Redazione

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Il nuovo servizio è stato reso disponibile dall’Inps nell’ambito del piano strategico ICT e del Pnrr. L'accesso sarà disponibile previa autenticazione del richiedente con SpiD o CIE.

Saranno specificati in un decreto delegato che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015 i casi in cui il dipendente illegittimamente licenziato per motivi disciplinari potra' essere reintegrato sul posto di lavoro. Kamsin In tutti gli altri casi al dipendente spetterà solo un risarcimento monetario progressivo in base all'anzianità di servizio.

Stesso destino anche per i licenziamenti per motivi economici. E' questo in sintesi l'accordo raggiunto tra Governo e minoranza Dem sulla revisione dell'articolo 18 per i neo-assunti con contratti a tempo indeterminato dal prossimo 1° gennaio 2015. Accordo che ora dovrà essere rapidamente fissato nella legge delega.

Il nuovo articolo 18 - La delega sul mercato del lavoro prevede per tutti i nuovi assunti (giovani emeno giovani, disoccupati o al primo inserimento o anche nel caso di passaggio da un lavoro un altro) il contratto a tutele crescenti. Che sarà il "nuovo" contratto a tempo indeterminato. In pratica per tutti i nuovi assunti varranno le modifiche concordate sull’articolo 18: reintegro solo per i casi di licenziamento discriminatorio oppure per i «casi gravi» di licenziamento disciplinare illegittimo. Nelle altre situazioni al lavoratore spetterà solo un indennizzo crescente in base all’anzianità aziendale.

Secondo quanto anticipato dal Governo i casi specifici in cui sarà ammissibile il reintegro dipenderà dalla “procedibilità”: se il reato di cui è ingiustamente accusato il dipendente licenziato è “procedibile d’ufficio” allora il giudice potrà anche disporre il reintegro; se invece il reato di cui si è accusati è procedibile solo a querela, allora - sempre casomai fosse un’accusa falsa e insussistente - il licenziato avrà solo l’indennizzo monetario. Ma in ogni caso le regole saranno, per l'appunto, specificate nel decreto delegato.

Le Altre modifiche - Il Jobs act interviene anche sull’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori che, di fatto, vieta il demansionamento. La delega a rivedere la disciplina delle mansioni, in modo da «contemperare l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita». Ma in tali casi lo stipendio non potrà essere ridotto. Altri ritocchi riguardano i sistemi di controllo a distanza con l'indicazione che il controllo potrà riguardare solo i macchinari ed i beni dell'impresa e non i lavoratori. Inoltre l'applicazione dell'Aspi sarà estesa ai Cococo mentre saranno cancellate le forme di lavoro piu' precario come i Co.Co.Pro e ci sarà una stretta sulla false partite Iva.

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Rivedere le regole per la tassazione della previdenza professionale. E' l'accorato grido che arriva dal Congresso dei Periti industriali che è stato avviato ieri a Roma. La legge di stabilità, sulla tassazione delle rendite delle Casse di Previdenza Professionali, va assolutamente rivista. Continua dunque il braccio di ferro tra il governo e le casse di previdenza dei professionisti, dopo la 'batosta' della legge di Stabilità che prevede per gli enti un innalzamento dell'aliquota sul risparmio previdenziale dal 20 al 26% dal primo gennaio 2015.

Kamsin Ma uno spiraglio comincia ad intravedersi. “Restare a un livello di tassazione del 20% lo consideriamo il minino della pena. Nel resto d'Europa il risparmio previdenziale è tassato zero” ha detto il presidente di Adepp, Andrea Camporese, in un'audizione sulla legge di Stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, con cui ha bocciato sonoramente l'aumento della tassazione sui fondi pensione.

“Una tassazione di questo livello - ha detto Camporese - provoca una riduzione dei patrimoni e del welfare assolutamente importante” mentre “negli altri Paesi europei le tassazioni sulle  plusvalenze dei fondi pensioni non c'è. Non vieni tassato perché reinvesti i tuoi utili. Il risparmio previdenziale” delle casse privatizzate dovrebbe “essere tutelato” non penalizzato.

