Redazione

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 Il blocco dei salari dei dipendenti pubblici e' incomprensibile e il governo dovrebbe essere coerente con la scelta del bonus degli 80 euro, migliorando la condizione dei lavoratori. E' quanto sostiene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Kamsin "Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione e' che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse".

Sindacati in rivolta dunque dopo l'annuncio del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che i salari dei diopendenti statali, fermi dal 2010, rimarranno bloccati anche nel 2015.

«Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti» la situazione, visto che si usano i «guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. È intollerabile». "Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il Presidente del consiglio e il governo hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perche' era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perche' era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori - prosegue Camusso - Ecco perche' vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all'impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni. Bisogna mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti, non possiamo uscire dalla recessione".

Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto «molto preoccupato del comportamento del Governo. Siamo ormai alla farsa», ha sottolineato. Il numero uno della Cisl ha poi criticato il metodo con cui è stato comunicato il blocco della contrattazione per gli statali, «annunciato a mezzo stampa: usano un sistema che neanche a Cuba si usa, dove c'è un autocrate». Intanto, ha aggiunto, «le ruberie continuano e lasciano il presepe della spesa pubblica così come è. Anzi negli ultimi sei mesi la spesa è cresciuta, mentre prendono dai più poveri». Secondo Bonanni, infatti, «i dipendenti non prendono un soldo da 8 anni e le assunzioni non si fanno da 15 anni».

Madia: Surplus di attenzione per le forze di polizia - "Per il comparto delle forze di polizia ci sarà un surplus di attenzione, un'attenzione massima perchè è un comparto sensibile e ci metteremo una maggiore attenzione poichè riconosciamo una specificità a questo comparto".

Statali, Cgil: il blocco degli stipendi costerà 600 euro in busta pagaZedde

Nel 2014 l'Italia e' salita dal sesto al quinto posto della classifica dei paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu' elevato, con un 12,6% che segue il 26,8% della Grecia, il 25,1% della Spagna, il 14,3% del Portogallo e il 13,9% della Slovacchia. Kamsin  E' quanto emerge dai dati contenuti nell'Employment Outlook 2014 dell'Ocse, relativi al mese di maggio.

Rispetto all'edizione 2013 del rapporto, quando il tasso di disoccupazione in Italia era stato stimato all'11,9%, il nostro paese ha perso una posizione a favore dell'Irlanda, dove il tasso di disoccupazione e' sceso dal 14,5% al 12%. Non solo, l'Italia e' anche l'unico paese tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione rispetto all'anno scorso e' aumentato. Sono infatti migliorati i dati di Grecia (27,8% nel 2013), Spagna 27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia (14,6% nel 2013), nonostante l'Ocse, nelle stime diffuse l'anno scorso, avesse previsto il contrario.

Dall'altro lato della classifica, i paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu' basso sono Norvegia (3,3%), Giappone (3,5%), Corea del Sud (3,7%), Austria (4,7%), Svizzera (4,8%), Messico (4,9%) e Germania (5,1%). Secondo le stime, In Italia il tasso di disoccupazione e' destinato a salire al 12,9% nel quarto trimestre del 2014 dal 12,6% dell'analogo periodo del 2013, per poi scendere al 12,2% nel quarto trimestre 2015. Dal rapporto emerge anche che l'Italia e' il quarto paese dell'area Ocse per diffusione di 'false partite Iva', ovvero, lavoratori che sulla carta sono liberi professionisti ma di fatto offrono prestazioni subordinate.

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L'Inps ha dato inizio alla campagna 2014 per la verifica dei redditi e del diritto alle prestazioni assistenziali, con l'invio del cosiddetto "Bustone" per la richiesta delle dichiarazioni relative alla situazione reddituale e/o delle dichiarazioni di responsabilita' riguardanti la sussistenza dei requisiti per il diritto alle prestazioni assistenziali. Lo spiega una nota diffusa dall'istituto.

