età pensione professore universitario

Grazie delle informazioni! Purtroppo da tutto quello che leggo in giro temo anch'io che valga l'età Fornero, a meno di non avere 42 anni di contribuzione (che io non avrò mai).

Per me quota 100 non è in discussione, al momento ho 55 anni e 25 di contributi... Tu sei messo meglio, ma bisogna vedere se l'opzione quota 100 esisterà ancora nei prossimi anni: vista la situazione disastrosa dei conti pubblici, non sarei sicuro che resterà confermata anche in futuro. Te lo auguro.

Nel mio caso l'unica possibilità per anticipare un minimo il pensionamento potrebbe essere il cumulo dei contributi nella gestione separata, cioè quella dei lavoratori autonomi, nella quale ho versato dei contributi prima di entrare all'università e alla quale sono ancora iscritto. In pratica potrei chiedere di cumulare lì tutti i miei contributi, in tal modo verranno calcolati tutti col sistema contributivo ma in cambio si ottiene un anticipo di 3 anni sull'età pensionabile Fornero (quindi si esce a 64 anziché a 67).

Teniamoci in contatto, adesso che so che scrivi anche tu guarderò più spesso questa discussione

Io ho avuto due risposte diverse:
Ufficio docenti= 65 + 20
Ufficio pensioni = Legge Fornero secca (67 anni)

L'applicazione della Fornero mi è stata confermata da un avvocato e consulente del lavoro, e anche dall'Inps, che però ha fatto emergere dubbi sia di fronte ai diversi messaggi che inviavo rifacendomi a normative che loro nemmeno sembravano conoscere (e infatti prima mi ha risposto l'Inps toscana, poi quella nazionale). Alla fine ho parlato di persona con un funzionario di Siena che è la sede competente nel mio caso: era sicuro dell'applicazione della Fornero ma mi ha promesso che si sarebbe informato sul piano nazionale.
Naturalmente è impegnatissimo per la questione quota 100, quindi oggi provo a ricontattarlo....anche se ci spero poco
Io ho 62 anni e solo 33 di contribuzione e mi sarebbe andata benissimo la prima proposta di quota 100 (64 +36), perché per altri due anni posso anche starci...

Grazie tante di aver risposto, teniamoci in contatto

Leggo adesso questo tuo messaggio, e anche l'altra discussione che hai aperto, ma purtroppo non ho nessuna novità. Pensavo di informarmi presso i miei uffici ma ancora non ho avuto modo di farlo (e tutto sommato neanche la motivazione, visto che ahimé mi mancano ancora alcuni anni per arrivare ai fatidici 65).
A te cosa hanno detto?

Gentile Mario 333,
Ho aperto oggi una discussione sull’età pensionabile del professori associati. Hai novità rispetto ai tuoi post del febbraio 2018?
Grazie

Grazie per la risposta, ma purtroppo il dubbio mi resta.

Il brano dell'INPS che riporti, e che avevo consultato, dice che IN ALTERNATIVA ai limiti di legge i professori possono essere assoggettati alla Fornero; limiti che, in base al nostro particolare ordinamento, sono di 70 anni per gli ordinari e per gli associati assunti dopo il 2005, e di 65 anni per i ricercatori e per gli associati assunti ante 2005. A questi 65 anni si potevano aggiungere, prima, un triennio di fuori ruolo e un biennio facoltativo di trattenimento in servizio, entrambi oggi definitivamente aboliti, come spiega anche l'INPS. Dunque i 65/70 non sono più incrementabili con queste opzioni.

Il punto è cosa succede se, arrivati ai 65, non si hanno i requisiti per la pensione anticipata, cioè i 41 anni di contributi.

Il DL 101/2013 (“limiti massimi di permanenza in servizio dei dipendenti pubblici”) dice che la legge Fornero va interpretata nel senso che per i dipendenti pubblici il limite ordinamentale previsto dai singoli settori di appartenenza per il collocamento a riposo d’ufficio, NON E' MODIFICATO dall’elevazione dei requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia e costituisce limite non superabile se non per consentire all’interessato di conseguire la prima decorrenza utile della pensione ove essa non sia immediata; se invece a qualsiasi titolo il lavoratore ha diritto a pensione, deve cessare immediatamente dal servizio.
Questo punto è ribadito dalla circolare 2/2005 (www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dip...rcolare-n-2-del-2015) e dall'INPS (www.inps.it/Messaggi/Messaggio%20numero%...del%2015-05-2012.htm), che conferma che il datore di lavoro pubblico deve far cessare il rapporto qualora risulti raggiunto il limite di età previsto dall’ordinamento di appartenenza, purché al raggiungimento di tale limite il dipendente abbia i requisiti per il trattamento pensionistico, anche se conseguiti dopo il 31/12/2011.

Citando queste fonti, molte università dicono che a 65 anni si è messi in pensione purché si abbiano almeno 20 anni di contributi (o addirittura 15 se si hanno contributi ante 1992). Altre università invece dicono che bisogna arrivare comunque ai requisiti anagrafici previsti per le pensioni di vecchiaia, quindi 66/67 anni.
Probabilmente questa discrepanza tra le informazioni fornite dagli atenei non viene notata da nessuno, perché di solito i professori vogliono continuare a lavorare il più possibile, come tuo fratello
Per me che invece vorrei andarmene il prima possibile, anche due anni di differenza peserebbero...

Grazie ancora per la cortesia e la competenza!

Mario, da quanto apprendo dal sito ufficiale inps di cui riporto stralcio di interesse e link (www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=46847) , il limite anagrafico richiesto è quello stabilito per la quasi totalità dei lavoratori

stralcio
.......La pensione di vecchiaia

Il personale docente delle Università è collocato a riposo d'ufficio dall'amministrazione di appartenenza al compimento del limite di età previsto dalla legge. Tali limiti, diversi per ciascuna carriera universitaria, sono specificati in dettaglio più avanti. La facoltà di essere trattenuti in servizio oltre i predetti limiti di età è stata abrogata.
In alternativa, i docenti universitari possono accedere al trattamento pensionistico al limite di età meno elevato previsto per la generalità dei lavoratori e quindi, secondo la riforma Monti-Fornero, a decorrere dal 1° gennaio 2012 con un'età anagrafica di 66 anni. Dal 1° gennaio 2013 i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia sono adeguati agli incrementi della speranza di vita secondo le regole vigenti per la generalità dei lavoratori. I requisiti contributivi minimi richiesti per il diritto alla pensione sono di 20 anni.
In definitiva occorre raggiungere l'età di 66 anni e 7 mesi (entro il 2018) oppure 67 anni entro il 2020. Dal 2021 la stima per l'aspettativa di vita è di tre mesi (da confermare), per cui nel biennio 2022/2023 si salirà a 67 anni e tre mesi.
Il limite di 65 anni è invece quello in cui gli associati (come potrai leggere) vengono messi fuori ruolo e "potranno" restare in servizio per altri 3, che diventano 5 per gli ordinari....infatti a mio fratello che è ordinario bisogna spararlo ah aha ah