
Fisco
Addio a Tasi ed Imu dal 2015. Ecco la nuova tassa comunale
Entro la fine della settimana il Governo indicherà il progetto per accorpare Imu, Tasi ed imposte sul suolo pubblico. I sindaci saranno liberi di aumentare o tagliare a proprio piacere i tributi locali.
Kamsin "Se local tax deve essere che lo sia fino in fondo" ha detto a chiare lettere il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. Dalla metà del prossimo anno partirà una delle misure piu' volte annunciate da Renzi, il nuovo tributo unico comunale, destinato a radunare sotto la stessa sigla Tasi, Imu, Tosap (l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico) e, forse ma non subito, la Tari sui rifiuti.
La local tax cancellerebbe con un colpo di spugno anche la Tasi a carico degli affittuari, che in questi mesi si è rilevata una seccatura, più per calcolarla che per gli importi in larga misura modesti. Della tassa unica il governo ne ha già cominciato a discutere con l’Anci, l'obiettivo è arrivare entro la fine della settimana ad un testo definitivo e metterlo con un emendamento nella legge di stabilità.
Anche se le difficoltà legate ai meccanismi di calcolo del gettito potrebbero alla fine consigliare un «emendamento annuncio», con data di avvio e contorni della riforma, rimandando i dettagli della stessa a qualche altro provvedimento applicativo.
Ad ogni modo emergono i primi punti fermi della nuova imposta comunale sugli immobili. Con la local tax le addizionali Irpef dovrebbero essere "statalizzate". Il gettito rimarrebbe invariato ma ad incassare sarebbe, quindi, l’amministrazione centrale. Come contropartita del mancato gettito dell’Imu su capannoni, alberghi e centri commerciali, circa 4 miliardi e mezzo che oggi vanno allo Stato e che domani sarebbero incassati dai Comuni.
Il nuovo calcolo dell'Imu dal 2015 - Nelle bozze dell'esecutivo c'è l’ipotesi di riprodurre il modello Imu, con una detrazione fissa di 200 euro e una di 50 per ciascun figlio con meno di 26 anni che risiede nell'immobile adibito ad abitazione principale del nucleo familiare. L'ipotesi detrazioni fisse piace a Renzi soprattutto perchè evita di lasciare mano libera ai comuni, che sulla Tasi sono riusciti a produrre la bellezza di 100mila combinazioni diverse di pagamento. Ai comuni sarebbe lasciata, comunque, la massima autonomia impositiva pur con l'individuazione di una forchetta entro la quale i Comuni potranno scegliere liberamente l'aliquota da applicare suddivisa tra abitazioni principali ed altri immobili.
A ben vedere, quindi, il passaggio di consegne tra il binomio Imu-Tasi e la nuova imposta comunale rischia di non tradursi in alcun vantaggio per il portafoglio dei contribuenti. Ma il premier è oramai deciso a togliere alibi ai Comuni lasciando loro massima autonomia, sapendo che saranno poi i cittadini elettori a non fare sconti.
Zedde
Tasi, Imu: il Governo conferma la nuova imposta unica sugli immobili
Fioccano gli emendamenti al Ddl Stabilità. L'esecutivo conferma l'obiettivo di unificare dal prossimo anno la Tasi e l'Imu per semplificare la vita dei contribuenti. Previsto il ritorno ad aliquote standard e detrazioni fisse sull'abitazione principale.
Kamsin Per la legge finanziaria sarà un mese e mezzo di cammino parlamentare difficile, con imboscate possibili ovunque, e tanti temi spinosi da sciogliere, ad iniziare dalle tasse sulla casa, Tfr e fondi pensione, e le risorse per gli ammortizzatori sociali.
Oggetto di moltissime proposte di modifica è comunque la nuova local tax, che dovrebbe di nuovo superare Imu e Tasi. Il governo vorrebbe far scattare il nuovo regime già dal 2015, ma il semplice accorpamento delle due imposte farebbe solo resuscitare la vecchia Imu. Si vorrebbero ripristinare anche gli sgravi per i figli, e cogliere l’occasione per trasferire ai Comuni anche il gettito dell’Imu sui capannoni, eliminando la loro compartecipazione all’Irpef. Il testo definitivo del provvedimento per ora non c'è. Il Governo ha infatti ancora dei giorni per presentare i suoi emendamenti al testo di legge di stabilità e per svelare la carte.
