Redazione

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- Milano, 13 lug. - "In tutti i 28 Paesi si inviano documenti e si ricevono risposte con le critiche" e poi si fa il punto. Lo ha detto Matteo Renzi, in merito ai rilievi della Commissioni Ue al piano italiano sui fondi europei 2014-20.

Expo: Renzi, 1 maggio 2015 "no gufi day"

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"Quello che si sta facendo da Palazzo Chigi: si sta iniziando a tagliare soldi delle Regioni che non spendono e metterli nelle scuole". "Spendere meglio i fondi europei e' un obiettivo di questo governo", ha assicurato Renzi, spiegando che "i fondi europei negli ultimi anni e decenni l'Italia li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto".

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Parlando dell'Expo, il premier ha detto che "il primo maggio 2015 non sara' solo il 'no gufy day', sara' il giorno in cui chi ha lavorato e costruito qualcosa si sentira' partecipe della vittoria dell'Italia. Chi fa oggi bene il suo lavoro - ha aggiunto - dara' una mano non al governo, ma all'Italia".

E' molto probabile che il capo del governo si rechera' in serata al Quirinale per un incontro con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per un giro d'orizzonte sulla situazione politico-economica dell'Italia.  Renzi, infine, ha confermato di aver incontrato ieri il presidente della Bce Mario Draghi.  

- Roma, 13 ago. - Il Presidente del Consiglio, Mateeo Renzi, visitera' oggi per la prima volta il cantiere di Expo ed ha in programma anche un incontro con la stampa dopo il tour, in tarda mattinata. E' quanto fa sapere l'ufficio stampa di Expo. Ieri sera, via twitter dal suo studio di palazzo Chigi, il premier ha descritto gli appuntamenti dei prossimi giorni sottolineando il suo costante impegno per il decreto 'SbloccaItalia'. "Domani Expo. Poi Napoli (Citta' scienza, Bagnoli), Reggio Calabria, la Sicilia. E intanto qui si lavora allo #sbloccaitalia #italiariparte". E' molto probabile che il capo del governo si rechera' in serata al Quirinale per un incontro con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per un giro d'orizzonte sulla situazione politico-economica dell'Italia. .
- Roma, 12 ago. - E' morto a Cortina il giurista Pier Alberto Capotosti, nato nel 1942 ed ex presidente della Corte costituzionale. In un messaggio inviato alla famiglia Capotosti, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime il suo cordoglio: "Apprendo con profonda commozione la dolorosa notizia della scomparsa di Piero Alberto Capotosti, che fu impeccabile giudice e Presidente della Corte Costituzionale e che gia' aveva dato prova della sua autorevolezza e del suo spirito di servizio da Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Desidero ricordarne la puntuale partecipazione, anche recente - scrive Napolitano - al dibattito politico-istituzionale da posizioni di alta competenza e di assoluta indipendenza. E personalmente ne ricordo anche la disponibilita' e il garbo dimostrati in ogni occasione nei rapporti tra noi. Ai famigliari e alla Corte Costituzionale esprimo il piu' sincero, sentito cordoglio", conclude il capo dello Stato. .

- Roma, 12 ago. - Una polemica agostana, di quelle fatte per riempire il vuoto lasciato dalle grandi questioni: Matteo Renzi liquida cosi' la querelle aperta dal suo alleato di governo Angelino Alfano. Il quale aveva auspicato l'abolizione dell'Articolo 18 dello statuto dei Lavoratori, e riaperto in questo modo una discussione che in Italia dura dal 2003.

Il premier usa, in un'intervista a Millennium, toni che ammettono poche repliche, e pazienza se dall'Ncd (il partito di Alfano) gli rispondono abbastanza piccati. Per lui la questione e' riconducibile al genere "totem ideologici", ragion per cui e' meglio andare a rivedere - semmai - tutto lo Statuto. Anche perche', a riguardo, il Presidente del Consiglio sostiene che il suo governo le cose le ha gia' fatte.

