APE Volontaria [Discussione Unificata]
- cochise
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Pensare che chi legifera lo fa con l'ottica della programmazione e', purtroppo, non rispondente al modus itagliano.
I nostri politici ragionano solo nell'ottica della convenienza,ovviamente personale, dettata dalle esigenze delle prossime elezioni siano esse amministrative, politiche europee o referendarie.
Il tutto è ampiamente dimostrato dal pressapochismo con cui sono stati redatti i testi delle leggi riferite a cumulo, ape, precoci etc etc.
L'unica cosa chiara e' che per usufruire del bonus bebè o "cultura", non è influente il reddito.
W l'itaglia
Grande Guerriero e Capo Apache, membro storico di PensioniOggi.it
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- fab63
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Lo so che è un abuso e l'ho scritto apposta: se ci ho pensato io, chissà in quanti lo avranno fatto... ed è plausibile che il governo lasci questo "buco" nella normativa? Temo, ahimè, che questo sia un segnale che indica chiaramente che non è intenzione del governo rendere strutturale l'APE!giorgione ha scritto: Ciao Fab63 sull'ipotesi che diventi strutturale non ho la palla di vetro ma credo che ci siano buone possibilità soprattutto considerato che dal 2019 si uscirà a 67 anni. Anzi io credo che in occasione della prossima estensione verrà ridotto il requisito contributivo da 30 a 20 anni per consentire alle donne di accedere (loro sono le grandi escluse in quanto non hanno il maturato contributivo minimo).
Quanto alle ipotesi per accedere all'APE sicuramente si può decidere di farsi licenziare (occhio però che non sempre è facile perchè il datore deve pagare un ticket di migliaia di euro e non sempre è disponibile) prendere la Naspi per due anni e poi dopo tre mesi prendere l'ape sociale. E' un abuso della normativa ma comunque è una strada possibile.
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- giorgione
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Quanto alle ipotesi per accedere all'APE sicuramente si può decidere di farsi licenziare (occhio però che non sempre è facile perchè il datore deve pagare un ticket di migliaia di euro e non sempre è disponibile) prendere la Naspi per due anni e poi dopo tre mesi prendere l'ape sociale. E' un abuso della normativa ma comunque è una strada possibile.
Collaboro con il patronato INAS di Padova
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- fab63
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- fab63
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fab63 ha scritto: Perdonatemi, la mia è solo curiosità e questo è solo un intervento ipotetico e molto futuribile.
La premessa è che io ho "solo" 30 anni circa di contributi e 53 anni di età.
La seconda premessa è: Ammettiamo che l'APE social diventi "strutturale" e che dunque passi da sperimentale per i prossimi due anni a "definitiva".
Leggo che per averne diritto basta, tra gli altri requisiti, essere disoccupato e senza sussidi da almeno 3 mesi.
La considerazione che mi viene immediata è la seguente:
io dovrei andare in pensione con un po' meno di 44 anni di contributi e dunque me ne mancherebbero 14. Se tra 8 o 9 anni, mi "dovessero" licenziare o dovessi dimettermi per giusta causa (per esempio perchè gli stipendi ritardano), avrei accesso alla Naspi (o a quel che ci sarà) penso per un paio di anni (o meno). Cessata la Naspi, basterebbero 3 mesi di disoccupazione per rientrare nel requisito di cui sopra e chiedere i 3,7 anni di APE SOCIAL gratis... A prescindere da tutte le considerazioni etico e morali possibili... cosa c'è di sbagliato in questo discorso? Sarebbe veramente così o "è troppo bello per essere vero"?
Chiedo perdono se mi cito da solo, ma la mia domanda sembra caduta nel nulla.
Capisco che possa sembrare provocatoria, ma è un dubbio che sicuramente sarà venuto a molti e di cui sicuramente il legislatore dovrà tener conto se l'APE dovesse diventare strutturale. Quella di questi 2 anni infatti è arrivata tra capo e collo e tra mille incertezze e non ha dato tempo e modo alle persone di sviluppare strategie: o ti trovavi con i requisiti o era praticamente impossibile costruirseli.
Ma... se l'Ape dovesse diventare strutturale -e non vedo perchè non dovrebbe diventarlo, altrimenti avremmo compiuto l'ennesima ingiustizia generazionale avvantaggiando SOLO le classi del 1952, 53, 54 e 55- e il requisito per ottenere la social rimanesse quello dei 3 mesi di disoccupazione NON coperta da sussidio, ognuno potrebbe farsi 2 conti e smettere di lavorare facendo combaciare le date:
A 63 anni hai diritto all'ape social?
Bene, intorno ai 60 anni (58, 59... dipende dai risparmi che hai da parte), ti fai licenziare e campi con la Naspi eventualmente integrata attingendo al tfr.
2 anni dopo finisci la Naspi
fino a 63 anni vai avanti con il tfr incassato al momento del licenziamento o attingendo ai tuoi risparmi privati (la durata di questo periodo è ovviamente legata alla disponiobilità della persona) e finalmente quando compi 63 anni hai tutti i requisiti per chiedere l'APE social.
Può essere così semplice e lineare?
O il fatto che sia così semplice depone a sfavore della possibilità che l'APE diventi strutturale???
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- fab63
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La premessa è che io ho "solo" 30 anni circa di contributi e 53 anni di età.
La seconda premessa è: Ammettiamo che l'APE social diventi "strutturale" e che dunque passi da sperimentale per i prossimi due anni a "definitiva".
Leggo che per averne diritto basta, tra gli altri requisiti, essere disoccupato e senza sussidi da almeno 3 mesi.
La considerazione che mi viene immediata è la seguente:
io dovrei andare in pensione con un po' meno di 44 anni di contributi e dunque me ne mancherebbero 14. Se tra 8 o 9 anni, mi "dovessero" licenziare o dovessi dimettermi per giusta causa (per esempio perchè gli stipendi ritardano), avrei accesso alla Naspi (o a quel che ci sarà) penso per un paio di anni (o meno). Cessata la Naspi, basterebbero 3 mesi di disoccupazione per rientrare nel requisito di cui sopra e chiedere i 3,7 anni di APE SOCIAL gratis... A prescindere da tutte le considerazioni etico e morali possibili... cosa c'è di sbagliato in questo discorso? Sarebbe veramente così o "è troppo bello per essere vero"?
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