Nicola Colapinto

Nicola Colapinto

Nicola Colapinto, avvocato con specializzazione in diritto del lavoro, seguo le principali questioni giuslavoristiche e previdenziali per PensioniOggi.it. 

Con 159 sì e un solo no (nessun astenuto) il Senato ha votato la fiducia al governo sul dl competitività (Dl 91/2014) che contiene misure per il rilancio dell'economia e a favore delle imprese. Il provvedimento passerà adesso all'esame della Camera per la seconda lettura, dove si annunciano tempi stretti per via della chiusura dei lavori per la pausa estiva. Kamsin Il provvedimento che era stato varato dal Consiglio dei ministri del 13 giugno prevede, tra l'altro, la detassazione degli investimenti incrementali in beni strumentali, il taglia-bolletta elettrica per le Pmi, il rafforzamento dell'Ace per la patrimonializzazione d'impresa.

Tra le novità che sono passate nel corso dell'esame al Senato c'è un pacchetto per la liberalizzazione dell'attività d'impresa; la possibilità di usare i fondi sequestrati alla famiglia Riva per il risanamento ambientale dell'Ilva; la cancellazione della norma che ripristinava l'anatocismo (la capitalizzazione degli interessi); nuove modifiche su tempi e gestione del Sistri.

In sintesi ecco le novità:

Debiti Pa - A sorpresa, viene ridotta la proroga che era stata inizialmente concessa per la presentazione delle istanze di certificazione dei crediti: si passa al 31 agosto e non più 31 ottobre 2014 come previsto in origine. Inoltre a decorrere da 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto, potranno certificare i debiti anche le regioni commissariate o in piano di rientro sanitario.

Sistri - Il provvedimento prevede lo stop all'affidamento del Sistri, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, a Selex (Finmeccanica) dal 31 dicembre 2015 dall'altro la proroga del contratto fino alla stessa data, e avvio della procedura per nuova gara europea dal 30 giugno 2015.

Deregulation - Viene data attuazione a una norma, che risale al 2011, in base al quale tutte le attività di impresa sono libere e consentite salvo casi limite come vincoli comunitari, danni per la sicurezza, disposizioni indispensabili per la protezione della salute, dell'ambiente e del patrimonio culturale. Si stabilisce che, se gli attesi regolamenti attuativi non saranno emanati entro il 31 dicembre 2014, per l'esercizio di qualunque attività imprenditoriale, commerciale o artigianale si applicano, a scelta dell'imprenditore, la Scia (segnalazione di inizio di attività) o l'autocertificazione con controlli ex post. Viene dato disco verde anche a una norma per limitare i veti delle regioni all'apertura di nuovi esercizi commerciali.  Arriva anche il potenziamento delle Agenzie per le imprese la cui attività potrà sostituire a tutti gli effetti i controlli e le attività delle Pa. Le stesse Agenzie potranno intervenire per velocizzare la conferenza di servizi.

Condhotel - Il provvedimento liberalizza inoltre i "condhotel", abitazioni in condominio dove sarà possibile usufruire dei servizi tipici dell'hotel. "Al fine di favorire investimento volti a favorire la riqualificazione degli esercizi alberghieri esistenti – si legge nel testo – lo Stato insieme agli enti locali dovranno definire le condizioni di esercizio". Si tratta di "esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto".

Opa - Il provvedimento introduce la doppia soglia Opa al 25% per le società quotate, escluse le Pmi (l'altra soglia rimane al 30%) che invece potranno scegliere di inserire nello statuto una soglia compresa tra il 20% e il 40%; inoltre anche norme sulle azioni a voto plurimo.

Spalma Incentivi - Arriva un nuovo spalma incentivi, per la riduzione del 10% delle bollette alle Pmi, con la riscrittura dell'articolo 26 (che lascia i saldi invariati con un risparmio che si aggira sugli 800 milioni) e l'introduzione di opzioni per gli incentivi e tre scaglioni di riduzione; inoltre c'è la possibilità di cedere quota dei diritti degli incentivi e una norma anti-contenziosi con accordi tra governo e banche, su cui si è anche apposta una clausola di salvaguardia. Vengono previste tre opzioni, di cui una automatica in caso non si opti per le altre due che prevede tre scaglioni di riduzione in base alla potenza degli impianti. In pista anche la possibilità di vendita all'asta di una quota fino all'80% degli incentivi a «primari operatori finanziari europei» dopo una verifica preventiva dell'Economia della compatibilità sui saldi di finanza pubblica.

