Redazione

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- Reggio Calabria, 10 ago. - "Voglio assicurare che tutti gli impegni presi nell'ambito del piano anti-'ndrangheta saranno tutti mantenuti". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenuto stasera a Cannitello di Villa San Giovanni sul palco dell'ottava edizione di "Legalitalia", la manifestazione organizzata da "Ammazzateci tutti" e da "Fondazione Scopelliti", che quest'anno ricorda l'uccisione del giudice Antonino Scopelliti, il procuratore generale presso la corte di Cassazione assassinato 23 anni fa. "I tre pilastri del contrasto alla 'ndrangheta - ha proseguito Alfano - sono la cattura dei latitanti, il carcere duro una volta che sono catturati, e l'aggressione dei loro beni con sequestro e confisca". Alfano inoltre ha citato alcuni dati del piano anti-'ndrangheta: 48130 persone controllate, 467 denunce in stato di liberta', 62 arresti in flagranza di reato, 10 fermi di indiziato di delitto, 12428 controlli domiciliari, 1300 perquisizioni, 170 sequestri penali, 80 sequestri amministrativi, 32725 veicoli controllati, 9836 sanzioni per violazioni al codice della strada, 50 controlli in aree di cantiere, con 31 lavoratori in nero scoperti. Quanto alla violenza negli stadi, il ministro ha affermato: "Applicheremo ai tifosi violenti le stesse misure di prevenzione dei mafiosi, compreso il daspo di gruppo per il branco". "Con questo decreto - ha concluso Alfano - vogliamo dare un calcio alla violenza e restituire il pallone alle famiglie che vogliono andare allo stadio con i bambini. Non c'e' piu' tempo per le tifoserie violente". .
- Roma, 10 ago. - Una settimana di lavoro a capofitto, sui dossier economici, per dimostrare che il governo le riforme le fa non perche' le chiede l'Europa ma perche' ci crede e anche per dimostrare che non c'e' nessuna 'tutela' da parte della Troika sull'Italia. "Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika, ne' la Bce, ne' la Commissione Europea" afferma Renzi, in una intervista al 'Financial Times', che lo stesso quotidiano definisce "pugnace". Dopo giorni di critiche, incassato l'uno-due di Alitalia e riforma del Senato, il premier parte all'attacco e reagisce al doppio colpo giunto dai dati Istat sul Pil e dalle parole del governatore della Bce con un vivace scatto d'orgoglio: "faro' io le riforme perche' l'Italia non ha bisogno di qualcun altro che ci spieghi cosa fare". Sui conti Renzi assicura i mercati che non ci saranno sforamenti: "Non ho assolutamente alcuna intenzione di sfondare il tetto del 3%. Noi pensiamo di migliorare la crescita nel secondo semestre e il risultato sara' il 2,9%. Non supereremo il 3% perche' e' una questione di credibilita' e di reputazione per l'Italia, anche se altri dovessero superare quella soglia". Ma l'obiettivo che si da' il premier e' ambizioso ed e' un guanto di sfida alle accuse giunte in questi giorni: "porteremo l'Italia fuori dalla crisi: l'Italia ha un grande futuro, le finanze italiane sono sotto controllo e continueremo a ridurre le tasse. Faremo cose rivoluzionarie". Con una battuta, il premier fa notare che nemmeno nelle dittature si fanno le riforme cosi' velocemente e lo stesso Ft definisce una pietra miliare quella del Senato. Per non perdere il passo la prossima settimana, Renzi sara' a Roma, concentrato sul dl SbloccaItalia e sulla spending review, che dovranno essere pronti per fine mese. Poi il 13 andra' a Milano per un blitz nei cantieri dell'Expo, e poi il 14, a Palermo, Napoli e Reggio Calabria con al centro il tema dell'uso dei fondi europei, senza dimenticare i dossier Bagnoli, Finmeccanica, tribunali, scuole e cantieri idrici. E l'intenzione e' di sottrarsi all'abbraccio soffocante di Bruxelles e Francoforte. Per questo il premier ha deciso di correre, perche', come ha spiegato agli scout riuniti a San Rossore stamane, "se qualcuno afferma che la parola d'ordine e' paura o timore, si sappia che la parola d'ordine e' coraggio". E anche perche' Renzi, che ha gia' avviato "il conto alla rovescia" per la sua autorottamazione, sa che essa sara' tanto piu' rapida quanto meno saranno risolti i problemi del Paese. Il voto anticipato resta sullo sfondo nelle chiacchiere di Transatlantico, soprattutto ora che il voto del Senato ha reso plastica la fragilita' della maggioranza soprattutto per la presenza di dissidenti nel Pd. Ma Renzi smentisce seccamente: "personalmente mi converrebbe" pero' la battaglia da vincere non e' quella dei renziani "e' quella del Paese". .
- Roma, 10 ago. - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un'intervista al Financial Times parla del suo piano per le riforme. "Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika, ne' la Bce, ne' la Commissione Europea". Renzi aggiunge: "Faro' io le riforme perche' l'Italia non ha bisogno di qualcun altro che ci spieghi cosa fare". .

