Redazione

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E' secco e negativo il commento della Cgil sulla riforma della pubblica amministrazione, approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Kamsin "Si era e si continua ancora a parlare di una riforma per i cittadini, ma nel decreto legge non si intravvede alcuna misura che possa favorire realmente il rapporto tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni".

Il sindacato esprime "delusione e sconcerto per una riforma annunciata come epocale, ma che vedra' forse la sua attuazione in un tempo piu' lungo, quando si chiarira' quali siano le linee che il Governo vorra' assumere, visto che il disegno di legge con il quale si dovrebbe procedere alla riorganizzazione e' una sorta di 'delega in bianco'".

Secondo la Cgil, "non vi sono norme che semplifichino effettivamente l'accesso ai servizi pubblici e riducano il carico burocratico per i fruitori delle Pubbliche Amministrazioni. Andra' valutato se invece qualche beneficio sia stato previsto per le sole imprese". "Insomma la riorganizzazione ancora una volta viene annunciata, ma viene rinviata ad un tempo futuro e a contenuti che si capiranno in seguito".

"In ogni caso - aggiunge - lo stesso disegno di legge manca di quel coraggio innovativo molto annunciato e fino ad oggi poco attuato, anche nello stesso decreto legge". Secondo la Cgil, alcune innovazioni contenute nel decreto legge vanno poi ben capite per gli effetti che produrranno in materie sensibili (edilizia; ambiente; etc.) o per l'incremento delle tariffe , come nel caso del bollo auto. "Le parole qualita' ed accessibilita' e reale trasparenza non compaiono mai - prosegue - Cio' e' tanto piu' grave nel momento nel quale la risposta alla corruzione dilagante non puo' certo esaurirsi nel pur positivo provvedimento che riguarda l'autorita' anticorruzione. Anzi un coraggio maggiore sulla trasparenza, sulla controllabilita', sul sistema degli appalti sarebbe e continua ad essere necessario".

Zedde

Con l'approvazione del decreto sulla Pubblica Amministrazione novità in arrivo anche per gli avvocati erariali (e delle avvocature pubbliche). Kamsin In particolare il provvedimento varato dal governo Renzi interviene sui compensi professionali, che in caso di sentenze favorevoli sono corrisposti nella misura del 10% (oggi la misura è del 75%).

In altre parole gli avvocati dello Stato vedranno ridotti i compensi professionali con un calo dal 75% al 10% del premio per le liti. Non solo. In tutti i casi in cui il pronunciamento del giudice preveda una compensazione integrale delle spese, compresi i casi di transazione in seguito ad una sentenza favorevole alle amministrazioni, agli avvocati dello Stato non verrà corrisposto il compenso professionale, in aggiunta allo stipendio che percepiscono in qualità di dipendenti.

Nel decreto si prevede anche l'abrogazione dei diritti di rogito del segretario comunale e provinciale e l'abrogazione della ripartizione del provento annuale dei diritti di segreteria.

Zedde

 

- Roma, 14 giu. - Matteo renzi all'assemblea Pd mette in campo una proposta che segna una piccola rivoluzione dopo anni di coesistenza dei due quotidiani Unita' ed Europa nell'area di riferimento del Pd. "Non ci possiamo piu' permettere due giornali diversi, due storie diverse". Il tema, in teoria era stato all'attenzione anche delle segreterie precedenti, ma le situazioni societarie delle due testate, la diversita' di origine e la tradizione storico politica del quotidiano fondato da Gramsci aveva sempre consigliato di soprassedere. Ora, complici i conti non rosei del partito e la crisi dell'Unita', Renzi ha deciso di provare nell'impresa. Obiettivo quello di salvaguardare il piu' possibile i livelli occupazionali, ma anche pensare a far collaborare in un modo o nell'altro le due testate in modo sempre piu' unitario. Nei giorni scorsi per l'Unita', di cui il Pd e' socio di minima minoranza, e' stato avviato dai soci l'iter di liquidazione. Mentre Europa, che riceve i fondi come organo della Margherita, da tempo ha privilegiato l'online rispetto al cartaceo. "Stiamo pensando alla soluzione migliore possibile per affrontare la sfida del futuro" spiega Francesco Bonifazi, tesoriere del partito. Una delle ipotesi a cui si lavora e' di capitalizzare il piu' possibile il brand 'l'Unita'', risolvere il problema dei debiti e sfruttare al meglio il web. Ma nessuno al partito si nasconde che legate alla eventuale fusione dei due giornali ci sono il problema del livello occupazionale da un lato, ma anche le sensibilita' legate alla storia dei due quotidiani dall'altro. "Il punto e' riuscire a voler bene alla nostra storia e chi vuole bene a una storia non la relega in un museo delle cere", ha spiegato Renzi. Insomma, se non si cambia, il rischio di morire e' dietro l'angolo. Per cominciare a valorizzare il brand 'Unita'', intanto, Renzi ha deciso di rilanciare il vecchio nome delle feste di partito: va in soffitta Festa democratica, che non ha mai scaldato gli animi e torna la Festa dell'Unita', con il suo bagaglio di ricordi e suggestioni. Un piccolo colpo per gli ex popolari, ammette scherzando il premier, che riferisce di un 'malore' avuto alla notizia dal suo vicesegretario, Lorenzo Guerini, di tradizione popolare. .

