Redazione

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AGI) - Roma, 17 set. - Il primo round della 'guerra' degli ascolti tra Massimo Giannini e Giovanni Floris e' andato decisamente a Ballaro', su Rai3: ieri sera ha esordito con un ascolto di 2 milioni 503mila spettatori e media share dell'11,76%. Invece Floris, che ha lasciato Ballaro' e la Rai migrando a La7 dove ha ieri lanciato il suo nuovo programma "diMartedi'", ha esordito con un ascolto pari a 755mila spettatori e media share del 3,46%.

Il successo di Giannini, almeno nel primo faccia a faccia a distanza, era comunque atteso; l'incognita semmai riguardava l'entita' degli ascolti che l'ex vicedirettore di Repubblica e spesso ospite di punta con la conduzione Floris avrebbe fatto ora che il timone e' passato nelle sue mani. E gli ascolti sono andati bene, anche se rispetto alla passata stagione si e' registrato intorno ai 5-600mila spettatori in meno e un paio di punti sotto la media stagionale.

Da aggiungere che nella passata stagione il programma di Rai3 terminava intorno alle 23,30 mentre ieri e' andato oltre la mezzanotte. Il picco di ascolto di Ballaro' si e' avuto con la parte finale dell'intervista a Roberto Benigni, con 3 milioni 972mila spettatori alle 21,40, mentre il picco di share alle 23,17 con l'intervento del segretario della Fiom Maurizio Landini, ed e' stato del 15,5%. Soddisfazione e' stata subito espressa dal direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, per il risultato di Giannini.

Il dg di viale Mazzini - a quanto si apprende - ha telefonato al conduttore complimentandosi per il risultato che ha accompagnato il suo esordio televisivo. Dal dg i complimenti anche al direttore di Rai3, Andrea Vianello. Gubitosi ha sottolineato la grande professionalita' dei lavoratori della Rai che ha contribuito a questo successo, parlando di grande gioco di squadra.

Nessun commento, per ora, invece ne' da parte di Giannini ne', sul fronte opposto, da Floris: si preferisce guardare gia' alla prossima sfida, martedi' 23, per capire quale possa essere il trend stagionale dei due talk di approfondimento, l'uno consolidato negli anni con la conduzione Floris ed ora in mano a Giannini, l'altro invece in una fase di netto rodaggio, e dunque e' come se Floris debba ripartire da zero e su una rete completamente diversa dal servizio pubblico.

Tra i commenti della giornata da segnalare quello dell'Aiart. Premesso che "la concorrenza e' sempre positiva", per il presidente del'associazione degli utenti televisivi cattolici, i dati di ascolto sono inferiori alle aspettative sia per l'uno che per l'altro programma e testimoniano che "il pubblico ha raggiunto il massimo della ricettivita' nei confronti dei talk show politici, che rischiano di trasformarsi in 'parlatoi'".

- Roma, 17 set. - E' terminato, dopo un'ora e 45 minuti, l'incontro a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. All'incontro hanno partecipato anche Gianni Letta e Denis Verdini per Forza Italia, ed il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. .

Incontro nel pomeriggio Renzi-Berlusconi

Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si incontreranno nel tardo pomeriggio, intorno alle 17,30. E' quanto viene riferito da fonti parlamentari di FI. "E' in programma", sottolineano fonti azzurre. .

Incontro nel pomeriggio Renzi-Berlusconi

Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si incontreranno nel tardo pomeriggio, intorno alle 17,30. E' quanto viene riferito da fonti parlamentari di FI. "E' in programma", sottolineano fonti azzurre. L'incontro, a meno di cambiamenti dell'ultimo minuto, dovrebbe tenersi a palazzo Chigi anche se dal governo non arrivano conferme ufficiali. "La nostra posizione non cambia, e' Renzi che deve dirci cosa vuole fare sui prossimi provvedimenti. Per noi il patto tiene": cosi' fonti parlamentari di FI spiegano che il premier e l'ex presidente del Consiglio, nel faccia a faccia, parleranno di Consulta e Csm ma anche degli obiettivi futuri dell'esecutivo. A partire dalla riforma della giustizia e del lavoro. Forza Italia e' disponibile a collaborare con il governo, spiegano le stesse fonti, ma solo se non aumentera' le tasse e se ci sara' un atteggiamento chiaro da parte dell'esecutivo. Berlusconi, viene riferito, intende innanzitutto capire se il governo vuole andare avanti o evocare il voto anticipato. Nessun pressing da parte di Forza Italia ma sul tavolo, dicono ancora da FI, c'e' sempre la possibilita' di rafforzare il patto del Nazareno qualora Renzi dovesse aprire alle proposte azzurre. .
- Roma, 17 set. - La strada per il superamento dello Statuto dei lavoratori e' aperta, ma il nodo su cui da sempre e' catalizzato il dibattito politico, quello dell'articolo 18, non e' ancora sciolto. Il Governo ha depositato questa mattina in commissione al Senato un emendamento alla legge delega sul lavoro che prevede, "per le nuove assunzioni, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianita' di servizio". Un punto a favore dei detrattori dell'articolo 18, poiche' in questo modo si elimina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa per tutti i nuovi assunti, almeno all'inizio del rapporto di lavoro, e si sostituisce con un indennizzo crescente con il crescere dell'anzianita' aziendale. Non e' escluso pero' che il decreto attuativo del Governo, che dovra' arrivare entro 60 giorni dall'approvazione della delega, possa prevedere, tra le tutele, il ripristino del reintegro ex-articolo 18 per il lavoratore che abbia maturato un certo numero di anni di anzianita'. Un'ipotesi, forse solo teorica, che per il momento consente alla maggioranza di mantenere una posizione unitaria e scongiurare l'ipotesi decreto legge minacciata ieri da Renzi. Un'altra novita' introdotta dall'emendamento e' la possibilita' per l'azienda di demansionare un dipendente. Il testo, che modifica di fatto l'articolo 13 dello Statuto dei lavoratori, delega il Governo ad adottare "una revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della porfessionalita' e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento". Prevista anche una revisione dei controlli a distanza, al momento vietati dall'articolo 4 dello Statuto, che dovra' tener conto "dell'evoluzione tecnologica" e contemperare "le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignita' e della riservatezza del lavoratore". Il testo depositato al Senato introduce poi, "eventualmente anche in via sperimentale", il compenso orario minimo anche per i co.co.co e per i lavoratori subordinati che appartengono a settori non regolati da contratti collettivi. La mediazione che governo e relatore hanno individuato riguarda l'applicazione del nuovo contratto a tempo indeterminato - nel quale le tutele diventano progressive in relazione all'anzianita' di servizio - alle nuove assunzioni. Soddisfatto il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi:"E' evidente che nel contratto tipico che ha oggi oltre l'80 per cento degli italiani la progressivita' della tutela non potra' che essere un indennizzo proporzionato, o piu' che proporzionato, al tempo trascorso nell'impresa". Plaude anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, esprimendo "grande soddisfazione per il nuovo testo del Job Act che riforma lo Statuto dei lavoratori nelle sue parti piu' rigide, incentivando la propensione ad assumere".
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