
Redazione
Da domani bancomat obbligatorio per pagamenti superiori a 30 euro
Domenica, 29 Giugno 2014Parte domani il bancomat obbligatorio. Le imprese e i lavoratori autonomi (come elettricisti, falegnami, idraulici) saranno tenuti ad accettare i pagamenti superiori ai 30 euro anche attraverso le carte di debito, ovvero tramite Pos. Kamsin E' quanto ha ricordato la Cgia di Mestre che avverte: "su un campione significativo di istituti di credito italiani, un'azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il POS, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull'incasso, dovra' sostenere una spesa media annua di 1.200 euro".
"Milioni di imprese - dice il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi - che lavorano esclusivamente per altre imprese o per la Pubblica amministrazione saranno costrette a sostenere dei costi del tutto inutili. Si pensi agli autotrasportatori, alle imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico, alle aziende metalmeccaniche, a quelle tessili, a quelle dell'abbigliamento o della calzatura che lavorano in subfornitura, alle imprese di pulizia che prestano servizio presso gli studi privati o negli enti pubblici, ai commercianti all'ingrosso.
Tutte attivita' che nella prassi quotidiana ricevono gia' adesso pagamenti tracciabili". Oltre a cio', il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, solleva un altro aspetto "molto penalizzante per molte attivita' artigianali: "Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonche' i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l'immobile del committente.
Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovra' essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende". Almeno per ora, non sono previste sanzioni per chi non accetta il pagamento con la carta di debito. Tuttavia, la novita' viene vissuta con "fastidio" e come un ulteriore costo per moltissime attivita' economiche. Al netto delle offerte contrattuali che alcune banche stanno proponendo ai propri migliori clienti, secondo le stime realizzate dalla CGIA su un campione significativo di istituti di credito italiani, un'azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il POS, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull'incasso, dovra' sostenere una spesa media annua di 1.200 euro.
Zedde
Renzi accelera sulle riforme Ora tocca a noi, settimana chiave
Domenica, 29 Giugno 2014M5S: Grillo a sorpresa a Livorno, Qui rivoluzione straordinaria
Sabato, 28 Giugno 2014Renzi: Italia ha conquistato autorevolezza, ora tocca a noi
Sabato, 28 Giugno 2014- Roma, 28 giu. - "La partita si sposta dall'Europa all'Italia". Cosi' il premier Matteo Renzi, facendo il punto con i suoi, ha sottolineato che in Europa "abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va con il cappello in mano ma si fa rispettare". Ora pero' "la palla e' tutta nel nostro campo. Tocca a noi in Italia fare le riforme se vogliamo la flessibilita' dall'Europa". "Questa settimana e' la settimana-chiave delle riforme", ha detto il premier facendo il punto in vista degli appuntamenti che attendono le riforme da lunedi'. Sono infatti previsti, ha ricordato il premier, incontri con Forza Italia, Movimento 5 Stelle e i parlamentari del Pd.
Delrio, "grande vittoria dell'Italia". Fassina critico (LEGGI)
Nessuna polemica ma al lavoro sul discorso programmatico per il semestre europeo e per i provvedimenti del governo, nella cornice del programma dei mille giorni. Il premier Matteo Renzi e' tornato da Bruxelles e con i suoi collaboratori ha fatto il punto spiegando che "tocca a noi in Italia fare le riforme se vogliamo la flessibilita' dall'Europa". "Spero che adesso sia chiaro perche' abbiamo modulato sui mille giorni il nostro impegno: perche' questo e' l'orizzonte di cui necessitiamo", ha detto ancora Renzi. Il premier, che oggi ha lavorato sul discorso che terra' alla sessione plenaria del Parlamento Europeo per l'apertura del semestre di presidenza italiana dell'Unione, non intende farsi trascinare dalle polemiche, nemmeno da quelle interne. "L'obiettivo - ha sottolineato - rimane spendere bene l'autorevolezza internazionale ed europea conquistata con il 41% e con le prime misure del governo". .
