Redazione

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- Roma, 29 mag. - "Renzi l'avevo sottovalutato". "Ha dimostrato grandi qualita': e' l'uomo giusto al posto giusto". Cosi' in una intervista al quotidiano 'La Repubblica' l'esponente del Pd, Stefano Fassina. Per poi aggiungere: "Non salgo su nessun carro del vincitore, non voglio poltrone. E ragiono con la mia testa. Continuo, ad esempio, a pensare che puntare a consolidare il 40 per cento con la Terza via di Blair vorrebbe dire andare a sbattere". "Renzi e' stato il nostro valore aggiunto". "Matteo ha capito piu' e meglio di noi la fine di una stagione, intuendo che stava avvenendo un passaggio d'epoca: e' un grande merito. Glielo riconosco". Quanto al fatto che Renzi abbia preso voti anche a destra "e' stato percepito - aggiunge Fassina - come estraneo al circuito consolidato che aveva dato vita al Pd, e poi ci metta che Berlusconi non ha piu' nulla da dire e Grillo e' un avventuriero". "Matteo dimostra una capacita' drastica di cogliere i problemi: l'altra sera da Vespa l'ho visto proporre ricette keynesiane. Mi e' piaciuto". Quanto al futuro e allo spazio potra' avere Fassina nel Pd "Abbiamo preso il 40 per cento anche perche' e' rimasta un'anima di sinistra". "Il Pd potra' rimanere cosi' forte se rimane un partito plurale e non schiacciato su un'unica posizione e io continuero' a battermi per le idee nelle quali credo, ma onore a Matteo: ha reso credibile una proposta di vero cambiamento". .
- Roma, 29 mag. - "O Curro', Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d'accordo, per dignita' dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate. Non possiamo piu' permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuera', non va esclusa l'ipotesi di nuove espulsioni". Lo ha detto la deputata M5S, Roberta Lombardi, in un'intervista a 'Avvenire'. Un invito Lombardi lo rivolge anche a Federico Pizzarotti: "Ma - dice - non ha nulla da fare a Parma? Pizzarotti dovrebbe pensare piu' a essere un bravo sindaco. Sui temi nazionali, non conoscendo nel dettaglio le questioni, forse sarebbe preferibile che evitasse di intervenire". "Il cerchio magico? Non esiste - ha aggiunto Lombardi, smentendo ci sia un numero ristretto di parlamentari M5S piu' ascoltato e consultato da Beppe Grillo - sui palchi o in tv ci vanno Di Battista, Morra, Di Maio o la sottoscritta semplicemente perche' siamo piu' bravi. Magari Curro' e Rizzetto avranno altri talenti, ma io non li conosco". .

- Roma, 28 mag. - Dopo il vertice Ue di ieri, in cui i leader hanno iniziato a porre le basi della nuova politica europea e cercare un'intesa sui nuovi assetti, oggi e' il giorno del fronte degli euroscettici, con incontri ai vertici tra le forze piu' rappresentative delle posizioni critiche nei confronti dell'euro e dell'Unione europea. Due i leader politici italiani volati a Bruxelles per verificare la fattibilita' di alleanze strategiche per far sentire piu' forte in Europa la loro voce.

Beppe Grillo incontrera' oggi Nigel Farage, il leader dei populisti inglesi dell'Ukip, ma si tratta di un "primo confronto" per vedere se sia possibile trovare una convergenza su alcuni punti. Poi pero' sull'eventuale nascita di un gruppo euroscettico si dovra' pronunciare la Rete con un voto.

Lo conferma il capogruppo pentastellato alla Camera, Giuseppe Brescia, che sottolinea che su alcuni punti non puo' esserci una convergenza, come ad esempio sull'immigrazione: "Quello e' un partito xenofobo, il nostro no. Ricordo che e' grazie a noi che e' stato abolito il reato di immigrazione clandestina". Noi siamo anti-austerity e vogliamo rivedere il Fiscal Compact" ma Brescia ricorda che in ogni caso "proporremo sempre alla Rete di pronunciarsi sulla formazione di un gruppo per essere incisivi in Europa. E' scritto nel regolamento". Di cio' che Grillo e Farage si diranno oggi, i parlamentari 5 stelle saranno informati ma non direttamente da Grillo perche', spiega Brescia, "al momento non sono previsti incontri con Grillo"

Dopo lo shock iniziale, all'indomani dei risultati delle elezioni europee, Grillo prova a riprendere le redini e via facebook garantisce: "Nessuno si illuda, siamo qui per restare. Il tempo e' dalla nostra parte!". E dal suo blog fa anche l'analisi del voto: "Dopo le autoflagellazioni, le richieste di autocritica, il maalox, le dimissioni chieste a Grillo senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto, forse e' il caso di cercare un minimo di obiettivita' e di realismo nel valutare il risultato elettorale. Il M5S ha oggi 17 europarlamentari da zero, e' il secondo partito del Paese e il primo movimento, ha, per ora, un nuovo sindaco e partecipa a 12 ballottaggi in citta' importanti come Livorno, Modena, Fano e Civitavecchia, oltre 500 nuovi consiglieri comunali".

