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- Roma, 2 set. - "Noi non facciamo l'ennesima riforma della scuola. Noi proponiamo un nuovo patto educativo". Lo scrive Matteo Renzi nella sua 'enews'. Il premier spiega che la riforma della scuola sara' presentata ufficialmente domani alle 10 sul sito passodopopasso.italia.it "L'Italia tra vent'anni - scrive il presidente del Consiglio matteo Renzi - non sara' come l'avranno fatta i decreti attuativi della ragioneria dello stato o le interviste dei ministri o gli editoriali dei professori. L'Italia sara' come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunita' educanti". La riforma della scuola "conterra' alcune idee nel merito per rendere la scuola sempre piu' strumento di crescita per il giovane cittadino. Ma anche strumento di crescita per il Paese. Si tratta di proposte, non di diktat prendere o lasciare", scrive il premier. "Proporremo - aggiunge il presidente del Consiglio - agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianita': sarebbe, sara', una svolta enorme. "Chiederemo alle famiglie e agli studenti se condividono le nostre proposte sui temi oggetto di insegnamento, le materie, quelli che quando andavamo a scuola noi chiamavamo il programma: dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese al coding. Chiederemo ai presidi di fare di piu', aumentandone competenze e responsabilita', ma anche snellendo la struttura amministrativa attraverso un percorso di digitalizzazione procedurale spinta". "Metteremo - annuncia il presidente del Consiglio - piu' soldi, ma facendo comunque tanta spending review: perche' educare non e' mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave. Dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti, a cominciare dagli studenti che sono per noi protagonisti, non spettatori. Nella legge di stabilita' ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti". "Nel frattempo - aggiunge Renzi - continueremo a investire sull'edilizia scolastica, sbloccando il patto a quei comuni che hanno progetti seri, cantierabili, come e' accaduto dopo la mia lettera di inizio mandato. Abbiamo ricevuto tante email dai sindaci alle quali stiamo dando concretamente risposta. Chi mi conosce dai tempi di Firenze sa che per me la scuola e' alfa e omega di tutto. Solo che la scuola non si cambia con un decreto, ma coinvolgendo famiglie, studenti, insegnanti, presidi, tecnici, amministratori locali. Noi le riforme le facciamo cosi'". .
Per effetto del decreto legge di Riforma della Pubblica Amministrazione la generalità dei dipendenti pubblici potrà essere collocata a riposo d'ufficio già a 62 anni a condizione che siano stati raggiunti i requisiti per la pensione anticipata.

Kamsin Con la definitiva conversione in legge del provvedimento di Riforma della Pubblica Amministrazione sono entrate in vigore alcune misure che interessano l'età pensionabile nel pubblico impiego.

In particolare sarà piu' difficile per i lavoratori delle Pa raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia, fissati com'è noto, in 66 anni e 3 mesi di età, qualora sia stato perfezionato un diritto a pensione anticipata prima dell'età per il trattamento di vecchiaia. L'articolo 1 del Dl 90/2014 concede infatti la facoltà di procedere al collocamento a riposo d'ufficio i lavoratori che abbiano raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini) all'età di 62 anni. La legge prescrive che la decisione della Pa dovrà essere in tal caso motivata con riferimento alle esigenze organizzative e senza pregiudizio per la funzionale erogazione dei servizi. La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro può anche essere esercitata, con le medesime condizioni, nei confronti dei dirigenti medici del ruolo sanitario ma in tal caso non prima dei 65 anni.

A questa misura introdotta con il Dl 90/2014 si aggiunge la novella contenuta nel Dl 101/2013 secondo cui le amministrazioni pubbliche dovranno collocare in quiescenza forzosa i lavoratori che abbiano perfezionato un diritto a pensione al compimento del limite ordinamentale per la permanenza in servizio, cioè a 65 anni. In altri termini, anche laddove le Pa non attiveranno la risoluzione del rapporto a 62 anni, dovranno farlo al raggiungimento del limite ordinamentale per la permanenza in servizio, e comunque prima dell'età per la vecchiaia se - nel frattempo - il lavoratore raggiunge i requisiti per la pensione anticipata. 

