Pensioni, in 7 milioni prendono meno di mille euro al mese

Venerdì, 04 Aprile 2014
La fotografia scattata dall’Istat sul meccanismo di distribuzione del sistema previdenziale rende l’immagine di un Paese a schema piramidale. Alla base, milioni di trattamenti di lieve entità. In cima pochi fortunati.

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Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,8% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di invalidità il 4,0%; le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l'1,7%. Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro (contro i 19.395 degli uomini); oltre la metà delle donne (52%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (32,2%) degli uomini. Il 47,8% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,7% nel Mezzogiorno.
E' quanto emerge dai dati Istat sul 2012 diffusi nei giorni scorsi.

Ma molti pensionati vivono con meno di mille euro al mese. E' questa la realtà per circa 7 milioni di pensionati italiani, pari al 42,7% del totale. E quelli sotto i 500 euro sono oltre 2,2 milioni. Cifre che fanno impallidire e che evidenziano sempre piu' come mai molti pensionati sono costretti a continuare a lavorare, anche in nero, anche dopo la pensione.  Infatti l’importo medio annuo delle pensioni riferito al 2012 è pari a 11.482 euro, 253 euro in più rispetto all’anno precedente(+ 2,3%), un modesto incremento. Tuttavia occorre considerare che, su 16,6 milioni di pensionati, ciascuno ha percepito in media 16.314 euro all’anno (358 euro in più del 2011) tenuto conto che, in alcuni casi, un individuo può cumulare più di una pensione.

La Riforma Fornero produce i primi effetti - Alla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici condotta dall'Istat e dall'Inps emerge infine che nel 2012 i pensionati sono 16,6 milioni, «circa 75 mila in meno rispetto all'anno prima». Sul ribasso, con tutta probabilità, ha pesato la riforma Fornero, entrata in vigore proprio nel 2012: le persone che hanno iniziato a percepire una pensione nel 2012 (i nuovi pensionati) sono stati 626 mila, mentre sono 701 mila le persone che dal 2012 non figurano più tra i beneficiari. Inoltre, cala anche il reddito medio dei nuovi pensionati (14.068 euro) che diventa inferiore a quello dei cessati (15.261 euro) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.403 euro), che già nel 2011 percepivano almeno una pensione.
Quanto alla spesa complessiva, lo Stato nel 2012 ha pagato 270.7 miliardi, con un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre l’incidenza sul Pil è cresciuta dello 0,45% passando dal 16,8 al 17,2%.

Poi ci sono gli squilibri. Secondo l'Istat, sono 211mila i pensionati che percepiscono un assegno che va oltre i 5 mila euro, ed oltre 11 mila pensionati d’oro, lo 0,1% del totale, che a fine mese si vedono un bonifico superiore a 10 mila euro. E dato che questi trattamenti non corrispondono a reali contributi versati il governo potrebbe nei prossimi mesi introdurre un nuovo prelievo di solidarietà. Secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "dobbiamo ancora discutere i dettagli".

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