Redazione

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La Tasi, tassa sui servizi indivisibili, si appresta a far sentire i suoi effetti sulle tasche delle famiglie italiane e sulle aziende, effetti che saranno ben peggiori di quelli registrati con l' Imu". E' quanto si legge in una nota del Codacons. Kamsin "Tutte le proiezioni - sostiene l'associazione dei Consumatori - ci dicono che la Tasi finira' per pesare sulle tasche degli italiani piu' dell' Imu, ma cio' che e' davvero grave e' che questa tassa incidera' in modo piu' pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato - denuncia il Presidente Codacons, Carlo Rienzi -

Questo perche', per effetto delle minori detrazioni, chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si trovera' a pagare di piu' rispetto all'Imu, mentre chi e' proprietario di un immobile di prestigio sara' avvantaggiato dalla Tasi rispetto alla vecchia imposta. Ma la tassa", sottolinea il Codacons, "rappresenta un macigno anche per le imprese: per aziende, uffici, negozi e capannoni la stangata calcolata dal Codacons supera quota 1 miliardo di euro". 

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Nei prossimi giorni l'esecutivo dovrebbe svelare le carte sul possibile intervento in favore dei Quota 96 della scuola. Kamsin Dopo il recente dietrofront avvenuto con il Decreto legge di Riforma della Pubblica Amministrazione, l'esecutivo dovrebbe reintrodurre la misura in occasione della presentazione del pacchetto scuola, nel mese di settembre, o al massimo nella legge di stabilità. L'intervento, come già anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi, consente a 4mila docenti e personale Ata che ha raggiunto un diritto a pensione entro la fine dell'anno scolastico 2011/2012 di accedere alla pensione in anticipo rispetto alle attuali norme (1° settembre 2014 secondo quanto prevedeva l'emendamento cassato dal Dl 90/2014). 

Per aiutare i lettori a districarsi in questo continuo divenire di norme, Pensioni Oggi ha realizzato il nuovo programma per tenere sotto controllo la situazione e verificare se è possibile benefeciare della deroga in questione. Il programma, tramite l'inserimento dei dati anagrafici e contributivi, individua la corretta data di decorrenza della rendita previdenziale. Ovviamente nel rispetto di quanto indicato nell'emendamento al disegno di legge approvato, per l'appunto, in prima lettura dalla Camera dei Deputati e poi stralciato al Senato (unico testo che possiamo utilizzare al momento).

. Vai al programma: Controlla se sei un quota 96 della scuola

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Poco meno di 650 milioni di ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, e per oltre la meta' fatte di cassa straordinaria, messe a segno nel periodo che va da gennaio a luglio. Kamsin Un monte ore di cig che relega in cassa a zero ore circa 530 mila lavoratori da inizio anno, che hanno subito un taglio del reddito pari a 2,5 miliardi di euro, ovvero quasi 4 mila e 700 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Sono questi i numeri elaborati dall'Osservatorio Cig della Cgil sulla base delle rilevazioni Inps.

 Secondo il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, "ancora una volta registriamo un trend medio di ore richieste, stabile da anni sulle 80 ore al mese, che punta anche per quest'anno a superare la soglia di un miliardo di ore. Un segnale inequivocabile di una crisi strutturale, come emerge chiaramente dall'andamento della cassa straordinaria". Per la dirigente sindacale di corso d'Italia "difesa e rilancio del sistema produttivo, tutela e creazione di lavoro, devono essere il binomio strategico per portare il paese fuori dalla crisi. Meccanica, commercio e edilizia, risultano essere i settori piu' colpiti. Il governo non perda altro tempo e rilanci subito una politica industriale". Nel dettaglio dei dati sulla cig, si rileva come il totale di ore di cassa integrazione a luglio sia stato pari a 79.530.285 di ore richieste e autorizzate, in aumento sul mese precedente del +6,74%.

Nei primi sette mesi dell'anno si sono registrate 642.030.774 ore di cig per un -7,78% sullo stesso periodo dello scorso anno. Emerge poi che la cassa integrazione ordinaria (cigo) cala a luglio su giugno del -9,68%, per un totale pari a 20.234.728 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 162.220.949 di ore per un -29,86% sul periodo gennaio-luglio del 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese e che sono oltre il 55% del totale delle ore concesse, e' stata di 50.383.751 per un +38,08% su giugno mentre da inizio anno si totalizzano 358.031.572 ore autorizzate per un +19,79% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a luglio un calo sul mese precedente pari a -42,93% per 8.911.806 di ore richieste.

Nei sette mesi trascorsi da inizio anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la flessione della cigd e' stata del -26,65% per complessive 121.778.253 di ore. Continua a crescere il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs: da gennaio a luglio sono state 4.897 per un +27,86% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 9.084 unita' aziendali territoriali (+32,25%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.354 decreti da inizio anno per un +5,18% sui primi sette mesi del 2013) che rappresentano il 49,07% del totale dei decreti, un deciso aumento di ricorsi al concordato preventivo (372 per un +195,24%) e al fallimento (155 per un +44,86%). Crescono le domande di ristrutturazione aziendale (132 per un +3,94%) e di riorganizzazione aziendale (149 per un +8,76%).

