Ecco il nuovo contratto 2016-2018 per il comparto Scuola, Università e Ricerca

Fabrizio Galbani Mercoledì, 25 Aprile 2018
Siglato definitivamente lo scorso 19 Aprile il nuovo contratto per il triennio 2016-2018. Circa 1,2 milioni di lavoratori del settore conoscenza otterranno aumenti medi da 81 a 110 euro al mese.
Anche il comparto conoscenza ha il suo nuovo contratto di riferimento. La scorsa settimana Aran e Organizzazioni sindacali hanno firmato definitivamente il contratto collettivo nazionale di lavoro per quasi 1.200.000 dipendenti appartenenti al comparto Istruzione e ricerca, nel quale sono confluiti i precedenti comparti  Scuola, Enti di ricerca, Università, Accademie e Conservatori a seguito della Riforma della Pubblica Amministrazione targata Marianna Madia. 

Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018 e riconosce aumenti da 84 a 111 euro mensili in coerenza con l’Intesa del 30 novembre 2016 tra Governo e Organizzazioni sindacali, anche grazie alla previsione di un apposito elemento perequativo, che interessa soprattutto le qualifiche iniziali. 

L’intesa siglata è costituita da una “parte comune” contenente le disposizioni applicabili a tutto il personale del comparto e da “specifiche sezioni” riferite ai singoli settori. L’ Ipotesi interviene su molti aspetti del rapporto di lavoro (relazioni sindacali, assenze, permessi, codici disciplinari, rapporti di lavoro flessibile), anche al fine di aggiornare alcune parti della precedente disciplina, superata dalle norme di legge vigenti e, comunque, non più attuale.

La parte normativa

Sotto il profilo normativo, è stata elaborata una nuova disciplina per alcuni istituti del rapporto di lavoro tra cui quelli, del tutto nuovi, previsti per l’effettuazione di  visite specialistiche ed esami diagnostici (le assenze rientrano nel computo della malattia ma senza la decurtazione del trattamento economico accessorio previsto per la malattia nei primi 10 giorni ). Di particolare rilevanza, è, inoltre,  l’introduzione della disciplina delle ferie solidali, che consente ai dipendenti con figli minori in gravi condizioni di salute, che necessitino di una particolare assistenza, di poter utilizzare le ferie cedute da altri lavoratori. Altre novità rilevanti riguardano le tutele introdotte per le donne vittime di violenza le quali, oltre al riconoscimento di appositi congedi retribuiti, potranno avvalersi anche di una speciale aspettativa. Da segnalare anche l'equiparazione delle unioni civili al matrimonio.

Il nuovo contratto collettivo, in attuazione della Riforma Madia, opera anche una revisione del codice disciplinare dei dipendenti pubblici. Alla luce delle recenti modifiche legislative, è stato individuato un nuovo meccanismo per l’attribuzione degli incentivi economici al personale, che ha l’obiettivo di riconoscere premi aggiuntivi a coloro che abbiano ottenuto le valutazioni più elevate. Tale materia è stata, tuttavia, rinviata a successiva sequenza contrattuale.

La parte Economica

La parte centrale del contratto riguarda, comunque, i rinnovi economici. L'ipotesi di intesa raggiunta prevede aumenti scaglionati nel 2016, nel 2017 e nel 2018. Complessivamente per gli Ata (bidelli, tecnici, amministrativi) delle scuole l'incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per i docenti delle scuole si ottiene un incremento di stipendio complessivo medio di 96 euro al mese (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 per i docenti dell'Afam, per l'università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l'area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l'Asi di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro del Governo Renzi. Gli aumenti vengono disposti con il meccanismo dell’elemento perequativo che salvaguarda i profili più bassi garantendo così un aumento non inferiore a circa 80 euro per tutti i profili professionali.

Gli aumenti a regime decorreranno dal 1° marzo 2018. Gli arretrati, relativi al 2016, 2017 e primi due mesi 2018, saranno pari a circa 450 euro. A decorrere dal 1° Aprile 2018 l'indennità di vacanza contrattuale cesserà di essere corrisposta in quanto verrà assorbita nel tabellare. Gli effetti economici del rinnovo si riverbereranno anche sulla misura della pensione e dell'indennità di buonuscita. Considerato che il contratto è in vigore dal 19 aprile 2018 probabilmente in maggio saranno corrisposti gli arretrati fino al 31/5/18, dal giugno saranno corrisposti gli stipendi aggiornati. Il CCNL indica, come già stabilito per gli altri dipendenti pubblici, che gli effetti del rinnovo saranno computati ai fini previdenziali nei confronti del personale, comunque, cessato dal servizio nel periodo di vigenza del contratto, cioè nel triennio 2016-2018.

Gli altri punti

Per garantire la continuità didattica agli studenti gli insegnanti dovranno rimanere per almeno tre anni nella scuola assegnata e richiesta volontariamente. Infine, il contratto introduce misure a tutela degli studenti prevedendo il licenziamento «per atti e comportamenti o molestie a carattere sessuale» nei confronti dei ragazzi. In una successiva sessione negoziale, entro luglio, verrà poi essere definito un Codice etico che affronterà e sanzionerà anche altri aspetti come, ad esempio, l'uso improprio dei Social. Per le Università, sono previste alcune misure per i dipendenti in servizio nelle Aziende ospedaliere ed una nuova disciplina organica in materia di Fondi destinati al salario accessorio. Per il personale delle Accademie e dei conservatori, viene stabilito che il ruolo di professore di seconda fascia divenga ad esaurimento, traguardando un modello che dovrà realizzare un graduale passaggio verso la prima fascia.



Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

Documenti: Il testo definitivo del Contratto per il Comparto Conoscenza 2016-2018

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati