Redazione

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- Roma, 3 giu. - La maggioranza del Pd sembra stringere, secondo quanto si apprende, sul modello francese per la riforma del Senato. Lo fa nel corso di un'assemblea degli eletti a Palazzo Madama che si sta svolgendo ora. Dopo l'emendamento Marcucci- Mirabelli che ha aperto all'ipotesi sostenuta dai riformisti, c'e' chi non esclude che in questa direzione si possa arrivare anche a un emendamento del relatore di maggioranza. Sul tappeto resta pure l'ipotesi dell'elezione di secondo grado dei nuovi senatori attraverso un listino separato, contestualmente ai consiglieri regionali.

Nel Pd si discute, sempre secondo quanto si apprende, della definizione dell'elettorato passivo e dell'elettorato attivo. Se l'assemblea degli elettori sara' costituita, questo e' il ragionamento, da consiglieri comunali, consiglieri regionali e deputati di ogni Regione, bisogna confrontarsi su chi costituira' la platea degli eletti: solo i consiglieri regionali o anche i sindaci di capoluogo di provincia? E se si decidera', invece, che tutti possono essere eletti, chi avra' in capo l'indennita' nell'eventualita' di un sindaco di un piccolo Comune scelto per palazzo Madama? Stamane, intanto, il ministro Boschi ha incontrato la presidente della commissione Affari costituzionali e relatrice con il leghista Roberto Calderoli, del ddl sulle riforme. Lo stesso ministro dovrebbe vedere oggi Forza Italia e le regioni in vista del termine per le proposte di modifica al testo che scade alle 18. Intanto, i democratici, avrebbero chiuso la partita sui 21 senatori di nomina del presidente della Repubblica: non piu' 21 ma 5 sarebbe l'orientamento sulla proposta da avanzare. Resta comunque il fatto che il senatore Vannino Chiti ha preparato i suoi emendamenti firmati dagli ex M5S e che la Lega ha annunciato una mole enorme di proposte di modifica se non si arriva all'accordo, pronta, in caso contrario, a depositare solo le proposte a firma congiunta dei due relatori al provvedimento, Finocchiaro-Calderoli.

FI, IL MODELLO FRANCESE E' INACCETTABILE

"La riforma del Senato 'alla francese' e' inaccettabile". E' questa la posizione di Forza Italia, espressa dal capogruppo al Senato, Paolo Romani. Sul modello francese oggi si e' confrontato il gruppo Pd di palazzo Madama, con una proposta dei 'Riformisti democratici' su cui c'e' stata anche l'apertura dei senatori Marcucci e Mirabelli, che hanno presentato un documento in questa direzione. .

- Roma, 3 giu. - Operatori che subiscono la concorrenza sleale e "consumatori che si illudono di consumare prodotti 'made in Italy' ignorando l'effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti. Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia e' prodotta per un terzo con grano saraceno". Eccolo li',: incardinato nella proposta di legge numero 1407, lo scivolone dei deputati grillini su cui sghignazza la Rete. E' nella premessa alla proposta di legge anti-contraffazione dei prodotti agroalimentari. Su Twitter l'hashtag e' #granosaraceno e le risate (amare) sono garantite. Il testo di legge porta le firme degli onorevoli Gallinella, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gagnarli, L'Abate, Lupo, Parentela, Sarti, Bonafede, Ferraresi, Agostinelli, Businarolo, Micillo e Turco. Tutti pronti a difendere l'italianita' della pasta dal grano saraceno. Che sia poi coltivato in Valtellina non rileva: e' comunque un'insidia (extracomunitaria) all'italianita' del prodotto. La proposta, in verita', e' vecchiotta: porta la data del 23 luglio scorso e finora aveva goduto dell'oblio. Oggi, appena pubblicata su Twitter, e' diventata 'virale'. L'hanno letta tutti, ma per giocarci su. Si va da chi auspica l'immediata "espulsione dell'ambasciatore saraceno" a chi avverte anche che "la zuppa inglese e' emblema della terra d'albione capitalista". Per non parlare dell'inquietante "insalata russa". "Ma dai... Ogni giorno e' il primo d'aprile con il #M5S. Perche' quella del #granosaraceno e' una bufala vero?" si chiede @chia... e nessuno ha avuto il coraggio di disilluderla. C'e' anche chi aspetta "il parere di Salvini sul grano saraceno che viene a rubare il lavoro". C'e' perfino chi chiede un "DDL contro il bacio alla francese" e l'amarissimo "se non sedessero in Parlamento...". .
- Roma, 3 giu. - Lo sciopero indetto dai sindacati Rai per il prossimo 11 giugno e' "illegittimo". Secondo quanto apprende l'Agi, infatti, la Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha appena deliberato l'illegittimita' dell'agitazione nell'azienda pubblica. .

