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Grillo difende Farage non e' razzista, Ukip partito democratico
- Roma, 30 mag. - "La stampa italiana sta scrivendo di tutto su Nigel Farage". Cosi' Beppe Grillo su Facebook dove 'linka' al suo blog dove, con il titolo 'Nigel Farage, la verita'', rilancia una nota dell'ufficio stampa del leader degli euroscettici Ukip, incontrato mercoledi' scorso a Bruxelles. Una nota che sembra voler rivendicare la giustezza di un accordo con Farage che, cosi' si legge sul blog, sottolinea per parte suia come quello al Parlamento europeo sarebbe solo un "matrimonio di convenienza".
Si tratterebbe di far parte, quindi, di un gruppo che "non e' un partito politico" ma e' piuttosto una "scelta strategica e pragmatica" per contare in Parlamento e riuscire ad ottenere qualcosa, sia dei "finanziamenti" sia "posizioni nelle commissioni". Inoltre, sempre nella nota dell'ufficio stampa di Farage pubblicato sul blog, viene sottolineato per capitoletti che l'UKIP e' "contro la guerra", e' "un'organizzazione democratica" che non pratica "nessuna forma di razzismo ne' xenofobia"; "si oppone alla dominazione tedesca e al controllo della Troika" e infine "sostiene la democrazia diretta e si oppone all'Euro".
"La politica di liberta' di voto dell'Europe of Freedom and Democracy (EFD) - si legge nella nota dell'ufficio stampa di Farage sul blog di Grillo - e' rispettosa di ogni partito politico. A differenza dei Verdi e di molti altri gruppi del Parlamento europeo, il gruppo EFD permette alle delegazioni nazionali di votare come ritengono opportuno secondo la propria ideologia, preferenze politiche e di interesse nazionale. Per l'EFD, un gruppo non e' un partito politico. Si tratta di una scelta strategica e pragmatica al fine di ottenere posizioni nelle commissioni del Parlamento europeo, per ottenere finanziamenti, tempo di parola in parlamento, e un segretariato esperto e professionale. Non e' programmatica. Ciascuna delle parti all'interno del gruppo e' libera di scegliere il proprio modello di voto, direzione ideologica ecc. Nell'ottica del gruppo EFD si tratta di un matrimonio di convenienza per il reciproco vantaggio".
Il blog pubblica quindi "Lo statuto del gruppo Ukip: il gruppo e' aperto ai deputati che credono in una Europa della Liberta' e della Democrazia e che riconoscono la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti umani e la democrazia parlamentare.
Il gruppo sottoscrive il seguente programma :
1) Liberta' e cooperazione tra le persone di Stati diversi
2) Piu' democrazia e il rispetto della volonta' popolare
3) Rispetto per la storia d'Europa , delle tradizioni e dei valori culturali. Popoli e nazioni d'Europa hanno il diritto di proteggere i propri confini e rafforzare i propri valori storici, tradizionali, religiose e culturali. Il Gruppo rifiuta la xenofobia, l'antisemitismo e qualsiasi altra forma di discriminazione
4) Rispetto delle differenze e degli interessi nazionali: liberta' di voto. Accettando di far propri questi principi nei suoi procedimenti, il gruppo rispetta la liberta' delle sue delegazioni e deputati di votare come meglio credono". Seguono poi alcuni 'capitoletti' della politica seguita dal partito di Farage: "UKIP e' contro la guerra: a differenza dei leader verdi e liberali (ALDE), che hanno entrambi urlato per la guerra in Libia, quando Hermann Van Rompuy ha visitato il parlamento a dicembre 2012, l'UKIP ha avuto una opposizione coerente e di principio alle guerre imperialistiche straniere e contrario alla Gran Bretagna come cagnolino della politica estera aggressiva dell'UE o degli Stati Uniti. UKIP si e' opposta all'intervento militare dell'UE e del Regno Unito in Iraq, Afghanistan, Libia e Siria".
