Redazione

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- Roma, 7 giu. - "Va bene abbassare i toni, va bene riconoscere i propri errori, ma quando e' troppo, e' troppo. Farsi prendere per il culo come se dovessimo scontare una condanna a vita da cornuti e mazziati e' troppo. Quando, dopo gli scandali, ma ormai piu' che di scandali che non scandalizzano piu' nessuno si dovrebbe parlare di cronaca quotidiana, dell'Expo e del Mose, in attesa della Tav, Renzie afferma che 'Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono, ma quelle che non si rispettano, il problema sono i ladri, non le regole' e' troppo". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, commentando le parole di Matteo Renzi sulla corruzione e sul Pd, sostenendo che "qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo. Oltre la farsa". "Ma i ladri stanno (anche) nel tuo partito, li avete fatti eleggere voi - prosegue Grillo nel suo blog, riferendosi a quanto ha detto oggi a Napoli sul Pd il premier Renzi - avete dovuto aspettare la magistratura per fare il lavoro che avreste dovuto fare voi? Allontanarli a calci. Sembra che ora nessuno conosca questo Orsoni, il sindaco di Venezia, quindi figlio di padre ignoto, cosi' il suo partito di appartenenza assume il ruolo di meretrice, adescatrice, escort. Si discetta con stile bizantiniano, carnevalesco (... dal giudice Carnevale che annullava le sentenze di condanna per i mafiosi in Cassazione per vizi di forma) se Orsoni sia o meno iscritto al Pd. Le foto con Bersani sul palco con una scenografia in cui le lettere PD sono gigantesche non fa testo e neppure che il Pd lo abbia candidato. No. Ce l'aveva o no la tessera Pd? In caso negativo che c'entrano i segretari di partito che si sono succeduti in questi anni? Che c'entra il Pd? Nulla. Qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo. Oltre la farsa. Oltre la presa per il culo. Oltre l'avanspettacolo. Il meccanismo con cui questo sistema delinquenziale legalizzato si regge e' ormai semplice per chi vuole capirlo", sostiene l'ex comico genovese, che conclude: "di che regole parla Renzie? Di quelle che non ci sono? Della legge anticorruzione che il M5S ha proposto? Della legge sui conflitti di interesse (presenti a mani piene nel suo governo)? Di nuovi strumenti da mettere a disposizione della magistratura resa (quasi) innocua da decine di leggi fatte dal partito unico PD/Forza Italia in vent'anni? O forse allude agli inquisiti candidati nel suo partito alle europee? Quanti voti sposta la corruzione? Tanti. Di tutti quelli che ne godono, anche di poche briciole gettate sotto il tavolo. Dopo l'astensione, la corruzione e' il primo partito del voto. Primum vivere, comunque sia, e a culo tutto il resto", conclude il leader M5S. .

- Napoli, 7 giu. - "Il risultato delle Europee impone al Pd di essere partito della Nazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a 'La Repubblica delle idee'. "Il Pd e' quel partito che quando in campagna elettorale si trovo' ad affrontare il caso della richiesta di arresto di Genovese, non ha trovato scuse, ha guardato le carte e ha votato a favore senza cercare scorciatoie", ha aggiunto. "Chi ruba nel Pd andra' a casa a calci nel sedere", ha aggiunto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a 'La Repubblica delle idee'. "L'esercito delle persone perbene non puo' solo indignarsi" davanti agli episodi di corruzione, "non basta piu'. L'esercito delle persone perbene cambiera' questo paese". Parlande del voto delle europeee, Renzi e' certo: "Il 40,8% non e' un risultato da mettere in frigo ma da spendere. Preferisco rischiare di perderlo per investire sull'Italia. Se non ci riusciamo sara' tutta colpa mia, se ci riusciamo riparte l'Italia", ha aggiunto. .

- Napoli, 7 giu. - Junker "cambi la politica europea o non avra' il nostro consenso". A dirlo a Napoli il premier Matteo Renzi. "Il Ppe vuole candidare Juncker? Bene. Cosa pensa di fare Juncker nei prossimi cinque anni? Uno che vuole continuare con le politiche dell'Europa degli anni passati non avra' il nostro consenso". Renzi ribadisce: "Non siamo interessati a discutere semplicemente ai nomi. La discussione deve avvenire su cosa dobbiamo a fare". "Non si puo' trasformare il risultato elettorale in una richiesta di posti - aggiunge - per noi la discussione sui nomi e' azzerata". .

