
Redazione
Riforma Pensioni, ancora un "no" alla proroga dell'opzione donna
Sabato, 22 Novembre 2014E' stato respinto nella seduta di ieri l'emendamento di Sel che chiedeva l'estensione del regime sperimentale donna per tutto il 2015.
Kamsin Non è passato ieri in Commissione Bilancio alla Camera dei deputati l'emendamento proposto da Marisa Nicchi, Sel (11.08) che mirava ad ottenere l'estensione dell'opzione donna per tutto il 2015.
La proposta emendativa si riferiva al regime sperimentale donna in base al quale le lavoratrici possono andare in pensione con 57 anni di età, 58 per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi. L'opzione, com'è noto, può essere esercitata per legge sino al 31 dicembre 2015, ma la circolare dell'INPS n. 35 del 2012 impedisce di fatto tale esercizio, includendo i periodi di incremento previsti dalle finestre e dall'aumento dell'aspettativa di vita; l'emendamento si proponeva, pertanto, di consentire alle donne di esercitare l'opzione fino alla fine del periodo previsto dalla legge.
Nel corso dell'esame anche la deputata Marialuisa Gnecchi (Pd) ha chiesto al Governo di intervenire sulla Circolare 35 dell'Inps che di fatto riduce il periodo durante il quale è possibile l'esercizio dell'opzione, evidenziando che, in caso contrario le donne interessate non possono andare in pensione prima dei 66 anni di età. Ma l'emendamento, messo ai voti, è stato respinto stante la contrarietà del Viceministro dell'Economia Enrico Morando.
Sono state per ora accantonate, invece, le altre proposte emendative in materia di quota 96 della scuola, sterilizzazione della penalizzazione per i lavoratori precoci; accantonato anche l'emendamento 12.06 a firma Giorgio Airaudo (Sel) che chiedeva l'anticipo del pensionamento dei ferrovieri. L'accantonamento significa che gli emendamenti non sono stati votati, cioè non approvati nè respinti, in quanto si sono resi necessari ulteriori approfondimenti ed eventuali riformulazioni.
L'esame della Commissione Bilancio sulle proposte emendative dovrebbe concludersi entro mercoledì, per consentire l'approdo in Aula del provvedimento dal 27 Novembre.
Saranno probabilmente approvate in Senato le modifiche in materia di previdenza complementare e sui tagli ai patronati. Su questi temi l'apertura del Governo è piu' netta e si attende quindi la presentazione di un emendamento governativo.
Zedde
Retribuzioni, crescono quelle dei lavoratori privati ad ottobre
Venerdì, 21 Novembre 2014Crescono le retribuzioni contrattuali: a ottobre segnano un rialzo dello 0,1% rispetto a settembre e dell'1% rispetto a ottobre 2013. E' quanto indica l'Istat. Nei primi 10 mesi, la retribuzione oraria media e' cresciuta dell'1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Kamsin Con riferimento ai principali macrosettori, a ottobre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,3% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a ottobre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), estrazione minerali (3,2%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Zedde
Riforma Pensioni, prosegue l'esame degli emendamenti alla Camera
Venerdì, 21 Novembre 2014Attesa per la decisione del Viceministro dell'Economia Enrico Morando sui quota 96 della scuola e gli altri temi previdenziali. Intanto cambia il Bonus Bebè: sarà ancorato all'Isee.
Kamsin E' ripreso stamani l'esame in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati l'esame degli emendamenti in materia previdenziale segnalati dalle forze politiche al Governo. L'esame dovrebbe concludersi entro lunedì o martedì, per consentire l'approdo in Aula del provvedimento dal 27 Novembre.
All'esame della Commissione c'è il tema della proroga dell'opzione donna (emendamento proposto da Sel); la vicenda dei quota 96 della scuola (ieri è stato respinto un emendamento della Lega Nord ma il Governo si è detto disponibile a valutare le altre proposte emendative in materia); i lavoratori precoci (sui quali la proposta di modifica 11.16 a firma Damiano e Gnecchi chiede lo stop alla penalizzazione per tutti i lavoratori sino al 2017); l'estensione dei benefici per i ferrovieri ed un ulteriore provvedimento in materia di esodati (con la richiesta di salvaguardare anche coloro che beneficiano del trattamento edile). Sugli emendamenti tuttavia c'è sempre il rischio del parere contrario del Governo.
Saranno probabilmente approvate in Senato le modifiche in materia di previdenza complementare e sui tagli ai patronati. Su questi temi l'apertura del Governo è piu' netta e si attende quindi la presentazione di un emendamento governativo.
Ieri, invece, è passato l'emendamento sul bonus bebè. Il nuovo bonus sarà legato all'indicatore Isee: 80 euro al mese per le famiglie con un indicatore fino a 25.000 euro all'anno, che arriva a 160 euro se l'indicatore si ferma sotto 7.000 euro. Il tetto dei 90 mila euro di reddito annuo della famiglia che il prossimo anno avrà un figlio, fissato dalla norma contenuta dalla legge di stabilità per poter percepire il bonus, viene quindi sostituito con l'Isee. La proposta di modifica presentata dal relatore stabilisce che gli 80 euro potranno essere assegnati «a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l'assegno sia in una condizione economica equivalente non superiore a 25.000 euro annui». Qualora il nucleo familiare sia in una condizione corrispondente a un valore Isee non superiore a 7.000 euro annui l'importo dell'assegno è raddoppiato».
