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Pensioni Quota 96, in 42 vincono il ricorso contro la Riforma Fornero
Una sentenza del Giudice del Lavoro di Salerno ha accolto il ricorso di 42 docenti salernitani promosso dallo Snals. Gli insegnanti potranno essere collocati in pensione con effetto giuridico dal 1.9.2012.
Kamsin ll giudice del lavoro del Tribunale di Salerno, Ippolita Laudati, ha riconosciuto con sentenza numero 31595 del 3 novembre il diritto al pensionamento di 42 prof salernitani in Quota 96, di fatto bocciando la Legge Fornero che li aveva costretti a restare in servizio. Secondo quanto si legge nel dispositivo, il ricorso dei 42 docenti salernitani «deve essere accolto e per l'effetto accertato e dichiarato il diritto dei ricorrenti al collocamento in quiescenza alla data dell'1.9.2012». La sentenza, a quanto ci risulta, non è immediamente esecutiva in quanto il Miur e/o l'Inps hanno ancora tempo per effettuare ricorso.
Nella citata sentenza, il giudice ha fondato il proprio pronunciamento sulla richiamata specificità della scuola “laddove il DPR n. 358/98 stabilisce una sfasatura tra data di maturazione del diritto e data di collocamento a riposo che coincide con la fine dell’anno scolastico, ossia il 31.8.2012 nel caso di specie”.
Al contempo il giudice ha intravisto una incongruenza insita nella citata circolare n. 2 dell’8.3.2012 del dipartimento della Funzione Pubblica che “non sembra invece preoccuparsi dei problemi relativi ad eventuali sfasature temporali tra il momento in cui si verificano i fatti costitutivi del diritto (età-anzianità contributiva) ed il termine dal quale si può far valere tale diritto (cessando di fatto la prestazione lavorativa)." Sempre secondo la sentenza: "La circolare della quale si sta discorrendo distingue la data di maturazione del diritto dai termini di cessazione dei servizio, ossia distingue i fatti costitutivi del diritto a pensione dai momento afferente la decorrenza. Dunque, se la legge nuova non si occupa della decorrenza, avendo presente come discrimen il momento di maturazione dei requisiti di età/anzianità, il termine di decorrenza è regolato dalla vecchia normativa… Poiché per evitare un disservizio e garantire la continuità didattica al docente viene “imposto” di continuare a lavorare fino al 31.8.2012, appare irragionevole che proprio in forza di questa esigenza egli subisca gli effetti (negativi o positivi poco importa) di leggi successive che modificato il suo diritto già acquisito e non ancora esercitato”.
Come già anticipato da pensionoggi.it ad analoghe considerazioni era giunto nel 2012 il giudice dr.ssa Baroncini del Tribunale di Roma, collocando in quiescenza due docenti in deroga alla vigente riforma Fornero, senza che il M.I.U.R. proponesse specifico ricorso in appello. Mentre altri giudici del Lavoro si sono espressi differentemente da quelli di Roma e Salerno: in taluni casi hanno respinto la richiesta dei ricorrenti; in altri si sono dichiarati incompetenti per materia e hanno rinviato alla Corte dei Conti; in altri, ancora, hanno rinviato alla Corte Costituzionale per eventuali profili di incostituzionalità.
La Consulta, il 19 Novembre 2013, si è espressa sull’inammissibilità del ricorso per la sua formulazione: conseguentemente, due ricorsi sono stati ripresentati (da parte dei tribunali di Siena e Ragusa) e sono in attesa di sentenza della Corte stessa.
Tra le particolarità della sentenza che ci appaiono interessanti c'è il fatto che il personale ricorrente sarà posto in quiescenza dal 1° settembre 2012. Ciò dovrebbe far pensare che il tribunale abbia ritenuto inapplicabile anche l'articolo 1, comma 21 del decreto legge 138/2011 che aveva introdotto, dal 1° gennaio 2012, la finestra mobile "suppletiva" anche al comparto in parola.