Altro capitoletto: "UKIP e' un'organizzazione democratica, con delle procedure decise dai suoi membri: Nigel Farage e' il leader del partito UKIP, ma non decide la politica UKIP. Questa e' una questione dei membri del partito e del Consiglio Direttivo Nazionale. UKIP e' un'organizzazione democratica e non una dittatura - tiene a sottolineare l'ufficio stampa di Farage - nessuna forma di razzismo, sessismo o xenofobia e' tollerata. Nessuno che sia mai stato membro di un partito di estrema destra puo' unirsi a UKIP. Questo e' scritto nella costituzione del partito. La costituzione del partito e' stata modificata in modo che i membri del partito e i deputati che infrangono la legge o mettono in imbarazzo il partito possono essere espulsi. Ex eurodeputato UKIP Nikki Sinclaire e' stato espulso dal UKIP dopo essere stato sorpreso nell'appropriazione indebita di denaro da parte del Parlamento europeo. La politica UKIP sugli errori dei membri e' "Una volta che si trovano fuori, si sono gettati fuori". Nigel Farage si e' offerto di testimoniare in tribunale contro l'ex deputato che e' stato scoperto a prendere i soldi da parte del Parlamento europeo. E' stato affermato nel corso della riunione dell'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo all'inizio di quest'anno che le accuse formulate contro il signor Farage dal deputato liberal democratico MacMillan Scott sono state vagliate e nulla di male e' emerso nei confronti del signor Farage. Farage ha lavorato come broker al London Metal Exchange, non e' mai stato un banchiere e non ha nulla a che fare con le banche o servizi finanziari. Farage non ha mai sostenuto offerte di libero scambio UE e ha detto pubblicamente che non sosterra' l'affare TTIP. Farage ha attaccato le grandi banche, le grandi imprese e i grandi burocrati che come lui afferma dominano l'UE". Altro capitoletto: "UKIP si oppone alla dominazione tedesca e al controllo della Troika: Farage ha difeso il diritto dei paesi di proteggere i loro poveri dagli effetti disastrosi della UE, della Commissione Europea, FMI, BCE (la Troika). Egli si oppone al federalismo dell'UE, piu' correttamente chiamato centralizzazione. Farage e' contro la dominazione tedesca dell'Europa attraverso il suo potere politico ed economico".
C'e' poi: "Politica energetica UKIP: UKIP si oppone alla politica energetica dell'UE perche' sovvenziona turbine eoliche inefficienti e assurdamente costose. Si ritiene che la politica energetica dell'Unione europea stia spingendo al rialzo i prezzi, provocando poverta' di combustibile per i poveri e guidando l'industria di Europa e verso la Cina e l'India dove la manodopera e l'energia sono a buon mercato. Ha una politica di sostegno per il carbone, il gas di scisto, l'energia nucleare e delle maree. L'appartenenza al gruppo EFD consente al Movimento 5 Stelle di perseguire una propria politica distinta per l'energia". Infine: "UKIP sostiene la democrazia diretta e si oppone all'Euro: UKIP ha sempre difeso la democrazia locale e nazionale. E' un appassionato sostenitore dei referendum locali e nazionali. Si oppone alle imponenti leggi comunitarie e alle politiche economiche sulle popolazioni che non danno il loro consenso per tali politiche. E' fortemente contrario alla centralizzazione della UE e al controllo della Troika. Si ritiene che il progetto euro abbia generato poverta' e disoccupazione per milioni di persone nel sud Europa e debba per cio' essere combattuto". Tutto firmato: ufficio stampa di Nigel Farage.
Grillo, quello con Farage 'e' matrimonio di convenienza'
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Scontro Santanche'-D'Amico sulla telecamera nelle mutande - Video
- Roma, 30 mag. - L'intenzione era parlare di giustizia, ma si e' finito per dibattere di telecamere nelle mutande. Puntata al fulmicotone, ieri, per 'Tango', dove Daniela Santanche', ospite di Ilaria D'Amico e Giuseppe Cruciani, e' stata protagonista di uno scontro con la giornalista sul diritto alla privacy. Oggetto del contendere, naturalmente, la condanna in via definitiva di Silvio Berlusconi e la sua interdizione dai pubblici uffici. All'onorevole di Forza Italia, che contestava la fondatezza delle accuse mosse al suo leader, la D'Amico ha replicato che e' inutile discutere una sentenza passata attraverso tre gradi di giudizio, ma presto il dibattito e' trasceso allo scontro. "Il giorno che le mettono una telecamera addosso anche su di lei il giudice scopre qualcosa" ha detto la Santanche' alla giornalista, "soprattutto se gliela mettono nelle mutande". Provocazione rimasta senza replica se non un sorriso imbarazzato della conduttrice e gli sguardi divertiti degli altri ospiti: Mario Adinolfi e Carlo Freccero. Mentre Cruciani si ostinava a chiedere, inascoltato, alla deputata perche' il suo partito non avesse firmato il referendum sulla prostituzione. .
Pensione sospesa, l'Inps avvia il recupero delle somme corrisposte ai dirigenti pubblici
I dirigenti delle società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni o enti pubblici, titolari di pensione cessano il proprio rapporto di lavoro improrogabilmente al 31 dicembre 2013, qualora tali società abbiano chiuso l'ultimo esercizio in perdita. I dirigenti di società con esercizio in avanzo, non possono cumulare la propria pensione con lo stipendio.
