Redazione

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- Roma, 30 mag. - Da lunedi' 9 a giovedi' 12 giugno il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sara' in visita nella Repubblica Socialista del Vietnam, nella Repubblica Popolare Cinese e nella Repubblica del Kazakistan. Queste le tappe, informa una nota di palazzo Chigi: lunedi' 9 Hanoi, martedi' 10 Hanoi - Shanghai - Pechino, mercoledi' 11, Pechino, giovedi' 12 - Pechino - Kazakistan. .
- Roma 30 mag. - Dopo l'approvazione di ieri alla Camera dei Deputati, la proposta di legge sul divorzio breve incontra i primi ostacoli al Senato. Il deputato del Nuovo centrodestra, Alessandro Pagano afferma che: "Votando a favore del 'divorzio breve' la Camera ha varato un provvedimento che obiettivamente, purtroppo, finira' per ledere i soggetti piu' deboli, ossia i figli minori e il coniuge economicamente e socialmente piu' fragile che le statistiche all'unanimita' ci dicono essere, nella stragrande maggioranza dei casi, donne". "E' quanto meno contradditorio - rileva Pagano - che il Parlamento si sia in questi mesi letteralmente stracciato le vesti a proposito dell'escalation di violenze nei confronti delle donne, e poi altrettanto disinvoltamente, a cuor leggero, abbia approvato un provvedimento che di fatto pone le donne che vivono situazioni di difficolta' all'interno della coppia in una condizione di debolezza e paura estrema. Senza contare le terribili conseguenze, a livello psicologico, affettivo, cognitivo, sui bambini a causa della scelta del legislatore di privilegiare la fretta anziche' la riflessione della coppia". "Abbiamo dunque il dovere - aggiunge - di impedire che il testo licenziato dall'Assemblea di Montecitorio diventi legge e la possibilita' ci e' data al Senato dove il provvedimento e' stato trasmesso per la seconda lettura. Al Senato daremo battaglia fino alla fine, certi che la composizione e i numeri della maggioranza a Palazzo Madama, ben diversi da quelli della Camera, faranno la differenza. Come Nuovo Centrodestra non dobbiamo mai dimenticare che al cuore delle nostre battaglie politiche c'e' la famiglia e che siamo chiamati a difenderla ogni qualvolta, come nel caso del 'divorzio breve', anziche' essere tutelata e favorita vengono invece create le condizioni per distruggerla", conclude. .

- Roma, 30 mag. - Il premier Matteo Renzi prosegue il suo giro d'orizzonte per mettere a punto l'agenda delle riforme delle prossime settimane dopo il successo alle elezioni europee. Stamane Renzi ha ricevuto a palazzo Chigi i ministri della P.a. Marianna Madia, della Giustizia Andrea Orlando, della Cultura Dario Franceschini e dei Trasporti Maurizio Lupi. In mattinata a palazzo Chigi e' giunto anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Nei giorni scorsi il premier aveva incontrato il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano. .

- Roma, 30 mag. - Nigel Farage "non e' come lo descrivono, cosi' come non sono ne' fascista ne' nazista, come mi descrivono i giornali italiani". Cosi' Beppe Grillo parla al giornale britannico 'Telegraph' e spiega che con il leader dell'Ukip non c'e' ancora nessun accordo. "L'incontro era solo per conoscerci" ha sostenuto Grillo. Poi ha sottolineato che ci sono alcuni punti in comune come sull'immigrazione dove anche Farage "vuole controllare i flussi come noi: non e' vero che e' un razzista". Il leader dell'Ukip, Nicol Farage, ha "senso dell'umorismo e dell'ironia", ha poi aggiunto Beppe Grillo, in un passaggio dell'intervista al quotidiano britannico 'Telegraph'. "Non cambieremo il nostro programma - detto - non cambieremo le nostre idee, ma si parla di concetti come democrazia diretta, quindi abbiamo qualcosa in comune".