Zedde
Elusione fiscale, Stop alle sanzioni penali
Non ci saranno sanzioni penali per l'abuso del diritto. È uno dei punti principali su cui si sta lavorando nella stesura dei decreti attuativi della delega fiscale sulla certezza del diritto e la revisione delle sanzioni amministrative e penali.
Kamsin Il governo accelera sull'attuazione della delega fiscale. Ieri, infatti, si è tenuta una riunione a Palazzo Chigi tra Renzi, Padoan e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, per stilare il calendario definitivo dei provvedimenti attuativi della delega la cui scadenza è fissata a marzo. Il decreto sulla semplificazione, che contiene il modello 730 precompilato, è stato già approvato in via definitiva ma mancano quelli sulle accise, sulle commissioni censuarie per la riforma del catasto e quello sull'abuso del diritto.
Proprio quest'ultimo tema è quello piu' spinoso per l'esecutivo. L'intervento infatti dovrebbe non considerare più reato l'abuso del diritto: i casi di elusione fiscale non saranno piu' sanzionati penalmente, almeno nelle forme meno gravi. L'unica sanzione comminata sarebbe quella amministrativa. In alcuni casi, tuttavia, quelli più gravi in cui si configura il dolo, il decreto dovrebbe mantenere il doppio binario della sanzione tributaria e penale. Il nodo, tuttavia, è tutto sull'entità della sanzione amministrativa. Infatti nelle prime bozze del decreto delegato la sanzione era fissata al 50 per cento delle somme non dichiarate ma l'Agenzia delle Entrate starebbe spingendo per alzare la soglia almeno al 75 per cento.
Qualche certezza in più invece arriverà sul delicato tema del raddoppio dei termini di accertamento: la notitia criminis dovrà essere attivata entro gli ordinari termini di accertamento. Oggi sta accadendo invece che si riesce a procrastinare la scadenza dei termini di accertamento mediante rilievi formulati dopo lo spirare dei termini ordinari solo perché si "connette" al rilievo un elemento di reato tributario. La conseguenza è che in molti casi si assiste a un raddoppio dei termini del tutto lesivo della certezza del diritto.
Zedde
Lo Sblocca Italia conferma il bonus per chi compra e affitta casa
Il decreto-legge sblocca Italia è passato con 157 voti al Senato dopo essere già stato approvato alla Camera. Via libera dunque a quelle misure che prevedono lo sblocco dei cantieri, che partiranno con tempi più certi, agli interventi contro le calamità naturali, all'introduzione di diverse semplificazioni per l'edilizia, alla realizzazione della banda larga e ultralarga, e ad alcuni vantaggi fiscali per il rilancio del mercato immobiliare fortemente compromesso da questi anni di crisi. Kamsin A spiccare nel decreto, infatti, sono soprattutto le norme sul cosiddetto pacchetto casa, quella parte del contenuto che, secondo le intenzioni dell'esecutivo, dovrebbe aiutare a far riprendere il mercato immobiliare.
Come già anticipato sulle pagine di pensionioggi.it nei giorni scorsi, il decreto sblocca Italia prevede un bonus per chi acquista una casa nuova o un appartamento ristrutturato da un costruttore pari al 20 per cento del prezzo d'acquisto in 8 anni fino ad un importo massimo di 300 mila euro.
Per la fruizione del bonus, l'acquirente dovrà affittare l'immobile per 8 anni ad un canone calmierato. Nello specifico, l'immobile deve essere dato, entro 6 mesi, in locazione per almeno otto anni continuativi e il canone di locazione non deve essere superiore a quello previsto per le locazioni di edilizia convenzionata, ovvero non superiore al minore importo tra il canone concordato e il canone
speciale
Per la fruizione del bonus, inoltre, l'immobile deve avere destinazione residenziale e non appartenere alle categorie catastali A/1 (abitazione di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici); non deve essere ubicato nelle parti del territorio destinate ad usi agricoli (zone omogenee classificate E ai sensi del D.M. n. 1444 del 1968); deve conseguire prestazioni energetiche certificate in classe A o B; e tra locatore e locatario non devono sussistere rapporti di parentela entro il primo grado.
