
Redazione
Renzi: fondi Ue spesi male? E' vero, ma stiamo rimediando
Mercoledì, 13 Agosto 2014- Milano, 13 lug. - "In tutti i 28 Paesi si inviano documenti e si ricevono risposte con le critiche" e poi si fa il punto. Lo ha detto Matteo Renzi, in merito ai rilievi della Commissioni Ue al piano italiano sui fondi europei 2014-20.
Expo: Renzi, 1 maggio 2015 "no gufi day"
Commissione: nessun rischio che Italia perda 40 miliardi
"Quello che si sta facendo da Palazzo Chigi: si sta iniziando a tagliare soldi delle Regioni che non spendono e metterli nelle scuole". "Spendere meglio i fondi europei e' un obiettivo di questo governo", ha assicurato Renzi, spiegando che "i fondi europei negli ultimi anni e decenni l'Italia li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto".
Delrio: su fondi accordo vicino, opportunita' non rischio
Parlando dell'Expo, il premier ha detto che "il primo maggio 2015 non sara' solo il 'no gufy day', sara' il giorno in cui chi ha lavorato e costruito qualcosa si sentira' partecipe della vittoria dell'Italia. Chi fa oggi bene il suo lavoro - ha aggiunto - dara' una mano non al governo, ma all'Italia".
E' molto probabile che il capo del governo si rechera' in serata al Quirinale per un incontro con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per un giro d'orizzonte sulla situazione politico-economica dell'Italia. Renzi, infine, ha confermato di aver incontrato ieri il presidente della Bce Mario Draghi.
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Martedì, 12 Agosto 2014- Roma, 12 ago. - Una polemica agostana, di quelle fatte per riempire il vuoto lasciato dalle grandi questioni: Matteo Renzi liquida cosi' la querelle aperta dal suo alleato di governo Angelino Alfano. Il quale aveva auspicato l'abolizione dell'Articolo 18 dello statuto dei Lavoratori, e riaperto in questo modo una discussione che in Italia dura dal 2003.
Il premier usa, in un'intervista a Millennium, toni che ammettono poche repliche, e pazienza se dall'Ncd (il partito di Alfano) gli rispondono abbastanza piccati. Per lui la questione e' riconducibile al genere "totem ideologici", ragion per cui e' meglio andare a rivedere - semmai - tutto lo Statuto. Anche perche', a riguardo, il Presidente del Consiglio sostiene che il suo governo le cose le ha gia' fatte.
Esiste il decreto presentato dal ministro Poletti, che avrebbe gia' fruttato la creazione di ben 108.000 nuovi posti di lavoro. Quindi revisione dello Statuto che porta la firma di Gino Giugni, pensando "alla ragazza di 25 anni che non puo' aspettare un bambino perche' non ha le garanzie minime". Rientrera' tra le riforme da decidere tutti insieme, magari con FI? In questi giorni molti segnali sono stati registrati dalle parti dei berlusconiani, magari per allargare la stessa maggioranza di governo ad un ex Cavaliere che gia' dialoga con Renzi in materia di Costituzione e legge elettorale.
Ma il premier esclude ogni ipotesi aperturista: l'accordo del Nazareno vale solo ed esclusivamente per le gia' citate Costituzione e legge elettorale. Per l'economia ognuno per la sua strada. E' un'intervista dal sapore programmatico, quella di Renzi. Che si pone addirittura in minoranza nel suo stesso partito su un tema delicato come quello delle preferenze. "Non la considero un punto centrale - spiega - ma non ho cambiato idea tant'e' che ho proposto piu' volte di mettere le preferenze, in splendido isolamento, perche' i miei amici di partito hanno sempre detto che sono fonte di corruzione. Ma a mio giudizio non e' cosi'". Quindi "o facciamo i collegi uninominali o plurinominali piccolini dove io vedo in faccia il candidato o mettiamo le preferenze".
Sicurezza estrema la dimostra quando esclude categoricamente una nuova manovra correttiva: i conti rientreranno ma non con le tasse, bensi' con il taglio delle spese (a proposito: con Draghi siamo d'accordo dalla A alla Z e e con Cottarelli e' tutto superato). Piuttosto: ci sara' una riduzione della pressione fiscale, anche se non per tutti, e per quel che riguarda i famosi 80 euro indietro non si torna. Confermati a tutti quelli che li percepiscono gia'. Per gli altri si vedra'.