Grillo, che comunque ha spiegato che sull'alleanza la parola passera' alla Rete, ha pero' messo in evidenza che "con 17 parlamentari, se vuoi formare un gruppo autonomo, sei fuori". Si intensificano intano le voci di dissenso da Grillo nel Movimento. Ieri Beppe Grillo ha scritto su Facebook: "C'e' chi ha chiesto le mie 'dimissioni' (non si sa da cosa). Il tempo e' dalla nostra parte". Poi ha linkatp ad un articolo sul suo blog firmato da Aldo Giannuli nel quale lo storico e saggista spiega perche' "Grillo non si deve dimettere".

"Si stanno levando molte voci che chiedono le 'dimissioni' di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche diparlamentari del M5s o ex del movimento) - scrive Giannuli - anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, piu' o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse 'vinto'. Bene, allora discutiamone. In primo luogo: dimettersi da cosa? Grillo non ha cariche formali nel M5s, non ne e' il segretario - sottolinea Giannuli - per cui la richiesta di dimissioni puo' significare solo che deve smettere di parlare e magari chiudere il suo sito. Mi sembra una richiesta eccessiva, che non si puo' fare neanche al leader piu' sconfitto del sistema solare: ma, allora, fatte le dovute proporzioni, uno come Veltroni cosa avrebbe dovuto fare? Per non dire di Paolo Ferrero".

Vito Crimi: no faide interne, Grillo-Casaleggio non si discutono

"Io non so quale film stanno guardando i giornalisti, resta il fatto che dentro questo film noi ci siamo e ho impressione ne stiano guardando un altro. Sentiamo parlare di 'bufera nel M5S' e di 'faide interne', ma da lunedi' siamo tornati a lavorare e vediamo solo persone sorridenti che si sono rimesse sotto a lavorare come e piu' di prima". Lo scrive su Facebook Vito Crimi, senatore ed ex capogruppo del M5S a palazzo Madama. "Nessuno ha mai messo in discussione Beppe e Gianroberto - assicura - lo sport nazionale di tirar fango sul M5S continua". "Abbiamo lavorato su centinaia di emendamenti al testo del governo sulle riforme - prosegue Crimi - stiamo ragionando sul decreto Irpef (quello del bonus 80 euro e non solo), audizioni varie al Copasir e altre Commissioni di inchiesta, e non abbiamo neanche il tempo di scatenare faide. Tanto per farvi un esempio, riunione del Senato di ieri su due ore e mezzo totali ne abbiamo impiegate quasi due per discutere dei lavori d'Aula e dei provvedimenti in esame e solo in parte, alla fine, si e' discusso di voto e risultati alle europee, ma rispetto a questo c'era una serenita' e una concordia che non avevo visto prima".

"Si parla di dossier anti-Grillo - aggiunge - sono tutte chiacchiere, si tratta di alcune considerazioni fatte da qualcuno che ha espresso una sua opinione su alcuni aspetti comunicativi che possono aver condizionato il voto. E' una ipotesi, una opinione, ne condivido una parte ma non tutto. Ciascuno di noi e voi avra' fatto le sue considerazioni, ma sono considerazioni in quanto e' impossibile determinare con certezza come si e' mosso l'elettorato, e anche i sondaggi di analisi del flusso di voti se ci azzeccano come i sondaggi pre elettorali... stiamo freschi!". Intanto il deputato dissidente M5S Tommaso Curro' scrive su Twitter: "M5S, giovedi' 29 mag '14, aula Tatarella, assemblea M5S Camera: finalmente torna il mio movimento 5 stelle. Ora si riparte forti e uniti".