Riforme, Renzi accelera: prossima settimana decisiva
Sabato, 28 Giugno 2014- Roma, 28 giu. - "Ora dobbiamo correre. La partita si sposta dall'Europa all'Italia" Matteo Renzi ha lasciato Bruxelles dopo un vertice "tosto" con una promessa: ora si debbono fare le riforme. E ai suoi ha detto chiaro e tondo: "abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va col cappello in mano ma si fa rispettare. Adesso pero' la palla e' tutta nel nostro campo". E i 1000 giorni sono "l'orizzonte di cui necessitiamo". Stop alle polemiche, dunque, e testa bassa! "Dobbiamo spendere bene l'autorevolezza internazionale ed europea conquistata con il 41% e con le prime misure del governo". La posta in gioco e' doppia: da un lato l'agognata flessibilita', per cui si e' battuto contro i dubbi di frau Merkel, e che verra' concessa solo in cambio di riforme; dall'altro la standing europea in vista della presidenza del semestre dopo un vertice Ue che lo ha visto tra i protagonisti.
Delrio, "grande vittoria dell'Italia". Fassina critico (LEGGI)
"Tocca a noi, in Italia, fare le riforme se vogliamo la flessibilita' dall"Europa" ha spiegato ai suoi Renzi. Quattro, in settimana, le tappe cruciali. Lunedi' si comincia presto, con i primi voti in commissione Affari costituzionali del Senato sulla riforma di palazzo Madama. Una sessione che si protrarra' per tutta la settimana e che il premier attende per verificare la compattezza del fronte che dovrebbe dare il via libera alla riforma, ma soprattutto per verificare la compattezza del suo Pd. Che proprio mentre lui era a Bruxelles ha di nuovo mostrato alcune crepe, con i dissidenti che hanno rinnovato la richiesta di un esame degli emendamenti sull'elettivita' del Senato. Per questo Renzi non si nasconde che la prossima sara' "la settimana chiave delle riforme' e ha messo in agenda incontri con Forza Italia, M5s e con i parlamentari del Pd. Lunedi' pomeriggio poi si riunira' il Consiglio dei ministri. E' attesa la discussione sulla riforma della giustizia, che ha visto alcuni partiti di maggioranza mostrare un po' di fibrillazioni. La discussione di lunedi' dovrebbe portare a un chiarimento politico tra le forze di governo, mentre le critiche giunte dalle associazioni di categoria, toghe e avvocati, non vengono considerate tali da poter mettere in discussione l'impianto della riforma. Il pacchetto che il ministro Andrea Orlando portera' lunedi' alla prima verifica dovrebbe poi vedere la luce nel primo consiglio dei ministri utile tra la fine della prossima settimana e l'inizio di quella successiva. Ma lunedi' si decidera' anche la decisione sul sostituto di Antonio Tajani alla commissione. Mercoledi' poi il premier volera' a Strasburgo per il discorso alla sessione plenaria del Parlamento europeo sulle linee guida del semestre italiano. "Un discorso a cui tiene molto e a cui ha lavorato gia' oggi" fanno sapere da palazzo Chigi. Perche' in gioco ora c'e' il peso dell'Italia nel consesso comunitario. Il bilancio che traggono al governo e' positivo. "Aver aperto un dibattito nel merito delle questioni e non solo sui nomi e' stata una vittoria" di Renzi, sottolinea il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. E non e' sfuggito che il protagonismo del premier italiano che ha duettato, anche duramente, con Angela Merkel, mentre David Cameron opponeva il suo niet a Jean Claude Juncker, ha un po' offuscato la tradizionale autorevolezza francese. Ma al di la' di una 'guerra di posizionamento' nello scacchiere europeo, Renzi sa che esistono anche ricadute assai concrete che derivano dal successo del semestre italiano e del suo personale: la flessibilita' si traduce in milioni, vuol dire piu' investimenti e quindi piu' lavoro e piu' crescita. Per questo la visita che la Commissione Ue fara' a Roma il 4 luglio, venerdi', al nuovo presidente del semestre europeo sara' piu' che di cortesia. Nonostante sia una commissione uscente (che restera' comunque in carica fino a ottobre), e nonostante il primo vero appuntamento operativo si possa indicare per il 16 luglio, gia' da venerdi' si capira' il tenore dei rapporti tra Roma e Bruxelles. Un tenore che dipendera' molto dalle riforme che l'Italia sara' in grado di mettere in campo. E per questo si torna alla cartina di tornasole dei passaggi parlamentari e governativi delle modifiche della Costituzione. "Dobbiamo correre" ha detto ai suoi Renzi, e non era una sollecitazione di prammatica. "Spero che adesso sia chiaro perche' abbiamo modulato sui 1000 giorni l'impegno: questo e' l"orizzonte di cui necessitiamo". .