
Redazione
Galan: Montecitorio discute richiesta arresto, no a rinvio
Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - L'Aula di Montecitorio ha bocciato, con 289 voti di differenza, la richiesta avanzata da Forza Italia di rinviare il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere alla custodia cautelare nei confronti di Giancarlo Galan, nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Ad avanzare la richiesta di rinvio, come gia' aveva fatto precedentemente in conferenza dei capigruppo, e' stato il presidente dei deputati di FI, renato Brunetta, sottolineando che la questione rappresenta "un punto basilare del rispetto dei diritti della persona e del parlamento". A favore del rinvio si sono espressi Ncd e PI, mentre Scelta civica si e' astenuta. Contrari al rinvio Sel, 5 Stelle ("non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B", ha detto Giulia Grillo) e Pd. Subito dopo il voto sulla richiesta di rinvio Ncd, con Antonio Leone, ha avanzato la richiesta di inversione dell'ordine dei lavori, anticipando il secondo punto all'odg, ovvero il decreto Carceri. Ma anche questa richiesta e' stata respinta dall'Aula. Ora quindi l'Assemblea di Montecitorio procedera' con il dibattito sulla richiesta di custodia cautelare nei confronti di Galan (assente per motivi di salute) per poi esprimersi con un voto.
Riforme: Zanda, cosi' non si chiude nemmeno entro il 2014
Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - "Con questo ritmo le riforme rischiano di non essere approvate nemmeno entro la fine del 2014, nemmeno entro la fine di quest'anno. Cosi' non si puo' andare avanti. Auspico una conferenza dei capigruppo per programmare i lavori, mi auguro di comune accordo". Cosi' e' intervenuto in aula al Senato il capogruppo del Pd, Luigi Zanda. Il presidente di turno, Maurizio Gasparri, ha comunicato all'aula che la conferenza dei capigruppo e' stata gia' convocata per le 15. In aula e' appena iniziato il dibattito sull'ipotesi di un contingentamento dei tempi. .
Riforme: Renzi rimane fiducioso, non ci facciamo impaurire
Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - Guarda con fiducia al percorso delle riforme nonostante l'ostruzionismo incontrato al Senato: vorra' dire che si lavorera' anche sabato e domenica, scherza Renzi con il suo staff. Per il premier cio' che sfugge ai 'frenatori', cosi' li chiama, e' che ogni giorno di ostruzionismo in piu' rappresenta una nuova iniezione di consenso nel Paese per il governo. L'importante, insomma, e' arrivare al traguardo. La linea del premier rimane quella del confronto, del dialogo, ma sempre con l'obiettivo di andare avanti veloci per portare a casa le riforme, fino all'ultimo giorno utile. Per il governo, la priorita' rimane il programma dei 'mille giorni', quindi le cose da fare per gli italiani. Questa riforma e' gia' frutto di mediazione, nota Renzi conversando con il suo entourage. Le cose da cambiare rimangono, per il premier, giustizia, fisco, infrastrutture: non possiamo certo farci impaurire dall'ostruzionismo, e' il ragionamento che Renzi fa con i suoi mentre lavora ancora ai dossier 'mille giorni'. .
Napolitano furioso con Grillo, non agitare spettri autoritarismo
Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - Avanti con le riforme, che siano le piu' condivise possibili attraverso il metodo del dialogo e della necessaria mediazione. Ma soprattutto si evitino allarmismi al limite della decenza, come quando si accusano i titolari del processo riformatore di tentazioni autoritarie. Giorgio Napolitano rivece la Stampa parlamentare per la tradizionale cerimonia del Ventaglio e lancia un ennesimo endorsement per chi e' impegnato nelle riforme; non rinuncia a raccomandare a tutti, proprio tutti, la pazienza e la capacita' di ascoltare; non si sottrae ad un avvertimento, anche questo lanciato erga omnes: quando lascio lo decido io. Per favore, piantiamola com le profezie a basso prezzo. Il cammino delle riforme e' lontano dall'essere completato. Napolitano auspica che si proceda con rapida attenzione. In un clima costruttivo e aperto. Quindi "per serieta' e senso della misura, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie". Bisogna, semmai, "superare estremismi e contrasti". Come successo in commissionme affari costituzionale del Senato. Poi, una volta passate le riformeistituzionali, "seguiranno altre esigenze, istanze e proposte". Tra esse "in primo luogo la riforma elettorale, sulla base del testo varato in prima lettura dalle Camera ma destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalita' che possono indurre a concordare significative modifiche". Dopo ancora, "piu' in generale si imporra' una riconsiderazione dello stato e delle esigenze di messa a punto e rafforzamento del sistema delle garanzie costituzionali". Ed anche la tanto auspicata riforma della giustizia, molto vicina viste le parole zuccherine pronunciate verso la magistratura dallo stesso Silvio Berlusconi. c'e' pero' un punto che, evidentemente, sta particolarmente a cuore al Capo dello stato, tanto e' vero che se lo riserva in chiusura di intervento. Da tempo e' un rincorrerisi di voci sulle sue dimissioni, quando per presunti motivi politici, quando per altrettanto presunti motivi di salute. Lça si faccia finita. O, nelle parole del diretto interessato: "E' una valutazione che appartiene solo a me stesso". Insomma, decide il colle e solo il Colle.