- Roma, 14 giu. - Niente ricatti: sulle riforme si deve andare avanti. E non c'entra nulla la liberta' di coscienza e l'articolo 67: in Commissione si rappresenta il partito, in Aula si esercita il dissenso. Matteo Renzi prende la parola in assemblea per mettere fine alle polemiche. Lo fa a suo modo, snocciolando una "serie impressionante di cose da fare" nei prossimi mesi e rivendicando per se' e per il partito il successo delle europee.

Quel 40 per cento, ribadisce ancora una volta, mette tutti davanti a una grande responsabilita', perche' non e' un punto di arrivo, ma il segno di una scommessa da giocare d'ora in poi: "e' un'attestazione di speranza da parte degli italiani", che impone di mettere da parte quella "malattia delle correnti", il 'cognomificio' che parte dai renziani e porta ai bersaniani passando per altre correnti mutuate da questo all'altro esponente.

Per questo Renzi ricorda che gia' dalla prossima settimana si lavorera' a riforme, pubblica amministrazione, giustizia, senza dimenticare il capitolo Europa e la scuola. L'ordine del giorno dell'assemblea, tuttavia, recita elezione del presidente. Un vertice notturno a palazzo Chigi tra Renzi e il vice segretario Lorenzo Guerini porta a far cadere la scelta sul leader dei Giovani Turchi, Matteo Orfini. Il nome del giovane esponente romano era stato fatto con insistenza nei giorni scorsi e tuttavia la notizia coglie impreparati gli esponenti di Area Riformista.

Indiscrezioni, poi smentite dall'ufficio stampa del Pd, parlano di un ultimo tentativo fatto dalla minoranza per Nicola Zingaretti. Ma quello che non sembra essere piaciuto, come spiegato dal bersaniano Alfredo D'Attorre e' stato il modus operandi: non si e' tenuto conto, ha spiegato il deputato,"dei criteri individuati collegialmente". Ora, rimane il nodo della segreteria per la quale la minoranza di Area riformista lascia carta bianca al premier: "decida Renzi, quello che interessa e' la linea politica, ma non sono piaciuti i toni utilizzati dal presidente dei senatori Luigi Zanda e dallo stesso premier.

Resta da capire quali siano i luoghi di discussione in questo partito", conclude D'Attorre. L'idea del segretario, pero' e' di procedere in settimana al completamento della squadra che guida il partito. Il dissenso interno stenta a salire sul palco, Renzi randella Mineo per la battuta sull'autismo e la platea esulta. Pippo Civati non interviene: "Con questo clima da torcida e' inutile, ma resta il problema della discussione interna". Alla fine Walter Tocci interpreta il disappunto di questi giorni con un intervento molto applaudito: "Caro Matteo, hai dato una sberla alle mosche, qui non c'e' nessuno che vuole conservare il bicameralismo. Occupati di riforme da capo del partito, non da segretario del governo". 

Renzi non replica dal palco, ma tira dritto sulle riforme che sono, spiega, "la precondizione per la crescita", ma anche perche' l'Italia conquisti un ruolo da protagonista in Europa. Alla vigilia del semestre europeo, il capo del governo mostra di avere una road map precisa delle cose da fare e del criterio da seguire: i nomi per il rinnovo delle istituzioni, dal consiglio europeo alla commissione, non sono il problema. La questione e', semmai, cambiare la Ue partendo dalla lotta alla disoccupazione - "c'e' un altra doppia cifra impressionante che ha davanti il quattro ed e' quella della disoccupazione giovanile" - e la scuola per la quale il premier propone, dopo i provvedimenti sull'edilizia, una cura che parta dal valore degli insegnanti: "Non e' possibile che chi si prepara ad entrare in una scuola lo faccia ormai svuotato di entusiasmo e consapevole di non poter nemmeno rimproverare un alunno senza incorrere nelle ire dei genitori".

