Redazione

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- Roma, 16 set. - "In queste ore la prima azienda italiana, la 22esima azienda al mondo, che ha decine di migliaia di lavoratori che stanno a dimostrare che un'azienda italiana puo' fare grandi risultati, e' stata raggiunta da uno scoop, da un avviso di garanzia, da un'indagine. Dico qui in Parlamento che noi aspettiamo le indagini e rispettiamo le sentenze, ma non consentiamo a nessuno scoop di mettere in difficolta' o in crisi decine di migliaia di posti di lavoro e non consentiamo che avvisi di garanzia piu' o meno citofonati ai giornali, consentano di cambiare la politica aziendale in questo Paese. Se per voi questa e' una svolta, prendetevi la svolta, ma questo e' un dato di fatto per rendere l'Italia un Paese civile". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante il suo intervento alla Camera sulle linee di attuazione del programma di Governo. .

AGI) - Roma, 16 set. - Le riforme e i provvedimenti contenuti nel 'Mille giorni' sono "l'ultima chance per l'Italia". "Se perdiamo, non perde il governo ma l'Italia". Matteo Renzi, nel suo intervento alla Camera con cui traccia le linee di attuazione del programma dell'esecutivo, sprona la politica all'azione, chiede unita' per condurre in porto le riforme e minaccia "provvedimenti d'urgenza" se le Camere non approveranno la delega sul lavoro in tempi ragionevoli. E, nel passaggio al Senato, torna a viso aperto sulla prospettiva di voto anticipato: "Potrebbe essere, da un punto di vista utilitaristico, una buona idea" andarci ma, aggiunge, "ogni valutazione sul passaggio elettorale deve prescindere da un ragionamento che riguarda un solo partito.


L'opposizione all'attacco: una pagliacciata

Se il Parlamento - avverte - e' nelle condizioni di inserire la marcia giusta e fare leriforme, noi prendiamo l'impegno ad assumere un orizzonte di legislatura e non un orizzonte limitato, andando a votare nel 2018". "Il mondo fuori di qui ha bisogno di una classe politica che pensi all'Italia e agli italiani e che non si limiti costantemente alla polemica autoreferenziale", dice il presidente del Consiglio nei suoi interventi in Parlamento. Negli ultimi anni "ci siamo guardati troppo allo specchio" e ora "e' il momento di aprire la finestra e di guardare fuori. Di cogliere il messaggio dei cittadini".


"Si vota fra tre anni. Il fisco sara' piu' semplice"


Per i prossimi tre anni, suggerisce, "lavoriamo su provvedimenti concreti. Poi, al momento dello scontro elettorale, vedremo chi avra' consenso e chi ne avra' di piu'. Ma fino a quel momento continuiamo a lavorare perche' l'Italia recuperi il proprio ruolo in Europa e l'Europa abbia ancora un senso nel mondo". La strada da seguire e' quella delle riforme e dei 'Mille giorni', "l'ultima chance per recuperare il tempo perduto". "Siamo disponibili a effettuare un percorso di riforme per cui alla fine si possa anche perdere consenso" e, dice tornando ancora sulla carta elezioni, "sono disponibile a correre il rischio di perdere le elezioni ma non di perdere tempo".


"Scoop o avvisi di garanzia non mettano a rischio l'Eni"

Legge elettorale e lavoro: due tra i provvedimenti piu' importanti da approvare subito. "Bisogna varare la legge elettorale non per andare al voto, altrimenti non avrebbe senso presentare il programma dei mille giorni, ma per mettere fine alla melina sulle riforme", spiega. Mentre sulla riforma del lavoro avverte i partiti: "Rispettiamo il Parlamento e per questo abbiamo presentato la delega sul mercato del lavoro. Ma siamo pronti a intervenire anche con misure di urgenza perche' non possiamo aspettare un minuto di piu'. Rispetto il dibattito parlamentare ma rispetto anche le pressioni degli imprenditori che vogliono investire". E proprio agli imprenditori Renzi assicura che il calo del costo del lavoro, iniziato con il taglio del 10% dell'Irap, continuera' anche il prossimo anno. Alla fine dei 'Mille giorni', spiega in sintesi, ci sara' "un fisco piu' semplice, meno complesso", "una legge sui diritti civili" e una riforma della giustizia "che deve cancellare il violento scontro ideologico del passato". "Se la politica fa la sua parte allora e' in condizione di chiedere a un magistrato di fare le ferie come un cittadino qualsiasi".