Il plico contiene, a seconda delle situazioni personali e delle dichiarazioni richieste, i seguenti documenti:

 

  • la lettera di presentazione, diversificata per i residenti in Italia e all’estero, con una breve informativa sui servizi online a disposizione del cittadino;
  • il modello RED italiano o modello RED estero, con le relative istruzioni per la compilazione;
  • il modello 503 AUT;
  • la richiesta di integrazione delle informazioni relative alla campagna RED 2012 (anno reddito 2011);
  • i modelli di dichiarazione per i titolari di prestazioni assistenziali;
  • il modello per indennità di frequenza.

 

 L'Inps ricorda che la comunicazione è personalizzata in funzione delle dichiarazioni richieste ed è corredata con le stringhe necessarie all’acquisizione delle informazioni da parte degli intermediari abilitati. Ogni richiesta reca la data entro la quale deve essere restituita la dichiarazione.

Modalita' di restituzione delle dichiarazioni - La restituzione dei documenti può essere effettuata, per i residenti in Italia, attraverso il canale online presente sul sito internet dell'Inps o rivolgendosi ad uno degli intermediari abilitati. Per i residenti all'estero il modulo puo' essere trasmesso all'Inps attraverso il canale online, oppure compilato e spedito, insieme alla documentazione richiesta, alla sede Inps che gestisce la pensione.

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Le retribuzioni contrattuali orarie sono rimaste invariate su base mensile a luglio per un incremento trendenziale dell'1,1%. Si tratta della crescita annua piu' bassa dal 1982, data di inizio delle serie storiche ricostruite. Kamsin Complessivamente, nei primi sette mesi del 2014, fa sapere l'Istat, la retribuzione oraria media e' cresciuta dell'1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.

Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%) ed estrazione minerali (2,9%).

Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione e una variazione negativa nel settore dei trasporti, servizi postali e attivita' connesse (-0,3%). Alla fine di luglio 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 41,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 38,9% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di luglio sono stati recepiti quattro accordi e solo uno e' scaduto. Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e' del 59,0% nel totale dell'economia e del 47,0% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e' in media di 31,0 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 16,1 mesi per quelli del settore privato.

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La Tasi 2014 e' costata meno dell'Imu 2012 agli italiani: e' quanto emerge da un documento del Dipartimento delle Finanze secondo cui i 2.178 comuni che hanno deliberato l'aliquota Tasi hanno incassato 1,2 miliardi di euro, il 29,3% in meno rispetto agli 1,6 miliardi incassati con l'Imu 2012. Kamsin Si tratta, spiegano fonti del tesoro, di proiezioni sul gettito effettivo e non teoriche: il dato infatti fa riferimento alla prima rata versata entro il 16 giugno.

Secondo il dipartimento delle Finanze inoltre, nel passaggio dall'Imu alla Tasi e' calato di oltre un milione il numero di contribuenti per l'abitazione principale. "Nel passaggio dall'Imu 2012 alla Tasi/Imu 2014, i comuni che hanno deliberato le aliquote Tasi registrano una diminuzione del numero di contribuenti per l'abitazione principale pari a 1,2 milioni - si legge nel documento - Tale flessione puo' dipendere dall'introduzione da parte di alcuni comuni di esenzioni per l'abitazione principale, nell'esercizio della propria potesta' impositiva. Il gettito Imu 2012 relativo all'abitazione principale, e' risultato di circa 1,6 miliardi di euro a fronte di un gettito Tasi/Imu 2014 stimato, a fine 2014, in circa 1,2 miliardi di euro, con una riduzione complessiva del 29,3%".

"Per la fascia di importo sotto i 50 euro e per quelle superiori a 150 euro - aggiunge il documento - la Tasi/Imu 2014 registra una contrazione sia del numero dei contribuenti, sia dell'importo teorico rispetto all'Imu 2012. Al contrario, per le fasce di importo compreso tra 50 e 150 euro, si rileva un incremento, sia pure contenuto, del numero di contribuenti e degli importi teorici della Tasi/Imu 2014 rispetto all'Imu 2012. Tale circostanza e' probabilmente dovuta al fatto che la normativa riguardante l'Imu prevedeva detrazioni di base per tutti i Comuni, mentre la normativa sulla Tasi non contempla questa possibilita' e lascia invece la facolta' di introdurre detrazioni al singolo Comune".

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