Redazione

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- Santa Margerita Ligure, 6 giu - Il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha affermato di essere "molto fiduciosa che si riesca ad approvare"la riforma del Senato, e, ha aggiunto, "sono fiduciosa che si arrivi" alla sua approvazione "in tempi brevi, sicuramente prima dell'estate". Il ministro ha parlato nel corso del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria in corso a Santa Margherita Ligure. "Non e' una riforma facile, altrimenti la avrebbe fatta qualcun altro, dato che sono 20 anni che ne parliamo, pero' non ci spaventa cio' che non e' facile, anzi, e' una sfida in piu'", ha proseguito il ministro, che ha definito la riforma "un obbligo morale che ci siamo assunti con i cittadini". Boschi si e' detta "non convinta della bocciatura di Forza Italia" della riforma. "Ci sono ancora dei punti da definire", ha spiegato. Quanto ai politici corrotti, Bochi ha affermato che "per noi chi ruba e chi corrompe compie alto tradimento nei confronti della Repubblica ed e' giusto che siano fuori anche loro". Poi il ministro ha garantito Tempi brevi per conferire a Raffaele Cantone i poteri necessari per vigilare sui contratti e garantire la legalita' per Expo. "Stiamo lavorando ai poteri del Commissario - ha detto Boschi - che andranno conferiti a breve, probabilmente la prossima settimana". Il punto per quanto riguarda Expo e' che "non possiamo bloccare i cantieri", ma allo stesso tempo, bisogna garantirne la preparazione e lo svolgimento "nell'assoluta legalita'". .
- Roma, 9 lug. - Il Presidente del consiglio dei ministri ha informato il Consiglio dei ministri sull'intendimento del Governo di nominare il nuovo commissario straordinario per la societa' ILVA, in considerazione della scadenza dell'incarico conferito a Enrico Bondi lo scorso anno. Il nuovo commissario straordinario sara' Piero Gnudi. Lo si legge nel comunicato di palazzo Chigi. .

- Santa Margherita Ligure, 6 giu. -  Fiducia "a tempo" al governo, no alle delocalizzazioni selvagge, fiducia nella possibilita' di saper creare un milione di posti di lavoro. E' in sintesi la posizione espressa dai Giovani imprenditori di Confindustria, riuniti a Congresso a Santa Margherita Ligure. Il presidente, Marco Gay, e' tornato sul recente voto alle elezioni europee, un "voto che grida cambiamento e responsabilita'". La fiducia ottenuta dal partito del premier Matteo Renzi, per Gay, "e' una fiducia che si misurera' sulle capacita' di rispettare gli impegni". "L'Italia ha un governo a cui gli italiani hanno chiesto di non perdere tempo" e "noi Giovani imprenditori siamo qui per dire: presidente Renzi, lavoriamo uniti. Abbiamo responsabilita' distinte, ma insieme possiamo arrivare piu' lontano".

Al governo, i Giovani imprenditori, attraverso il loro presidente, chiedono "una politica industriale ambiziosa e coerente. Una strategia condivisa da decisori e da attori privati, che tenda a realizzare una visione ambiziosa e coerente del nostro ruolo in Europa, e del ruolo dell'Europa nel mondo". In particolare, ha sottolineato Gay, "vogliamo una prospettiva progettuale e decennale, perche' chi fa impresa ha bisogno di orizzonti piu' ampi per investire".

E ancora. Delocalizzare solo per cercare manodopera piu' a buon mercato "non e' un'opzione imprenditoriale" e "chi non accetta che il legittimo profitto sia indissolubilmente legato al territorio che lo genera" deve uscire da Confindustria. "Non abbiamo paura a dirlo: la delocalizzazione di quelle imprese che producono utili ma che vanno alla ricerca di manodopera sempre piu' sottopagata, sradicando ricchezze produttive che hanno segnato la storia di intere citta' e distretti, oggi non puo' piu' essere considerata una qualsiasi opzione imprenditoriale".

Marco Gay, risponde, a distanza di tempo, e senza mai citarlo, all'ex premier di Silvio Berlusconi che in passato aveva garantito la possibilita' di creare di un milione di posti di lavoro. "Qualcuno anni fa ha promesso all'Italia di creare un milione di posti di lavoro; ci ha firmato un contratto: noi come imprenditori di contratti ne firmiamo ogni giorno. E li rispettiamo". "La nostra sfida" - ha aggiunto - "e' quella di creare non solo posti di lavoro ma anche nuovi imprenditori: nel nostro movimento siamo 13mila, se ciascuno di noi incubasse o contribuisse alla creazione anche solo di una start up, in poco tempo avremmo 10mila nuove imprese.

