Riforma Pa, la staffetta generazionale perde per ora l'opzione donna

Giovedì, 26 Giugno 2014

Il programma della "staffetta generazionale" nel settore pubblico, avviata con il decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione avverrà attraverso 3 passi principali: il rilancio dei pensionamenti, una revisione delle norme sulla mobilità volontaria e obbligatoria (per sostenere la quale il Governo ha attivato al ministero dell'Economia un fondo di 15 milioni per il secondo semestre dell'anno e di 30 milioni a regime dal 2015) e la riduzione graduale del blocco del turn-over. Kamsin Il mix di queste misure, già discusse su Pensioni Oggi, dovrebbero portare alla liberazione, secondo il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, di almeno 10-15 mila posti in un triennio, posti che sarebbero stati disponibili per assumere giovani.

I tecnici però che hanno scritto la relazione che accompagna il provvedimento di riforma della Pubblica amministrazione appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, hanno messo nero su bianco una cifra molto piu' bassa a quella ipotizzata dal governo: «Sulla base dei dati desunti dal conto annuale», si legge nel testo, «risultano in corso trattenimenti in servizio per circa 1.200 soggetti, di cui circa 660 relativi al comparto della magistratura».

Dalla relazione tecnica non giunge nessuna conferma, inoltre, sulla stima dei posti aggiuntivi che potrebbero liberarsi nel prossimo triennio grazie alla norma (comma 5 dell'articolo 1) che consente alle amministrazioni di mettere in pensione i dipendenti che hanno raggiunto la massima contribuzione. La Madia aveva indicato che "molti andranno in pensione comunque, ma si tratta di uno spazio assunzionale in più rispetto alla cancellazione del trattenimento in servizio».

Le altre misure per il ricambio generazionale nella Pa sono modeste: c'è il divieto, ora esteso anche ai privati, di incarichi dirigenziali o di consulenze nella Pa ai soggetti in pensione, c'è la possibilità di ricorrere alla chiamata diretta fino al 30% dei dirigenti in Regioni e enti locali ma mancano le norme che avrebbero portato ad una riduzione piu' consistente dell'organico. La verità però è che ci si aspettava una maggiore decisione dell'esecutivo sul fronte delle pensioni. In particolare si sperava che potesse esserci nel decreto l'estensione dell'opzione donna in favore di tutti i lavoratori, norma che avrebbe potuto in qualche modo temperare le rigidità della Riforma Fornero ed agevolare il ricambio generazionale che la Madia aveva annunciato. Ma della novità non c'è traccia.

Zedde

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