"La nostra affermazione, anche se non possiamo nascondere che volevamo arrivare prima del PD, e' stata trasformata in una sconfitta storica, una Caporetto, una Waterloo. Ma quanto vino (scadente) bevono prima di scrivere?". E' quanto si legge in un post di Beppe Grillo sul suo blog.

"Il M5S - scrive Grillo - e' qui per restare e per contare in Europa. Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l'unica in realta' dopo decenni), in attesa di diventare forza di governo. La maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni vota M5S. E' solo una questione di tempo. Poi tutto cambiera' e ai partiti e ai loro media asserviti non restera' che piangere.

L'attacco e' soprattutto verso il Pd: "Il M5s e' nato nell'ottobre del 2009, il Pd, pur con continui cambi di nome dal dopoguerra, allora si chiamava Pci. Per una mutazione completa dovrebbe chiamarsi Pdc (Partito democratico cristiano), un preludio al nome finale, Dc, per chiudere il cerchio. I nipotini di De Mita, i selfie storici di Renzie e di Letta e di Alfano con De Mita sono rintracciabili in rete, hanno - scrive Grillo - fagocitato la sinistra come un pitone inghiotte un topo e il bello che e' i post comunisti sono pure contenti".

- Roma, 28 mag. - 'Cerchio magico' 5 stelle sotto accusa. Nel corso dell'assemblea M5S, ancora in corso a Montecitorio, secondo quanto si apprende sono stati contestati i fedelissimi alla linea del Movimento, "i soliti volti che vanno in tv", da Alessandro Di Battista a Roberto Fico, e che sono stati onnipresenti sui media in campagna elettorale. A scapito di altri meno noti. Mentre si discuteva delle strategie da seguire in vista dei ballottaggi, e' stato messo sotto accusa in particolare Luigi Di Maio, 'colpevole' di aver fatto ieri sera una riunione ristretta nel suo studio (quello da vicepresidente della Camera) proprio sui ballottaggi di cui poi si sarebbe discusso oggi in assemblea. La replica e' stata, sempre secondo quanto viene riferito, che in realta' sarebbero stati gli attivisti 5 stelle locali a chiamare quelli che in effetti sono ormai tra i piu' popolari M5S. E di contro, la risposta e' stata che si' saranno sul territorio per fare campagna elettorale nei comuni interessati, ma che ci saranno - hanno assicurato - anche tutti i parlamentari locali con l'obiettivo di ocinvolgere i meno noti. Sulla presenza di Grillo, invece, sembra che l'orientamento sia quello di privilegiare i parlamentari e non il leader M5S. E c'e' chi dice: "Grillo adesso si occupa di Bruxelles e del parlamento europeo...". Ma in realta', c'e' anche chi non esclude del tutto la sua presenza in qualche tappa sul territorio. Intanto, l'assemblea dei deputati M5S prosegue e si preoccupa di analizzare e capire perche' "la gente ci ha votato di meno". Roberta Lombardi spiega: "Forse siamo stati troppo aggressivi e poco rassicuranti, ma del resto dopo un anno qua dentro pieno di frustrazioni..". E Alessandro Di Battista, provato dal risultato deludente e da un'influenza, cerca di darsi e di dare la carica: "Hai mai sofferto per amore? Poi riparti con piu' energia...". Parole in linea con quelle di Riccardo Fraccaro che sostiene: "Questa lezione ci fara' bene, da questa storia ne usciremo rafforzati". Ma ci sono anche i dissidenti e i loro malumori. Tommaso Curro', dissidente che ha chiesto le dimissioni di Grillo e Casaleggio, ha avuto un chiarimento in aula alla Camera con l'integralista Roberta Lombardi. L'ex capogruppo 5 stelle si e' avvicinata a Curro' e lo ha apostrofato: "Tomma', e mo' basta...". Curro' si e' difeso: "Il mio era uno sfogo, ho bisogno di avere il mio spazio di critica". Ma quando lei le ha fatto notare che e' giusto "ma non sui giornali", Curro' ha controreplicato: "Si', ma tanto e' inutile che parlo in assemblea perche' voi non mi ascoltate, voi non consentite la mediazione". Ma, cosi' viene riferito, si e' trattato di un confronto sereno, non astioso. Inoltre dall'assemblea emerge che i 5 Stelle vogliano tornare "allo spirito originario del Movimento" e fare meno comizi e occuparsi piu' delle tematiche e fare piu' banchetti tra la gente. .
