Naspi, l'Inps sblocca i pagamenti della nuova indennità di disoccupazione

Federico Pica Mercoledì, 15 Luglio 2015
L'Inps ha sbloccato i paga­menti per la nuova indennità di disoccupazione Naspi a oltre due mesi dall'entrata in vigore dello strumento, operativo fin dal pri­mo maggio scorso.
Passo in avanti per il pagamento della Naspi. Il presidente dell'Istituto di previdenza, Tito Boeri, ha annunciato ieri l'avvio della liquidazione de­gli assegni a margine di un'audi­zione al Senato sul Jobs act. I pri­mi pagamenti partiranno già da oggi dopo un'attesa che in alcuni casi è durata oltre un mese. Va così verso la conclusione il limbo, denunciato dai sindaca­ti, di migliaia di lavoratori che hanno presentato domanda per la Naspi, senza ricevere risposte per settimane. Alcune domande, peraltro, non sono state correttamente trasmesse all'Inps e, pertanto, dovranno essere riesaminate o inoltrata nuovamente. Boeri, alla domanda se ci siano stati problemi con le risorse o con le procedure, ha ri­sposto: «nessun problema» ma di ritardi, in verità, c'è ne sono stati.

Colpa della messa a punto della nuova procedura che ha richiesto piu' di un mese di rodaggio e sperimentazione soprattutto per tradurre in pratica il raccordo con la vecchia normativa in materia di Aspi che impone all'Inps una diversa valutazione dei periodi già fruiti dell'indennità di disoccupazione. Ora però la Naspi, che riunifica in un unico istituto le precedenti Aspi e Mini Aspi ed è rivolta ai lavora­tori subordinati che abbiano per­so involontariamente la propria occupazione, è pronta a partire davvero. Per avere diritto a questa indennità i lavoratori devono essere in stato di disoccupazione, far valere almeno tredici setti­mane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti all'inizio del periodo di disoccupazione e trenta gior­nate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti. Sparisce il requisito dei due anni di assicurazione che, invece era richiesto con l'Aspi.

La Naspi sarà corrisposta mensil­mente, per un numero di settima­ne pari alla metà delle settimane di contribuzione contro la disoc­cupazione degli ultimi quattro anni. Gamsin Ad esempio, dunque, se un lavoratore ha perso involontaria­mente il posto di lavoro dopo il primo maggio 2015, data di entra­ta in vigore del nuovo sistema, ma alle spalle ha sempre avuto un rapporto stabile (di durata di almeno di quattro anni) potrà es­sere assistito con la Naspi sino ad un massimo di due anni. Per quanto riguarda gli importi, se la retribuzione mensile era pari o inferiore a 1.195 euro, la Naspi sa­ rà pari al 75% di questa cifra. Nel caso di importi superiori si dovrà aggiungere un altro 25% della dif­ferenza rispetto ai 1.195 euro tut­tavia con un tetto massimo del­l'assegno fissato a 1.300 euro. La Naspi riconosce anche contributi figurativi nell'ambito di un massimale di circa 1820 euro.

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