Redazione

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- Roma, 7 lug. - Beppe Grillo chiude con il Pd dopo l'annullamento dell'incontro con i 5 stelle su riforme e legge elettorale. Sul suo blog, il leader M5S attacca il premier Matteo Renzi "le cui palle sono sul tavolo di Verdini e Berlusconi" e accusa: "stiamo scivolando lentamente verso una dittatura". Ma ammonisce: "M5S non restera' a guardare".

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"Si prende atto che un confronto democratico e trasparente in Italia e' oggi impossibile - scrive Grillo sul suo blog - il Pd ha annullato l'incontro con il M5S per la legge elettorale nonostante (o forse proprio per questo) l'apertura dimostrata dal M5S con l'intervista del Corriere della Sera di domenica di Luigi Di Maio. Si prende atto che il Pd preferisce gli incontri al chiuso di cui nessun cittadino sa nulla con un pregiudicato con il quale si appresta a fare la 'riforma' della giustizia". "Si prende atto che Renzi, le cui palle sono sul tavolo di Verdini e Berlusconi, rifiuta con il M5S ogni confronto democratico e che l'Italia dovra' pagarne tutte le conseguenze. Il M5S - prosegue - rappresenta milioni di italiani che non possono essere trattati come dei paria, come dei cani in chiesa da personaggi mai eletti in libere elezioni, da sbruffoni della democrazia. Nessuno potra' piu' imputarci di non aver cercato il dialogo. Stiamo scivolando lentamente verso una dittatura a norma di legge, il M5S non restera' a guardare e spera che i sinceri democratici che esistono negli altri partiti facciano altrettanto".

- Roma, 7 lug. - Il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, conferma che oggi non si terra' l'incontro con la delegazione M5S. Scrive, l'esponente Dem, alla presidente della Camera che l'appuntamento si terra' "solo dopo che saranno pervenute formali risposte alle questioni indicate nei giorni scorsi dal Partito Democratico". .
- Roma, 7 lug. - Torna il 'grande freddo' e Pd e M5S non ssi trovano per quell'incontro sulle riforme che i pentastellati avevano 'spinto' ancora nel corso della mattinata, annunciandone la diretta streaming sui blog di riferimento. Oggetto del contendere, le "risposte formali" che i democrat attendono dai 5 Stelle, che a loro volta rispondono ricordando la pubblica presa di posizione di Di Maio, con un'intervista al Corriere della Sera di domenica. Ne', del resto, si tratta dell'unico intralcio sul cammino delle riforme che mercoledi' dovrebbero affacciarsi nell'Aula del Senato. "Quando non si hanno idee, si ricorre agli epiteti, tipo 'sabotatori', e agli slogan... Se si stesse al merito delle cose si andrebbe avanti meglio", dice un Vannino Chiti allergico alle richieste di 'ortodossia' che arrivano dalla maggioranza Pd. "Guerini - aggiunge il senatore Dem, capofila dei 'malpancisti' Pd - forse arriva all'ultimo momento ma io e' da quando ero presidente di Regione che ho sostenuto il superamento del bicameralismo paritario". Ma Chiti, a proposito del nuovo Senato, parla soprattutto di "riforma sbagliata e non votabile". Chiosa non secondaria, considerando che il fronte trasversale dei frondisti non accenna a deporre le armi e trova ampio spazio sia nel Pd sia in FI. Tornando al gelo Pd-M5S, e' Roberto Speranza a ribadire che il Pd "considera questo confronto molto serio ed importante per il dibattito democratico nel nostro Paese e per dare piu' forza al percorso delle riforme. Proprio per queste ragioni - puntualizza - riteniamo imprescindibile che tale confronto possa svolgersi solo dopo che saranno pervenute formali risposte alle questioni indicate nei giorni scorsi dal Partito democratico". "Stiamo rasentando il ridicolo. Ho gia' risposto con un'intervista al Corriere della Sera, il documento scritto non e' un metodo per ottenere una legge elettorale degna di questo nome", ribatte Di Maio. "Siamo esterrefatti per quello che e' accaduto", aggiunge il vicepresidente pentastellato della Camera: "Io ho parlato con Guerini giovedi per l'appuntamento di oggi alle 15, che e' saltato, ma poi Guerini non mi ha fatto sapere nulla". Al di la' dell'aspetto formale, la conclusione e' sostanziale: "Vuol dire che noi da adesso in poi parliamo solo con Renzi", annuncia infatti l'esponente M5S, perche' cio' che e' successo indica "che non sono affidabili gli interlocutori che si sono interposti fra noi e lui". "I cittadini devono poter scegliere e noi vogliamo dal Pd una risposta chiara su questo", rilancia a proposito dell'introduzione delle preferenze nella legge elettorale. "Vogliono il doppio turno e noi lasciamo sul tavolo il doppio turno, pero' magari non facciamo che al primo turno si vince con il 37 per cento", aggiunge sempre Di Maio. .
- Roma, 7 lug. - Arrivera' da una conferenza stampa, alle 12 in sala stampa alla Camera, la risposta M5S al Pd che ha mandato a monte l'incontro atteso per oggi sulle riforme. Ad incontrare i giornalisti saranno Luigi Di Maio e i capigruppo pentastellati a Camera e Senato. .
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