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Debiti P. A.: Palazzo Chigi, basta confusione. Sfida vinta
Renzi contro la minoranza Pd Cascate male, cambio davvero
- Roma, 21 set. - Matteo Renzi torna sulle polemiche con la vecchia guardia del Pd e avverte: "Se chiediamo nuove regole costituzionali, non stiamo compiendo alcun attentato - dice il premier -. Sul lavoro nessuno vuole tagliare i diritti. Dentro al Pd, pero', c'e' chi pensa di sfruttare il successo delle elezioni europee e poi 'facimm' ammuina' - attacca il segretario -. Si vuole mettere Renzi davanti e usarlo come foglia di fico per fare come gli pare. Ebbene - avverte Renzi - sono cascati male, io ho preso quei voti perche' voglio cambiare l'Italia davvero".
DEBITI P.A.: PALAZZO CHIGI, BASTA CONFUSIONE. SFIDA VINTA" (LEGGI)
Dai microfoni del Tg2 il premier spiega che "i soldi ci sono, e quindi l'impegno a pagare i debiti 2013" della pubblica amministrazione "entro il 21 settembre e' mantenuto. Tutti coloro che devono avere dei soldi dalla P.a. - spiega Renzi - possono averli iscrivendosi al sito del ministero dell'Economia. Chi va sul sito del governo trova la pratica per ricevere i denari". .
Riforma Pa, nelle Pa nuove regole per la mobilità volontaria
Per la mobilità volontaria occorre il consenso dell'amministrazione da cui si dipende. Il bando dovrà essere pubblicato per almeno 30 giorni e contenere i "requisiti e le competenze professionali" del personale che si intende assumere.
Kamsin Con il decreto di riforma della pubblica amministrazione la possibilità per un dipendente pubblico di ottenere lo spostamento volontario in un'altra amministrazione cambia pelle. Innanzitutto la legge precisa ora che la mobilità volontaria può essere svolta tra Pa che appartengono a comparti diversi, ma non può più interessare il personale non contrattualizzato, ossia le categorie a cui non si applica la privatizzazione del rapporto di lavoro. Com'è noto i principali settori in cui non contrattualizzati sono: forze armate e dell'ordine, ruoli diplomatici e prefettizi, magistrati, docenti universitari. Il persoale di questi comparti quindi è escluso dalla possibilità di essere trasferito nei comparti privatizzati come ad esempio i ministeri e gli enti locali.
Per il trasferimento servirà inoltre il consenso dell'amministrazione in cui si lavora, consenso che può essere evitato solo per i passaggi tra sedi centrali di ministeri ed enti pubblici nazionali "se l'amministrazione ricevente ha una percentuale di posti vacanti superiore a quella cedente".
Inoltre il provvedimento chiede che tutte le Pa fissino preventivamente i criteri per l'esame delle domande e garantiscano una adeguata pubblicità alla volontà di assumere personale in mobilità. A tale scopo il bando - nel quale l'ente deve rendere noti i "requisiti e le competenze professionali" che devono essere possedute dal personale che si intende assumere in mobilità - deve essere pubblicato per almeno 30 giorni contro i 15 giorni attuali. La disposizione lascia un'ampia autonomia alle singole amministrazioni sulle procedure selettive da adottare: esse possono spaziare dalla presentazione dei curricula, allo svolgimento di un colloquio motivazionale o di una prova selettiva.
Zedde
Lavoro: deputati Pd, liberta' voto sarebbe attacco al partito
Pd: Renzi attacca opposizione interna, Vuole lo scontro ideologico
- Roma, 21 set. - "Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall'eta'. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si e' occupato fino ad oggi". Lo scrive il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera indirizzata agli iscritti del partito. "Il 29 settembre - aggiunge - presentero' in direzione nazionale il Jobs Act. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perche' senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto - conclude - che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari".
"Nel partito c'e' chi vuole scontri ideologici"
"Davanti a un problema c'e' chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c'e' chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no" si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito del Pd. "Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull'educazione e sulla scuola: questa e' la nostra sfida", aggiunge Renzi che poi sottolinea: "Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta. A me - conclude - hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un'ingiustizia, non conservarla".
"Cambiamo il Paese, chi puo' ci dia mano"
"Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova" scrive ancora Renzi "Sul sito - spiega - trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi puo' ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese piu' bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio". .
Altro...
Riforma Pa, scatta la stretta per i pensionati agli incarichi di consulenza
Con la conversione in legge del Decreto sulla Pubblica Amministrazione le amministrazioni pubbliche non potranno piu' conferire incarichi a soggetti che sono stati già collocati in pensione.
Kamsin Le pubbliche amministrazioni non potranno piu' conferire incarichi di studio e di consulenza, né incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito. E' quanto prevede l'articolo 6 del decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione (Dl 90/2014). Il divieto trova applicazione per gli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e sarà esteso anche agli incarichi o cariche presso organi costituzionali.
Nello specifico le pubbliche amministrazioni, nonché gli enti inseriti nel conto economico consolidato della Pa così come individuati dall'Istat, le autorità indipendenti e la Consob non potranno attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Agli stessi soggetti non potranno essere conferiti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni in parola e degli enti e società da esse controllati. Sono salvi i componenti delle giunte degli enti territoriali e i componenti o titolari degli organi elettivi di ordini e collegi professionali, nonché di enti aventi natura associativa.
