
Eleonora Accorsi
Sono una giornalista freelance. Collaboro con diverse testate e blog nella redazione di notizie ed approfondimenti su materie fiscali e di diritto del lavoro. Dal 2014 collaboro con la redazione di PensioniOggi.it
Pensioni, si accende lo scontro nel Pd sulla riduzione dell'età pensionabile
Martedì, 03 Giugno 2014Duro botta e risposta tra Damiano e Padoan sul capitolo Pensioni. Ad far salire i toni sono state le dichiarazioni del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan che aveva bocciato l'idea di una revisione al ribasso dell'età pensionabile sulla base di quanto sta facendo la Germania e di essere piuttosto favorevole ad un suo graduale innalzamento.
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L' ex ministro del Lavoro Cesare Damiano replica al titolare del Dicastero di Via XX Settembre ricordando che l'attuale sistema, coniato dalla Riforma del 2011, garantisce i conti pubblici ma è insostenibile da un punto di vista sociale.
"Il ministro Padoan sbaglia sul tema delle pensioni. L’età per lasciare il lavoro va abbassata, non aumentata. La “riforma” Fornero dimostra ogni giorno di più di essere un errore. In primo luogo, l’innalzamento a 67 anni dell’età pensionabile blocca l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e contribuisce al loro agghiacciante record di disoccupazione. È un cane che si morde la coda.
"La Germania sta diminuendo l’età pensionabile e l’Italia deve seguire il suo esempio, al contrario di quello che sostiene il ministro dell’Economia. In secondo luogo, i problemi degli “esodati” vanno risolti in tempi brevi: a fine giugno è calendarizzata per la discussione nell’Aula di Montecitorio la proposta di legge unitaria della Commissione Lavoro su questo tema, alla quale va data una risposta da parte del Governo. O si torna alle quote, aggiornate, ante-Fornero, o si introduce un criterio di flessibilità che consenta di accedere alla pensione a partire dai 62 anni. Eludere ancora una volta il problema equivarrebbe favorire l’esplosione di una “questione previdenziale” ormai socialmente insostenibile. Pretendere, come dice giustamente il Premier Renzi, di cambiare la politica europea archiviando il dogma dell’austerità a senso unico, significa seguire la stessa strada in Italia smettendo di fare cassa con lo Stato sociale.
Dl irpef, il rilascio del passaporto sarà più caro
Domenica, 01 Giugno 2014Secondo gli ultimi emendamenti al Decreto Irpef, il contributo amministrativo per il rilascio del passaporto sale da 40,29 a 73,50 euro, al netto del costo del libretto ora anche comprensivo di chip e impronte digitali.
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E' questo il contenuto dell'emendamento, firmato da Giorgio Tonini (Pd), che è stato approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Lo stesso correttivo cancella le misure sulla tassa annuale, anche in questo caso di 40,29 euro, fin qui prevista per i viaggi o gli espatri extra-Ue e introduce un ulteriore balzello di 300 euro sotto forma di «diritti da riscuotere» per il riconoscimento della cittadinanza italiana. Intanto il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ufficializza lo stop all'estensione immediata del bonus Irpef ai nuclei mono-reddito con più figli.
Esodati, Damiano: adesso si può lavorare a soluzione
Domenica, 01 Giugno 2014''E' da tempo che insistiamo sul rischio dello scoppio di una 'questione'' previdenziale. La 'riforma' Fornero sta dimostrando di non funzionare: l'eta' pensionabile a 67 anni tiene lontani i giovani dal lavoro anche per mancanza di turnover e ha creato 'esodati' senza reddito.
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Su questo tema e' prevista entro la fine del mese di giugno la discussione in Aula della proposta di legge presentata unitariamente dalla Commissione Lavoro della Camera. Questo impone al Governo una accelerazione per la soluzione del problema, a partire dall'individuazione delle coperture finanziarie. Accanto a questo non e' piu' rinviabile il tema della ''quota 96'' degli insegnanti, un errore marchiano del Governo Monti che impedisce a 4mila lavoratori del settore di poter andare in pensione''. E' quanto dichiara in una nota Cesare Damiano, Pd, presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
Intanto ieri il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha incontrato prima di partecipare alle celebrazioni per i vent'anni della cooperativa Futura di Bareggio un gruppo di esodati: "Il lavoro che ho chiesto che si faccia è di avere un elenco esatto di tutte le fattispecie e situazioni - ha dichiarato Poletti -. Io sto provando a fare questa operazione per intervenire in una logica di giustizia".
La finalità è quella di fare "una catalogazione puntuale delle situazioni’" per cui, ha proseguito il Ministro "prenderemo le decisioni che saremo in grado di prendere, facendo i conti tra i soldi che ci servono, le norme e i chiarimenti che dobbiamo fare’". "Se ce la facciamo, proviamo a costruire un perimetro dove troviamo la maniera, nel tempo, di sistemare tutti a partire da quelli che, ovviamente, hanno il problema prima", ha concluso Poletti.
Esodati, pubblicato il decreto per il sostegno al reddito delle mensilità residue del 2014
Sabato, 31 Maggio 2014Il provvedimento integra il Dm 76353/2013 ed autorizza l'Inps ad erogare le mensilità residue relative all'anno 2014 che erano rimaste scoperte dal precedente provvedimento.
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Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri è stato finalmente pubblicato il Decreto del Ministero del Lavoro n. 79413 che autorizza l’INPS ad erogare il prolungamento di tutela del reddito in favore dei lavoratori esodati che, una volta esaurito il periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà, non hanno potuto accedere alla pensione per effetto della “Manovra Tremonti” (legge 122/2010). Come noto tale manovra (e successive modifiche) aveva esteso il periodo di attesa tra la maturazione del diritto alla pensione e la sua effettiva erogazione.
In riferimento alle nuove decorrenze delle pensioni, sia di vecchiaia sia di anzianità, la riforma prevista dalla legge 122/2010 contemplava la possibilità di non applicare la nuova finestra mobile (lasciando quindi sopravvivere le vecchie quattro finestre) ai seguenti lavoratori, nel limite di un contingente di 10 mila soggetti:
a) collocati in mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010 e che maturassero i requisiti di pensione entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità;
b) collocati in mobilità lunga per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010;
c) che al 31 maggio 2010 (entrata in vigore del dl n. 78/2010) erano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore.
Per questi lavoratori, i quali avessero maturato i requisiti per la pensione dal 1° gennaio 2011 ed entro il periodo di fruizione delle prestazioni a tutela del reddito, la riforma della legge 122/2010 delegava a un apposito decreto (lavoro ed economia) di disporre norme in deroga, e in via alternativa alla non applicazione della finestra mobile, la concessione del prolungamento delle prestazioni stesse a tutela del reddito già in fruizione, per il tempo necessario a raggiungere la decorrenza della pensione sulla base della nuova finestra mobile, nel limite comunque di una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data riferita alle finestre previgenti e la data di decorrenza della pensione sulla base della finestra mobile.
La proroga - Il Dm 79413/2014 va ad integrare il precedente provvedimento (Dm 76353/2013) con il quale era stata concessa la proroga del sostegno al reddito ai lavoratori che avessero avuto la decorrenza del trattamento pensionistico, calcolato con le regole antecedenti alla Riforma del 2010, nell'anno 2013. Tale provvedimento aveva tuttavia limitato l'erogazione della tutela solo sino al 31.12.2013.
Con il decreto apparso ieri in Gazzetta l'Inps viene autorizzato a coprire le mensilità residue che "debordano" nell'anno 2014: "il prolungamento del sostegno al reddito e’ concesso limitatamente alle mensilità residue nell’anno 2014 e relative al prolungamento degli interventi di sostegno al reddito autorizzati con decreto interministeriale n. 76353 del 16 ottobre 2013".
L’Inps è stato pertanto autorizzato ad erogare, nel limite di spesa di euro 11.879.108,00, il prolungamento dell’intervento di tutela del reddito in favore dei lavoratori esodati rientranti nel decreto che abbiano presentato domanda per il pensionamento sulla base delle disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima dell’entrata in vigore del citato Dl 78/2010.
Jobs Act, Poletti: saremo rapidi nell'approvazione dei decreti attuativi
Sabato, 31 Maggio 2014''Appena la legge delega sul lavoro sarà approvata faremo i decreti attuativi''. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell'assemblea di Confindustria.
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Quanto alle aperture del presidente di Viale dell'Astronomia, Giorgio Squinzi, sul contratto a tempo indeterminato il ministro ha detto che va reso competitivo ''abbassando i costi specialmente in entrata, perché se vogliamo che diverse forme di contratto, in maniera equilibrata, svolgano la propria funzione, debbono essere comparabili e utilizzabili per la logica organizzativa delle imprese e quindi - ha continuato - un buon contratto a termine venga affiancato ad un buon contratto a tempo indeterminato che diventa competitivo perchè nella fase di avviamento è meno costoso''.
''Noi pensiamo che serva una riforma dei contratti, una radicale semplificazione e che nella delega sta scritto quello che pensa il governo. Questo è quello che abbiamo detto e che faremo'', ha affermato poi Poletti, aggiungendo: "Siamo nella convinzione tutti che i problemi sono molto difficili ma le condizioni per rilanciare il nostro Paese ci sono. Oggi tutti i soggetti in campo devono giocare la loro partita, il governo con le riforme, perchè è il momento di farle sia in Europa che in Italia, e gli imprenditori per la loro parte. A me pare ci siano le condizioni e la convinzione di un cambio di passo -ha concluso Poletti- altrimenti c'è la stasi o una ripresa talmente lenta da non creare lavoro e questo è il grande problema che abbiamo davanti''.
Jobs Act - Damiano: non sia toccato l'articolo 18
Sul disegno di legge delega per la Riforma del Mercato del Lavoro torna anche Cesare Damiano: "condivido il fatto che la Delega, attualmente in discussione al Senato, rivesta una importanza fondamentale perché completa l’intervento sul lavoro recentemente definito dal Decreto Poletti. Il contratto di Inserimento a tempo indeterminato dovrà essere fortemente incoraggiato attraverso sconti fiscali robusti e mirati alle imprese. Il periodo di prova iniziale dovrà avere come obiettivo la stabilizzazione, soprattutto per i giovani. Se il centrodestra intende utilizzare la Delega per cancellare l’Articolo 18, noi ci opporremo. Le soluzioni della legge Fornero definite “pasticciate e incerte” sono il frutto di un duro compromesso avvenuto già nella scorsa legislatura.
Se qualcuno intende superare quella soluzione, anche noi avanziamo una proposta: torniamo alla situazione ante-Fornero che prevedeva semplicemente il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa. Non vorremmo che, come è stato fatto dal centrodestra sul Decreto lavoro, anche la Delega diventasse un’occasione di campagna elettorale fuori tempo e di basso profilo. Del resto, come testimoniano i recenti risultati delle europee, il tentativo di spacciare il Decreto lavoro come una propria vittoria non ha portato fortuna al centrodestra. Tutti sanno che gli imprenditori non ritengono l’Articolo 18 un argomento degno di particolare attenzione: altre sono le priorità, a partire da una drastica riduzione del costo del lavoro".