Jobs Act, governo pronto a varare il contratto unico a tutele crescenti

Domenica, 28 Settembre 2014
L'esecutivo guidato dal Premier Matteo Renzi punta ad approvare in tempi brevi il disegno di legge delega in materia di Lavoro. Entro fine anno saranno adottati i decreti legislativi attuativi.

Kamsin Punta a fare in fretta il Governo sulla delega lavoro. In attesa della Direzione del Pd le fonti più vicine al dossier confermano la volontà che Renzi voglia esercitare le cinque deleghe in contemporanea, non oltre tre mesi dopo il varo del Jobs act, che potrebbe arrivare anche entro fine novembre dopo il passaggio alla Camera.

Resta da risolvere il nodo relativo al superamento dell'articolo 18 sui licenziamenti individuali con la minoranza del Pd pronta a minacciare la scissione in caso di forzatura da parte di Renzi. Sui licenziamenti l'ultima ipotesi di mediazione che, per il momento, resta in campo prevede il possibile mantenimento della reintegra nei casi di motivazione disciplinare insussistente. L'altro nodo resta quello sulle risorse da reperire nella legge di Stabilità per finanziare il riordino della partita sugli ammortizzatori sociali. 

Per finanziare l'intervento sugli ammortizzatori sociali al Dicastero di Via Veneto servono oltre 1,5 miliardi. Tanti sono infatti i denari necessari per un programma che prevede l'estensione dell'Aspi ad almeno un altro milione di lavoratori oggi non coperti e che si completa con il decollo vero dei fondi di solidarietà bilaterali.

In arrivo anche il rafforzamento dei contratti di solidarietà (difensivi ed espansivi), una stretta sulla cassa integrazione, e, soprattutto, l'estensione dell'indennità di maternità anche alle lavoratrici parasubordinate senza contribuzione.  

Piu' agevole invece l'intervento che dovrebbe ridurre le forme contrattuali. Dalle 13-14 forme contrattuali oggi utilizzate la richiesta dell'esecutivo sarà di scendere a 5-6 prevalenti.

Zedde

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