Zedde
Canone Rai, Ok del Governo al prelievo in bolletta
Venerdì, 21 Novembre 2014Lo ha confermato il Viceministro all'Economia, Enrico Mauro. L’obiettivo? ridurre l'evasione e dimezzare il canone a 60-70 euro. Il Piano in un emendamento al ddl di stabilità.
Kamsin Il governo sta studiando l'introduzione del Canone Rai in bolletta. E' quanto, ieri, ha indicato il Viceministro all'Economia Enrico Morando che ha confermato l’idea di far pagare il canone in base al reddito, ma insieme alla bolletta elettrica dell’abitazione. Così, secondo l’esecutivo, l’imposta sarebbe impossibile da evadere, e il suo importo verrebbe anche ridotto, garantendo alla Rai le risorse necessarie. Il piano, secondo Morando, vedrebbe la luce nelle prossime settimane con un emendamento che sarà presentato dal Governo alla legge di Stabilità.
I tecnici del governo stanno facendo delle simulazioni per calcolare la nuova misura dell’imposta con l’obiettivo di raggiungere un gettito complessivo di 1,7 - 1,8 miliardi in modo da bilanciare i tagli sul principio del "pagheremo meno ma tutti". L'obiettivo è infatti il recupero dell'evasione con la quale si potrebbe iniziare a ridurre il canone. Secondo le anticipazioni, dall'importo attuale, che si aggira intorno a 113 euro, la media richiesta dovrebbe scendere intorno ai 60-70 euro l'anno e ai redditi piu' bassi, certificati attraverso l'Isee, saranno chiesti dai 30 ai 40 euro. Continueranno, però, ad essere garantite le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti.
Zedde
Fisco, Renzi: Stop agli scontrini Fiscali. Ora piu' tracciabilità
Venerdì, 21 Novembre 2014Renzi: “Lo scontrino sparirà e sarà sostituito dalla tracciabilità elettronica, l’Agenzia delle entrate non sarà più un avvoltoio”. Intanto la legge di stabilità cambia il ravvedimento operoso.
Kamsin "Eliminiamo gli scontrini fiscali e sostituiamoli con la tracciabilità elettronica". Così il premier Matteo Renzi, parlando alla presentazione dei Digital champions, ha indicato che si intende, con la delega fiscale, far sì che «l'Agenzia delle entrate smetta di essere un avvoltoio e diventi consulente delle imprese e delle persone».
L'apertura del Premier ha trovato subito d'accordo la Cgia di Mestre: "finalmente si e' capito che scontrini e ricevute fiscali non servono per combattere l'evasione fiscale" ricorda il segretario Giuseppe Bortolussi. "Nonostante il battage mediatico che hanno suscitato, i blitz fatti dagli uomini del fisco sono serviti a poco. In verita' lo sapevamo da un pezzo: gia' nel lontano 1996, l'allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, sottoscrisse un protocollo di intesa con le Associazioni di categoria degli artigiani e dei commercianti che prevedeva, successivamente all'entrata a regime degli studi di settore, il superamento della valenza fiscale sia dello scontrino sia della ricevuta fiscale".
Secondo la CGIA, l'eventuale abolizione di scontrini e ricevute trova una sua "giustificazione" anche dalla lettura dei risultati emersi dall'attivita' di contrasto all'evasione effettuata dagli uomini del fisco. Negli ultimi 3 anni, ad esempio, oltre il 70 per cento dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza sulla emissione di scontrini e ricevute fiscali ha dato esito negativo.
Intanto nella legge di stabilità in discussione alla Camera c'è un'altra misura che è destinata a cambiare il rapporto tra fisco e contribuenti. Passata in secondo piano, la novità è contenuta nell'articolo 44, commi 11-18 del ddl e prevede una rivoluzione del «ravvedimento operoso».
L’istituto è ben conosciuto e utilizzato dai contribuenti: chi omette di dichiarare o evade il fisco con una dichiarazione infedele del proprio reddito imponibile, attualmente ha tempo un anno per ravvedersi, pagare sanzioni fino al 12,5 per cento più gli interessi. Ad una condizione: il ravvedimento deve essere spontaneo, frutto di un ripensamento e della autonoma voglia di mettersi in regola con il fisco per evitare guai peggiori.
La novità che il Governo intende introdurre consentirà all’autore della violazione ed ai soggetti solidalmente obbligati di rimuovere le violazioni commesse beneficiando di riduzioni automatiche sulle misure minime delle sanzioni applicabili, attraverso una rimodulazione di tali riduzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni al comportamento resipiscente.
Tale comportamento potrà essere posto in essere non più entro il termine massimo per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione (ovvero entro l’anno dall'omissione o dall’errore, per le violazioni, ad esempio, in materia di imposta di registro) e potrà, soprattutto, realizzarsi a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata ovvero che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza, salvo ovviamente la formale notifica di un atto di liquidazione o accertamento e il ricevimento delle comunicazioni di irregolarità
Sempre nella legge di Stabilità il Tesoro è pronto a presentare un emendamento per modificare la stretta fiscale sulle slot machine il cui gettito era stato definito incerto da più parti. Al suo posto arriverà una sanatoria, da 500 milioni, per le slot non autorizzate che emergono dal nero (con pagamento di una tantum e 2 anni pregressi) e altri 500 milioni per le slot scollegate.
Zedde