Sblocca Italia, arriva il bonus per chi concede in affitto un immobile nuovo

Venerdì, 10 Ottobre 2014
Una norma del decreto legge Sblocca Italia concede un beneficio fiscale sino a 60 mila euro, ripartibile in otto anni, per coloro che concedono in locazione un immobile nuovo ad uso residenziale. Il canone di locazione non deve essere superiore a quello previsto per le locazioni a canone concordato, per quelle in edilizia convenzionata, ovvero a canone speciale.

Kamsin Deduzione dal reddito del 20 per cento a favore di chi, al di fuori di un'attività commerciale, acquista dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017 un alloggio da un'impresa di costruzione o di ristrutturazione per destinarlo alla locazione a canone concordato per una durata minima di otto anni. E' quanto prevede l'articolo 21 del decreto legge 133/2014 (denominato anche "Sblocca Italia") per favorire l'acquisto e la locazione delle unità immobiliari di nuova costruzione.

Si tratta questa di una novità presa in prestito dalla legge "Scellier" francese, la quale dall'inizio del 2009 consente una deduzione del 25% dal reddito imponibile sul valore di acquisto di immobili dati in locazione (tetto massimo di 300.000 euro, quote di nove anni). La detrazione, oltralpe, è scesa al 13% nel 2012, ma è risalita al 18% nel 2013, e tale aliquota varrà fino al 2016. Vediamo dunque quali sono i requisiti per fruire di questa agevolazione.

La deduzione spetta nella misura del 20 per cento del prezzo di acquisto dell'immobile nel limite massimo di 300mila euro (deduzione massima quindi pari a 60mila euro), è ripartita per un periodo di otto anni con quote annuali di pari importo. La deduzione spetta anche nel caso in cui sia lo stesso contribuente a sostenere le spese per la costruzione dell'immobile su una propria area edificabile, ovvero nel caso di acquisto o realizzazione di ulteriori abitazioni da destinare alla locazione.

La legge prevede che sia possibile ottenere la deduzione in tre casi: a) acquisto di immobili a destinazione residenziale di nuova costruzione ovvero oggetto di ristrutturazione edilizia cedute da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie ovvero da quelle che hanno effettuato i predetti interventi; b) costruzione di un'unità immobiliare a destinazione residenziale su aree edificabili già possedute dal contribuente prima dell'inizio dei lavori o sulle quali sono già riconosciuti diritti edificatori; in tal caso le spese di costruzione su cui calcolare la deduzione sono attestate dall'impresa che esegue i lavori;  c) acquisto o realizzazione di "ulteriori" unità immobiliari da destinare alla locazione.

Per un singolo contribuente dovrebbe inoltre essere possibile beneficiare della deduzione anche sommando i tre casi, fermo restando il limite massimo complessivo di spesa di 300mila euro.

Non solo. Per fruire della deduzione l'immobile, entro sei mesi dall'acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, deve essere dato in locazione per almeno otto anni continuativi; tuttavia, il beneficio non si perde nel caso in cui la locazione si interrompa, per motivi non imputabili al locatore, ed entro un anno venga stipulato un nuovo contratto; l'immobile deve avere destinazione residenziale e non appartenere alle categorie catastali A/1 (abitazione di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici); l'immobile non deve essere ubicato nelle parti del territorio destinate ad usi agricoli (zone omogenee classificate E ai sensi del D.M. n. 1444 del 1968); l'immobile deve conseguire prestazioni energetiche certificate in classe A o B; il canone di locazione non deve essere superiore a quello previsto per le locazioni a canone concordato, per quelle in edilizia convenzionata, ovvero a canone speciale; tra locatore e locatario non devono sussistere rapporti di parentela entro il primo grado.

Come accennato la deduzione è ripartita in otto quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d'imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione. Considerando che, come detto, il tetto alla deduzione è di 60mila euro, la quota massima deducibile all'anno è di 7.500 euro. La legge precisa inoltre che la deduzione non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per le medesime spese ma non precisa con esattezza quali agevolazioni fiscali sono precluse dall'utilizzo della deduzione. Ad esempio dovrà essere chiarito se il beneficio possa essere cumulato con il bonus del 36-50% previsto dalla disciplina vigente per gli acquisti di fabbricati a uso abitativo ristrutturati (per i quali, a determinate condizioni, gli acquirenti degli immobili hanno diritto a una detrazione da ripartire in 10 anni).

Per la fruizione del beneficio i contribuenti dovranno tuttavia attendere la pubblicazione di un decreto interministeriale Trasporti-Economia che individuerà le modalità applicative del beneficio.

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