Esiste il decreto presentato dal ministro Poletti, che avrebbe gia' fruttato la creazione di ben 108.000 nuovi posti di lavoro. Quindi revisione dello Statuto che porta la firma di Gino Giugni, pensando "alla ragazza di 25 anni che non puo' aspettare un bambino perche' non ha le garanzie minime". Rientrera' tra le riforme da decidere tutti insieme, magari con FI? In questi giorni molti segnali sono stati registrati dalle parti dei berlusconiani, magari per allargare la stessa maggioranza di governo ad un ex Cavaliere che gia' dialoga con Renzi in materia di Costituzione e legge elettorale.

Ma il premier esclude ogni ipotesi aperturista: l'accordo del Nazareno vale solo ed esclusivamente per le gia' citate Costituzione e legge elettorale. Per l'economia ognuno per la sua strada. E' un'intervista dal sapore programmatico, quella di Renzi. Che si pone addirittura in minoranza nel suo stesso partito su un tema delicato come quello delle preferenze. "Non la considero un punto centrale - spiega - ma non ho cambiato idea tant'e' che ho proposto piu' volte di mettere le preferenze, in splendido isolamento, perche' i miei amici di partito hanno sempre detto che sono fonte di corruzione. Ma a mio giudizio non e' cosi'". Quindi "o facciamo i collegi uninominali o plurinominali piccolini dove io vedo in faccia il candidato o mettiamo le preferenze".

Sicurezza estrema la dimostra quando esclude categoricamente una nuova manovra correttiva: i conti rientreranno ma non con le tasse, bensi' con il taglio delle spese (a proposito: con Draghi siamo d'accordo dalla A alla Z e e con Cottarelli e' tutto superato). Piuttosto: ci sara' una riduzione della pressione fiscale, anche se non per tutti, e per quel che riguarda i famosi 80 euro indietro non si torna. Confermati a tutti quelli che li percepiscono gia'. Per gli altri si vedra'.

- Venezia, 12 ago. - Domani mattina, attraverso l'Avvocatura, la Regione Veneto depositera' alla Corte Costituzionale (come da delibera adottata il 28 luglio) il ricorso costituzionale attraverso il quale si intendono impugnare alcune disposizioni normative contenute nel decreto legge riguardante il cosiddetto bonus mensile da 80 euro a favore di alcune categorie di contribuenti. In particolare, il ricorso contesta l'impostazione che sta alla base di tutta una serie di previsioni normative in materia di riduzioni di spesa. Infatti, anziche' distinguere le regioni virtuose da quelle con problematiche economico-finanziarie, il provvedimento comprime indebitamente l'autonomia di spesa regionale in tutta una serie di ambiti (acquisti di beni e servizi, incarichi e collaborazioni, canoni di locazione , ecc.) utilizzando il concetto della spesa storica anziche' ricorrere a parametri standard di spesa. Cio' penalizza ulteriormente gli enti - come il Veneto - che nel frattempo hanno razionalizzato fortemente la spesa con azioni contenitive e riduzione dei costi a partire dal 2010. La giunta veneta, nel rispetto della normativa esistente e delle nuove ulteriori disposizioni introdotte dal cosiddetto decreto legge sulla pubblica amministrazione 90/2014, ha adottato oggi un provvedimento di aggiornamento delle direttive di contenimento della spesa gia' emanate a suo tempo. "Nessuno contesta la liberta' del governo di prevedere sgravi o bonus a favore di chiunque - rimarca il presidente del Veneto, Luca Zaia - ma sia chiaro che deve trovare autonomamente le coperture senza gravare ulteriormente sulle Regioni virtuose, semmai facendo pagare di piu' i territori che hanno sprecato risorse pubbliche. Altrimenti significa dare i soldi ai cittadini con una mano e toglierglieli con l'altra. Sperando che non vengono a toccarci la sanita', la migliore d'Italia, con i conti in attivo. Perche' allora ci arrabbiamo sul serio". .
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