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E' quanto ha ribadito l'Inps con la circolare n. 65/2014, che ha impartito le modalità applicative dell'art. 3, comma 7-ter della legge 125/2013. La norma, com'è noto, prevede la sospensione della pensione per chi ricopre un ruolo da dirigente in società in attivo controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni o enti pubblici; mentre se la società è in perdita il dirigente perde il proprio incarico.
Per quanto riguarda il campo applicativo della norma,l'Inps ricorda nel documento che la regola è riferita anche a società con esercizio in avanzo, controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni o enti pubblici, a esclusione di quelle emittenti strumenti finanziari. Si tratta pertanto: 1) delle società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria; 2) delle società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria; 3) delle società che sono sotto influenza dominante di un'altra società a seguito di particolari vincoli contrattuali.
I destinatari della disposizione sono coloro che ricoprono, nell'ambito dell'amministrazione societaria, una posizione dirigenziale, come individuata dai contratti collettivi di lavoro e titolari di pensione di vecchiaia o di anzianità alla data del 31/10/13.
Per la corretta applicazione della norma l'Inps chiede alle società interessate la trasmissione di apposite dichiarazioni di responsabilità alle sedi Inps, nelle quali devono attestare: a) le generalità complete dei propri dirigenti, titolari di pensione; b) la data e la durata dell'incarico dirigenziale conferito; c) lo status di società controllata da amministrazioni o enti pubblici; d) la sussistenza di esercizio in avanzo riferito all'anno 2012 ovvero all'anno precedente il conferimento al primo incarico dirigenziale.
L'Inps chiarisce che il pagamento del trattamento pensionistico sospeso sarà ripristinato dalla data di prima decorrenza utile successiva alla scadenza dell'incarico, come comunicata dalla società o dal dirigente interessato, salvo che intervenga la risoluzione dei rapporto di lavoro in data anteriore. In pratica solo una volta adempiuta tale formalità l'Inps procederà alla sospensione del trattamento pensionistico di cui è titolare il dirigente e procederà al recupero delle mensilità corrisposta dal 1° Novembre 2013.
M5S: Grillo 'conquistato' da Farage, razzista? No, ha senso dell'umorismo
- Roma, 30 mag. - Nigel Farage "non e' come lo descrivono, cosi' come non sono ne' fascista ne' nazista, come mi descrivono i giornali italiani". Cosi' Beppe Grillo parla al giornale britannico 'Telegraph' e spiega che con il leader dell'Ukip non c'e' ancora nessun accordo. "L'incontro era solo per conoscerci" ha sostenuto Grillo. Poi ha sottolineato che ci sono alcuni punti in comune come sull'immigrazione dove anche Farage "vuole controllare i flussi come noi: non e' vero che e' un razzista". Il leader dell'Ukip, Nicol Farage, ha "senso dell'umorismo e dell'ironia", ha poi aggiunto Beppe Grillo, in un passaggio dell'intervista al quotidiano britannico 'Telegraph'. "Non cambieremo il nostro programma - detto - non cambieremo le nostre idee, ma si parla di concetti come democrazia diretta, quindi abbiamo qualcosa in comune".
Grillo, che comunque ha spiegato che sull'alleanza la parola passera' alla Rete, ha pero' messo in evidenza che "con 17 parlamentari, se vuoi formare un gruppo autonomo, sei fuori". Si intensificano intano le voci di dissenso da Grillo nel Movimento. Ieri Beppe Grillo ha scritto su Facebook: "C'e' chi ha chiesto le mie 'dimissioni' (non si sa da cosa). Il tempo e' dalla nostra parte". Poi ha linkatp ad un articolo sul suo blog firmato da Aldo Giannuli nel quale lo storico e saggista spiega perche' "Grillo non si deve dimettere".
"Si stanno levando molte voci che chiedono le 'dimissioni' di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche diparlamentari del M5s o ex del movimento) - scrive Giannuli - anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, piu' o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse 'vinto'. Bene, allora discutiamone. In primo luogo: dimettersi da cosa? Grillo non ha cariche formali nel M5s, non ne e' il segretario - sottolinea Giannuli - per cui la richiesta di dimissioni puo' significare solo che deve smettere di parlare e magari chiudere il suo sito. Mi sembra una richiesta eccessiva, che non si puo' fare neanche al leader piu' sconfitto del sistema solare: ma, allora, fatte le dovute proporzioni, uno come Veltroni cosa avrebbe dovuto fare? Per non dire di Paolo Ferrero".
