Dirigenti Pa, tetto degli stipendi a 240mila euro

Martedì, 25 Marzo 2014
Renzi annuncia che per i dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni il tetto massimo delle stipendio sarà equiparato alla retribuzione del Presidente della Repubblica.

Secondo il progetto presentato dal premier Matteo Renzi i dirigenti pubblici saranno al centro di un progetto di riforma della pubblica amministrazione.  Sul fronte del pubblico impiego del resto il governo è intenzionato a perseguire due strade.  La prima, più impervia, è quella del taglio degli uffici che, secondo le stime fornite dal commissario Cottarelli, potrebbe determinare fino a 85 mila esuberi; l'altra, da attuare in tempi molto rapidi, già da aprile secondo indiscrezioni, è quella di stabilire che nessun manager pubblico possa guadagnare più del Presidente della Repubblica. In pratica la retribuzione dovrebbe scendere a 239.181 euro l'anno contro i 311.658 euro, tetto fissato dal precedente governo Monti e ancorato allo stipendio del primo presidente di Corte di Cassazione. 

La misura ovviamente dovrà essere chiarita nelle sue modalità di applicazione, ma dovrebbe interessare anche gli amministratori di società controllate e partecipate dallo Stato e non quotate nei mercati regolamentati. In pratica Ferrovie dello Stato, Poste e Cassa depositi e prestiti, mentre non sarebbero toccati i dirigenti di Eni ed Enel. Interessati ovviamente i dirigenti apicali dei Ministeri delle amministrazioni centrali pubbliche e i vertici della Cassazione e delle altre magistrature amministrative e contabili. 

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