Redazione

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- Roma, 22 ago. - "In Italia sono arrivate 100.000 persone. Meno del 50% sono realmente rifugiati, piu' della meta' non hanno status particolari. Gente che viene accolta in hotel tre stelle, ma in Italia chissene frega di 4 milioni di disoccupati. Piu' della meta' di questa gente sono immigrati clandestini, e chi ci garantisce che poi qualcuno di questi non si fara' esplodere da qualche parte?". Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ad Agora', su Rai Tre. Ieri sera, intanto, il pattugliatore "Foscari" della Marina militare ha completato le operazioni di soccorso di un gommone al largo delle coste siciliane tranedo in salvo 97 migranti, tra cui sei donne. .
- Roma, 21 ago. - "Credo che se l'Europa e' una cosa seria, deve stare la' dove sta il dolore. E non stare a dormire come fatto troppe volte in passato". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi al Tg5 parlando della crisi in Iraq. "Cio' che sta accadendo in Iraq e in Siria credo che mi porti e ci porti a dire che se l'Europa e' una cosa seria deve stare la' dove sta il dolore, la' dove bisogna avere il coraggio di dire che l'Europa puo' finalmente cambiare le cose e non stare a dormire come ha fatto troppe volte in passato", ha spiegato Renzi. "Le istituzioni internazionali hanno gia' iniziato a intervenire per sdradicare la barbarie, hanno cominciato gli Stati Uniti, siamo dentro a una alleanza internazionale che sta dando una mano, abbiamo portato 6 C-130 con gli aiuti umanitari, consegneremo le armi ai curdi e agli iracheni che combattono contro il terrorismo. Certo si puo' e si deve fare di piu', ma credo che quello che e' fondamentale e' poter dire che per una volta la comunita' internazionale c'e' e l'Europa e' in prima linea anziche' stare a guardare come ha fatto altre volte". .
- Roma, 21 ago. - "Ci saranno nuove tasse? No". Cosi' il premier Matteo Renzi, al Tg5, smentisce l'arrivo di nuove tasse e conferma che si cerchera' di abbassarle ulteriormente come gia' fatto per gli 80 euro e si taglieranno le spese. "Chi oggi parla di manovre e pensioni, parla di cose che non sono all'ordine del giorno". "Alcune chiacchiere d'agosto della politica sono simili a quelle del calciomercato, che poi si chiude con poche notizie. Leggo di aspiranti politici che hanno sparato in liberta' pur di riempire i giornali ad agosto". .
- Roma, 21 ago. - E' muro contro muro tra M5S e governo sulla riforma della giutizia. I 5 stelle hanno infatti disertato, come avevano annunciato ieri, l'incontro con il Guardasigilli previsto per oggi, spiegando in una lettera aperta allo stesso Andrea Orlando, pubblicata sul blog di Grillo, di non volere "incontri di facciata" e pronunciando un netto NO a una "riforma di Berlusconi". Mentre il premier sottolinea che i grillini sono disposti a dialogare anche con i terroristi, ma non altrettanto con il governo. Fin dalla prima mattina arrivano parole dure contro il premier dal M5s: "Il presidente Renzi ormai parla soltanto di giustizia civile: proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un premier possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia". Secondo i 5 stelle, "dopo il Patto del Nazanero, la lotta alla criminalita' e, piu' in generale, la giustizia penale, sono scivolate all'ultimo posto delle priorita' del governo. Si parla di responsabilita' dei giudici, ma non crede che in Italia dovremmo cominciare a sanzionare seriamente le responsabilita' dei criminali, anche se politici?". La risposta del governo non si fa attendere ed e' lo stesso premier Renzi a rispondere, rilanciando un tweet del presidente Pd Matteo Orfini, che scrive caustico: "E i grillini rifiutano il confronto sulla riforma della giustizia... Coi terroristi bisogna interloquire, ma guai a farlo col governo...". Immediata la replica di Vito Crimi: "Il M5S non dialoga coi terroristi, chi lo dice mente. Il governo manda armi in M.O., questo si che e' vero". "Utilizzare una mediocre boutade (di Orfini!) sul terrorismo per sviare l'attenzione dai problemi veri della giustizia - conferma il grillino Alfonso Bonafede - da' il senso di un presidente del Consiglio drammaticamente povero di argomenti e totalmente privo di sostanza!". E Luigi Di Maio va giu' duro: "Vorrei dire a Renzi che noi con i terroristi non abbiamo mai avuto a che fare. E non accettiamo lezioni da un presidente del consiglio condannato per danno erariale dalla corte dei conti, che sta facendo le riforme con il condannato in via definitiva per frode fiscale Berlusconi, quello delle cene eleganti con le minorenni". Da parte sua, invece, il ministro della Giustizia Orlando sostiene che sulla riforma della giustizia "non si tratta di fare accordi piu' o meno segreti con nessuno". E, nonostante lo stop grillino, non esclude futuri incontri: "Mi auguro che questo passaggio non comprometta la possibilita' di proseguire la discussione con tutte le forze politiche. Mi spiace per le parole usate dal M5s perche' l'incontro che avevamo tenuto aveva dato degli spunti di cui abbiamo tenuto conto: mi riferisco in particolare a contrasto alla criminalita' economica e giustizia civile. Le proposte che erano emerse sono infatti state ritenute integrabili con le nostre". Oltre a M5S, anche Sel e Lega hanno deciso di non incontrare il Guardasigilli. Solo Forza Italia si e' presentata in via Arenula anche se l'azzurra Stefania Prestigiacomo ammonisce: no ad una "riformetta" che "non servirebbe a nulla se non a perpetrare tutte le disfunzioni attuali". .