Tra le altre novità, il decreto prevede la possibilità per le amministrazioni comunali di concedere particolari esenzioni fiscali per le comunità di cittadini che decidono di provvedere in proprio a funzioni di decoro urbano come il mantenimento delle aree verdi, la risistemazione di piazze e strade. L'esenzione sarà concessa per un periodo limitato e definito per specifici tributi e per attività individuate dai comuni in anticipo.
Zedde
Riforma pensioni, parte la protesta per lo stop alle penalizzazioni
"Di promesse non si vive. I pensionati vogliono risposte certe". È lo slogan che ha aperto ieri la protesta contro il governo guidata dai sindacati dei pensionati della Cgil, Cisl e Uil. I sindacati di ieri hanno messo in campo una giornata di mobilitazione nazionale in 3 città contemporaneamente: Roma Milano e Palermo. Kamsin I manifestanti hanno chiesto al governo la modifica della legge di stabilità al fine di consentire la soluzione dei diversi problemi che li vedono protagonisti.
Al centro delle richieste c'è l'estensione del bonus di 80 euro e la rivalutazione degli assegni "perché la soglia di povertà si allarga sempre più" si legge nel comunicato diffuso dalla Cgil. Ma tra le richieste di ieri c'era un espresso riferimento anche alla necessità di eliminare le penalizzazioni per i lavoratori precoci e l'introduzione di uno scivolo pensionistico in grado di attenuare le rigidità dell'età pensionabile prevista dalla riforma Fornero del 2011 che oggi chiede di raggiungere oltre i 66 anni di età per il conseguimento della pensione di vecchiaia. I lavoratori chiedono in particolare il ripristino della pensione di anzianità abolita nel 2011 soprattutto per fare spazio ai giovani.
Zedde
Esodati Sesta Salvaguardia, istanze da oggi al via. Ma manca la modulistica
I lavoratori interessati dalla sesta salvaguardia potranno da oggi formalmente presentare istanza di accesso ai benefici. C'è tempo sino al 5 Gennaio 2015. Ma mancano ancora i moduli.
Kamsin La legge 147/2014 che consente ad altri 32.100 lavoratori di accedere alla pensione in deroga alla Riforma Fornero del 2011 entra in vigore oggi. Il provvedimento, la sesta salvaguardia, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 246 lo scorso 22 ottobre con un periodo di vacatio legis di alcuni giorni.
Da oggi dunque parte il conto alla rovescia per la presentazione delle istanze di accesso da parte dei lavoratori che vogliono partecipare ai benefici; c'è tempo sino al 5 gennaio 2015 per l'adempimento, cioè 60 giorni dalla data dell'entrata in vigore della legge 147/2014.
Ad oggi, tuttavia, non sono ancora uscite le istruzioni del Ministero del Lavoro e/o dell'Inps per la compilazione delle istanze di accesso e, dunque, nè gli interessati, nè gli operatori dei patronati sanno come comportarsi. La legge 147/2014 è, infatti, molto generica al riguardo e prevede che si applichino per ciascuna categoria di lavoratori salvaguardati le specifiche procedure previste nei precedenti provvedimenti in materia di salvaguardia da ultimo stabiliti con il decreto del Ministero del Lavoro 14 febbraio 2014 pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 89 il 16 aprile scorso.
È facile immaginare pertanto che i lavoratori dovranno presentare le istanze di accesso, a seconda del proprio profilo di tutela, all'Inps o alla Direzione territoriale del lavoro.