- Roma, 10 ago. - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi rilasciando un'intervista al Financial Times precisa che non prendera' ordini da nessuno. "Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika, ne' la Bce, ne' la Commissione Europea". Renzi aggiunge: "Faro' io le riforme perche' l'Italia non ha bisogno di qualcun altro che ci spieghi cosa fare".

Renzi ritiene che la riforma del bicameralismo perfetto sia "la piu' importante" anche rispetto a quelle del lavoro e del taglio delle tasse, perche' "e' la piu' difficile".

Nel giorno dell'ingresso di Etihad in Alitalia, il premier dice: "Stiamo aprendo le porte" agli investitori stranieri, citando gli investimenti cinesi, indiani e statunitensi negli asset italiani.

"Non ho assolutamente alcuna intenzione di sfondare il tetto del 3%. Noi pensiamo di migliorare la crescita nel secondo semestre e il risultato sara' il 2,9%. Non supereremo il 3% perche' e' una questione di credibilita' e di reputazione per l'Italia, anche se altri dovessero superare quella soglia".Continua Matteo Renzi nell'intervista al FT "Non sono una persona timorosa per natura, ma sarei felice se l'euro non fosse cosi' forte rispetto al dollaro e se l'inflazione fosse un po' piu' alta".

- Roma, 10 ago. - "Le bollette d'oro di Montecitorio". Si intitola cosi' il post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, in cui si riporta la lettera inviata dai parlamentari pentastellati, componenti dell'ufficio di presidenza della Camera, Luigi Di Maio (vice presidente della Camera), Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino, alla presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, per tagliare i costi della Camera dei deputati. "La Camera dei deputati e' una mastodontica struttura energivora, alimentata da sistemi datati e impianti fatiscenti che generano consumi annui pari 6 milioni di euro - si legge nel post - Palazzo Montecitorio, con i suoi 36mila metri quadrati di superfice, non e' l'unica sede per le attivita' dei deputati: ci sono anche gli immobili di via del Seminario, vicolo Valdina, via della Missione, il palazzo Theodoli Bianchelli... Un complesso di edifici rimasti fermi agli anni '50, in termini tecnologici, che assorbono un'enorme quantita' di risorse energetiche: solo di luce, acqua e gas, la spesa dei cittadini per i consumi della Camera e' di 30 milioni di euro per ogni legislatura. Un salasso insostenibile"."I portavoce che fanno parte dell'Ufficio di Presidenza, Riccardo Fraccaro, Luigi Di Maio e Claudia Mannino, hanno formalizzato la proposta M5S contro le bollette d'oro di Montecitorio per tagliare radicalmente questo spreco di risorse - si legge ancora sul blog di Grillo - Con una lettera inviata alla Presidente Boldrini, i deputati a 5 stelle presentano il primo progetto di riduzione e razionalizzazione dei consumi dei Palazzi del potere. Questo si' che ce lo chiede l'Europa: il D.Lgs. 102/2014 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE impone alla Pubblica Amministrazione centrale l'efficientamento energetico delle proprie strutture in ragione del 3% annuo. La proposta del MoVimento e' di assegnare l'elaborazione del progetto per una "Camera verde" al Gestore dei Servizi Energetici, la societa' pubblica che si occupa di gestione, promozione e incentivazione dell'energia da fonti rinnovabili, naturalmente a titolo gratuito e senza alcun tipo di onere. Un piano di efficientamento e riqualificazione e' indispensabile per ridurre i costi a fronte di un aumento delle prestazioni energetiche, abbattere le emissioni inquinanti nell'ottica di un utilizzo rispettoso delle risorse e, in definitiva, trasformare la Camera in una struttura moderna e sostenibile. Le istituzioni devono dare il buon esempio, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza, riqualificando gli impianti esistenti con l'utilizzo di fonti rinnovabili e migliorando le prestazioni energetiche degli edifici. Investire in questo settore in tutto il Paese significa creare un vero e proprio "Green deal" e porre le basi per uno sviluppo sostenibile: con l'efficientamento e la riqualificazione energetica sono stimati risparmi annui pari a 7 miliardi di euro, si possono creare 1 milione e mezzo di posti di lavoro, per non parlare degli effetti positivi su salute e ambiente, della possibilita' di ridurre la dipendenza energetica dall'estero e della capacita' di attrare nuovi investimenti. Cominciamo da Montecitorio a costruire un Paese a 5 Stelle", conclude il post. .
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