La questione riguarda i cittadini e le imprese che hanno acquistato prestazioni occasionali ai sensi del Dl 50/2017 sia nella forma del contratto di prestazione occasionale (per le imprese e professionisti) sia nella forma del libretto di famiglia (per le famiglie) poi non utilizzate. Com'è noto, infatti, al fine di poter ricorrere alle prestazioni di lavoro occasionali è necessario che l’utilizzatore (LF o Cpo) abbia preventivamente alimentato il proprio portafoglio telematico, attraverso il versamento della provvista destinata a finanziare l’erogazione del compenso al prestatore, l’assolvimento degli oneri di assicurazione sociale ed i costi di gestione delle attività. Le somme sono utilizzabili per remunerare le prestazioni occasioni ed assolvere agli obblighi contributivi, di norma, entro 7 giorni dall’operazione di versamento. Qualora le somme non siano state utilizzate è possibile chiederne il rimborso.
La procedura
Per ottenere il rimborso delle predette somme gli utilizzatori, dopo essersi autenticati tramite il PIN rilasciato dall'INPS oppure tramite una identità SPID o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS), devono accedere alla Piattaforma delle prestazioni occasionali sul sito istituzionale e presentare domanda on line. A tal fine, nell’apposita sezione dell’anagrafica, “Modalità di rimborso”, dovranno preventivamente indicare l’Iban sul quale vorranno ottenere il rimborso delle somme in questione. E’ possibile inserire i dati relativi alla modalità di riscossione anche in fase di compilazione della richiesta stessa. Nel caso si tratti di un utilizzatore di Contratto di prestazioni occasionali sarà necessario indicare l’Iban riferito ad un conto corrente; nel caso, invece, di utilizzatore di un Libretto famiglia potrà essere indicato indifferentemente l’Iban di una carta prepagata, di un libretto postale o di un conto corrente. In ogni caso i suddetti strumenti di pagamento devono essere intestati o cointestati all’utilizzatore che chiede il rimborso.
L'Inps eseguirà un controllo sulla regolarità formale dell’Iban, invitando l’utilizzatore ad inserire un Iban corretto nel caso in cui il controllo dia esito negativo. La domanda verrà identificata mediante un numero di protocollo assegnato al momento della presentazione.
Al termine dell’inserimento della domanda e della relativa conferma sarà possibile stampare una ricevuta in formato PDF, riassuntiva dei dati inseriti in procedura ai fini del rimborso. Potranno formare oggetto di rimborso solo le somme effettivamente versate dall’utilizzatore, essendo esclusa la possibilità di rimborso delle somme di cui si ha la titolarità nel portafoglio in seguito alla concessione di benefici o bonus (ad esempio, bonus baby sitting). Che se non utilizzati possono essere restituiti tramite altra procedura che non consente la dazione di denaro al cittadino.
L'Inps controllerà automaticamente, all’atto dell’accoglimento, che l’importo da rimborsare sia stato effettivamente versato e sia presente nel portafoglio dell’utilizzatore. Nel caso in cui la somma chiesta a rimborso ecceda l’importo disponibile il rimborso potrà avvenire solo nei limiti dell’importo effettivamente presente nel portafoglio dell’utilizzatore.