Opzione donna

Giovanni, hai poi ricevuto risposta?
La mia ricerca non ha dato esiti positivi , ho trovato due circolari nelle quali però non si fa riferimento alla tipologia di calcolo per iinpdap ma è valida per assicurati inps e , poichè il periodo di riferimento è 10 anni (1995-:-1986), non fa alcun cenno ad eventuale assenza di retribuzione nel decennio.
Comunque te le allego, nel caso potessero servirti, come riferimento, per chiedere ad inps le eventuali circolari emesse, allora , da inpdap sulla questione.

Buongiorno a tutti,
trasmetto di seguito copia della pec inviata a dc.pensioni ed all'ufficio segreteria
Spett.le

INPS
Segreteria Generale del Presidente

Dr. Boeri

e p.c.

Direzione Centrale Pensioni
Via Ciro il Grande, 21
00144 Roma

Buonasera,

Premetto che stò scrivendo in nome e per conto di mia moglie, di seguito Vi espongo la sua attuale situazione:

- Età 58 anni;
- In pensione da due mesi col regime "Opzione Donna";
- Anni lavorati 36 ( di cui 18 settore privato dal 1974 al 1991 e 18 settore scuola dal 1997 al 2016)
- Il periodo privato è stato girato dall'INPS all'INPDAP alla data del 21/12/2007 per un montante di euro 68.705,01, rivalutati al 21/12/2007 ad euro 71.433.76 come da dichiarazione INPS del 19/09/2012;
- Pensione liquidata euro 400,59 Lordi mensili;
- Calcolo ipotetico effettuato dal Patronato Inca con il regime " Opzione Donna" euro 900,00 netti mensili;

A seguito di quanto suesposto volevo cercare di capire il perchè di questa enorme differenza, che secondo chi ha disposto la pensione, deriva dal fatto che mia moglie ha avuto un periodo di disoccupazione
(di sicuro non per sua volontà) dal 1992 al mese di agosto 1997 e in virtù del fatto che per il settore pubblico non ci sono altri modi per ricostruire il periodo antecedente il 1996, viene fatto un calcolo medio
di quanto versato di contributi per gli anni 1993/1994/1995; nel caso di mia moglie essendo stata disoccupata l'aliquota media sarebbe 0, di conseguenza avrebbe lavorato e versato i relativi contributi
per non ricevere nulla in cambio e dopo 36 anni di lavoro prendere una pensione più bassa di quella sociale/vecchiaia ( dove prima del 1990 bastavano 15 anni di lavoro)

A questo punto mi sorge il dubbio e la speranza che l'impiegato in questione non abbia applicato in modo corretto tutte le disposizione applicative della legge, visto che per ricostruire quanto versato nel periodo
antecedente il 1986 c'è la dichiarazione dell'INPS che riporta tutti i dati necessari al calcolo, o quantomeno che nel famoso software dell'Inps ex Inpdap usato per il personale del settore scuola, esista un BUCO
e non sia stato previsto che una persona durante la sua vita lavorativa possa essere stato disoccupato per gli anni che vanno dal 1993 al 1995.

Tengo a precisare che ho cercato in tutti i modi di avere delle risposte scritte e/o tutte le disposizioni applicative delle legge, ottenendo come unica risposta verbale che era stata applicata la normativa corretta.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e disponibile ad inviare tutta la documentazione necessaria a chiarire il tutto, in attesa di un cortese cenno a riscontro, colgo l'occasione per inviare distinti saluti

Giovanni Montagner

cell. 3400811333

P.S. se non dovessi ricevere alcuna risposta entro 10 giorni sarà mia cura inoltrare agli organi di informazione una relazione che porti a conoscenza di qualsiasi lavoratore (dipendente statale) a cosa rischia di
incorrere accedendo alla pensione con il regime " Opzione Donna"

Giovanni, scrivi a boeri ed anche a dc pensioni
Direzione centrale Pensioni
00144 - ROMA - Via Ciro il Grande, 21
Tel. 0659051 - 0659054480 - Fax 0659647063
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

evidenzia la problematica e chiedi se l'impiegato/a ha applicato correttamente le disposizioni attuative della legge e , in caso affermativo, quali? (messaggi e circolari), in pratica ribalti il problema.
puoi anche provare con una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., però la pec sortisce effetti migliori.
Credo che la problematica sia di interesse generale, anche se riferita a pochi, quindi è indispensabile fare chiarezza.

Io userei per scrivere a Boeri questo indirizzo:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Buongiorno,
ringrazio tutti per le risposte e confido in pablito se trova le circolari applicative per avere qualcosa in mano per replicare, nel frattempo chiunque abbia nomi e/o indirizzi pec da consigliarmi per rendere pubblica la nostra situazione, mi farebbe una grossa cortesia.

Ad esempio al Presidente Boeri a che indirizzo pec si può inviare affinchè non vada persa?
e così via
Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti
Giovanni

Handy, infatti non bisogna trattenersi nell'evidenziare lo schifo che proviamo per queste ingiustizie