APE Volontaria [Discussione Unificata]

Giovanni, hai perfettamente ragione.
Tutto è mirato a ridurre la platea degli aventi diritto, senza alcuna osservanza di alcun criterio di giustizia, ma solo nell'ottica delle lotterie e gioco d'azzardo che costituiscono il caposaldo della nuova costituzione itagliana.

E' impressionante, direi italico, come stia passando senza troppo rumore, eppur di gente ne è passata dai sindacati per farne richiesta, quella discriminante che esclude l'accesso all'APE SOCIAL chi ha avuto l'ultimo contratto di lavoro a tempo determinato; ma i lavoratori a tempo determinato non hanno gli stessi doveri di quelli a tempo indeterminato? E allora perché non dovrebbero avere gli stessi diritti? Aver lavorato a tempo determinato o a tempo indeterminato, modalità di rapporto di lavoro previste dal nostro ordinamento, non può produrre differenze sul piano giuridico, riconoscendo diritti a taluni, negandoli ad altri. Uno avrebbe dovuto sognarsi l'avvento dell'Ape social a queste condizioni e non avrebbe dovuto lavorare una volta chiusa l'azienda, da tempo indeterminato. E' vergognoso ma non gliene frega niente a nessuno a cominciare dai sindacati. Che vergogna.

giampaolo54 ha scritto: Sono troppo d'accordo con te.
Ancora più inaccettabile se sei disoccupato da tre anni e ti paghi i contributi volontari.

Ancor di più, quando i soldi x le banche li trovano in un battir baleno e, senza battere ciglio e decreto attuativo in dieci giorni.... questo ti fa rivoltare la coscienza.

Infami e dir poco.

Ti capisco Gianpaolo, io sono già un anno da disoccupato e senza dignità e orgoglio dei miei 39 anni di lavoro alle spalle. Poveri giovani non ci pensano a cosa gli si aspetta in futuro....... NIENTE!

Sono troppo d'accordo con te.
Ancora più inaccettabile se sei disoccupato da tre anni e ti paghi i contributi volontari.

La preclusione di poter accedere all'Ape Social, come sembra che sia, avendo avuto l'ultimo rapporto di lavoro a tempo determinato è una discriminante su cui anche i sindacati non hanno battuto ciglio; fermo restando le altre condizioni; è assolutamente anticostituzionale escludere chi magari pochi anni prima è stato si licenziato e, in particolare chi è già prossimo alla pensione, è solo riuscito a ricollocarsi con contratti a termine; anzi proprio per la precarietà di chi si ritrova in queste condizioni avrebbe dovuto avere almeno pari possibilità di accedere all'Ape Social se non essere addirittura avvantaggiato. Ma su questo proprio nessuno si sta sbattendo. E questa è l'Italia.

giorgione ha scritto:
Quanto alle ipotesi per accedere all'APE sicuramente si può decidere di farsi licenziare (occhio però che non sempre è facile perchè il datore deve pagare un ticket di migliaia di euro e non sempre è disponibile) prendere la Naspi per due anni e poi dopo tre mesi prendere l'ape sociale. E' un abuso della normativa ma comunque è una strada possibile.

Ma davvero il datore di lavoro deve pagare per licenziarti???
Comunque questo si bypassa facilmente: o ti proponi per pare tu il ticket al posto del datore o dai le "dimissioni per giusta causa" che sono equivalenti al licenziamento, dicendo che sei stato costretto perchè il datore non ti pagava lo stipendio da alcuni mesi...

Comunque, ripensandici non sono troppo d'accordo che questa strategia sia un abuso. Penso piuttosto che sia uno dei 2 modi possibili per sfruttare una possibilità: il primo modo è trovandoti casualmente nelle condizioni per sfruttarla il secondo modo è ricercando appositamente le condizioni necessarie, ovviamente in maniera "paralegale".
Del resto la legge dice soltanto che per avere l'ape devi aver perso il lavoro e avere esaurito i sussidi da più di 3 mesi, non dice se i requisiti ti devono piovere dal cielo o se puoi procurarteli apposta...