- Roma, 7 giu. - "Il risultato delle Europee impone al Pd di essere partito della Nazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a 'La Repubblica delle idee'. "Il Pd e' quel partito che quando in campagna elettorale si trovo' ad affrontare il caso della richiesta di arresto di Genovese, non ha trovato scuse, ha guardato le carte e ha votato a favore senza cercare scorciatoie", ha aggiunto. "Chi ruba nel Pd andra' a casa a calci nel sedere", ha aggiunto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a 'La Repubblica delle idee'.

"L'esercito delle persone perbene non puo' solo indignarsi" davanti agli episodi di corruzione, "non basta piu'. L'esercito delle persone perbene cambiera' questo paese". Parlande del voto delle europeee, Renzi e' certo: "Il 40,8% non e' un risultato da mettere in frigo ma da spendere. Preferisco rischiare di perderlo per investire sull'Italia. Se non ci riusciamo sara' tutta colpa mia, se ci riusciamo riparte l'Italia", ha aggiunto.

Contro la corruzione "facciamo sul serio", occorre "dare risposte strutturali" che possono richiedere anche una settimana o due settimane in piu' e serve soprattutto "una risposta culturale". Lo dice Matteo Renzi, oggi a Napoli. "Bene i provvedimenti spot", ma non bastano, osserva il premier, c'e' "una emergenza educativa in Italia" per affermare che "la legalita' non e' un optional". Venerdi' prossimo ci sara' un provvedimento ad hoc sulla corruzione che prevede "poteri precisi" all'autorita' di Cantone, annuncia Matteo Renzi a Napoli.

Serve "una riforma radicale", "occorrera' incidere sulla vigilanza e sulle procedure" degli appalti. "Nella vicenda del Mose di Venezia sono coivolti i ladri ma anche le guardie". Cosi' il premier Matteo Renzi, a 'La Repubblica delle idee', criticando poi l'atteggiamento delle autorita' preposte ai controlli. "Dobbiamo porci il problema di come tagliare le autorita' che non hanno funzionato perche' non hanno piu' senso che esistano", ha aggiunto. .

- Santa Margherita Ligure, 7 giu. - Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e' fiducioso che l'iter della legge delega sul lavoro verra' concluso entro l'anno. "Penso proprio che la avremo entro l'anno, se, come ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro al Senato Sacconi, entro fine luglio si chiudera' la parte in aula al Senato", ha dichiarato Poletti a margine del convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "immediatamente dopo la riapertura dei lavori a settembre, si andra' in aula alla Camera e, se i tempi di discussione saranno veloci come quelli del Senato, entro fine anno pensiamo di aver prodotto un risultato straordinario". "Una legge delega di riforma che comprende ammortizzatori sociali, strumenti per politiche attive e contrattazione vi rendete conto che e' un'operazione gigantesca", ha aggiunto il ministro, "se la si porta a compimento in qualche mese, e' un risultato straordinario".

La concertazione "e' stata a volte un modo per stare tutti intorno a un grande tavolo facendo pagare conto agli italiani". Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine del convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. "La palude non e' Confindustria", ha proseguito Poletti in riferimento a una dichiarazione di alcuni mesi fa del premier Matteo Renzi, "quando parliamo di palude non parliamo di un'organizzazione o di un sindacato ma di un contesto dove ognuno ha fatto non bene la propria parte; noi, per la parte che ci compete, non abbiamo intenzione di continuare su questa strada".

Corruzione: Poletti, non sostituire responsabilita' con regole

"Non possiamo pensare di sostituire la responsabilita' delle persone con le regole". E' il commento del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ai recenti scandali che hanno coinvolto l'Expo 2015 e il progetto Mose. "C'e' un problema di responsabilita' di modelli sociali e comportamentali che vanno ricostruiti in questo paese", ha affermato Poletti a margine del convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "bisogna adottare la regola generale che chi commette reati non puo' avere dei vantaggi: ad esempio noi sappiamo che sequestrare beni ai mafiosi e' stato un elemento decisivo".

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