Rinasce festa Unita', e si pensa alla fusione dei 2 giornali

La 'rivoluzione culturale' di Renzi passa pero' anche per la tv, con la riforma della Rai: cessione di quote di Raiway, riorganizzazione delle sedi regionali, ma soprattutto contenuti perche' "la Rai non e' piu' quella del maestro Manzi, ma e' quella dei politici che impongono i loro giornalisti". L'altra terapia Renzi riguarda la giustizia. Il processo telematico sta per partire, sia per la giustizia civile che per quella amministrativa, ma quello che serve e' altro e parte dal principio di presunzione di innocenza: "Non e' possibile che una persona si senta condannata solo per aver ricevuto un avviso di garanzia". Il garantismo, sottolinea Renzi, deve essere una bandiera, "per porre fine a vent'anni di derby ideologici su questo tema".

Il che non significa impunita', al contrario: Renzi invita ogni cittadino, tanto piu' chi ha incarichi nell'amministrazione pubblica, a "salire i gradini delle procure" non appena ha sentore di un reato che si sta compiendo.

- Roma, 14 giu. - Al via li cantiere di 'Italia Unica'. A presentarlo negli Studios di Roma, l'ex ministro per lo Sviluppo economico del governo Monti, Corrado Passera. "Oggi apriamo il cantiere in cui si lavora insieme. E' l'opposto del partito personale", ha detto Passera. "Sono contrario ai partiti personali perche' molto spesso portano a populismi che sono una malattia grave". No al leader solo che parla "dove non e' tanto una questione di proposte ma di slogan - ha sottolineato - certo, la comunicazione sara' importante, ma concreta, fattuale e controllabile. I populismi se sono solo comunicazione hanno bisogno di dosi sempre maggiori di demagogia. Noi siamo alternativa a tutti i populismi che zavorrano il Paese".

Ha detto ancora Passera sottolineando che: "si vince solo se si fanno squadre fortissime. Nessuno, ha sottolineato presentando il progetto " ci puo' dare garanzie per il futuro. Pero' vogliamo che valgano soltanto regole, merito e che non ci mettiate limiti alle nostre aspirazioni. Non chiediamo garanzie, ma spazio e regole che hanno a che fare - ha ribadito - con il merito e con le competenze".

Il nome del nuovo movimento non e' scelto a caso, ha poi spiegato Passera, perche' "dentro la parola unica c'e' l'amore per il nostro paese, il rispetto e l'orgoglio per la specialita' dell'Italia e l'unita' dell'Italia. Un paese unico al mondo che vogliamo servire e far tornare a essere protagonista". Un paese che per essere rimesso in moto ha bisogno di un calcione perche'con i pizzicotti il gigante della recessione non si batte", ha detto ancora Passera rilanciando la proposta che campeggia nel manifesto di Italia Unica: inserire 400 miliardi di euro per la crescita economica, nel rispetto di vincoli "che ci siamo dati con l'Europa". "Una botta immediata e riforme su tutto per migliorare la vita delle famiglie e delle imprese".

E' critico Passera sulla riforma elettorale: "Abbiamo bisogno di una legge elettorale che favorisca sul serio la partecipazione e la governabilita'. Non l'Italicum che e' Porcellum bis". "Bisogna semplificare le istituzioni" e nella pubblica amministrazione chiarire chi sia il "responsabile ultimo", sottolinea. L'ex ministro dello Sviluppo economico del governo Monti, propone poi un governo "con non piu' di 12 ministeri forti" e sulla modifica del Senato incalza: "una sola Camera, senza pasticci come invece si sta facendo".

Continua con il tema delle riforme l'ex ministro dello Sviluppo economico nell'ambito della presentazione di Italia Unica agli studios di Via Tiburtina. "Bisogna correggere alcune abitudini che non passano con i partiti troppo spesso al servizio esclusivo del loro interesse". "Sanita', Rai e imprese pubbliche non devono essere piu' cosa loro perche' questo e' bene per tutti". E ancora: "bisogna riportare la politica ad uno spirito di servizio togliendo ai partiti quel ruolo sproporzionato" che e' stato affidato loro. "Lo Stato deve occuparsi di regole, programmi e controlli, non deve possedere imprese. Bisogna costruire un Paese nuovo" sottolinea ancora Passera che propone di destatalizzare, come regola generale, tutte le partecipazioni pubbliche anche se e' evidente che ci sono alcune "reti essenziali". "La democrazia ha bisogno di due gambe perche' con una sola non si va da nessuna parte".