In termini di occupazione" - ha concluso - "significa molto piu' di un milione di posti di lavoro. Molti lo stanno gia' facendo, molti altri inizieranno a farlo?". Infine un riferimento all'Europa. Il semestre europeo va abolito perche' un'Europa che ha "sprecato se stessa" diventi "veramente Europa". "Le formazioni antieuropeiste hanno sbancato ovunque ma oggi, mentre succede questo, proprio in quei Paesi che piu' degli altri hanno tratto vantaggio dal mercato unico europeo, gli italiani hanno saputo dire: facciamo l'Europa nuova", ha dichiarato Gay, "per questo oggi c'e' una coincidenza irripetibile, fra quello che si vuole e quello che si puo' fare".

"Sia chiaro, come italiani non abbiamo usato l'Europa come potevamo; abbiamo sprecato i margini di risparmio derivati dalla stabilita' dell'euro, sperperato la progettualita' offerta dai fondi strutturali, utilizzato i posti al Parlamento europeo piu' per riciclare seconde e terze linee di politici che non per mandare avanti le teste piu' competenti", ha detto ancora il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "ma e' soprattutto l'Europa che ha sprecato se stessa".

"Siamo consapevoli che il nostro semestre europeo e' una buona occasione per rimediare, una grande opportunita' che l'Italia ha per dettare l'agenda", ha aggiunto Gay, "e noi vorremmo che il primo punto all'ordine del giorno fosse proprio l'abolizione del semestre stesso; non perche' vogliamo abolire l'Europa, all'opposto, perche' vogliamo che diventi veramente Europa, anzi, Stati Uniti d'Europa. C'e' un presidente del Consiglio europeo, nominato per due anni e mezzo: ci sembra che possa bastare".

"In questi giorni e' in corso la mid-term review di Europa 2020' e l'Italia ha la possibilita' di lanciare una sfida tanto chiara quanto visionaria: la guerra del 3%", ha proseguito Gay, "dopo anni di dibattito sterile e spesso deprimente sul rispetto dell'ormai tristemente famoso parametro di Maastricht, vorremmo che l'Italia e l'Europa si impegnassero al raggiungimento di un altro 3%, quello degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo. Non solo: vorremmo che quello che si investe per raggiungere questo 3%, simbolo di crescita, non venga computato per il calcolo dell'altro 3%, simbolo del rigore".

"Le spese in ricerca e sviluppo, percio', non possono a nostro avviso essere limitate da un vincolo di bilancio", ha concluso il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "questa e' la guerra del 3% che lanciamo, una sfida per tornare a crescere".

- Santa Margherita Ligure, 6 giu. - Fiducia condizionata al governo, no alle delocalizzazioni selvagge e alla corruzione, fiducia nella possibilita' di saper creare nuovi posti di lavoro. E' il messaggio dei Giovani imprenditori di Confindustria, riuniti a Santa Margherita Ligure. Aprendo i lavori, il presidente Marco Gay, ha parlato del recente voto alle elezioni europee, un "voto che grida cambiamento e responsabilita'". La fiducia ottenuta dal partito del premier Matteo Renzi, per Gay, "e' una fiducia che si misurera' sulle capacita' di rispettare gli impegni". "L'Italia ha un governo a cui gli italiani hanno chiesto di non perdere tempo" e "noi Giovani imprenditori siamo qui per dire: presidente Renzi, lavoriamo uniti. Abbiamo responsabilita' distinte, ma insieme possiamo arrivare piu' lontano".

Al governo, i Giovani imprenditori, attraverso il loro presidente, chiedono "una politica industriale ambiziosa e coerente. Una strategia condivisa da decisori e da attori privati, che tenda a realizzare una visione ambiziosa e coerente del nostro ruolo in Europa, e del ruolo dell'Europa nel mondo". In particolare, ha sottolineato Gay, "vogliamo una prospettiva progettuale e decennale, perche' chi fa impresa ha bisogno di orizzonti piu' ampi per investire".

E ancora. Delocalizzare solo per cercare manodopera piu' a buon mercato "non e' un'opzione imprenditoriale" e "chi non accetta che il legittimo profitto sia indissolubilmente legato al territorio che lo genera" deve uscire da Confindustria. "Non abbiamo paura a dirlo: la delocalizzazione di quelle imprese che producono utili ma che vanno alla ricerca di manodopera sempre piu' sottopagata, sradicando ricchezze produttive che hanno segnato la storia di intere citta' e distretti, oggi non puo' piu' essere considerata una qualsiasi opzione imprenditoriale".

Marco Gay, risponde, a distanza di tempo, e senza mai citarlo, all'ex premier di Silvio Berlusconi che in passato aveva garantito la possibilita' di creare di un milione di posti di lavoro. "Qualcuno anni fa ha promesso all'Italia di creare un milione di posti di lavoro; ci ha firmato un contratto: noi come imprenditori di contratti ne firmiamo ogni giorno. E li rispettiamo". "La nostra sfida" - ha aggiunto - "e' quella di creare non solo posti di lavoro ma anche nuovi imprenditori: nel nostro movimento siamo 13mila, se ciascuno di noi incubasse o contribuisse alla creazione anche solo di una start up, in poco tempo avremmo 10mila nuove imprese. In termini di occupazione" - ha concluso - "significa molto piu' di un milione di posti di lavoro".