Nuova Sabatini -  Il decreto contiene un credito d'imposta per gli imprenditori che effettueranno, entro il 30 giugno 2015, investimenti (di importo unitario non inferiore a 10mila euro) in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Il credito è pari al 15% dell'incremento rispetto alla media degli investimenti nei 5 anni precedenti. La norma non è stata modificata in commissione al Senato. Mentre è stata approvata una corsia veloce per far scattare la garanzia statale sui finanziamenti agevolati della "nuova Sabatini".

Aiuto alla Crescita Economica - Nel provvedimento il governo ha inserito anche l'estensione del raggio d'azione dell'Ace (aiuto alla crescita economica) che incentiva la patrimonializzazione delle imprese. Nel caso di soggetti incapienti Ires, l'Ace potrà essere trasformata in un credito d'imposta sull'Irap. Quanto al rafforzamento dell'entità fiscale del beneficio, scatterà (per 3 anni) solo per le società che si quotano: un "super Ace" mediante incremento del 40% della variazione in aumento del capitale. Al Senato si è precisato che il super Ace vale anche per le società che si quotano su sistemi multilaterali di negoziazione quindi all'Aim.

Cassa depositi e prestiti - Per la Cassa depositi e prestiti scatterà l'equiparazione alle banche per quanto riguarda il trattamento fiscale, in particolare ai fini Ires, Irap, imposte di registro, di bollo e ipotecaria (risulterà dunque applicabile anche l'addizione dell'8,5% dell'aliquota Ires introdotta nel 2013).

Obbligo pubblicità quotidiani  - E' stata abrogata la disposizione del decreto competitività che aveva cancellato l'obbligo di pubblicazione sui quotidiani nazionali delle informazioni riguardanti le società quotate in Borsa. Peraltro, un ulteriore emendamento approvato stabilisce che le società di gestione del risparmio (Sgr) avranno l'obbligo di convocare l'assemblea – oltre che sul proprio sito internet – anche su almeno due quotidiani a diffusione nazionale.

Tra le altre modifiche c'è il conferimento di poteri speciali al presidente della Regione Lazio e al sindaco di Roma per la gestione della crisi rifiuti, le multe per i trasgressori sui bioshopper; misure sull'Ilva per la quale viene introdotto il prestito ponte; c'è anche il rafforzamento del ruolo del subcommissario ad hoc per il Piano di risanamento e lo sblocco delle risorse della famiglia Riva poste sotto sequestro; resta lo stanziamento di 535 milioni a Poste Italiane di cui ben 410 milioni vengono reperiti riducendo la dote per i pagamenti 2014 della Pa.
Alcune novità riguardano pure l'agroalimentare per il quale si introduce la detrazione dell'affitto dei terreni per i giovani coltivatori (nella misura del 19% per gli under 35), incentivi all'assunzione di giovani, detrazioni Irap per ogni lavoratore assunto per almeno 3 anni e per 150 giorni l'anno; la previsione di un credito d'imposta del 40% (fino a 400mila euro d'investimento) per innovazione di prodotto e reti d'impresa dell'alimentare, e fino a 50mila euro di investimento per potenziare l'e-commerce. Ci sono poi semplificazioni su controlli e settore vinicolo, mutui a tasso zero per gli under 40 che producono o commerciano prodotti agricoli, possibilità di rafforzare controlli e sicurezza nella Terra dei Fuochi.

Zedde

Il decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione si avvia verso il traguardo, anche se l'approvazione finale, prevista per lo scorso 22 luglio è slittata di diversi giorni per via dell'ingorgo parlamentare. Kamsin Salvo sorprese dell'ultim'ora, il Dl dovrebbe avere oggi il disco verde in sede referente e confermare così l'approdo in aula del testo per lunedì 28 quando molto probabilmente sarà posta la fiducia. Alcuni nodi ancora devono essere sciolti ma i 4 mila docenti, i quota 96 della scuola, continuano a sperare nella ciambella di salvataggio che un emendamento al testo, presentato dagli onorevoli Ghizzoni e Marzana e sostenuto praticamente da tutte le forze politiche, concede loro.