Corrado Passera guarda ai moderati dell'area popolare e liberale e presentando il progetto di Italia Unica sottolinea: servono "due grandi partiti che fanno riferimento alle due grandi famiglie europee". E nell'area dei popolari e dei liberali l'Italia ha una presenza "troppo piccola e non sufficientemente appropriata. Li' ci sono radici forti e bellissime", ha osservato Passera citando fra gli altri Einaudi e De Gasperi. "Creiamo queste due gambe. Due partiti a vocazione maggioritaria in grado di contendersi parte del centro e che possono immaginare di collaborare in caso di crisi. Questa - dice ancora - e' una democrazia solida.

Un piccolo partitino di centro non ci interessa, serve un nuovo grande partito orientato allo sviluppo e che rappresenta la maggioranza dei cittadini". Il risultato di Renzi e del Pd al 40% deriva "soprattutto dal fatto che Renzi ha giocato a porta vuota. Non c'era un vero avversario sull'altro fronte che rappresentasse un'alternativa reale e credibile". Lo ha detto Corrado Passera commentando gli ultimi risultati elettorali. "E non dimentichiamo che il 50% dei cittadini non ha votato. Questo e' un urlo del vuoto. Tutti i risultati" ottenuti alle elezioni europee "vanno divisi per due", ha aggiunto. "Il Pd ha addirittura avuto un milione in meno dei voti raggiunti con il 33% di Veltroni. E' stata una netta vittoria ma con il 20% dei cittadini" e con dei voti "alcuni dei quali sono pure in prestito. Mai come oggi viene chiesto di riempire un vuoto - ha detto ancora Passera - e noi dobbiamo farlo".

Continuando l'analis sul risultato delle ultime elezioni europee, l'ex ministro per lo Sviluppo economico del governo Monti ha osservato: "Si e' arrivati al voto dopo una campagna elettorale piena di minacce e avvisi di sfratto, la democrazia e' stata spesso umiliata in un dibattito sterile e il risultato e' stata un'affluenza bassa come non mai. Il post elezioni e' stato peggiore. Ci sono state vanterie da una parte e nessuna autocritica dall'altra". "Non sono d'accordo sulle politiche di questi ultimi quattro mesi - ha detto ancora Passera - quello che e' stato fatto non e' sufficiente.

L'Italia non puo' reggere la politica di questi quattro mesi, figuriamoci se dura per altri anni. Renzi ha saputo imprimere ritto e vivacita' che si erano persi. Ma la vivacita' e' servita in tanti casi a mascherare la fragilita' delle proposte". E ancora: "Renzi ha vinto per degli eventi difficilmente ripetibili: la grande voglia di nuovo, l'operazione degli 80 euro, di tipo elettorale, la sindrome da ultima spiaggia per cui tante persone hanno votato Pd" per timore di Grillo. "Mi aspetto un crescendo di annunci, una sempre maggiore confusione fra titoli delle riforme e risultati, poche realizzazioni e poi una fortissima insofferenza" e allora per "nascondere la mancanza di risultati, si comincera' a parlare di elezioni anticipate. E' una strada gia' scritta". Lo ha detto Corrado Passera nel corso della presentazione del progetto di Italia unica. "Nel frattempo, al grido di 'adesso tocca a noi' vedremo l'occupazione di tutte le posizioni di potere e di sotto potere da parte di questo governo", ha aggiunto l'ex ministro che non ha mancato di osservare: "Addirittura, si sente parlare di partito unico. Italia unica, certo. Ma Pdu, Partito democratico unico, assolutamente no grazie. L'unica giustificazione che permette uno strabordare crescente - ha avvertito - e' che dall'altra parte c'e' il vuoto".

"Il Gattopardo ha ricominciato a colpire. Ha preso le sembianze del ghepardo, perche' va molto piu' veloce ma il risultato e' lo stesso". C'e' "grande rischio di pensare che il cambiamento necessario si sia messo in moto. Vedo un gran susseguirsi di annunci, pochi fatti. Non e' una tecnica inventata da Renzi ma a forza di cio' si e' arrivati a dieci milioni di persone senza lavoro", ha osservato Passera per denunciare che "certe riforme sono fatte per non cambiare niente". E ancora: "Sappiamo che si puo' fare molto di piu'" visto che il giudizio della situazione di partenza "e' molto negativa". .

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