L'Inps provvederà al monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro; probabilmente, tuttavia, per i lavoratori che hanno fruito dei congedi per l'assistenza dei familiari con disabilità l'ordine della graduatoria dovrà avvenire sulla base della data di maturazione del requisito previdenziale (come previsto dal messaggio inps 522/2014 per la quarta salvaguardia) dato che, molti di loro non hanno ancora cessato l'attività lavorativa.
Si attende, inoltre, che i provvedimenti attuativi regolino anche il destino per i lavoratori rimasti esclusi dalla quarta salvaguardia per l'esaurimento del plafond a loro dedicato. Si tratta dei lavoratori che hanno fruito nel corso del 2011 dei congedi e dei permessi straordinari per l'assistenza di familiari con disabilità che hanno maturato un diritto a pensione, con la vecchia normativa, dopo il 31 Ottobre 2012 (ed entro Dicembre 2013). Per questi soggetti, come già anticipato sulle pagine di questo giornale, si dovrebbero attivare i cd. vasi comunicanti (articolo 1, comma 193 della legge 147/2013) per consentire loro di uscire con la salvaguardia senza gravare numericamente sul plafond destinato alla sesta salvaguardia. Ma è necessaria una conferma ufficiale in tal senso.
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Zedde
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Negoziazione assistita, ecco come cambiano le liti stragiudiziali
Arriva un nuovo strumento per la risoluzione stragiudiziale delle controversie. Il decreto legge 132/2014 introduce, infatti, un ulteriore strumento di composizione stragiudiziale delle controversie, la negoziazione assistita da uno o più avvocati, con l'intento di evitare il ricorso innanzi al tribunale e deflettere il numero di giudizi pendenti. Kamsin Vediamo dunque di comprendere le linee chiave di questa novità.
La convenzione di negoziazione assistita da avvocati è prima di tutto un accordo attraverso il quale le parti, che non si sono rivolte a un giudice o a un arbitro, dichiarano di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere la controversia tramite l'assistenza dei propri avvocati in via amichevole.
All'atto del conferimento dell'incarico, l'avvocato dovrà, pertanto, informare il cliente della possibilità di ricorrere a tale strumento con la precisazione che la mancata informativa costituisce infrazione disciplinare dell'avvocato. La convenzione non incontra limiti di materia, esclusi i diritti indisponibili e i contenziosi in materia di lavoro. In relazione al suo concreto contenuto, la convenzione - redatta in forma scritta a pena di nullità - deve indicare sia l'oggetto della controversia che il termine concordato dalle parti per la conclusione della procedura, in ogni caso non inferiore a un mese e non superiore a 3 mesi (fatto salvo un possibile rinnovo di 30 giorni).
L'esperimento del procedimento di negoziazione assistita è condizione di procedibilità in specifiche materie. Viene, quindi, previsto in tali ipotesi che colui che agisce in giudizio deve preventivamente invitare il convenuto alla stipula della convenzione di negoziazione. Ciò vale:
- per le domande giudiziali relative a controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti;
- per le domande di pagamento, a qualsiasi titolo, di somme non superiori a 50 mila euro.
L'improcedibilità non trova invece applicazione per le controversie in materia di obbligazioni contrattuali derivanti da contratti tra professionisti e consumatori né per quelle in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari; nei procedimenti per ingiunzione (compresa l'eventuale opposizione); di consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite, di opposizione o incidentali di cognizione relativi all'esecuzione forzata; nei procedimenti camerali e nell'azione civile nel processo penale; quando la parte può stare in giudizio personalmente.
La condizione di procedibilità si considera avverata in caso di mancata adesione o di rifiuto della negoziazione assistita entro 30 gg dall'invito nonché per lo spirare del termine mensile per la conclusione del procedimento. Diversi, poi, gli effetti che la legge riconnette all'accordo o alla sua richiesta formulata alle parti. Prima di tutto la legge specifica che l'invito all'accordo di negoziazione assistita deve contenere l'avviso all'altra parte che il giudice può valutare la mancata risposta o il rifiuto dell'invito con mala fede o colpa grave ai fini di una possibile condanna al risarcimento dei danni per responsabilità aggravata; per gli stessi motivi, deve essere avvertita l'altra parte della possibilità che il giudice valuti l'esecuzione provvisoria di una pretesa creditoria quando il credito appaia fondato su titolo certo.