Vito Crimi: no faide interne, Grillo-Casaleggio non si discutono
"Io non so quale film stanno guardando i giornalisti, resta il fatto che dentro questo film noi ci siamo e ho impressione ne stiano guardando un altro. Sentiamo parlare di 'bufera nel M5S' e di 'faide interne', ma da lunedi' siamo tornati a lavorare e vediamo solo persone sorridenti che si sono rimesse sotto a lavorare come e piu' di prima". Lo scrive su Facebook Vito Crimi, senatore ed ex capogruppo del M5S a palazzo Madama. "Nessuno ha mai messo in discussione Beppe e Gianroberto - assicura - lo sport nazionale di tirar fango sul M5S continua". "Abbiamo lavorato su centinaia di emendamenti al testo del governo sulle riforme - prosegue Crimi - stiamo ragionando sul decreto Irpef (quello del bonus 80 euro e non solo), audizioni varie al Copasir e altre Commissioni di inchiesta, e non abbiamo neanche il tempo di scatenare faide. Tanto per farvi un esempio, riunione del Senato di ieri su due ore e mezzo totali ne abbiamo impiegate quasi due per discutere dei lavori d'Aula e dei provvedimenti in esame e solo in parte, alla fine, si e' discusso di voto e risultati alle europee, ma rispetto a questo c'era una serenita' e una concordia che non avevo visto prima".
"Si parla di dossier anti-Grillo - aggiunge - sono tutte chiacchiere, si tratta di alcune considerazioni fatte da qualcuno che ha espresso una sua opinione su alcuni aspetti comunicativi che possono aver condizionato il voto. E' una ipotesi, una opinione, ne condivido una parte ma non tutto. Ciascuno di noi e voi avra' fatto le sue considerazioni, ma sono considerazioni in quanto e' impossibile determinare con certezza come si e' mosso l'elettorato, e anche i sondaggi di analisi del flusso di voti se ci azzeccano come i sondaggi pre elettorali... stiamo freschi!". Intanto il deputato dissidente M5S Tommaso Curro' scrive su Twitter: "M5S, giovedi' 29 mag '14, aula Tatarella, assemblea M5S Camera: finalmente torna il mio movimento 5 stelle. Ora si riparte forti e uniti".
Renzi accelera sulle riforme, sfilata di ministri a Palazzo Chigi
- Roma, 30 mag. - Il premier Matteo Renzi prosegue il suo giro d'orizzonte per mettere a punto l'agenda delle riforme delle prossime settimane dopo il successo alle elezioni europee. Stamane Renzi ha ricevuto a palazzo Chigi i ministri della P.a. Marianna Madia, della Giustizia Andrea Orlando, della Cultura Dario Franceschini e dei Trasporti Maurizio Lupi. In mattinata a palazzo Chigi e' giunto anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Nei giorni scorsi il premier aveva incontrato il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano. .
Riforma Pa, dall'abrogazione del trattenimento in servizio maggiori posti per i giovani
Muove su più fronti la Riforma del pubblico impiego che il governo punta a realizzare dal prossimo 13 giugno. Le parole chiave sono maggiore mobilità intercompartimentale; staffetta generazionale; abrogazione del trattenimento in servizio, revisione dell'istituto dell'esonero; risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per i dirigenti.
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L'idea dell'esecutivo sul fronte della dirigenza è di realizzare il cd. ruolo unico, un mercato organico dei manager pubblici che avrà effetti anche sulle retribuzioni che dovrebbero ispirarsi al merito e alla omogeneità (a parità di prestazioni o incarichi svolti). Si potenzierà la valutazione delle performance che dovrebbe avvenire sulla base di obiettivi misurabili fissati dal ministro competente. I premi dei dirigenti saranno ancorati anche a criteri di carattere generale come l'andamento dell'economia o il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.
E ci sarà maggiore mobilità: "non si entrerà più in una amministrazione per restarvi tutta la vita con carriere automatiche" ha detto la Madia. Non solo. Ci sarà anche la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine.
Il ministro Madia ha spiegato inoltre che si vuole abrogare l'istituto del trattenimento in servizio, per recuperare almeno 10mila-13mila posti di lavoro da assegnare alla staffetta generazionale. Tra le altre proposte c'è la tanto discussa riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali e l'introduzione dell'esonero dal servizio, un istituto abrogato nel 2011 che ora potrebbe assumere rilevanza per i prepensionamenti e per dare maggior spazio ai giovani.
Ci sarà molto probabilmente anche un intervento corposo sul fronte delle municipalizzate, dei comuni, delle Regioni, sulle forze dell'ordine e delle Prefetture a cui il governo potrebbe chiedere un contributo aggiuntivo di risparmi a ottobre in una nuova operazione di spending review del commissario Carlo Cottarelli. Alcune semplificazioni potrebbero riguardare anche il settore dell'edilizia sul fronte delle autorizzazioni sismiche, quelle paesaggistiche e in particolare per i piccoli interventi o sui tempi di rilascio del permesso di costruire.