Pensioni, da Renzi tante promesse ma nessun intervento

Lunedì, 19 Maggio 2014
Cresce la mobilitazione contro la Riforma delle Pensioni Fornero. Esodati, ricongiunzioni onerose, quota 96 e maggiore flessibilità sono i temi caldi ai quali l'esecutivo è chiamato a dare una risposta.

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Nella scorsa settimana, complice anche l'avvicinarsi della tornata elettorale del 25 Maggio, è cresciuta l'attenzione dei partiti politici sui nodi irrisolti del sistema previdenziale attuale, un dibattito che vede contrapposti fortemente sindacati, partiti e governo e che finora è risultato sterile. Tanti annunci, buone intenzioni ma nulla di piu'. L'ultimo intervento che ha lambito il sistema previdenziale è avvenuto infatti con il governo Letta, con la legge di stabilità 2014 (legge 147/2013), che ha creato la cd. quinta salvaguardia per i lavoratori esodati ed ha limato qua e là alcune piccole storture della Riforma del 2011. Ma il bilancio per l'esecutivo Renzi sul capitolo previdenza, al netto degli annunci, può essere sintetizzato nel termine "non pervenuto". L'esecutivo mostra la sua debolezza anche sul fronte della proroga degli assegni di sostegno al reddito, competenza squisitamente ministeriale, sul quale i "freni" del dibattito-politico parlamentare non hanno influenza. Ma tant'è.

Non c'è da stupirsi quindi se in oltre 12 città la scorsa settimana si è tenuto il sit-in "Rsu contro la Riforma Fornero" promosso da un folto gruppo di lavoratori e rappresentanti sindacali di circa 300 fabbriche, tra cui Electrolux ed Hera che da un anno si sono mobilitati - con una petizione online che ha già superato le 3.000 firme - per protestare contro le modifiche al sistema previdenziale create dalla Riforma Fornero del 2011.

L'obiettivo delle proteste sarebbe quello di far cambiare rotta al governo Renzi, intervenendo soprattutto sull'eta pensionabile, che i promotori vogliono ripristinare a 60 anni, o con 40 anni di contributi; chiedono inoltre la rivalutazione degli assegni che "presto saranno a livello da fame, meno del 50% dell'ultimo stipendio"; maggiori garanzie contributive per disoccupati, licenziati e precari; e poi chiedono la riforma dei lavori usuranti perchè "non è possibile che un addetto alla linea di catena non possa andare in pensione prima di 60-61 anni" denuncia Augustin Bruno Breda, coordinatore nazionale del movimento "All'Elecrolux di Susegana (Treviso) in fabbrica ci sono persone di 60 anni in catena di montaggio, vi pare possibile? La colpa dell'impennata della disoccupazione è anche della Fornero, che impedisce ai "vecchi" di andare a casa, e lascia figli e nipoti senza lavoro".

A Roma una delegazione guidata da Fabrizio Pilotti è stata ricevuta da Luigi Casa, capo di gabinetto del Ministero del Lavoro che ha ricordato che la Riforma Fornero non potrà essere cambiata nel senso indicato dai lavoratori. Il Governo tuttavia dovrà smussarla per risolvere i punti di maggiore criticità come i lavori usuranti e risolvendo, caso per caso, l'enorme questione degli esodati.

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