fine alle penalizzazioni per coloro che accedono alla pensione anticipata sino al 2017 anche prima di aver raggiunto i fatidici 62 anni (vedi i dettagli). La commissione Bilancio, infatti, nel parere sul provvedimento che presenterà in assemblea, dovrebbe vincolare il via libera ad alcune modifiche sulle norme in questione. 

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Sono oltre mille gli emendamenti presentati alla Camera al decreto legge di riforma della pubblica amministrazione. E' sempre più probabile quindi che sul provvedimento, che ieri ha visto l'avvio della discussione generale nell'Aula di Montecitorio, dopo l'ok delle Commissioni Affari Costituzionali, che il governo chiederà la questione di fiducia. Kamsin L'esecutivo intende infatti chiudere la prima lettura entro venerdì in modo da poter incardinare un testo "blindato" al Senato la prossima settimana ed ottenere la conversione in legge prima della pausa estiva. "Dipenderà anche dal fatto se c'è la volontà di tutti i gruppi di continuare un dibattito costruttivo, come si è fatto in Commissione" ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia.

Ieri tuttavia sono piovute le prime grane da parte della Ragioneria dello Stato che ha dato parere negativo (vedi i dettagli) sulle misure in favore dei quota 96 della scuola e dei lavoratori precoci. Il ministro in aula ha tuttavia ieri voluto spiegare una delle novità più saliente del decreto, come rivisto dalla commissione Affari costituzionali della Camera, ovvero quella modifica che dà la facoltà, entro determinati vincoli, di mandare a riposo i dipendenti più in là con l'età e prendere al posto loro dei giovani: le eccellenze, le risorse «indispensabili non saranno sostituite»; per gli altri pensionabili d'ufficio a decidere sarà la singola amministrazione. Il pensionamento d'ufficio, secondo quanto prevede l'emendamento, si può attivare dopo il raggiungimento della massima anzianità contributiva (42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne) se sono stati raggiunti i 62 anni, che diventano 65 per docenti e ricercatori universitari e medici. Non si applica, invece, ai magistrati.

Ora il decreto darà una indicazione precisa alle amministrazioni che vogliono svecchiare il loro organico. Ma per i fiori all'occhiello non c'è nulla da temere, dato che, evidenzia il ministro, il dl stabilisce come il pensionamento "obbligato" debba essere anche «motivato» e non possa pregiudicare i servizi. Spiegando il meccanismo della nuova norma Madia risponde anche alle critiche secondo cui "mandare in pensione a 65 anni tutto il personale medico universitario non è frutto di una buona logica". Ha spiegato la Madia: con il dl "responsabilizziamo molto le amministrazioni", sarà il singolo ente a dover capire se un suo dipendente, inclusi dirigenti, professori o primari, sia "un'eccellenza che serve o se invece ha senso dare opportunità alle nuove generazioni".

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La Cgil esprime parere positivo agli emendamenti al decreto sulla riforma della pubblica amministrazione approvati dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera a proposito delle pensioni. Kamsin “Sono un primo positivo cambiamento” spiegano il segretario confederale Cgil Vera Lamonica e il responsabile Cgil dei Settori pubblici Michele Gentile: “da sempre chiediamo la correzione, nel quadro di una necessaria revisione complessiva della legge Fornero, delle misure di penalizzazioni sulle pensioni di anzianità e il calcolo dei soli periodi di ‘effettivo’ lavoro per il raggiungimento dei 41/42 anni, veri e propri obbrobri di quella riforma”.  L'emendamento, che ora attende il via libera definitivo dell'Aula di Montecitorio, consentirà di eliminare la penalizzazione per tutti i lavoratori sino al 2017 a prescindere dalla tipologia di contributi accreditati sul conto previdenziale dell'assicurato (vedi i dettagli della misura).

Quanto approvato dalla Commissione, su proposta dell'onorevole Gnecchi, se confermato dall'aula, “sana una delle ferite aperte, perché elimina le penalizzazioni prima dei 62 anni e considera tutti i periodi di contribuzione figurativa utili al raggiungimento del requisito contributivo”. Concludono Lamonica e Gentile: “seppure con il limite temporale del 2017, a nostro parere da rimuovere, ciò costituirebbe un contributo importante alla correzione di un impianto fortemente sbagliato dell'attuale normativa previdenziale. È altrettanto necessario e positivo che si chiuda la vicenda della ‘quota 96’ per il mondo della scuola: si sana così una profonda ingiustizia prodotta da uno dei tanti ‘errori tecnici’ di quella riforma”.

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