Colpa della messa a punto della nuova procedura che ha richiesto piu' di un mese di rodaggio e sperimentazione soprattutto per tradurre in pratica il raccordo con la vecchia normativa in materia di Aspi che impone all'Inps una diversa valutazione dei periodi già fruiti dell'indennità di disoccupazione. Ora però la Naspi, che riunifica in un unico istituto le precedenti Aspi e Mini Aspi ed è rivolta ai lavoratori subordinati che abbiano perso involontariamente la propria occupazione, è pronta a partire davvero. Per avere diritto a questa indennità i lavoratori devono essere in stato di disoccupazione, far valere almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti all'inizio del periodo di disoccupazione e trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti. Sparisce il requisito dei due anni di assicurazione che, invece era richiesto con l'Aspi.
La Naspi sarà corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione contro la disoccupazione degli ultimi quattro anni. Gamsin Ad esempio, dunque, se un lavoratore ha perso involontariamente il posto di lavoro dopo il primo maggio 2015, data di entrata in vigore del nuovo sistema, ma alle spalle ha sempre avuto un rapporto stabile (di durata di almeno di quattro anni) potrà essere assistito con la Naspi sino ad un massimo di due anni. Per quanto riguarda gli importi, se la retribuzione mensile era pari o inferiore a 1.195 euro, la Naspi sa rà pari al 75% di questa cifra. Nel caso di importi superiori si dovrà aggiungere un altro 25% della differenza rispetto ai 1.195 euro tuttavia con un tetto massimo dell'assegno fissato a 1.300 euro. La Naspi riconosce anche contributi figurativi nell'ambito di un massimale di circa 1820 euro.