Redazione

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- Roma 22 lug. - E' importante "un decisivo rilancio della politica estera e di sicurezza comune europea, cui ci auguriamo possa presto corrispondere una scelta valida - cui l'Italia si considera in grado di concorrere con una sua personalita' - dell'Alto rappresentante per la Pesc e vicepresidente della commissione europea". Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di consegna del Ventaglio.

- Roma, 22 lug. - Napolitano e Renzi scendono in campo per difendere le riforme. "Per serieta' e senso della misura nei messaggi che dal Parlamento si proiettano verso i cittadini, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie" ha detto il Capo dello Stato, ricevendo oggi la stampa parlamentare al Quirinale riferendosi alle polemiche innescate dal dibattito sulle riforme istituzionali.

Il Presidente della Repubblica ha quindi rimarcato la necessita' di "superare estremismi di contrasti. Sono sempre stato attivo assertore della necessita' di ricercare un'ampia convergenza politica in Parlamento sul tema delle riforme - ha dichiarato -. E questo ovviamente significa dialogare e cercare intese anche attraverso inevitabili mediazioni".

Zanda sulle riforme: cosi' non si chiude nemmeno nel 2014

Napolitano ha auspicato che il nuovo processo riformatore non naufraghi sugli scogli rappresentati da "pregiudiziali diffidenze e contestazioni rispetto alla ricerca di accordi con forze politiche del campo opposto", ed ha ha sottolineato che "fortunatamente hanno tenuto fermo il metodo della ricerca di un ampia convergenza la commissione affari costituzionali del Senato ed egualmente il Governo". Secondo il Capo dello Stato, nel dibattito al Senato sulle riforme "non c'e' stata improvvisazione ne' improvvida frettolosita'".

Napolitano: Italia in grado di concorrere a Mr Pesc

"Il governo e' impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati" ha detto il premier Matteo Renzi. "Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti cosi'", ha sottolineato il premier. "Per cambiare l'Italia bisogna fare le riforme e le faremo", ha ribadito il presidente del Consiglio.

"Questo e' il momento in cui il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese, con la serenita', la determinazione e il coraggio di chi sa che non ci possiamo fermare. Alla fine dei mille giorni - ha proseguito il premier - l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la politica industriale dell'Europa e non essere fanalino di coda".

- Roma 22 lug. - Matteo Renzi presenta a palazzo Chigi una serie di progetti realizzati con imprese straniere e italiane. Il premier parla di contratti di sviluppo che "valgono quasi un miliardo e mezzo di euro, la meta' e' investimento pubblico, circa 700 milioni". Ecco le cifre: 24 progetti, quasi un miliardo e mezzo di investimenti, 25 mila posti di lavoro, l'80% nelle regioni del Sud, "34 milioni di euro in Campania". - Sul lavoro e il rilancio dell'occupazione "la politica si gioca la sua credibilita'", dice il premier. Con la firma dei 24 progetti "il governo prova a dare messaggi concreti", sostiene il presidente del Consiglio. "Alla fine dei mille giorni l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la ripresa economica e non di essere il fanalino di coda", sottolinea il presidente del Consiglio. .

- Roma 22 lug. - "Il governo e' impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, presenziando alla firma di 24 progetti che porteranno 1,4 miliardi di investimenti e parlando della necessita' di completare l'iter delle riforme. "Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti cosi'", ha sottolineato il premier.

"Per cambiare l'Italia bisogna fare le riforme e le faremo", ha ribadito il presidente del Consiglio. "Questo e' il momento in cui il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese, con la serenita', la determinazione e il coraggio di chi sa che non ci possiamo fermare. Alla fine dei mille giorni - ha proseguito il premier - l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la politica industriale dell'Europa e non essere fanalino di coda".

Renzi ha presenta a palazzo Chigi una serie di progetti realizzati con imprese straniere e italiane. Il premier parla di contratti di sviluppo che "valgono quasi un miliardo e mezzo di euro, la meta' e' investimento pubblico, circa 700 milioni". Ecco le cifre: 24 progetti, quasi un miliardo e mezzo di investimenti, 25 mila posti di lavoro, l'80% nelle regioni del Sud, "34 milioni di euro in Campania". Sul lavoro e il rilancio dell'occupazione "la politica si gioca la sua credibilita'", dice il premier.

- Roma, 21 lug. - Termina il primo giorno di esame da parte dell'Aula del Senato del ddl riforme costituzionali. Una seduta, tuttavia, che si e' protratta quasi per l'intera giornata sull'illustrazione degli emendamenti all'articolo 1 del testo del ddl, senza che i senatori procedessero ad una sola votazione. I lavori riprenderanno domani alle 9,30. Il Movimento 5 Stelle propone che domani l'Aula del Senato anziche' esaminare il ddl riforme si occupi di quanto sta accadendo nella striscia di Gaza e chiede di cambiare il calendario dei lavori, con un voto da svolgere subito, gia' questa sera. Si associa alla richiesta Sel. Il Pd propone di sentire il governo in commissione, ma i grillini insistono e la Lega, con Stefano Candiani, chiede la verifica del numero legale, visto che l'emiciclo di palazzo Madama e' semivuoto (i lavori da calendario dovevano terminare alle 22). Ma la presidente di turno, Valeria Fedeli, rimanda ogni decisione e votazione a domattina. E scoppia la bagarre in Aula, con i 5 Stelle che protestano. La presidente di turno non si compone: "E' una votazione assolutamente legittima, si fara' domattina per un problema di orario", afferma. Il capogruppo grillino, Vito Rosario Petrocelli non ci sta. A proporre il cambio di calendario, poco prima, e' stato proprio lui: "riteniamo sia necessario inserire l'informativa urgente del ministro Mogherini su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza, ci sembra di un'urgenza assoluta", sostiene, "l'Aula non puo' proseguire senza un dibattito aggiornato. E' doveroso stasera un voto su un nuovo calendario da parte di tutti i gruppi", conclude il grillino. Si associa alla richiesta Peppe De Cristofaro (Sel). Interviene il senatore Pd, Giorgio Tonini: "La preoccupazione dei colleghi e' anche la nostra, ma non si strumentalizzi questa vicenda per interessi obliqui. La nostra proposta e' che il governo venga a riferire nella commissioni Esteri di Camera e Senato congiunte come avviene in questi casi". .
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