Come si ricorderà infatti l’articolo 2, comma 5, del Dl 101/2013 ha interpretato autenticamente l’articolo 24 della riforma Monti-Fornero nel senso che per i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni il limite ordinamentale – al raggiungimento del quale l’amministrazione deve far cessare il rapporto di lavoro se il lavoratore ha conseguito, a qualsiasi titolo, i requisiti per il diritto a pensione – non è modificato dall’elevazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia; si fa eccezione, dopo il che il Dl 90/2014 ha abolito il trattenimento in servizio, solo per far conseguire all’interessato la prima decorrenza utile della pensione. Pertanto sarà possibile superare il limite ordinamentale solo per far conseguire la pensione di vecchiaia quando l'interessato non ha maturato la pensione anticipata entro il 65° anno di età.

La risoluzione unilaterale del rapporto non è attivabile in nessun caso nei confronti dei magistrati, professori universitari, Avvocati e Procuratori dello Stato. Per costoro il pensionamento d'ufficio scatterà solo al raggiungimento del 70° anno di età.

Il grafico sottostante mostra gli effetti del Dl 90/2014 sui lavoratori del comparto pubblico che hanno raggiunto un diritto a pensione anticipata prima dell'età della vecchiaia. Le parti in rosso scuro indicano l'età minima per l'esercizio della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, ove ammissibile.

Il Decreto Pa è legge. La Camera approva lo stop ai quota 96 e ai precoci

Pensioni, resta il trattenimento in servizio per i dirigenti mediciZedde

- Roma, 2 set. - "L'elezione della Mogherini e' un ottimo risultato, non e' solo una cosa simbolica. C'e' un cantiere in cui l'Europa si costruisce, Mogherini e' una persona forte, credo possa fare molto. Seguire day by day i lavori della Commissione non sara' facile, ma la Mogherini e' giovane". Lo ha detto il senatore ed ex premier Mario Monti, questa mattina ad Agora' Estate, su Rai Tre. Sugli 80 euro Monti e' determinato. "Io non avrei scelto il rimborso degli 80 euro come provvedimento importante. Suggerirei poi a Renzi di mettere su un sito, oltre che sulle riforme, anche sulle controriforme. Sono infatti in corso delle vere e proprie controriforme: l'orario di apertura dei negozi alla domenica sta facendo macchina indietro, la razionalizzazione dei tribunali si sta fermando; poi cio' che il presidente Damiano cerca di fare in materia di riforma delle pensioni". Poi un accenno alla crisi in Ucraina. "Penso che la guerra tra Russia e Ucraina vada evitata. Spesso la preparazione alla guerra contribuisce a evitarla. Una Russia non nemica puo' dare un grande contributo alla lotta all'estremismo islamico. Oltre al grande contributo dal punto di vista energetico". "E' vero - ha aggiunto Monti - che l'Ue ha proceduto troppo rapidamente all'allargamento a Est, ma pensate quanto ci sentiremmo insicuri se quei Paesi adesso non fossero dentro la Ue. Il rischio che scoppi una vera guerra secondo me e' oggi al 20%". .
- Roma, 2 set. - Venerdi' prossimo, 5 settembre, prendera' il via a Giovinazzo (Bari) la nuova edizione di 'Everest', il campus dei giovani di Forza Italia. Lo rende noto l'Ufficio stampa del senatore di Forza Italia e presidente della Fondazione Italia Protagonista, Maurizio Gasparri. Fino a domenica 7, oltre quattrocento ragazzi provenienti da tutta Italia si confronteranno con i dirigenti del partito, con gli amministratori e con tanti ospiti per una tre giorni dedicata alla politica, all'universita', alla cultura e al sociale. L'appuntamento, spiegano gli organizzatori, "sara' anche un'occasione per ripensare alla funzione di un movimento politico proiettato nel futuro ma con forti radici nel passato. A tal proposito si terra' sabato 6, alle ore 12.30, la tavola rotonda "Almirante vs Berlinguer: quando la politica insegnava ai giovani", organizzata in occasione del centenario della nascita di Almirante e del trentennale della morte del segretario del Partito comunista italiano, alla quale parteciperanno Maurizio Gasparri e Nicola Latorre (Pd)". Alla nuova edizione di 'Everest', organizzata da Anna Grazia Calabria, Andrea Volpi e dagli altri dirigenti di Forza Italia Giovani con la collaborazione della Fondazione 'Italia protagonista', parteciperanno tra gli altri: Giovanni Toti, Renato Brunetta, Paolo Romani, Maurizio Gasparri, Maria Stella Gelmini, Francesco Storace, Sylos Labini, Raffaele Fitto, Altero Matteoli, Annamaria Bernini, Francesco Amoruso con tutti gli esponenti pugliesi del partito, Marcello Fiori, Daniele Capezzone, Gianfranco Rotondi, Alessandra Mussolini, Elio Vito, Salvo Pogliese, Basilio Catanoso, Jole Santelli, Guido Castelli. L'iniziativa segnera' la ripresa dell'attivita' politica del partito guidato da Silvio Berlusconi". .
La legge 92/2012 riconosce speciali agevolazioni contributive per stimolare l'assunzione dei lavoratori ultracinquantenni e le donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni.