L'accordo che definisce la lite ha, inoltre, valore di titolo esecutivo e per l'iscrizione di ipoteca giudiziale; l'accordo raggiunto deve essere integralmente trascritto nel precetto. E' sancita, poi, l'illiceità sotto il profilo deontologico della condotta dell'avvocato che impugna l'accordo di cui ha contribuito alla redazione. Infine, l'invito alla stipula della convenzione è causa interruttiva del corso della prescrizione.
Zedde
Separazioni e Divorzi possibili anche davanti al sindaco
Giovedì la Camera voterà in via definitiva la conversione in legge del decreto sulla giustizia civile, il dl 132/2014, il provvedimento che cambierà il modo di lasciarsi delle coppie italiane. Per loro infatti vengono rivoluzionate la modalità per ottenere il divorzio e la separazione consensuale che non dovranno piu' essere effettuate davanti al giudice. Kamsin Viene infatti introdotta la soluzione consensuale stragiudiziale delle controversie in materia di separazione personale, di cessazione degli effetti civili e scioglimento del matrimonio ovvero di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. Il ricorso a tale istituto, precisa il nuovo testo su cui è stata apposta la fiducia, è consentito anche in presenza di figli minori o di figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti.
In tal caso il pubblico ministero presso il tribunale competente, cui l'accordo deve essere trasmesso entro 10 gg., autorizza l'accordo raggiunto in quanto rispondente all'interesse dei figli. Analogo passaggio giudiziale è innestato nel procedimento di negoziazione in assenza di figli minori. Anche qui si è prevista la necessità di trasmissione dell'accordo al pubblico ministero presso il tribunale competente per un controllo di regolarità; spetta allo stesso PM il rilascio del nullaosta all'accordo.
Nel testo si precisa, inoltre, che la convenzione, obbligatoriamente assistita da un avvocato per parte, produce gli effetti dei provvedimenti giudiziali che definiscono gli analoghi procedimenti. Spetta agli avvocati delle parti (pena la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 10.000 euro) trasmettere copia autentica dell'accordo all'ufficiale di stato civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto.
Ma le novità non finiscono qui. Viene anche introdotta una ulteriore disciplina volta alla semplificazione dei procedimenti di separazione personale e di divorzio, complementare a quella di negoziazione assistita, appena indicata. Oltre che davanti ad avvocati, viene, infatti, garantita la possibilità di concludere dinanzi al sindaco un accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili o, infine, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
La procedura in parola non è possibile in presenza di figli minori, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti. Con esclusione dell'accordo riguardante la modifica delle condizioni di separazione e divorzio, un ulteriore adempimento procedurale è disposto per la conferma dell'accordo:il sindaco, infatti, dovrà invitare in tali casi i coniugi a comparire davanti a sé entro 30 gg. per la conferma dell'accordo. La mancata comparizione è motivo di mancata conferma.
Zedde
Riforma Pensioni, pensionati in piazza contro le penalizzazioni
"Di promesse non si vive. #non siamo sereni". Questo lo slogan della giornata di mobilitazione unitaria dei pensionati aderenti a Cgil, Cisl e Uil, che chiedono al governo delle risposte su reddito, fisco, welfare, legge sulla non autosufficienza, lotta agli sprechi e ai privilegi e lavoro per figli e nipoti. Kamsin A Roma per la manifestazione delle regioni del centro sono presenti i segretari generali della Cgil e della Cisl, Susanna Camusso e Anna Maria Furlan, ed il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo.