L'intenzione del governo è quella di mandarli in pensione dal 1° settembre con i requisiti pre-Fornero al termine di una procedura di monitoraggio delle domande che dovrà avvenire in tempi record, proprio nel mezzo della pausa estiva. Ma resta ancora da sciogliere il nodo delle coperture su cui l'ultima parola spetterà alla commissione Bilancio. Dopo l'approvazione della Camera, il testo passerà al Senato dove il governo dovrà probabilmente porre la fiducia per chiudere in tempi brevi.

Confermate poi le altre misure in materia previdenziale contenute nel decreto legge sulla Pa. Nonostante il pressing del Csm sul tema del pensionamento dei magistrati per spostare di un anno il termine per la fruizione del trattenimento in servizio (il testo attualmente in vigore fissa la validità dei provvedimenti già concessi sino al 2015), l'appello di Palazzo dei Marescialli sembra infatti destinato a cadere nel vuoto. In una delibera della Sesta commissione, che sarà martedì 30 al vaglio del plenum, Palazzo dei Marescialli sottolinea come l'aver spostato di un anno l'uscita delle toghe (dal 31 ottobre 2014 al 31 dicembre 2015) non risolva il problema. Serve «almeno un ulteriore anno – sostiene l'organo di autogoverno della magistratura – altrimenti si rischia la paralisi». Sarebbero infatti «ben 374» le toghe in uscita, di cui 252 ai vertici degli uffici giudiziari (87 dei quali in Cassazione). Per rimpiazzarli – secondo il Csm – ci vorranno due anni e non ci saranno più concorsi tra la fine del 2015 e del 2017.

Zedde

L’articolo 3 del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione contiene nuove disposizioni in materia di limitazioni al turn over nelle P.A. Kamsin L'obiettivo del governo è quello di allentare i vincoli imposti dalla precedente disciplina rimodulando le limitazioni al turn over per determinate amministrazioni dello Stato (enti di ricerca ed enti territoriali) per il quinquiennio 2014-2018. Oggi, com'è noto, gli enti pubblici possono infatti assumere soltanto una quota limitata di nuovi dipendenti (il 20%) in rapporto ai lavoratori anziani che ogni anno si mettono in pensione.

Vediamo in dettaglio cosa cambia.

Per quanto riguarda le amministrazioni dello Stato il decreto conferma i limiti attuali basati sui risparmi di spesa legati alle cessazioni dell’anno precedente: dal 2015, il tasso di turnover salirà al 40%, nel 2016 arriverà al 60% e nel 2017 all’80%. Dal 2018 in poi, invece, si arriverà al 100% e gli anziani pensionati verranno pienamente sostituiti da giovani neoassunti. Viene tuttavia specificato  che la base di calcolo è costituita dal solo personale “di ruolo”, inoltre, il concomitante vincolo relativo alla percentuale di unità cessate nell’anno precedente (c.d. limite capitario) viene eliminato.

In altri termini il governo elimina (dal 2014) il vincolo alle assunzioni relativo alle percentuali di unità lavorative cessate nell’anno precedente, mantenendo il solo criterio basato sui risparmi di spesa legati alla cessazioni di personale (peraltro con riferimento al solo personale di ruolo) avvenute nell’anno precedente.

La nuova disciplina non si applica ai Corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e al comparto Scuola, per i quali viene espressamente fatta salva la (vigente) normativa di settore.

Una analoga rimodulazione delle limitazioni al turn over interessa gli enti di ricerca sempre per il quinquiennio 2014-2018. Nello specifico il dl 90/2014 concede la facoltà, per gli enti di ricerca, la cui spesa per il  personale di ruolo del singolo ente non superi l'80% delle proprie entrate correnti complessive (come risultanti dal bilancio consuntivo dell'anno precedente), di procedere, per il biennio 2014-2015, ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Tale spesa viene aumentata al 60% nel 2016, all'80% nel 2017 e al 100% a decorrere dal 2018. 
                                                      
Limiti rivisti anche per gli enti territoriali per i quali viene previsto un graduale aumento delle percentuali di turn over, con conseguente incremento delle facoltà di assunzione (60% nel biennio 2014-2015, 80% nel biennio 2016-2017, 100% nel 2018), per il quinquiennio 2014-2018.

