Pensioni, Il Servizio Militare può essere trasferito nella gestione più favorevole

R. Bianchi Mercoledì, 17 Giugno 2020
Il pensionato che durante il corso della propria storia lavorativa è stato iscritto sia nell’ AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti) sia nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani,commercianti e coltivatori diretti) e che ha svolto il servizio militare, può decidere di trasferirlo nella gestione più favorevole ottenendo importanti rivalutazioni dell’importo pensionistico.
I pensionati che nel corso della loro storia lavorativa hanno svolto il servizio di leva con successivo accredito figurativo, ed hanno avuto l’ iscrizione in due gestioni previdenziali INPS diverse (autonomi e dipendenti) possono scegliere di trasferire il periodo di leva nella gestione previdenziale a loro più favorevole. Per poterlo fare però è necessario presentare domanda telematica all’INPS di ricostituzione della pensione, specificando di voler trasferire il servizio militare nella gestione più favorevole. La ricostituzione non è altro quindi che uno strumento in grado di variare l’importo di pensione per il riconoscimento di contribuzione (figurativa, obbligatoria, da riscatto) versata o maturata anteriormente alla data di decorrenza della pensione.

Di norma, infatti, l'Inps riconosce gli accrediti figurativi in favore dei lavoratori con doppia iscrizione (autonoma e dipendente) vengono effettuati nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e non nella gestione speciale in tutti i casi in cui esista anche un solo contributo versato nel regime obbligatorio dei lavoratori dipendenti. In deroga al predetto criterio ed in presenza del requisito per l’accredito nella gestione autonoma è comunque salva la facoltà dell’interessato di ottenere, a domanda, il riconoscimento figurativo in detta gestione.

Un esempio scuola

Alberto, per esempio, inizia la sua carriera lavorativa nel 1957 come dipendente, successivamente nel 1961 con l’obbligatorietà del servizio di leva lascia il suo posto di lavoro per partire militare, infine nel 1962 al ritorno dalla leva decide di aprire un ristorante e mettersi in proprio. In questa circostanza, nell’estratto contributivo di Alberto risulteranno due iscrizioni previdenziali una nell’AGO e l’altra nella gestione autonoma dei commercianti, mentre il servizio militare obbligatorio o volontario, è considerato ai fini pensionistici come contribuzione figurativa e può essere accreditato solamente per quei periodi in assenza di contribuzione, quindi non possono essere accreditati per i periodi già coperti, totalmente o parzialmente, da contribuzione obbligatoria o volontaria.

Nel 07/1996, Alberto ottiene la pensione di vecchiaia VOCOM (commercianti) nella quale sono stati “ricongiunti” anche i contributi versati come dipendente ed il periodo di leva. Nel calcolo dell’importo mensile della pensione, l’INPS attribuisce il servizio militare alla gestione dipendenti anziché a quella dei commercianti. Tale decisione risulta sfavorevole per il nostro pensionato in quanto cosi facendo gli viene erogata una pensione mensile di 1081€.

Nel 2016, su consiglio di un amico, Alberto esegue una ricostituzione contributiva della pensione indicando in domanda di voler trasferire il servizio militare alla gestione autonoma nella quale sono presenti retribuzioni pensionabili più elevate in grado di valorizzare in maniera superiore il periodo di servizio militare svolto. Nella fattispecie, il periodo interessato viene trasferito dalla gestione dipendenti alla gestione autonoma dei commercianti, che nel complesso della storia contributiva risulta ricoprire una periodicità molto più lunga rispetto al lavoro dipendente. La domanda viene accolta è l’importo mensile della pensione aumenta di 34€. A tal riguardo va ricordato che alle ricostituzioni contributive per i ratei arretrati maturati prima del 6 luglio 2011 si applica il termine di prescrizione decennale (ex art. 38 d.l. n. 98/2011, convertito con modificazioni nella Legge n. 111/2011)  e di conseguenza oltre all’aumento mensile dell’importo pensionistico vengono liquidati al pensionato arretrati di oltre 4000€.

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