- Roma, 16 set. - "Speravo che nei primi 206 giorni di governo avesse imparato qualcosa, se non altro dalla realta'. Lei invece, signor presidente del Consiglio, ha fatto solo un discorso apologetico di se stesso". Lo dice Renato Brunetta nel dibattito alla Camera che segue le comunicazioni di Matteo Renzi. "Basta - prosegue il capogruppo FI alla Camera - con la retorica e con l'affabulazione, con la confusione, con i continui 'contrordine compagni'. Basta con i messaggi facili con cui ha infarcito, anche oggi, i suoi 45 minuti di discorso". Basta, dice ancora Brunetta, "con il populismo cui non segue concretezza, non seguono i fatti. Basta con l'aria fritta e con le illusioni".
- Roma, 16 set. - "Quando arriva un avviso di garanzia al capo di una azienda che e' a ventiduesima al mondo e la prima in Italia, che impiega migliaia di decine di persone, che fa decine di miliardi di fatturato, che e' presente in tutto il mondo, l'idea di dare il messaggio che uno scoop videocitofonato a qualche redazione di giornale comporti la fine di quell'azienda non e' degno di un Paese civile". Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi, riferendosi all'ad di Eni Claudio Descalzi, nel suo intervento al Senato per il rilancio del programma dei Mille giorni. "Io questo lo rivendico come punto di forza - ha aggiunto Renzi - perche' ho preso insulti non solo in questa aula e nell'aula della Camera quando il governo ha detto che avrebbe difeso la posizione politica di una persona indagata. La Costituzione non e' un optional che ti porti dietro quando ti fa comodo. Essa recita che si e' innocenti fino a sentenza passata in giudicato. Su questo saremo inflessibili con noi stessi perche' noi rispettiamo le indagini, ma aspettiamo le sentenze mentre una certa cultura vorrebbe far venir meno tutto questo". .
- Roma, 16 set. - Opposizioni all'attacco dopo il discorso del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nell'aula di Montecitorio. Dai Cinquestelle a Forza Italia, dure critiche al premier: "Non mi capacito di come il presidente del Consiglio ci faccia perdere il nostro tempo cosi'. Sarebbe stato piu' utile che ci avesse cantato una canzone che scalda il cuore", accusa il deputato M5S Andrea Cecconi, che definisce il discorso del premier come "una pagliacciata inutile". Critiche anche da Forza Italia, con Renato Brunetta che accusa Renzi di "populismo, cui non segue concretezza, non seguono i fatti. Basta con l'aria fritta e con le illusioni". Renzi, secondo l'esponente azzurro, ha fatto solo "un discorso apologetico di se stesso. Basta - prosegue il capogruppo FI - con la retorica e con l'affabulazione, con la confusione, con i continui 'contrordine compagni'. Basta con i messaggi facili con cui ha infarcito, anche oggi, i suoi 45 minuti di discorso". Anche Raffaele Fitto sostiene che quello di Renzi sia stato solo "un comizio vago e dal vuoto pneumatico". Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, scrive: "Renzi dice 'Io sto con chi si alza la mattina presto e si spacca la schiena'. Non mi pare, visto che li stai massacrando di tasse. Molti di loro, penso, due colpetti sulla schiena li darebbero volentieri a te". E' severo anche il giudizio, affidato a twitter, che Stefano Fassina - della minoranza Pd - riserva alle comunicazioni del presidente del Consiglio: "Renzi come Monti e la destra utilizza il termine apartheid per scaricare su padri sfigati il dramma del lavoro di figli ancora piu' sfigati. Renzi dice no a diritto del lavoro di serie A e B. Propone tutte lavoratrici e lavoratori in serie C". Positivo, invece, il giudizio del vicepremier e leader di Ncd Angelino Alfano: "Su giustizia e lavoro Renzi coraggioso e riformatore. Solo un governo con dentro il Nuovo Centrodestra puo' e potra' realizzare queste svolte". .
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