Ad ogni modo l'obiettivo dell'esecutivo è unificare, dal prossimo anno, la Tasi e l'Imu ed introdurre una local tax affidata ai Comuni. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale il nuovo prelievo risulterebbe dalla somma delle attuali aliquote Imu e Tasi (il cui tetto complessivo è al 10,6 per mille ma incrementabile di un ulteriore 0,8 per mille). Per le prime case invece l’ipotesi più probabile è il ripristino della detrazione standard già prevista per l’Imu (200 euro più 50 per ciascun figlio convivente con meno di 26 anni) che però potrebbe essere accompagnata da altre forme di sgravio affidate ai Comuni e basate comunque sull’indicatore Isee. La conseguente riduzione del prelievo sulle case di più basso valore catastale (fino all’azzeramento) sarà compensata da un innalzamento dell’aliquota standard, che arriverebbe ad un valore intermedio tra il 3,3 per mille (massimo) applicato quest’anno e il 4 per mille dell’Imu 2012.
L'imposta per gli inquilini - Un altro aspetto su cui il prossimo anno può portare novità è quello degli inquilini: se oggi questi pagano un quota oscillante tra il 10 ed il 30% dal prossimo anno Renzi ha indicato di voler cancellare la quota a loro carico per gli immobili ad uso abitativo e confermarla invece - con alcune modifiche- per gli immobili delle imprese come i negozi. In queste situazioni il contributo dell’inquilino sarebbe accompagnato dall’assorbimento nell’imposta unica di tributi minori come quelli sulle affissioni.
Vista l’esigenza di fare presto per il primo anno l'unificazione dell'imposizione fiscale sugli immobili dovrebbe essere solo parziale, includendo l’unificazione tra Imu e Tasi e il sostanziale ritorno ad una detrazione standard per le abitazioni principali. Resterà fuori, pertanto, la Tari, la tassa sui rifiuti, dato che le modalità di calcolo sono diverse (per questa imposta non si prende, infatti, in considerazione la rendita catastale dell'immobile), e il Governo ha intenzione di agganciare l'imposta alla quantità di rifiuti prodotti con tempi più lunghi di studio.
Zedde
Fisco, Orlandi: "stop agli scontrini fiscali e meno blitz sul territorio"
I blitz stile Cortina andranno in soffitta, il 730 precompilato consentirà di aiutare i contribuenti a districarsi tra le scadenze e la burocrazia. È quanto ha annunciato la direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel rapporto sul fisco presentato in Parlamento questa settimana. Kamsin "Sulle imprese minori è in corso una profonda riflessione, ha sottolineato la direttrice dell'Agenzia delle Entrate, che punta ad una completa ricostruzione del rapporto di fiducia con le pmi". L'obiettivo infatti, è quello di aumentare la tracciabilità dei pagamenti, archiviando le certificazioni cartacee, bollate come inefficaci, e abbandonando i controlli sul territorio che rischiano di essere controproducenti.
Anche se non ci sono tempi certi la direttrice ha sottolineato come sia necessario cambiare passo, "costruendo un rapporto di informazione trasparente e più scambio con i contribuenti. Una parte del piano è già individuato nella legge di stabilità. Del resto con la manovra arriveranno forme più avanzate di comunicazione anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali. Inoltre, verrà estesa l'operatività del ravvedimento operoso in modo da incentivare i comportamenti virtuosi dei contribuenti.
Riforma del Fisco: meno blitz e piu' tracciabilità - Per tale ragione, sottolinea la Orlandi, l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti, "anche mediante l'utilizzo di nuove tecnologie, tutti gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili al medesimo contribuente, acquisite direttamente o pervenute da terzi, e le informazioni utili a quest'ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d'affari, valore della produzione e relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquistati e posseduti". In tal modo, prosegue la Orlandi, saranno possibili nuovi flussi di dati che consentono al contribuente di assolvere correttamente a monte i suoi obblighi fiscali, accompagnandolo nei momenti precedenti e successivi alla presentazione della dichiarazione.
Sul fronte della delega fiscale la direttrice ha ricordato come il prossimo passo è quello di metà novembre in cui verrà definita una nuova normativa in materia di abuso di diritto, senza però determinare un affievolimento nella lotta l'elusione.
Zedde
Imu 2015, così cambierà la tassazione sugli immobili
Arriva il via libera dell'esecutivo all'introduzione della local tax dal prossimo anno. L'unificazione dell'imposizione fiscale sugli immobili potrebbe essere introdotta con un emendamento del governo alla legge di Stabilità, come ha confermato ieri il sottosegretario Delrio. Kamsin Sicuramente, con la modifica, il governo punta a rendere un po’ più facile la vita dei contribuenti sommando Imu e Tasi, per la generalità degli immobili, e ripristinando per le abitazioni principali una tassazione progressiva grazie al ritorno di un sistema di detrazioni simili a quello usato con l’Imu.