Kamsin Per aiutare l'assunzione dei cd. "disoccupati senior" il legislatore ha previsto diverse forme di incentivazione in questi ultimi anni di crisi. L'obiettivo è quello di dare un contributo alle aziende, sotto forma di sgravio, affinchè queste assumano il lavoratore in modo da aiutarlo a raggiungere l'età pensionabile. E' quanto prevede la legge 92/2012 che concede, a determinate condizioni, uno sgravio contributivo pari al 50% dei contributi a carico del datore di lavoro in relazione alle assunzioni di uomini con età non inferiore a cinquanta anni o di donne di qualsiasi età.

Per quanto riguarda i lavoratori uomini ultracinquantenni lo sgravio viene riconosciuto in caso di assunzione effettuato con contratto di lavoro dipendente, a tempo determinato anche in somministrazione, di lavoratori disoccupati da oltre dodici mesi. Lo sgravio contributivo in questione avrà durata di 12 mesi prorogabili per altri 6 mesi in caso di trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. In caso di assunzione dall'inizio a tempo indeterminato la durata dell'agevolazione avrà una durata totale di 18 mesi dalla data di assunzione.

Per quanto riguarda le donne la legge 92/2012 prevede che la riduzione contributiva troverà applicazione in caso di assunzione di dipendenti di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, se risiedono in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Ue (in genere il mezzogiorno). Avranno diritto allo sgravio contributivo, a prescindere dalla residenza delle lavoratrici, nelle ipotesi in cui le assunzioni riguardano lavoratrici prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Tali incentivi non possono essere concessi se l'assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente; se viola il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore secondo le norme di legge oppure se i lavoratori neoassunti erano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di un datore di lavoro che, al momento del licenziamento, presentava assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore di lavoro che li assume oppure risulti con quest'ultimo in rapporto di collegamento o controllo.

Incentivi simili erano disciplinati dalla legge 191/2009 e spettavano, sino al 31.12.2010 alle aziende che assumevano lavoratori con più di 50 anni disoccupati e titolari di indennità di disoccupazione, o lavoratori con almeno 35 anni di anzianità contributiva o lavoratori di ogni età, disoccupati e titolari di indennità di disoccupazione. Questi incentivi, inizialmente previsti per l'anno 2010, sono stati prorogati per il 2011 e il 2012 dalle successive leggi finanziarie (rispettivamente legge n. 220/2010 e legge n. 183/2011).

In generale inoltre l'articolo 8 della legge 407/1990 prevede nei confronti dei datori di lavoro che assumono alle loro dipendenze, con contratti di lavoro a tempo indeterminato, lavoratori disoccupati che si trovino in tale stato da almeno 24 mesi, uno sgravio contributivo del 50% per un periodo di 36 mesi (lo sgravio arriva al 100% se le assunzioni vengono effettuate da imprese operanti nel Mezzogiorno d'Italia ovvero da imprese artigiane ovunque localizzate. Tali agevolazioni non possono trovare applicazione per sostituire lavoratori licenziati dalla stessa impresa per giustificato motivo oggettivo o per riduzione di personale ovvero per lavoratori sospesi.

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