Redazione

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- Bruxelles, 27 giu. - Per conciliare la disciplina dei conti pubblici nazionali con le esigenze della crescita e della creazione di posti di lavoro, occorre fare un "miglior uso" della flessibilita' insita nelle regole comunitarie: e' quanto si legge nell'ultima versione delle conclusioni del Consiglio Europeo, rivista durante la notte dagli sherpa dei Ventotto. "Le riforme strutturali che rafforzano la crescita e migliorano la sostenibilita' dei conti pubblici - si legge nell'ultima versione delle conclusioni - meritano una particolare attenzione, anche attraverso una valutazione appropriata delle misure fiscali e delle riforme strutturali, facendo al tempo stesso un miglior uso della flessibilita' insita nelle regole esistenti del patto di Stabilita' e crescita". La nuova versione tiene conto delle richieste italiane di una maggiore precisione sul tema della flessibilita', ed e' stata rifinita in una lunga riunione notturna dei rappresentanti dei Ventotto. Secondo quanto si apprende, un altro elemento che va nella direzione indicata da Roma e' la decisione di allegare il testo del documento strategico firmato dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy alle conclusioni: in questo modo, a detta di chi segue il dossier, gli obiettivi che si stanno perseguendo vengono formalmente integrati nel lavoro del Consiglio, rendendo l'impegno dei 28 piu' solenne. .
- Bruxelles, 27 giu. - Per conciliare la disciplina dei conti pubblici nazionali con le esigenze della crescita e della creazione di posti di lavoro, occorre fare un "miglior uso" della flessibilita' insita nelle regole comunitarie: e' quanto si legge nell'ultima versione delle conclusioni del Consiglio Europeo, rivista durante la notte dagli sherpa dei Ventotto. "Le riforme strutturali che rafforzano la crescita e migliorano la sostenibilita' dei conti pubblici - si legge nell'ultima versione delle conclusioni - meritano una particolare attenzione, anche attraverso una valutazione appropriata delle misure fiscali e delle riforme strutturali, facendo al tempo stesso un miglior uso della flessibilita' insita nelle regole esistenti del patto di Stabilita' e crescita". La nuova versione tiene conto delle richieste italiane di una maggiore precisione sul tema della flessibilita', ed e' stata rifinita in una lunga riunione notturna dei rappresentanti dei Ventotto. Secondo quanto si apprende, un altro elemento che va nella direzione indicata da Roma e' la decisione di allegare il testo del documento strategico firmato dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy alle conclusioni: in questo modo, a detta di chi segue il dossier, gli obiettivi che si stanno perseguendo vengono formalmente integrati nel lavoro del Consiglio, rendendo l'impegno dei 28 piu' solenne.
- Bruxelles, 27 giu. - Un incontro tra il presidente Ucraino, Petro Poroshenko e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto luogo a margine del consiglio europeo. Renzi ha elogiato la tanto attesa firma in calce alla parte economica dell'Accordo di Associazione tra Ucraina ed Europa che aprira' nuove opportunita' per lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Ucraina. I due capi di governo hanno discusso della crisi ucraina e del futuro sviluppo della cooperazione tra i due Paesi in vista del semestre di presidenza italiana in Europa. E' quanto viene spiegato sul sito della Presidenza della Repubblica Ucraina. Per quello che riguarda il percorso per la pace di Ucraina, Renzi e Poroschenko hanno preso in esame i prossimi passi del piano di pace del presidente ucraino ed entrambi hanno sottolineato l'importanza di raggiungere al piu' presto la pace e una stabilizzazione della situazione nell'Est del Paese. .
- Ypres, 26 giu. - Una discussione accesa ci sarebbe stata tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il pre vertice che i due hanno tenuto a Ypres, dove si e' svolto la prima sezione del Consiglio europeo. Stando a quanto si apprende, le 'frizioni' sarebbero emerse intorno alla possibilita' di inserire o meno il cofinanziamento dei fondi Ue e il pagamento della Pubblica amministrazione nel Patto di stabilita'. Renzi ha ribadito a Markel che "contrariamente da quanto fatto da Germania e Francia, non abbiamo intenzione di sforare il 3%" nel rapporto tra deficit e Pil. Tuttavia, ha aggiunto il premier, rimane ferma la richiesta di maggiore flessibilita' nell'applicazione dei parametri. Pur reggendo la consonanza tra le visioni dei due leader europei emersa nelle scorse settimane, dunque, emergono delle contrapposizioni quando si entra nei dettagli. Renzi, viene riferito ancora, ha mostrato comunque grande soddisfazione sul documento che porta la firma di Herman Van Rompuy, che non e' stato finalizzato ma sul quale arrivano dai capi di Stato e di governo segnali incoraggianti. Matteo Renzi chiede una nuova riunione degli sherpa, che si terra' questa notte, per fare in modo che il tema della flessibiilta' per i Paesi impegnati nelle riforme entri in maniera piu' esplicita nel documento di Van Rompuy. E' quanto trapela dalla prima sessione del Consiglio europeo che si e' tenuta a Ypres. .