Le richieste dei pensionati e dei sindacati sono note: aumentare le pensioni minime, mettere la parola fine alle penalizzazioni per i lavoratori precoci, prevedere un ammorbidimento dell'età pensionabile introducendo uno scivolo per la pensione per chi ha almeno 62 anni. Al centro delle richieste anche l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati e la stangata, prevista dal Governo con il ddl sulla legge di stabilità, sulla previdenza complementare e sui patronati.
UIL: occuperemo l'Inps se taglieranno i fondi ai patronati
Se sara' confermato il taglio ai patronati "porteremo milioni di italiani nelle sedi dell'Inps e poi nelle sedi politiche" per chiedere, ad esempio, come si evadono le pratiche per le pensioni e per le invalidita'. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, nel corso della sua audizione sulla Legge di Stabilita' davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento. "Volete colpire i sindacati? Questa e' la strada piu' stupida", ha aggiunto prima di ricordare che i patronati svolgono "servizio che lo Stato non fa perche' gli costerebbe troppo".
Zedde
Polizia, dal Governo un nuovo stop alle assunzioni per il 2015
Nuovo stop alle assunzioni nel comparto difesa e sicurezza. E' quanto prevede l'articolo 21, comma 11 del disegno di legge di stabilità approvato a metà ottobre dal Consiglio dei Ministri ed attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Il testo prevede, infatti, che le assunzioni del personale dei Corpi di Polizia e dei Vigili del fuoco da effettuare nel 2015 ai sensi dal decreto-legge n. 112/2008 (art. 66, comma 9-bis), non possono essere effettuate prima del 1° dicembre 2015. Kamsin Sono previste le seguenti eccezioni: allievi agenti di PS del concorso 2014, personale della Polizia penitenziaria da assumere per il 2014 e il 2015, allievi ufficiali, frequentatori di corsi per ufficiali, allievi marescialli e personale dei gruppi sportivi.
Come si ricorderà l’articolo 66, comma 9-bis, del D.L. n. 112/2008 ha stabilito disposizioni speciali per il turn over del comparto sicurezza: per il biennio 2010-2011 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, secondo specifiche modalità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell’anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell’anno precedente. Tale facoltà di assumere è fissata nella misura del 20% per il triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.
In deroga a tali percentuali, l’articolo 1, comma 91, della L. 228/2012 ha stabilito che le assunzioni nel Comparto difesa-sicurezza e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco possano essere incrementate con specifico decreto, fino al 50% per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e fino al 70% per il 2015 (l’ultima deroga, relativa alle assunzioni per il 2013, è stata disposta con il D.P.C.M. 23 settembre 2013).
La legge di stabilità 2014 (L. 147, 2013, art. 1, comma 464) ha introdotto una ulteriore deroga ai limiti suddetti, prevedendo l’effettuazione di assunzioni aggiuntive nel Comparto Sicurezza e del Comparto Vigili del fuoco e soccorso al fine di incrementare l'efficienza dell'impiego delle risorse tenendo conto della specificità e delle peculiari esigenze del Comparto stesso. Tali assunzioni possono essere effettuate a condizione che il turn over complessivo relativo allo stesso anno non sia superiore al 55% (con un incremento quindi pari al 5%), e che il contingente complessivo di assunzioni sia corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 50 milioni di euro per il 2014 e a 120 milioni a decorrere dal 2015, con riserva di assunzione di 1.000 unità per la Polizia di Stato, 1.000 unità per l'Arma dei carabinieri e 600 unità per il Corpo della Guardia di Finanza.
Ma, come accennato, non sono sottoposte al rinvio le assunzione di alcune specifiche quote di personale, che pertanto potranno essere assunte a partire dal 1° gennaio 2015.