La nuova disciplina inoltre ribadisce la non applicazione dei limiti di assunzioni al personale appartenente alle categorie protette ai fini della copertura delle quote d’obbligo.

Zedde

Via libera alla fruizione del bonus legato alla «piccola mobilità». L'Inps infatti, ha autorizzato i datori di lavoro ad applicare il beneficio per i mesi da maggio ad agosto sulle relative denunce UniEmens. Kamsin Per accedere all'incentivo, è necessario che il datore abbia inoltrato all'Inps entro il 12 aprile scorso un'istanza telematica, accedendo al modulo «Lice» nel cassetto previdenziale delle aziende. Nel messaggio 5658 del 27 giugno – fornendo le ultime istruzioni sull'agevolazione – l'Inps ha precisato che l'ammissione al beneficio è stata determinata dall'ordine cronologico dell'assunzione, della proroga e della trasformazione, in relazione alle risorse complessivamente stanziate e assegnando, appunto, agosto come termine per il recupero.

Si ricorda che l'Inps aveva già illustrato le prime indicazioni operative sulle modalità di fruizione con la circolare inps 32/2014. Il bonus spetta ai datori di lavoro privati che hanno assunto nel 2013 lavoratori che siano stati licenziati nei dodici mesi precedenti, da imprese che occupavano anche meno di 15 dipendenti, per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. Inoltre poiché il bonus mira a promuovere la ricollocazione di lavoratori per i quali era previsto un altro incentivo, non si può usare se è applicabile una diversa agevolazione, prevista dalla normativa statale o regionale. Quanto all'importo il bonus, nel caso di assunzioni a tempo indeterminato, può raggiungere il limite massimo di euro 2.280; per i contratti a termine, a tempo pieno o parziale, anche se per somministrazione il limite massimo è di euro 1.140. Il bonus in particolare è di 190 euro mensili per la durata di 12 mesi se l'assunzione è a tempo indeterminato, per sei mesi se l'assunzione è invece a termine.

Zedde

E' una corsa contro il tempo per la riforma della pubblica amministrazione, il decreto competitività, la delega sul mercato del lavoro e l'attuazione della delega fiscale. Kamsin Per quanto riguarda il decreto che riforma la P.A. oggi in commissione Affari Costituzionali della Camera dovrebbero arrivare gli emendamenti del governo (circa 1.500 quelli totali). Va convertito entro il 23 agosto. Restano diversi nodi: dall'abolizione del trattenimento in servizio, il dimezzamento dell'importo dovuto dalle imprese alle Camere di commercio, la riforma della mobilità, l'introduzione della deroga in favore dei cd. quota 96 della scuola.

A risentire dell'ingorgo delle Aule Parlamentari anche il decreto competitività (dl 91/2014) il cui esame al Senato potrebbe essere rinviato di alcuni giorni. Tempi comunque stretti dato che il provvedimento deve ottenere il via libera prima della pausa di agosto, pena la sua decadenza. Qui il governo punta ad inserire, rispetto al testo originario, l'abolizione dell'anatocismo sui prestiti bancari e il "spalma incentivi", una misura che prevede la riduzione delle agevolazioni fiscali in favore delle imprese (in primis quelle per il fotovoltaico).

Tiene banco anche la Delega Fiscale. Il governo ha approvato i primi due decreti delegati sul 730 precompilato, le semplificazioni e sul catasto i cui testi sono stati trasmessi alle commissioni competenti del Parlamento che hanno tempo fino a fine luglio per esprimersi prima che il governo possa adottarli definitivamente. Il governo sta intanto lavorando ad un terzo decreto, sull'abuso del diritto e sul riordino delle sanzioni fiscali per le imprese. In vista dopo la pausa estiva un quarto decreto dedicato ai regimi fiscali semplificati delle piccole e medie imprese. 

Zedde

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