- Roma, 21 ago. - L'autunno non sara' caldo. Matteo Renzi ribalta i minacciosi timori dei sindacati e assicura che non ci saranno nuove tasse, ne' interventi sulle pensioni, ne' una nuova manovra. Ma solo riforme e tagli alle spese. Rientrato da poche ore dalla missione in Iraq, il premier duella con il M5s per sostenere la riforma della giustizia a cui sta lavorando in questi giorni il ministro Andrea Orlando. Un modo, indirettamente, per far notare che il governo sta lavorando allo sprint di fine estate: riforma della giustizia, riforma della scuola, infrastrutture, spending review. E mentre si concede qualche ora di riposo con la famiglia a Forte dei Marmi dove restera' molto probabilmente fino al week end, Renzi non si stacca dal telefono, tesse la tela dell'attivita' di governo e dei contatti, non solo con Roma. La due giorni di fine agosto, infatti, sara' cruciale: prima, il 29, un consiglio dei ministri durante il quale saranno messe in campo le riforme piu' attese, da quella della giustizia civile a quella della scuola, poi il 30 a Bruxelles, per un vertice in cui si decidera' la composizione della nuova Commissione europea. Un identikit da cui si capiranno molte cose; il premier italiano infatti cerchera' di far leva sul rapporto con i francesi, senza dimenticare gli spagnoli, per convincere anche i tedeschi e gli altri paesi nordici a mettere in soffitta la linea di solo rigore. I dati macroeconomici delle ultime settimane, confida il premier, giocano a suo favore, per questo il filo con le altre capitali non e' mai interrotto e la speranza di avere dall'autunno politiche europee piu' lungimiranti sul fronte della crescita non e' certo morta. Questo, Renzi lo ha gia' detto in tutte le salse, non vuol dire che l'Italia chiedera' uno 'sconto': il parametro del 3% sara' rispettato e non serviranno manovre correttive. Si tratta di valutare quali siano le voci di sola spesa e quali siano di investimenti strutturali per le riforme. Ma soprattutto quel che Renzi sta cercando di fare e' di ribaltare di 180 gradi il corso della politica europea degli ultimi anni. La Ue non e' solo spread: "I nostri nonni hanno fatto l'Europa contro la guerra, non per una moneta unica" dice in serata, ricordando la missione di sostegno decisa dalla Ue a sostegno dei curdi in Iraq, segno che questa volta gli europei "non dormiranno come hanno fatto altre volte". Piu' valori e meno parametri, insomma, sulla linea che gli ha fatto vincere le elezioni europee e lo ha fatto accogliere come un trionfatore a Bruxelles a fine maggio. Proprio per questo il premier sta lavorando alle riforme, consapevole che l'Europa, ma non solo lei, sara' tanto piu' flessibile quanto piu' l'Italia si presentera' con i conti in ordine. E allora ecco di nuovo l'elenco delle promesse: basta nuove tasse per non deprimere i consumi, no a interventi sulle pensioni per non penalizzare i ceti medi, si' invece a tagli alla spesa perche' "come tutte le famiglie potremmo stare un po' piu' attenti" e, senza legarsi a date, si' al tentativo di ridurre la pressione fiscale ad "altre fasce di popolazione" dopo l'intervento degli 80 euro. Renzi, nuovamente spazza via notizie e polemiche agostane: "sono chiacchiere d'agosto". Ma non rinuncia a rintuzzare il botta e risposta che va avanti da mesi con i sindacati. "Se i sindacati vogliono un autunno caldo, facciano pure. Gia' l'estate non e' stata un granche'...". .
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