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 "Credo che alcune chiacchiere di agosto della politica siano piu' o meno simili alle chiacchiere dei direttori sportivi quando parlano dei giocatori che vanno acquistati. Kamsin Tante chiacchiere e poi il calciomercato si chiude con poche notizie". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi intervistato dal Tg5. "Allo stesso modo accade con la politica. Leggo di aspiranti politici che hanno lanciato news in liberta', qualche volta anche qualche giornale pur di riempire le pagine di agosto che altrimenti sarebbero vuote lascia spazio a cose che nel resto dell'anno non sono cosi' importanti. Chi oggi parla di manovre e di pensioni parla di cose che non sono all'ordine del giorno", ha aggiunto Renzi. "Se i sindacati vogliono un autunno caldo, facciano pure. Gia' l'estate non e' stata un granche'...", ha detto il presidente del consiglio.

"L'estate e' stata cosi' cosi'", ha sottolineato, ironico, il presidente del consiglio, "e un po' di caldo in autunno non guasterebbe...". "Ci saranno nuove tasse? No. Anzi, come abbiamo fatto con gli ottanta euro, che sono mille euro l'anno di riduzione di tasse a undici milioni di lavoratori, cercheremo di fare lo stesso con altre fasce di popolazione e ridurre ulteriormente le tasse. Per farlo dobbiamo dare una sforbiciata alla spesa".

"In Italia sono ottocento miliardi i denari che noi spendiamo e come tutte le famiglie potremmo stare un po' piu' attenti: la famiglia a casa spegne la luce o rinuncia a una serata fuori e, allo stesso modo, anche il pubblico dovrebbe stare un po' piu' attento", ha aggiunto Renzi, "e gestire meglio i denari. Ma questo non significa che ci saranno piu' tasse e chi oggi parla di manovre, di pensioni parla di cose che non sono all'ordine del giorno". 

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I sindacati minacciano la mobilitazione contro le ipotesi di un intervento sulle pensioni, in particolare su quelle maturate con il sistema retributivo, e di un ulteriore blocco degli stipendi dei lavoratori statali. Kamsin Cigl-Cisl e Uil chiedono al governo una secca smentita sull'ipotesi formulata da Poletti nei giorni scorsi nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera. L'idea del titolare di Via Veneto è quella di introdurre un contributo di solidarietà sulle pensioni medio alte (la cui soglia tuttavia non è stata indicata) per finanziare gli interventi in favore dei lavoratori esodati e dei precoci. Ieri tuttavia lo stesso premier Matteo Renzi ha frenato indicando che nella legge di stabilità non ci sarà un prelievo aggiuntivo sulle pensioni

Ma la reazione del Premier non è bastata a calmare le acque. Lasciate in pace i pensionati, la pazienza e' finita. Ci mobiliteremo", scrive su Twitter la segretaria generale di Spi Cgil, Carla Cantone, dopo che gia' la Cgil nazionale aveva chiarito senza mezzi termini il suo punto di vista: "un intervento sull pensioni retributive e' inaccettabile", mentre la Cisl parla di "nuova tassa sui pensionati".

Netto il 'no' dei sindacati anche alla ipotesi di congelare le buste paga dei lavoratori del settore pubblico: "C'e' da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella P.A. Sarebbe inaccettabile", tuona la Cgil. "Attendiamo una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia", aggiungono i segretari generali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. "Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale e' un errore madornale - dicono i sindacalisti - una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici".

La richiesta a Renzi e Madia we' quella di chiarire "immediatamente che cio' su cui sembra si stia lavorando nell' ombra dei corridoi di Via XX settembre non appartiene all' iniziativa del Governo e che non c' e' nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione. In assenza di cio' e' del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sara' fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverra' in un clima incandescente".

Dopo la smentita di ieri del premier, anche oggi il governo continua a sfumare i toni e il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, sottolinea che quella previdenziale e' "l'unica riforma che e' gia' stata fatta". "Dobbiamo fare le riforme strutturali che non abbiamo fatto - aggiunge - la mia opinione e' che introdurre in questo ambito la discussione sulle pensioni sia estremamente negativo perche' la riforma della previdenza pubblica e' stata gia' realizzata, non c'e' bisogno di farne un' altra".

Parla di ipotesi "premature" Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia che pero' non chiude del tutto la porta all'intervento prospettato qualche giorno fa dal ministro del Lavoro Poletti che aveva avanzato l'ipotesi di un nuovo prelievo a carico degli assegni previdenziali piu' alti. "Non e' la stessa cosa parlare di un intervento spot o di uno inserito nel piu' globale contesto della riforma del lavoro", dice Baretta.

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