- Roma, 28 mag. - Un'autocritica, seppur lieve e en passant, Silvio Berlusconi l'ha fatta. Ed e' a questo che si 'aggrappano' i forzisti che chiedono una vera riflessione sul futuro del partito, almeno c'e' un appiglio da cui ripartire, e' l'osservazione a sintesi delle oltre tre ore di discussione nella sede del partito. Berlusconi infatti ha ammesso, davanti a un comitato di presidenza ben piu' ampio dei partecipanti ufficiali, che non si attendeva di certo quel 16 per cento ottenuto da Forza Italia alle europee, bensi' era convinto, visto l'affetto e l'entusiasmo raccolti in giro, che il partito si sarebbe attestato almeno al 20%. Poi, il leader azzurro - ma anche in questo caso molto di sfuggita - ha di fatto riconosciuto il fallimento del progetto dei club. Altrettanto en passant, raccontano i presenti, l'ex premier ha convenuto sul fatto che appoggiare le riforme di Renzi non ha prodotto alcuna contropartita in termini di voti e ora l'opposizione di Forza Italia sara' si' responsabile ma intransigente sulle politiche economiche. Per il resto, Berlusconi non ha lasciato alcuno spazio di manovra, ne' sull'oggi ne' tantomeno sul futuro, sia sul fronte leadership che sulle alleanze. Piccola apertura sulle primarie, ma sia chiaro di coalizione, e a tempo debito, ora non e' il momento. E poi, ha detto col sorriso sulle labbra, voglio vedere chi si candiderebbe contro di me (e per dimostrare che non ha intenzione di mettere i bastoni tra le ruote, Berlusconi ha affidato a Laura Ravetto l'incarico di scriverne il regolamento). Il concetto che in campo c'e' lui e nessun altro, d'altra parte, l'ex premier lo ha ribadito piu' volte e, a scanso di equivoci, ha archiviato la pratica 'successione dinastica': basta parlare dei miei figli, vi prego - ha esordito - la questione e' chiusa. Il leader sono io e resto a guidare il partito, ha affermato, con buona pace di quanti in Forza Italia, in privato sin dall'indomani del voto, hanno iniziato a sollevare la questione del 'dopo-Berlusconi'. Ma la scure dell'ex Cavaliere e' calata anche su altre 'aspettative': se e' vero che bisogna riunire i moderati, Berlusconi pero' - mette subito in chiaro - non e' disposto a farlo ad ogni costo e con tutti. L'unico benvenuto, ad oggi, e' per la Lega di Salvini, con il quale l'ex premier terra' domani una conferenza stampa alla Camera, a favore di due dei sei quesiti referendari targati Carroccio. Quanto a Grillo, si cambia strategia, d'ora in avanti va ignorato, anche perche', e' stata la riflessione, con il mettere in guardia gli elettori dal pericolo 5 Stelle ho solo aiutato Renzi. Infine, l'allarme casse vuote: siamo con l'acqua alla gola, cercate fondi, ha esortato l'ex Cavaliere. Per Denis Verdini, che ha svolto un'analisi dei flussi di voto, la somma necessaria per dare respiro al partito corrisponde ad almeno 30 milioni. Ma se e' vero che la lunga riunione di oggi non si e' tramutata in una resa dei conti ne' in una pubblica accusa di Berlusconi, e' altrettanto vero che gran parte degli interventi - a cominciare da quello di 'mister preferenza' Raffaele Fitto, apprezzato anche Capezzone - hanno evidenziato la necessita' di ripartire dai programmi e dai contenuti, da una linea politica chiara che, fin qui, e' mancata, come non si puo' far finta che non ci sia stato un crollo di voti, non possiamo arroccarci sull'esistente, e' la sintesi. Basta con i calati dall'alto, si riparta dal territorio e dalla nostra gente. Il riferimento e' a Toti e Cattaneo, ai quali l'ex premier ha affidato il compito di fare scouting tra la societa', per reclutare almeno mille volti nuovi. Il problema, osserva un big azzurro, e' che Berlusconi in sostanza non ha dato risposte nel merito alle questioni sollevate. E comunque, viene spiegato, la vera partita si gioca ora in sotterranea e vede 'contrapporsi' due anime della vecchia guardia: chi mira a mantenere e conquistare posizioni nel partito attraverso i congressi - si parte da quelli cittadini - e chi, invece, punta sulle primarie ad ogni livello e grado (tra le ipotesi anche quella di presentare un documento ad hoc). Due scuole di pensiero, costrette entrambe a 'fronteggiare' il cosiddetto 'cerchio magico'. Un quadro che preoccupa lo stesso Berlusconi, infastidito dalle rinnovate fibrillazioni interne, e che piu' di un azzurro arriva a definire "un clima di odio che serpeggia tra di noi". .
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