Gli incarichi e le collaborazioni sono tuttavia consentiti a titolo gratuito e per la durata massima di un anno. Non sono previste né proroghe, né rinnovi e i rimborsi spese eventualmente corrisposti dovranno essere rendicontati. Tali disposizioni troveranno comunque applicazione agli incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore del decreto (25 giugno 2014). Il divieto riguarda anche gli organi costituzionali, che si adeguano a quanto previsto nell'ambito della propria autonomia.
Riforma Pensioni, Baretta: apriremo a maggiore flessibilità
Riforma Pensioni, ecco cosa resta dopo le modifiche in SenatoZedde
Berlusconi: in FI c'e' stanchezza, servono forze nuove
Renzi contro la minoranza Pd Non faranno come gli pare
- Roma, 21 set. - Matteo Renzi, intervistato dal Tg2, torna sulle polemiche di ieri con la vecchia guardia del Pd. "Se chiediamo nuove regole cotituzionali, non stiamo compiendo alcun attentato - dice il premier -. Sul lavoro nessuno vuole tagliare i diritti. Dentro al Pd, pero', c'e' chi pensa di sfruttare il successo delle elezioni europee e poi 'facimm' ammuina' - attacca -. Si vuole mettere Renzi davanti e usarlo come foglia di fico per fare come gli pare. Ebbene - conclude - sono cascati male, io ho preso quei voti perche' voglio cambiare l'Italia davvero".
Renzi: la minoranza Pd "vuole lo scontro ideologico"
"I soldi ci sono, e quindi l'impegno a pagare i debiti 2013 entro il 21 settembre e' mantenuto". Cosi' il premier Matteo Renzi, intervistato al Tg2, sui debiti della pubblica amministrazione. "Tutti coloeo che devono avere dei soldi dalla P.a. - ha spiegato Renzi - possono averli iscrivendosi al sito del ministero dell'Economia. Chi va sul sito del governo trova la pratica per ricevere i denari".
Riforma pensioni, con la legge di stabilità si riapre il cantiere
Si concluderà a breve l'iter del ddl sulla sesta salvaguardia. Nella legge di stabilità il governo potrebbe togliere le penalizzazioni per i lavoratori precoci e concedere maggiore flessibilità.
Kamsin Dopo il brutto stop nel decreto legge sulla pubblica amministrazione, le speranze di una revisione della Riforma Fornero sono affidate alla prossima legge di stabilità. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sostanzialmente confermato, prima della pausa estiva, la volontà del governo di introdurre dei correttivi al Dl 201/2011 per concedere maggiore flessibilità sull'età pensionabile.
L’idea fatta dal Ministro è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.
Tra le ipotesi in campo c'è la possibilità di riproporre i cd. "pensionamenti flessibili", un progetto elaborato lo scorso anno dagli onorevoli Baretta e Damiano che consentirebbe un anticipo della pensione fino a 62 anni di età e 35 di contributi con un sistema di penalità; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia pensione di anzianità; l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.
Sempre nell'ottica di consentire un anticipo sull'età pensionabile, la legge di stabilità potrebbe essere il veicolo da utilizzare per la proroga dell'opzione donna, una misura su cui l'esecutivo ha fatto nelle scorse settimane un frettoloso dietrofront, ma che potrebbe estendere la possibilità per lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti agevolati sino al 2018 al prezzo di avere un assegno calcolato con il sistema contributivo. Una modifica in tal senso, del resto, è chiesta da migliaia di lavoratrici sia del settore privato che pubblico.
Nel corso del question time alla Camera di questa settimana, Poletti ha dato poi la disponibilità del governo ad approfondire, con la legge di stabilità, un riesame dei disincentivi per coloro che accedono alla pensione anticipata con meno di 62 anni. La richiesta delle forze politiche è di cancellare le penalizzazioni sino al 2017.
Le altre misure su cui si attende il via libera - Va verso la conversione definitiva il disegno di legge sulla sesta salvaguardia in Senato; il provvedimento, approvato agli inizi di luglio alla Camera dovrebbe ricevere il disco verde di Palazzo Madama entro la prima metà del mese di Ottobre, prima della presentazione della legge di stabilità. Silenzio assoluto invece per quanto riguarda la vicenda dei quota 96 della scuola.
Le proposte per introdurre maggiore flessibilità
La proposta Damiano - Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede, con 35 anni di contributi, la possibilità di anticipare l’età del pensionamento fino a 62 anni, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all’8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Verrebbe meno anche la penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Si tratta dei cd. pensionamenti flessibili.
La Quota 100 - Possibile l'introduzione di un sistema basato sulla precedente pensione di anzianità. Cioè ancorato ad un minimo di età anagrafica unitamente al perfezionamento di un requisito contributivo (es. 40 anni di contributi e 60 di età; oppure 39 di contributi e 61 di età).
Il Prestito Pensionitico - E' l'ipotesi elaborata dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. L'idea consentirebbe a chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali di chiedere all'Inps un anticipo dell’assegno pensionistico fino a 2-3 anni, importo che poi sarà rimborsato piano piano con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione.
Riforma Pensioni, piu' facile il pensionamento d'ufficio a 65 anni nelle Pa
Riforma Pensioni, reversibilità e penalizzazioni nella legge di stabilitàZedde