- Bruxelles, 3 giu. - La Commissione europea ha ribadito la necessita' che l'Italia decida gia' nel 2014 "sforzi aggiuntivi" per riuscire a raggiungere l'obiettivo a medio termine di un pareggio strutturale del bilancio pubblico, ma al tempo stesso ha aperto la porta a una possibile deroga per il raggiungimento di tale obiettivo nel caso le condizioni congiunturali lo richiedessero. Da Roma, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan si dice "fiducioso" che gli obiettivi di bilancio saranno raggiunti senza ulteriori interventi e comunque, aggiunge, le stime di Bruxelles "non tengono conto di alcune voci relative alle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio e a maggiori introiti, come quelli attesi dalle privatizzazioni".

Tornando alle "Raccomandazioni specifiche per paese", passaggio decisivo del cosiddetto "semestre europeo" stabilito dalla nuova governance Ue, l'esecutivo di Bruxelles ribadisce la necessita' di andare avanti con "l'ambizioso programma di riforme strutturali", in particolare quelle che avranno "un impatto positivo sulla crescita economica potenziale riducendo eventualmente il rapporto debito pubblico/Pil nei prossimi anni", ma stima "leggermente ottimistico" lo scenario macroeconomico "sul quale si fondano le proiezioni di bilancio" e riscontra una differenza di 0,6% del Pil fra l'aggiustamento strutturale prospettato per quest'anno (0,1%) e quello richiesto (0,7%). Per questo, la Commissione ritiene "che siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformita' ai requisiti del patto di stabilita' e crescita".

Il vicepresidente Olli Rehn, appena rientrato dal congedo elettorale, ha ribadito l'apprezzamento per le riforme avviate, definendole "considerevoli" e auspicando uno "slancio piu' intenso per creare le condizioni per una ripresa forte e duratura nella crescita e nella creazione di posti di lavoro". L'Italia, ha ricordato, fa parte, con Slovenia e Croazia dei paesi per i quali si e' individuato uno squilibrio macroeconomico eccessivo e quindi "l'attuazione delle riforme avviate sara' monitorata" da Bruxelles. Alla richiesta, contenuta nel documento di programmazione economica del governo, di ottenere tempi piu' lunghi per il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio, la Commissione non ha detto no: fino a ieri sera, nella bozza del documento era invece contenuta una frase che bocciava tale richiesta, a causa del "rischio del mancato rispetto degli obiettivi di riduzione del debito come risulta dalle ultime previsioni".

La frase e' stata cancellata, per iniziativa del vicepresidente Antonio Tajani che ha fatto presente ai colleghi i risultati del voto in Italia. "Ora - ha detto Tajani commentando il risultato - sta al governo cogliere il messaggio della Commissione". Rehn ha poi precisato che "rinviare il raggiungimento dell'obiettivo a medio termine del pareggio strutturale non metterebbe l'Italia in una buona condizione rispetto agli impegni che ha sottoscritto e che sono sanciti nella sua stessa Costituzione" e che la "riconsiderazione automatica della richiesta sarebbe possibile" se la situazione dell'economia italiana dovesse peggiorare. "La ripresa e' ancora molto fragile - ha detto - se l'Italia dovesse tornare in recessione tutte le regole dovrebbero essere riviste da cima a fondo".

Per questo, e ricordando che proprio il debito pubblico e' "la principale causa di vulnerabilita' dell'economia italiana, il principale ostacolo alla ripresa e alla creazione di posti di lavoro", Rehn ha ribadito che l'Italia deve "mantenere la coerenza della disciplina di bilancio" facendo "congrui sforzi strutturali" per risolvere questo problema ed e' quindi importante che "mantenga un livello di consolidamento del bilancio continuo ma che sia anche favorevole alla crescita". In particolare, Rehn ha citato la "razionalizzazione della spesa pubblica e della politica fiscale", sottolineando che deve essere mantenuta "la pratica della disciplina sui conti pubblici, rafforzando le misure adottate o pianificate come le privatizzazioni.

- Roma, 2 giu. - "Altri partiti hanno chiesto formalmente un incontro, tra questi Alternativa per la Germania, che Grillo dovrebbe incontrare la prossima settimana. Le nomine europee saranno assegnate entro il mese di giugno e per non perdere il treno vanno valutate le diverse possibili alleanze nei prossimi giorni e poi messe in votazione in Rete". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. L'Afd (Alternative fur deutchland) e' una forza politica dall'ideologia fortemente euroscettica che propone il referendum per approvare l'uscita dall'euro e la possibilita' di creare unioni monetarie alternative all'euro. .
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