Sergey

Sergey

Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.

L'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano apprezza l'annuncio del premier sull'estensione del bonus irpef anche ai pensionati dal prossimo anno: "È importante l’annuncio del Premier Matteo Renzi a proposito dell’estensione, a partire dal 2015, degli 80 euro netti mensili anche ai pensionati. Questo impegno sana una discriminazione tra lavoratori dipendenti, che avranno questo aumento dalla fine del mese di maggio,  e pensionati".

{div class:article-banner-left}{/div}

Damiano torna a ribadire con forza la necessità di una revisione del capitolo previdenza in grande stile: "Vorremmo che l’attenzione posta dal Primo Ministro anche a questa categoria di cittadini facesse assumere come una delle priorità dell’Esecutivo la questione previdenziale. Per questo chiediamo al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti di riconvocare a breve il tavolo di confronto sul tema delle pensioni che ha visto,  nel corso della prima riunione del 7 maggio scorso,  la presenza dei dicasteri del Lavoro e dell’Economia, dell’ INPS e delle  Commissioni Lavoro di Camera e Senato".
Dopo quel primo esame del tema degli ‘esodati’, occorre ora passare ad una soluzione di merito.

Il ministro Poletti si è impegnato ad indicare prime proposte che,  per noi,  passano attraverso due strade:l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico, oppure  il ripristino del sistema delle quote, aggiornato rispetto alle soluzioni trovate nel 2007 dal Governo Prodi. Va ricordato che la Commissione Lavoro della Camera ha formulato un testo, frutto della ricerca unitaria di tutti i partiti, che potrebbe essere calendarizzato per l’aula entro la fine del mese di giugno. Prima di quella data va trovata una soluzione, compresa la copertura finanziaria: altrimenti la questione ‘esodati’ corre il rischio di restare al palo.

Il versamento del bonus Irpef previsto dal decreto legge 66/2014 avverrà tramite modalità differenti a seconda della platea dei lavoratori interessati. Ammessi al bonus anche i disoccupati e i beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito.  

{div class:article-banner-left}{/div}

Si avvicina la scadenza del 27 Maggio data in cui oltre 10 milioni di lavoratori troveranno in busta paga il tanto discusso bonus di 80 euro previsto dal decreto legge 66/2014.Vediamo dunque in breve di riassumere quali sono le modalità attraverso cui i lavoratori potranno ricevere il credito. 

L'accredito sarà relativamente agevole per i lavoratori dipendenti del settore privato e della Pa (compreso il personale della scuola titolare di supplenze brevi). A questi soggetti il bonus verrà infatti erogato direttamente nella busta paga di maggio: saranno i sostituti d'imposta ad effettuare i calcoli senza che i lavoratori debbano effettuare alcuna richiesta in tal senso. In pratica i datori dovranno verificare per ciascun lavoratore che l'Irpef da versare superi le detrazioni previste per il lavoro; calcolare il beneficio spettante in base al reddito complessivo e determinare l'importo da attribuire ogni mese. Il bonus totale di 640 euro dovrà essere rapportato ai giorni lavorati. 

Più complessa invece l'erogazione del bonus in favore delle colf, collaboratrici familiari e in generale dei lavoratori senza sostituto d'imposta. Questi soggetti potranno richiedere il credito tramite la dichiarazione dei redditi relativa al 2014, cioè l'anno prossimo con le indicazioni che verranno specificati nei modelli delle dichiarazioni stesse. Il bonus potrà essere utilizzato anche in compensazione rispetto ad eventuali importi da versare all'erario oppure potrà essere chiesto sottoforma di rimborso. 

Al bonus partecipano anche i lavoratori disoccupati e i beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito. Si tratta in particolare dei percettori di cassa integrazione guadagni, dell'indennità di mobilità e dell'indennità di disoccupazione come indicato dalla circolare dell'Agenzia delle Entrate 9/E/2014. In favore di questi soggetti il bonus verrà erogato direttamente dall'INPS sulla base dei dati che l'istituto possiede relativi al reddito del lavoratore interessato. Anche in tal caso il bonus verrà erogato automaticamente senza che il lavoratore debba attivarsi in tal senso.

Si ricorda che qualora la somma dei redditi percepiti (evidentemente da più rapporti di lavoro subordinato instaurati con piu' committenti) superi i 26 mila euro, il lavoratore dovrà comunicarlo ai sostituti e non avrà diritto al bonus. Qualora sia percepito un bonus non dovuto il prestatore è tenuto a comunicarlo tempestivamente al sostituto il quale potrà recuperarlo delle paghe dei mesi successivi o entro il conguaglio di fine anno.

 Il Governo è pronto mediante la presentazione di un emendamento al decreto Irpef in corso di conversione in Parlamento ad una revisione della tassazione dei rendimenti finanziari per le Casse pensionistiche dei professionisti. 