L'Italia soprattutto deve "pulire la fedina penale del Pil" per riguadagnare credibilita' internazionale e chi corrompe deve uscire da Confindustria. "Vogliamo un sistema che non tollera i corrotti e i corruttori, che non sfregia la grande opportunita' dell'Expo con l'ennesimo scandalo", ha affermato Gay, "gli imprenditori onesti hanno tutto l'interesse a che il sistema economico sia sano". "La legge sull'autoriciclaggio non ci spaventa, anzi ci aiuta a eliminare la concorrenza sleale della criminalita' organizzata che invade sempre piu' attivita' lecite dove prima non arrivava".

Infine un riferimento all'Europa. Il semestre europeo va abolito perche' un'Europa che ha "sprecato se stessa" diventi "veramente Europa". "Le formazioni antieuropeiste hanno sbancato ovunque ma oggi, mentre succede questo, proprio in quei Paesi che piu' degli altri hanno tratto vantaggio dal mercato unico europeo, gli italiani hanno saputo dire: facciamo l'Europa nuova", ha dichiarato Gay, "per questo oggi c'e' una coincidenza irripetibile, fra quello che si vuole e quello che si puo' fare".

"Sia chiaro, come italiani non abbiamo usato l'Europa come potevamo; abbiamo sprecato i margini di risparmio derivati dalla stabilita' dell'euro, sperperato la progettualita' offerta dai fondi strutturali, utilizzato i posti al Parlamento europeo piu' per riciclare seconde e terze linee di politici che non per mandare avanti le teste piu' competenti", ha detto ancora il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "ma e' soprattutto l'Europa che ha sprecato se stessa".

"Siamo consapevoli che il nostro semestre europeo e' una buona occasione per rimediare, una grande opportunita' che l'Italia ha per dettare l'agenda", ha aggiunto Gay, "e noi vorremmo che il primo punto all'ordine del giorno fosse proprio l'abolizione del semestre stesso; non perche' vogliamo abolire l'Europa, all'opposto, perche' vogliamo che diventi veramente Europa, anzi, Stati Uniti d'Europa. C'e' un presidente del Consiglio europeo, nominato per due anni e mezzo: ci sembra che possa bastare".

- Roma, 5 giu. - Italia "promossa" dall'Europa,almeno fino al giugno 2015, sulla situazione del sovraffollamento delle carceri. Il Consiglio d'Europa infatti valuta positivamente i miglioramenti della situazione nelle carceri italiane e rinvia al giugno 2015 un'ulteriore valutazione sull'attuazione delle misure decise dal governo per affrontare il problema del sovraffollamento. In particolare e' stato apprezzato "l'impegno delle nostre autorita' a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario" e "i risultati significativi ottenuti in questo campo grazie alle diverse misure strutturali adottate per conformarsi alle sentenze" della Corte, compreso "il calo importante e continuo della popolazione carceraria e l'aumento dello spazio vitale ad almeno 3 metri quadrati per detenuto". Il Consiglio d'Europa ha accolto con favore "la creazione di un ricorso preventivo nei tempi fissati dalla sentenza pilota sul caso Torreggiani" e preso nota "con interesse" delle informazioni "sulle misure prese per stabilire un ricorso risarcitorio, anch'esso previsto dalla sentenza pilota, attraverso un decreto legge che prevede la possibilita' di una riduzione di pena per i detenuti" ancora in carcere "e una compensazione pecuniaria" per quelli gia' usciti. Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha accolto il giudizio positivo di Strasburgo sulle carceri italiane come "un riconoscimento al lavoro fatto", ma ha anche sottolineato che si tratta solo di "un punto di partenza". "C'e' ancora molto lavoro da fare. Avere risolto le urgenze, le emergenze non significa in alcun modo avere ancora un sistema penitenziario all'altezza della civilta' del nostro paese", ha detto Orlando ai giornalisti a margine di un consiglio Ue giustizia a Lussemburgo. "Credo che si debba proseguire sulla strada delle riforme. La riforma della giustizia complessiva dovra' affrontare anche questo capitolo in modo sistematico", ha concluso il ministro. "E' una notizia positiva, che pero' non deve indurci a dormire sugli allori", ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, al termine del plenum di questa mattina. "Continuiamo ad essere sotto osservazione e tutti gli allarmi lanciati, a partire dal presidente della Repubblica, rimangono nella loro drammatica attualita'". Soddisfazione anche dall'Anm: per Rodolfo Sabelli un "segnale importante" e' giunto oggi dall'Europa, ma "si tratta di un primo passo" ed ora "occorre una revisione generale del sistema sanzionatorio, al di la' della pena detentiva come cardine esclusivo". .
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