"Avevamo discusso con il Governo di creare una tassazione unica per il primo e per il secondo pilastro di previdenza, allineando tutto intorno al 13 per cento. Invece ci siano trovati nella legge di stabilità questa sorpresa incredibile dell'appesamentimento di sei punti del prelievo" ricorda Valerio Bignami, presidente dell'ente di Previdenza dei Periti Industriali.

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L’ipotesi circolata a Palazzo Chigi consente ai Comuni di chiedere sino al 5 per mille sulle prime case e sino al 12 per mille sugli altri immobili.

Un emendamento al disegno di legge di stabilità, ancora in discussione preliminare alla Camera dei Deputati, introdurrà la local tax, la tassa unica sugli immobili che riunirà Imu e Tasi dal prossimo anno.  Ieri a Palazzo Chigi, il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, insieme al sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, hanno incontrato i sindaci per fare il punto sulla manovra.

Kamsin Durante l'incontro sarebbe stato delineato l'impianto della nuova imposta. L'asticella del prelivo di base della local tax sulle abitazioni principali dovrebbe essere del 2,5 per mille con la possibilità, per i sindaci, di arrivare al 5 per mille. Sulle abitazioni principali ci sarà una detrazione standard che, sarebbe stata indicata in 100 euro (anche se si starebbe studiando la possibilità di portarla a 200 euro, come la vecchia Imu). A cui aggiungere una maggiorazione della detrazione in presenza di figli residenti nell'abitazione adibita ad immobile principale (50 euro per ogni figlio).

Quello che ancora potrebbe invece peggiorare, è il prelievo sulle seconde case. Oggi il tetto massimo dell'aliquota Imu e Tasi per gli immobili diversi dall'abitazione principale, è fissato al massimo al 10,6 per mille (con la possibilità per i sindaci di arrivare sino al 11,4 per mille). Fonti vicine a Palazzo Chigi, hanno indicato che il nuovo tetto potrebbe salire fino al 12 per mille. I sindaci, poi, dovranno rinunciare ai 5 miliardi annui di gettito dell'addizionale comunale perchè l'Irpef tornerà tutta allo Stato. In cambio i municipi riceveranno i denari del gettito dell'Imu della categoria D, quella sui capannoni industriali, attualmente incassata dall'Erario.

Nella nuova tassa, a differenza di quanto ipotizzato dal Governo nelle scorse settimane, non saranno inclusi altri balzelli comunali, come la tassa sulle insegne pubblicitarie e l'occupazione di suolo pubblico. Almeno per ora. Fuori dal perimetro di intervento anche la Tari, la tassa sui rifiuti.

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Per ridurre l'evasione del Canone Rai il Governo potrebbe presto dare il via libera al prelievo direttamente con la bolletta della luce. L’obiettivo ridurre l'evasione e abbassare il canone a 60-70 euro.

Kamsin Secondo le indiscrezioni del quotidiano La Stampa il Governo Renzi sarebbe pronto ad introdurre, dal prossimo anno, il pagamento del canone Rai direttamente con la bolletta elettrica. Renzi potrebbe dare dunque il via libera alla proposta piu' volte circolata agli inizi di quest'anno che garantirebbe a Viale Mazzini un gettito di 1 miliardo e 800 milioni di euro l’anno (piu' o meno quello attuale) e, soprattutto, ridurrebbe un'evasione di oltre 450milioni di euro.

L'obiettivo è infatti il recupero dell'evasione con la quale si potrebbe iniziare a ridurre il canone. Secondo le anticipazioni, dall'importo attuale, che si aggira intorno a 113 euro, la media richiesta dovrebbe scendere intorno ai 60-70 euro l'anno e ai redditi piu' bassi, certificati attraverso l'Isee, saranno chiesti dai 30 ai 40 euro. Continueranno ad essere garantite le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti.

La proposta è stata inoltrata dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonio Giacomelli al ministro dell’Economia per la relazione tecnica. Dopo l’esame sarà il Governo a decidere lo strumento legislativo, se presentare un emendamento alla legge di Stabilità o varare un decreto ad hoc in modo che la proposta diventi operativa dal prossimo anno.

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