Tra le modifiche presentate dal Pd c'è anche il tentativo di porre rimedio ad una stortura dell’attuale Imu alla quale sono sottoposti, in quanto equiparati ad immobili, i cosiddetti “macchinari bullonati” delle imprese. Con la conferma di ieri dal 2015 si dovrebbe dunque andare verso una sola tassa unica comunale che ingloberà Imu, Tasi, Tosap (la tassa sul suolo pubblico), i passi carrai e i diritti sulle pubbliche affissioni. Per l'invio del bollettino precompilato direttamente a casa dei cittadini ci vorrà però un altro anno di attesa. La nuova tassa, oltre ad accorpare i tributi attuali, attribuirà ai sindaci anche la quota erariale del 7,6 per mille di Imu che oggi viene pagata dai capannoni, alberghi e centri commerciali. Un tesoretto che vale oltre 4,5 miliardi di euro e verrà scambiata con l'attribuzione allo stato del gettito derivante dall'addizionale Irpef.
La suddivisione dell’imposta tra chi possiede l’immobile e chi lo occupa, introdotta parzialmente con la Tasi, verrebbe invece meno per l’abitazione principale.
In tutto gli emendamenti presentati in comissione alla Camera (il termine per la presentazione scadeva ieri) sono 3.703, di cui circa 1.000 vengono da Pd. Ma come di consueto per le novità più rilevanti si dovranno attendere i testi del relatore e dell’esecutivo.
Zedde
Imu-Tasi, Ok del governo all' accorpamento dal prossimo anno
Dal 2015 via libera all'introduzione di una tassa unica comunale che ingloberà Imu, tasi, Tosap (la tassa sul suolo pubblico), i passi carrai e i diritti sulle pubbliche affissioni. E' quanto, in sintesi, ha confermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della XXXI assemblea nazionale dell'Anci che si è tenuta ieri.
Ma per l'invio del bollettino precompilato direttamente a casa dei cittadini ci vorrà però un altro anno di attesa in quanto ci vorranno dei tempi tecnici per adeguare la normativa. La nuova tassa, oltre ad accorpare i tributi attuali, attribuirà ai sindaci anche la quota erariale del 7,6 per mille di Imu che oggi viene pagata dai capannoni, alberghi e centri commerciali. Un tesoretto che vale oltre 4,5 miliardi di euro e verrà scambiata con l'attribuzione allo stato del gettito derivante dall'addizionale Irpef.
I tempi per l'introduzione della misura saranno, quindi, brevi. A dirlo è il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, che ha annunciato la presentazione di un emendamento alla legge di stabilità. Dobbiamo decidere se la portata dell'intervento sia limitata ad un ricompattamento delle norme oppure se fare qualcosa di più ambizioso riguardo ai flussi finanziari. Di certo, ha concluso Zanetti, il binomio Imu-tasi che ci siamo trovati è improponibile.
Zedde
Zedde
Regimi dei minimi 2015, tassa all'8% per le partite Iva? Forse
Cambio di rotta per la tassazione agevolata prevista dalle partite Iva nella legge di stabilità. Palazzo Chigi potrebbe infatti accogliere una serie di emendamenti promossi dal sottosegretario dell’Economia, Enrico Zanetti, per riscrivere la norma accentuando i vantaggi fiscali ai "lavoratori della conoscenza", quelle partite Iva come designer, grafici, comunicatori, informatici, che rischiano invece di essere penalizzati dalla formulazione contenuta nella manovra. Kamsin Attualmente la Stabilità prevede una tassazione forfettaria del 15 per cento con un tetto del reddito, però, a 15 mila euro. Accanto a questo, la stessa norma, prevede una decontribuzione che, tuttavia, riguarderebbe solo artigiani e commercianti.
"Nella Manovra si prevede che i liberi professionisti e i free-lance avranno la possibilità di accedere a una tassazione flat al 15 per cento ma fino ad un imponibile di 15mila euro. In pratica la metà della di quanto prevede attualmente la legge" ha indicato Zanetti. Ma con il ritocco proposto "l'imponibile viaggerebbe tra i 26 e i 30 mila euro e l'aliquota, aggiunge il sottosegretario, verrebbe ritoccata, ma non dovrebbe comunque superare l'8 per cento". In tal modo si eviterebbe di estromettere da un sistema agevolato un gran numero di lavoratori che meritano e necessitano sostegno.
Del resto, la previsione contenuta nella legge di stabilità, rischia di penalizzare proprio i lavoratori della conoscenza. Soprattutto i più giovani. Oggi, per i primi cinque anni di attività e fino al compimento dei 35 anni, l’aliquota forfettaria prevista è del 5 per cento. Dieci punti più bassa di quella prevista nella manovra dal governo. La proposta Zanetti prevede di alzare quindi al 7-8 per cento, rendendola però permanente e non più limitata per cinque anni. Ed anche la soglia di reddito verrebbe aumentata da 15 mila e 30 mila euro. Per garantire che il costo dell’operazione (circa 900 milioni di euro) non salga, l’emendamento prevede l’eliminazione della decontribuzione (che vale circa 500 milioni e che comunque riguarderebbe solo commercianti e artigiani). La palla ora spetta a Palazzo Chigi che dovrà confermare le modifiche.
Zedde