
Redazione
Ue: D'Alema, Italia ha scelto giovane donna, e' fatto positivo
Venerdì, 12 Settembre 2014Csm-Consulta: 'rivolta' dei senatori FI, Berlusconi irritato
Giovedì, 11 Settembre 2014- Roma, 11 set. - La telefonata ai capigruppo di FI arriva di primo mattino. Silvio Berlusconi comunica che bisogna convergere tutti su Antonio Catricala', il candidato vicino a Gianni Letta ma sponsorizzato dallo stesso Cavaliere. La decisione presa ieri di votare scheda bianca non era solo il segnale dei malpancisti azzurri che non gradiscono l'intrusione di campo dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio: serviva anche a 'monitorare' il Pd, anche se il via libera a Luciano Violante non e' arrivato affatto a cuor leggero.
Ma l'accordo sul ticket per la Consulta l'ex premier, giurano i fedelissimi, era intenzionato a mantenerlo. Tuttavia Berlusconi non aveva fatto i conti con la rivolta dei senatori e, dice qualcuno tra gli azzurri, della lobby degli avvocati. Anche Nicolo' Ghedini, infatti, sosteneva la candidatura di Donato Bruno. Alla fine per il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato sono arrivati 120 voti. "Anche voi avete i vostri 101...", e' la battuta che esponenti del Pd rivolgevano ai forzisti.
La 'resistenza' degli azzurri di palazzo Madama non e' stata accolta bene a villa San Martino. Secondo quanto riferiscono i fedelissimi del Cavaliere Berlusconi e' irritato per "una operazione" non 'autorizzata'. Non avete considerato le conseguenze del vostro gesto, non posso permettere che una minoranza mi imponga il candidato, e' stato lo sfogo a caldo dell'ex premier. Per alcuni azzurri vicini al Cavaliere di mezzo c'e' anche lo zampino della minoranza Pd: mancano all'appello, infatti, e' il ragionamento dei vertici di FI, pallottoliere alla mano, circa 200 voti, non sono solo di Forza Italia. Fatto sta che Verdini e Letta per tutta la giornata hanno tenuto i contatti tra Arcore e palazzo Chigi.
Ci ho messo la faccia e un gruppetto di parlamentari mi fa questo scherzo?, e' il ragionamento dell'ex presidente del Consiglio. Berlusconi per tutto il pomeriggio ha promesso la linea dura contro i 'frondisti': se mai FI e Pd dovessero concordare un altro candidato al posto di Catricala', questo non potra' essere Bruno, cosi' lo hanno fatto fuori. Una tesi che, pero', andra' verificata lunedi' pomeriggio. Perche' anche tra i vertici azzurri c'e' chi sussurra che Berlusconi possa arrivare a piu' miti consigli. E cosi' il nome di Bruno non esce affatto dai 'radar'. Anzi. In ogni caso il 'telegramma' inviato ad Arcore e' chiaro e, spiega un 'big' di FI, puo' essere valido anche per i prossimi passaggi parlamentari.
Dopo aver dato il via libera a palazzo Madama alla riforma costituzionale, molti senatori non sono piu' disposti a 'pigiare' solo il bottone. Il timore, al di la' del cortocircuito odierno, e' che quanto successo possa avere ripercussioni per il futuro. Cosi' - e' l'allarme del Cavaliere - si crea un precedente gravissimo e si da' l'idea che ogni volta che qualcuno non e' contento delle decisioni prese dai verici puo' cercare di cambiarle. A rischio, quindi, ci sarebbe lo stesso patto del Nazareno, i 'frondisti' potrebbero tornare a sentirsi proprio sulle riforme. "Il problema ce l'ha Forza Italia - dicono da Largo del Nazareno -, e' chiaro che fino a quando non risolvono lo scontro interno Violante non puo' passare. Noi pero' insistiamo su di lui".
Renzi mette 'turbo' all'Italicum, fari Ue puntati su riforme
Giovedì, 11 Settembre 2014- Roma, 11 set. - Matteo Renzi mette il 'turbo' al'Italicum e lo fa nel momento in cui le riforme sono congelate in Parlamento per lavori sull'elezione dei giudici di Corte Costituzionale e dei membri del Csm. Il presidente del consiglio ha voluto incontrare questa mattina la presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro. Appena sara' possibile ripartire, e' stato il segnale che il premier ha voluto dare all'incontro, bisognera' farlo senza perdere un minuto di tempo e dando la precedenza all'Italicum, accantonato negli ultimi tempi a favore della riforma del Senato.
"Dall'incontro e' emersa chiara l'indicazione del governo di andare avanti in tempi rapidi sulla legge elettorale e solo dopo affrontare la riforma della Pubblica Amministrazione", e' stato chiarito da fonti di Palazzo Chigi dop che fonti del partito davano per "confermato" il timing che voleva la pubblica amministrazione in cima all'agenda di Palazzo Madama. (Prima pero' bisognera' sbrogliare la matassa dell'elezione dei due giudici costituzionali e dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura.
La giornata di oggi a Montecitorio, con deputati e senatori riuniti in plenaria, ha fatto registrare ancora un nulla di fatto, nonostante l'accordo trovato attorno ai nomi di Luciano Violante e Antonio Catricala' alla Consulta. "Per noi il patto su Violante ha retto. E' in Forza Italia che non c'e' stata compattezza", riferiscono alcuni parlamentari del Pd mentre e' in corso una riunione 'informale', nel cortile d'onore di Montecitorio, alla quale partecipa anche il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini.
I presidenti delle camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno ribadito l'urgenza di un esito positivo delle votazioni cosi' che il Parlamento possa tornare a concentrarsi sui temi in calendario. E' quanto si aspetta anche Matteo Renzi alle prese, in queste ore, con il rebus Emilia Romagna, con quello del rinnovo della segreteria, ma soprattutto con la partita economica che ruota attorno alla spending review e alle riforme. Perche' se e' vero che i 20 miliardi che andranno a riempire la legge di stabilita' deriveranno in gran parte dai risparmi dei ministeri (17 miliardi) e dalla lotta all'evasione (3 miliardi), e' pur vero che la partita di Bruxelles sulla flessibilita' passa per il via libera alle riforme.
E' anche per questa ragione che dal 15 al 17 settembre sono attesi a Roma 26 tecnici della commissione Ue incaricati di passare al setaccio le riforme italiane, dalla Pubblica Amministrazione alle Riforme Costituzionali, e capire quale sara' il loro impatto sulle economie del Paese. Fonti tecniche di Palazzo Chigi sottolineano che si tratta di un appuntamento dato da Bruxelles a tutti gli stati membri della Ue. Insomma, un monitoraggio dei progressi che sta compiendo il nostro Paese per uscire dalla crisi e un passaggio fondamentale nella partita per la flessibilita' in Europa.