Pensioni, Niente sospensione ai medici vaccinatori

Nicola Colapinto Sabato, 24 Aprile 2021
Cancellato il divieto di cumulo pensione-stipendio per i medici tornati ad esercitare la professione per contrastare la pandemia. Individuata una soluzione amministrativa tra INPS e Ministero del Lavoro per evitare la penalizzazione.
Sparisce il divieto di cumulo reddito-pensione per i medici tornati in servizio per aiutare a combattere il COVID-19. Per loro non ci sarà più il rischio di vedersi sospesa la pensione se hanno accettato un compenso per l'incarico. Lo ha spiegato ieri la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, grazie ad un intervento del ministro del Lavoro Andrea Orlando e all'Inps cesserà l'effetto dell'articolo 3 bis della legge 29/2021. Una norma anomala che consentiva alle aziende sanitarie e socio-sanitarie pubbliche di retribuire gli incarichi attribuiti al personale sanitario già collocato in quiescenza, a condizione che tali incarichi abbiano una scadenza non successiva al 31 dicembre 2022 e che i medesimi soggetti abbiano maturato i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento di vecchiaia. In tal caso, tuttavia, gli interessati non avrebbero potuto ricevere il trattamento previdenziale per il periodo di incarico retribuito.

La questione era stata sollevata sulle pagine di PensioniOggi il 3 aprile scorso dopo le prime denunce delle categorie interessate, soprattutto ex medici EnPAM in pensione. Positivo il giudizio del CIMO-FESMED, il sindacato di categoria, che aveva già proposto un emendamento abrogativo alla disposizione incriminata. “Viene così sgombrato il campo da un’inutile e umiliante penalizzazione che rischiava di sottrarre alla campagna vaccinale il supporto di centinaia di medici con professionalità quanto mai necessarie, personale qualificato ed esperto in grado di fornire una valutazione clinica dei pazienti e l’intervento in caso di soccorso – si legge in una nota -. Il Ministro Orlando e il Presidente Tridico hanno così dimostrato attenzione e prontezza con una soluzione che non solo evita un lungo iter parlamentare di modifica ma soprattutto pone chiarezza di riferimenti per le regioni e le aziende sanitarie, agevolandole nell’avvalersi anche dei medici in pensione per accelerare in sicurezza le vaccinazioni”.

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