{div class:article-banner-left}{/div}

E' quanto si apprende dal quotidiano Italia Oggi secondo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell'Inpgi e dell'Adepp, l'associazione degli enti previdenziali privatizzati, Andrea Camporese che ha annunciato che il governo potrebbe evitare l'impennata dal 20 al 26 per cento dell'imposta ed anzi procedere ad una riduzione del tributo.

L'annuncio arriva nel corso di uno degli incontri presso Palazzo Mezzanotte Milan a cui ha partecipato Camporese: "Quello che si schiude, adesso, è più di uno spiraglio per evitare il rincaro del prelievo sulle entrate dagli investimenti effettuati dagli istituti, afferma Camporese, giacché è interessata la maggioranza di governo in tutte le sue componenti nella revisione di una norma, contenuta nel decreto 66/2014, che imporrebbe al sistema privatizzato uscite particolarmente rilevanti, che inciderebbero, lamenta più di un vertice di ente, sugli assegni e sulle misure di assistenza destinati a migliaia di persone. «Voglio ricordare», ha chiarito Camporese, che «in 17 paesi europei la tassazione sulle rendite finanziarie degli enti di previdenza è pari a zero», sottolineando come le casse dei professionisti eroghino pensioni di primo pilastro e, perciò, continua ad apparire iniquo, al di là dell’aumento, un duplice canale di tasse, giacché vi sono anche quelle da versare sulle prestazioni erogate alla platea degli iscritti.

Ecco perché, conclude, non soltanto bisogna fermare l’ipotesi di un incremento al 26%, ma occorre ricondurre la soglia ad un livello ben più basso di quello attuale che, stando alle informazioni avute dai tecnici dell’esecutivo che stanno stilando l’emendamento, si aggirerebbe intorno al 12%.

Il Governo promuoverà, nei prossimi giorni, un emendamento che sposta a dopo la stagione estiva il pagamento dei canoni demaniali marittimi. E' l'annuncio fatto dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta durante una iniziativa con gli operatori marittimi organizzata dal candidato sindaco Fabio Ubaldi.

{div class:article-banner-left}{/div}

«Come lo scorso anno - ha detto Baretta - nel fissare il nuovo termine dei pagamenti al 15 settembre, si tiene conto delle esigenze degli operatori turistico balneari, spesso costituiti da piccoli imprenditori che investono su un settore strategico e che hanno bisogno di certezze sul futuro. Si tratta, dunque, di un provvedimento giusto che ci consente anche di preparare meglio - in un clima, mi auguro, di collaborazione con gli operatori - una vera riforma del settore, da troppo tempo attesa e rifissando il termine del 15 ottobre. In questa prospettiva l'Italia deve cogliere l'occasione offerta dal semestre di Presidenza europea per chiedere che l'Europa riconosca la specificità del nostro Paese su questo settore».

Dopo le dichiarazioni di Fassino, presidente dell'Anci, il governo decide di non intervenire sulla questione del pagamento della Tasi a Giugno ma avverte: i comuni approvino le delibere entro il 23 Maggio.

{div class:article-banner-left}{/div}.

Salta per il momento l'idea di spostare l'acconto Tasi 2014 sulle seconde case a Settembre o Dicembre nei Comuni "ritardatari" cioè che non hanno approvato le aliquote e le detrazioni entro il 23 maggio.

A pesare in questi giorni sono state le dichiarazioni di Piero Fassino presidente dell'Anci che avvertito che uno spostamento del pagamento del tributo avrebbe delle conseguenze gravi sui bilanci degli enti locali: "non ci si pone il problema della liquidità dei Comuni. La Tasi e l'Imu sono le principali fonti di finanziamento per i servizi che vengono erogati dai comuni, di conseguenza un eventuale slittamento del pagamento dal 16 giugno a settembre o dicembre, secondo l'ipotesi che sono state fatte dal ministero dell'Economia, creerebbe un buco di liquidità drammatico con l'impossibilità per i primi cittadini di continuare ad erogare i servizi" ha detto Fassino.

Attualmente quindi il governo non sembra voler intervenire sulla vicenda pur consigliando ai comuni espressamente ad emanare in tempo utile la delibera di approvazione delle aliquote della Tasi. Le delibere per trovare efficacia al 16 Giugno devono essere inviate entro il 23 maggio al MEF per essere quindi pubblicate sul sito istituzionale del Ministero dell'Economia entro il 31 maggio. Le preoccupazioni salgono in quanto solo il 12 per cento dei comuni italiani ha attualmente provveduto ad approvare le aliquote dell'imposta comunale e l'appuntamento elettorale del 25 Maggio rischia ulteriormente di rallentare le decisioni dei primi cittadini.

Si ricorda che se manca la delibera del comune, la legge dice che si versa il 50% dell’aliquota base, pari all’1 per mille sugli immobili diversi dalle prime case. Per le prime case invece, in assenza della delibera del comune, il pagamento slitta a Dicembre. 

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati