Pensioni, con l'invalidità oltre l'80% c'è l'uscita anticipata

Domenica, 12 Ottobre 2014

Sono una lavoratrice invalida al 100% con 59 anni e 25 anni di contributi. Sono stata all'Inps per capire quando potrò andare in pensione ma non hanno saputo indicare concretamente se io posso optare per la pensione a 55 anni prevista dalla legge 503/1992. Come stanno realmente le cose? Avrò la penalizzazione perchè ho meno di 62 anni? Preciso che sono titolare di assegno di invalidità. Grazia Kamsin La risposta è positiva. Anche dopo la Riforma Fornero è possibile attivare l’articolo 1, comma 8, del Dlgs 503/1992, il quale prevede che gli invalidi in misura non inferiore all’80 per cento - che lavorano nel settore privato - accedono alla pensione di vecchiaia con i requisiti previgenti la riforma Amato del 1992.

A decorrere dal 2013, il requisito anagrafico richiesto è pari a 55 anni e tre mesi (60 anni e 3 mesi per gli uomini), mentre la decorrenza del trattamento pensionistico avverrà non prima di dodici mesi, a causa del differimento dovuto alla finestra mobile, che, nel caso in esame, continua a trovare applicazione. Naturalmente non troveranno applicazione le penalità previste per pensionamenti anticipati rispetto ai 62 anni.

La normativa sopra richiamata è valevole esclusivamente per gli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria (Ago) per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti. Pertanto il beneficio non è applicabile nei confronti dei lavoratori autonomi e dei lavoratori del settore pubblico. In alternativa si ricorda che, dopo tre riconoscimenti consecutivi dell'assegno di invalidità, questo viene confermato automaticamente, ferme restando le facoltà di revisione e, al compimento dell'età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti, viene trasformato d'ufficio in pensione di vecchiaia.

Zedde

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