Si tratta in particolare delle seguenti categorie:
1) i vincitori del concorso per allievi agenti della Polizia di Stato indetto nel 2014 la cui assunzione è stata autorizzata dal DL 90/2014, utilizzando in parte le quote residue dei 1.000 posti previsti dalla legge di stabilità 2014 e in parte quelle previste dall'art. 66, co. 9-bis del DL. 112/2008;
2) il personale del Corpo di polizia penitenziaria, la cui assunzione è stata autorizzata dal medesimo DL 90/2014 per quanto riguarda l’anno 2014 (art. 3, co. 3-quinquies), utilizzando i fondi di cui alla citata legge finanziaria 2014 e per quanto riguarda il 2015 (art. 3, co. 3-sexies) nell’ambito delle autorizzazioni già previste dal citato articolo 66, comma 9-bis, del D.L. n. 112/2008, utilizzando le graduatorie dei concorsi indetti nel 2013 e approvate nel 2014;
3) allievi ufficiali, frequentatori di corsi per ufficiali e allievi marescialli (si tratta di qualifiche presenti nelle forze di polizia ad ordinamento militare: Carabinieri e Guardia di finanza);
4) personale dei gruppi sportivi (di tutte le forze di polizia).
Zedde
Decreto Giustizia Civile, Cambiano le separazioni e i divorzi
Il via libero definitivo al decreto sulla Giustizia Civile (Dl 132/2014) arriverà giovedì, ma con il voto di fiducia di ieri alla Camera (353 sì e 192 contrari) è scontato l’esito per il provvedimento che introduce la negoziazione assistita in tema di separazione e divorzio. Kamsin Tra le novità che entreranno in vigore con la definitiva conversione in legge del provvedimento governativo c'è, infatti, l'introduzione di una particolare forma di negoziazione assistita, finalizzata specificamente alla soluzione consensuale stragiudiziale delle controversie in materia di separazione personale, di cessazione degli effetti civili e scioglimento del matrimonio ovvero di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
Per le separazioni e i divorzi, il decreto Orlando ha subito, del resto, diversi ritocchi nelle commissioni parlamentari: diversamente dalla stesura originaria, il testo in via di approvazione prevede la possibilità di negoziazione assistita anche in presenza di figli minori o portatori di handicap grave, prevedendo in questo caso, oltre al vaglio del Procuratore della Repubblica, anche il possibile passaggio dinanzi al Presidente del Tribunale.
Il ricorso a tale istituto, pertanto, è consentito anche in presenza di figli minori o di figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti. In tal caso il pubblico ministero presso il tribunale competente, cui l'accordo deve essere trasmesso entro 10 gg., autorizza l'accordo raggiunto in quanto rispondente all'interesse dei figli. Analogo passaggio giudiziale è innestato nel procedimento di negoziazione in assenza di figli minori. Anche qui si è prevista la necessità di trasmissione dell'accordo al pubblico ministero presso il tribunale competente per un controllo di regolarità; spetta allo stesso PM il rilascio del nullaosta all'accordo.
La convenzione, obbligatoriamente assistita da un avvocato per parte, produce gli effetti dei provvedimenti giudiziali che definiscono gli analoghi procedimenti. Spetta agli avvocati delle parti (pena la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 10.000 euro) trasmettere copia autentica dell'accordo all'ufficiale di stato civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto.
Critica invece l’Anm sulla riduzione delle ferie dei magistrati da 45 a 30 giorni all'anno e la sospensione dei termini feriali dal primo al 31 agosto, misure volute e introdotte dal premier Renzi nel dl 132/2014. Inoltre per la risoluzione delle controversie delle cause civili pendenti in primo e secondo grado - fatta eccezione per quelle che riguardano diritti indisponibili, lavoro, previdenza e assistenza sociale - le parti potranno trasferire il procedimento di fronte a un arbitro, individuato nell’albo degli avvocati (senza contare che, per abbassare i costi, il ministero potrà stabilire la riduzione del compenso degli arbitri). Altra strada è invece quella della negoziazione assistita dagli avvocati, con un accordo tra le parti con non si siano ancora rivolte al giudice o che non abbiano percorso la strada dell’arbitrato.
Zedde