- Roma, 29 mag. - Infuriati. Cosi' sarebbero, secondo quanto si apprende, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio con lo staff della comunicazione della Camera che ha fatto un'analisi del voto, messa nero su bianco e illustrata ieri sera ai deputati riuniti in assemblea. A far "trasalire" il leader M5S e il cofondatore, e' stata - secondo quanto viene riferito - un'analisi che fa fare "una figuraccia al Movimento" parlando di parlamentari che sembrano "saccenti, non umili e poco affidabili" e "non adatti al governo". Oltre a tirare in ballo l'"uomo forte" che gli italiani cercherebbero ancora oggi in Renzi cosi' come, in passato, in Berlusconi. E Mussolini. Ma l'irritazione di Casaleggio nascerebbe anche dal fatto che il documento chiede di puntare di piu' sulla televisione per poter arrivare all'agognato 51%. Un'indicazione che va in netto contrasto con quanto suggerito invece, all'indomani dell'esito elettorale, proprio da Casaleggio che aveva sollecitato ad essere meno presenti in tv. Tra l'altro, sempre secondo quanto si apprende, sempre Casaleggio non avrebbe voluto un 'quartier generale' a Roma, in un albergo dell'Eur, dove, con tanto di sala stampa, i 5 stelle avrebbero aspettato i risultati. Che pero' sono stati al di sotto delle aspettative. "Troppa attenzione mediatica" era stato sottolineato. Ad alimentare il caos in casa 5 stelle, c'e' anche il fatto che l'analisi del voto sia stata elaborata solo dallo staff comunicazione della Camera. Documento, tra l'altro pubblicato, su qualche quotidiano e oggi a disposizione delle agenzie di stampa, ma che ai deputati non e' stato consegnato. Questa analisi, quindi, e' stata elaborata soltanto dall'ufficio comunicazione M5S dei gruppi di Montecitorio e del Senato - dove i senatori 5 stelle hanno iniziato la loro riunione per un'analisi del voto - ed anche in questo comparto si registra una certa "irritazione". Rocco Casalino, che e' il coordinatore della comunicazione sia di Camera sia del Senato, di fatto sembra sia stato 'bypassato' e in queste ore, secondo quanto si apprende, starebbe cercando un chiarimento con i colleghi della Camera. A complicare il quadro, c'e' anche un'altra analisi, fatta dalla 'tv coach' Silvia Virgulti che ieri sera, in assemblea dei deputati, ha puntato il dito contro quella che ha definito "comunicazione negativa di Grillo" e sul fatto che "Casaleggio, vestito di scuro e con quel cappellino, ha mandato un "messaggio inquietante e non rassicurante". Mentre, cosi' racconta oggi qualche deputato 5 stelle, i parlamentari sarebbero stati "promossi" perche', avrebbe detto la Virgulti, "se non fossero andati in giro per le piazze, il Movimento 5 stelle avrebbe preso un risultato ancora peggiore". Un deputato critico ammonisce: "Basta con 'sta presunzione dei superpoteri, che noi siamo i rappresentanti dei cittadini e loro no.. Non e' cosi' di fatto. Bisogna rispettare il voto dell'elettorato". Ai deputati e' stato spiegato che la comunicazione puo' avvenire "per giudizi o per contenuti" e che M5S finora ha comunicato per giudizi: l'obiettivo, viene spiegato, e' di comunicare da ora in poi per contenuti per convincere gli elettori a votare M5S. Un pomeriggio 'caldo', quindi con deputati e senatori alle prese con le rispettive assemblee di gruppo, in vista di quella assemblea congiunta della prossima settimana. Il clima e' abbastanza avvelenato, anche se oggi molti dicono che non dovrebbero esserci strappi, non foss'altro perche' non sono previste votazioni ma solo l'avvio del dibattito. Al Senato, Paola Taverna fa la sua analisi: "Mi pare evidente - spiega - l'informazione e' stata tutta pro-Renzi. E gli italiani non sono pronti... perche' noi siamo oltre". Ma che cosa ha sbagliato il Movimento 5 stelle in campagna elettorale? "Forse abbiamo avuto toni eccessivi", ammette la stessa 'pasionaria' Taverna.
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