- Ypres, 26 giu. - La partita delle nomine europee e' cominciata ma richiedera' dei 'tempi supplementari'. E qualche ora supplementare servira' anche per la messa a punto definitiva del documento Van Rompuy, il testo che, con i contributi dei diversi Paesi, il mediatore belga. La discussione sull'agenda strategica dell'Unione europea per i prossimi anni "continuera' domani al Consiglio europeo a Bruxelles" ha fatto sapere, dopo che la cena dei leader e' terminata con un po' di anticipo, complici alcuni chiarimenti chiesti sul tema della flessibilita', in primis dal premier italiano. Del resto Renzi lo aveva detto chiaro e tondo prima di entrare alla riunione: "Si' a Junker", "ma solo a fronte di un documento che indichi con chiarezza dove vuole andare l'Europa". "Non c'e' una posizione dell'Italia contro gli altri - aveva spiegato - c'e' una posizione di chi dice occupiamoci di crescita e delle famiglie". Ma il diavolo, si sa sta nei dettagli e, nonostante le rassicurazioni su una apertura sulla flessibilita', alla fine, al momento di stringere, tra il premier e Angela Merkel c'e' stato qualche momento di frizione. Motivo del contendere la possibilita' di inserire o meno il cofinanziamento dei fondi Ue e il pagamento della Pubblica amministrazione nel Patto di stabilita' e quindi, i criteri precisi della flessibilita' stessa. In un clima tornato cordiale, Renzi e Merkel, insieme agli altri leader, hanno deciso di far lavorare gli sherpa per tutta la notte per fissare in modo dettagliato il rapporto tra flessibilita' e riforme. Quanto alle nomine, pare che, al di la' del nome di Junker, su cui prosegue il braccio di ferro solitario di David Cameron, domani non si possa andare e che potrebbe servire un nuovo vertice straordinario a meta' luglio per decidere il pacchetto completo. Un pacchetto che fonti del Ppe vogliono equilibrato tra le diverse famiglie europee. "Mi sembra che siamo tutti d'accordo sul fatto che alcuni incarichi andranno al Ppe, a partire dalla Presidenza della Commissione, altri andranno al Pse" aveva convenuto Renzi nel pomeriggio. Per aggirare il niet di Cameron, nei giorni scorsi era stata ventilata l'ipotesi di proporre alla presidente danese Helle Thorning-Schmidt, imparentata con l'ex leader del labour Neil Kinnock, la presidenza del consiglio europeo. Una ipotesi che la diretta interessata lascia cadere prima di entrare nel centro congressi che ospita il prevertice socialista: "Io non sono candidata, sono il premier della Danimarca, un Paese bellissimo, e in questo momento sono concentrata sul nostro lavoro, nel vincere le elezioni e nel governare il partito". Anche per questo, e per un equilibrio tra Pse e ppe, si stava pensando al premier olandese Mark Rutte. Legata a questa partita, c'e' quella per fare eleggere Federica Mogherini Mrs. Pesc, l'alto rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza Comune. Una partita che oggi si complica anche per le mire che il Ppe ha su quella delega, ma soprattutto per l'ipotesi, che circola in queste ore, che quello di Enrico Letta torni ad essere un nome 'caldo' per la Presidenza del Consiglio. Una delle cancellerie piu' favorevoli, in questo senso, sarebbe proprio Londra. La nomina dell'ex premier complicherebbe non di poco il tentativo di Renzi per portare Mogherini agli Esteri, e questo perche' andrebbe ad esaurire i posti riservati al Pse e quelli all'Italia. Per tutte queste ragioni, e' probabile che i capi di Stato europei si torneranno a rivedere tra due settimane per i 'supplementari' della partita. .
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